Museo Civico Archeologico

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Skyphos apulo nello stile di Gnathia

Questa tazza a due manici utilizzata per bere (skyphos), presenta un rivestimento a vernice nera arricchito da una decorazione policroma: all’interno di una cornice di elementi vegetali è il profilo di una figura alata, probabilmente Eros. Il vaso, per le peculiari caratteristiche decorative, appartiene alla cosiddetta “ceramica di Gnathia”, il cui nome deriva dall’antica città Egnathia dove se ne rinvennero i primi esemplari. Questa produzione, inventata verosimilmente intorno alla prima metà del IV sec. a.C. a Taranto, nelle stesse officine in cui si producevano i vasi a figure rosse, è caratterizzata da decorazioni ottenute con l’uso combinato dell’incisione e di tre colori principali, bianco, rosso e giallo. Ad una prima fase caratterizzata da composizioni anche di grande impegno, segue un produzione più seriale che lascia il posto a singole figure od oggetti inquadrati da tralci di vite e rami d’edera, fino all’estrema semplificazione degli schemi ornamentali, soprattutto su numerosi contenitori di piccole e medie dimensioni.
Questo tipo di ceramica, che continuò ad essere fabbricata almeno fino all’inizio del II sec. a.C., ebbe un’enorme fortuna in Puglia, poi nell’Italia centro-meridionale e infine in varie zone del bacino del Mediterraneo.

Informazioni aggiuntive

Vaso – 340 - 300 a.C.

Orlo arrotondato e leggermente assottigliato, vasca slanciata profonda a profilo ovoide rastremato verso il basso, basso piede a disco, coppia di anse orizzontali a bastoncello impostate poco sotto l'orlo (forma Morel 4311b).
Vernice nera coprente, opaca: vaso interamente verniciato, ad eccezione della parte inferiore della vasca e del piano di posa del fondo del piede. Decorazione incisa e sovraddipinta in bianco, giallo e rosso.
Lato A: a partire dall'orlo kyma ionico e segmenti a bordo ondulato tra doppie linee incise, fila di punti. Sulla vasca, in bianco con tocchi gialli, profilo di figura alata (Eros) con kekryphalos da cui escono ciocche di capelli. Ai lati della testa palle bianche e gialle. Al di sotto fasce delimitate da doppie linee incise: dall'alto kyma ionico, meandro ad onda in bianco e e fila di punti gialli.
Lato B: a partire dall'orlo kyma ionico tra doppie linee incise; dalle linee incise pendono tre rami d'edera stilizzati che inquadrano due fiorellini sulla vasca.

Informazioni
Provenienza: Provenienza ignota
Materiale: Argilla, a vernice nera sovraddipinta
Dimensioni: Altezza: 9.8 cm - Diametro orlo: 8.5 cm
Numero di inventario: MCA-GRE-G_0515
Biografia: Pellegrini, Giuseppe, Catalogo dei vasi antichi dipinti delle Collezioni Palagi ed Universitaria, Bologna, 1900, p. 113, n. 752, fig. 85; Laurenzi, Luciano, Corpus Vasorum Antiquorum, Italia 12, Bologna Museo Civico, Fascicolo 3, in: Corpus Vasorum Antiquorum, Italia, Roma, 1936, IV Ds, tav. 2, 9.
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