Museo Civico Archeologico

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Cratere a campana campano a figure rosse

Strettamente legate alle fabbriche della Sicilia, la produzione di ceramica a figure rosse campana si sviluppa nel corso del IV secolo a.C., suddividendosi in tre scuole principali, di cui due hanno sede nella zona di Capua e una a Cuma.
Caratteristica della ceramica campana è l'utilizzo di un'argilla di colore pallido, spesso ravvivata da una vivace policromia e dalla preferenza per forme di medie e piccole dimensioni. Molto comuni sono le raffigurazioni di carattere funerario e dionisiaco, come nel caso di questo cratere, sul cui lato principale sono ritratte una menade ed una coppia di satiri. La donna indossa un lungo chitone, ha sul capo una ghirlanda di edera e reca un tamburo (tympanon) nella sinistra e un grosso grappolo di uva nella destra; i due satiri danzano e trasportano ciascuno due recipienti per il vino, una situla ed una grande anfora. Sul lato opposto è invece raffigurata una scena di libagione: tre giovani ammantati con corona sul capo, di cui quello al centro, appoggiato ad un bastone, reca nella destra una larga coppa per effettuare il rito (phiale).

Informazioni aggiuntive

Vaso – Metà del IV sec. a.C.

Ricomposta la tesa del labbro, frattura lungo il piede e la parte inferiore del corpo.
Corpo ceramico di color rosso; vernice nera, coprente e lucente. Suddipinture in bianco.
Sotto l'orlo ghirlanda di alloro; sotto ciascuna ansa due palmette contrapposte, fiancheggiate da girali fogliati con volute e piccoli punti bianchi. Le scene figurate sul corpo sono delimitate inferiormente da una fascia a meandro.
Lato A: menade e Satiri danzanti. Da sinistra: un Satiro, nudo, con il capo volto all'indietro, incede verso destra, sulle punte dei piedi; ha una tenia e una tracolla di perle bianche. Trasporta sulla spalla sinistra una grossa anfora con fondo appuntito e regge con la mano destra una situla. Davanti al Satiro, una Menade retrospicente si muove verso destra; è vestita con chitone cinto e sul capo indossa una corona di foglie d'edera, orecchini, collane e orecchini. Nella destra regge un grosso grappolo d'uvo con viticci, nella sinistra, alzata, un tympanon. Davanti a lei un altro Satiro, in danza con mantello avvolto intorno al petto e corona d'edera sul capo; ha la testa piegata all'indietro e regge una situla nella destra abbassata ed una piccola phiale nella sinistra. Una fila di punti bianchi indica il terreno; nel campo rosette, foglie d'edera, fiorellini e finestrino.
Lato B: tre efebi: quelli ai lati sono avvolti completamente nel mantello e indossano sul capo una tenia bianca, mentre il giovane al centro, semiammantato, si appoggia con la sinistra ad un bastone e regge nella destra alzata una phiale. A terra, ramoscello d'edera; nel campo phialai e finestrino.

Informazioni
Provenienza: Provenienza ignota
Materiale: Argilla, a figure rosse
Dimensioni: Altezza: 40.4 cm - Diametro orlo: 38.5 cm
Numero di inventario: MCA-GRE-G_0561
Biografia: Pellegrini, Giuseppe, Catalogo dei vasi antichi dipinti delle Collezioni Palagi ed Universitaria, Bologna, 1900, p. 103, n. 604; Laurenzi, Luciano, Corpus Vasorum Antiquorum, Italia 12, Bologna Museo Civico, Fascicolo 3, in: Corpus Vasorum Antiquorum, Italia, Roma, 1936, IV Dr, tav. 26, 1-2; Trendall, Arthur Dale, The Red-figured Vases of Lucania, Campania and Sicily, in: Oxford Monographs of Art and Archeology, Oxford, 1967, n. 3/253, p. 394; Pelagio Palagi artista e collezionista, Bologna, 1976, p. 262, n. 215; p. 283, fig. 215.
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