IMMAGINARI PLURALI. Razza e differenze negli albi illustrati

Nuova pubblicazione bibliografica della collana BOE del Centro RiESco. Un fascicolo che nasce dalla consapevolezza della potenzialità di trasmissione di immaginari e rappresentazioni collettive contenuto nelle storie rende la letteratura per l’infanzia e in particolare gli albi illustrati uno strumento diffuso per promuovere l’educazione interculturale nei servizi educativi e scolastici.

E che a questa tipologia di pubblicazione riserva attenzione, riflessioni e analisi. Per indagare in particolare su come vengono raccontate e rappresentate differenze/appartenenze etniche, culturali e sociali.

Una bibliografia che accompagna il lavoro di bibliotecari/e e operatori/rici interculturali in una riflessione avviata già dal 2018 in ambito universitario con il volume Colori della pelle e differenze di genere negli albi illustrati. Ricerche e prospettive pedagogiche, con il quale autrici di diverse provenienze – Véronique Francis, Anna Pileri, Ivana Bolognesi, Irene Biemmi, Valéria Barbosa – propongono una analisi corredata da proposte e piste di lavoro sull’utilizzo degli albi per affrontare il tema delle rappresentazioni delle differenze. Questo volume contiene numerosi spunti anche bibliografici, dai quali siamo partiti per costruire una offerta di albi disponibili presso la biblioteca del Centro RiEsco.


A questi abbiamo aggiunto alcune proposte che aggiornano al 2022 la lista di risorse che possono essere utili per chi lavora nei servizi per l’infanzia e nei primi anni della primaria.

Sono tre le attenzioni che guidano la nostra proposta, che non è esaustiva dei molti titoli della letteratura per l’infanzia, ma che punta a una scelta critica e si propone di rileggere l’utilizzo dell’albo a partire da una analisi attenta delle scelte e delle rappresentazioni sull’altro che emergono dai testi e dalle immagini.
La prima consiste in un invito a intercettare lo sguardo coloniale, eredità di una tradizione narrativa prevalentemente etnocentrica, senz’altro storicamente determinata: non si tratta di demonizzare tali rappresentazioni, ma di affinare lo sguardo per operare scelte e proposte di lettura consapevoli.

La seconda invece ci porta a selezionare e mettere in evidenza quei prodotti in cui la celebrazione delle differenze si fa sottovoce per dare spazio alla meraviglia e alla scoperta di piccole porzioni di vita, di esperienze significative proprie dei lettori e delle lettrici, all’esplorazione delle possibilità di contatto con sé e con l’altro nei contesti di vita quotidiana delle bambine e dei bambini o nei paesaggi dell’immaginario.

L’ultima è quella a rispettare le sensibilità dei bambini e delle bambine a cui ci rivolgiamo, evitando incaute esposizioni che sottolineano differenze. Gli albi in cui delle differenze si parla attraverso metafore o che le rappresentano come dato di fatto, senza l’enfasi adulta, sono quelli che ci aiutano a evitare questi rischi.

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