Museo Civico Archeologico

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Oinochoe corinzia

Dall'VIII secolo a.C., Corinto diviene uno dei più attivi centri della Grecia per la produzione e l'esportazione del vasellame ceramico. Le sue officine utilizzano una caratteristica argilla di colore giallo pallido, decorata in un primo momento in stile geometrico, ma già dagli ultimi decenni dell'VIII secolo a.C., i pittori di Corinto svilupparono uno stile figurato, utilizzando la tecnica a figure nere, delineando la silhouette della figura sul fondo chiaro dell'argilla; i dettagli interni delle figure venivano indicati tramite l'incisione e grazie anche all'adozione di colori aggiunti quali il rosso paonazzo e il bianco.
Questa brocca, dalla caratteristica forma del periodo medio-corinzio, con bocca trilobata e fondo piatto, è decorata da due ricchi fregi figurati con animali ed esseri umani, alternati sullo sfondo da rosette di riempimento.
Al centro del fregio maggiore, sul corpo del vaso, è riconoscibile la figura della potnia theron, o signora degli animali: una figura femminile posta tra due leoni con le fauci spalancate. Si tratta di una divinità di origine asiatica, identificata poi con l'Artemide Persiana, raffigurata tra animali feroci, spesso leoni, a simboleggiare la dominazione umana sulla natura selvaggia.

Informazioni aggiuntive

Vaso – Corinzio Medio (600 - 575 a.C.)

Del tipo a fondo largo (broad bottomed). Bocca trilobata corto collo cilindrico, spalla arrotondata, corpo quasi cilindrico, fondo piatto, ansa a nastro sormontante. Coperchio trilobato con piccola presa cilindrica al centro.
E' sbrecciata nel fondo, in due punti del corpo e nell'ansa. Numerosi interventi di ridipintura segnalati da Amyx. Argilla di colore giallo-verdognolo. Vernice bruna e nera con suddipinture rossastre, dettagli graffiti.
Il coperchio è decorato da cerchielli concentrici quasi del tutto svaniti e da triangoli neri.
La decorazione è divisa in due parti, sulla spalla e sul corpo, separate da una fascia di puntini neri. Sulla spalla fregio animalistico: una sirena ad ali spiegate tra due sfingi affrontate e sedute; un capro che pascola, un toro, entrambi volti a sinistra e una pantera volta a destra con il muso di prospetto.
Sul corpo una scena composta da diversi gruppi accostati: due leoni affrontati tra cui vi è una figura femminile, (riconducibile forse alla potnia theròn); un cigno ed un capro che pascola; due uomini, uno con arco l'altro con lancia, alla caccia al cinghiale (forse con riferimento alla mitica caccia al cinghiale calidonio); una pantera e un cigno affrontati e una pantera ed un capro sempre uno in fronte all'altro. Nel riempimento numerosi punti e rosette.

Informazioni
Provenienza: probabilmente dalla Grecia,
Materiale: Argilla
Dimensioni: Altezza: 15.6 cm - Diametro fondo: 18.3 cm
Numero di inventario: MCA-GRE-G_0646
Biografia: Pellegrini, Giuseppe, Catalogo dei vasi antichi dipinti delle Collezioni Palagi ed Universitaria, Bologna, 1900, p. 10, n. 64, figg. 12-13; Payne, Humfry, Necrocorinthia: a study of Corinthian art in the archaic period , Oxford, 1931, p. 315, n. 1129; Benson , Jack Leonard, Die Geschichte der korinthischen Vasen , Basel, 1953, lista 73, n. 5a; Pelagio Palagi artista e collezionista, Bologna, 1976, p 256, n. 199; Amyx, Darrel Arylinn, Corinthian vase-painting of the archaic period , Berkeley, 1988, p. 209, n. 8.
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