IL MONUMENTO DI MONTE SABBIUNO
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Comitato per le onoranze...
ai Caduti di Sabbiuno...



3 • DOPO PORTA LAME

Ottobre/Dicembre 1944
La crisi dell’inverno 1944

 

PRESENTAZIONE
1 • FUNERALI DI PARTIGIANI
2 • DALLA GUERRA ALLA RESISTENZA
3 • DOPO PORTA LAME

4 • ANZOLA DELL’EMILIA, AMOLA DI PIANO
5 • SAN GIOVANNI IN MONTE

6 • SABBIUNO DI PADERNO
7 • IL RITROVAMENTO E IL RICONOSCIMENTO

8 • LA MEMORIA E LA COSTITUZIONE
9. FUCILATI A SABBIUNO
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  • Le vicende delle settimane tra l’ottobre e il dicembre 1944 sono oggetto di una ricca letteratura storiografica e memorialistica, ma il dibattito sull’interpretazione di quei fatti è ancora aperto, specie per quanto riguarda l’Emilia e la provincia di Bologna.
• Gli Alleati che, all’inizio di settembre avevano attaccato la “Linea Gotica”, il complesso di appre-stamenti difensivi tedeschi sull’Appennino tosco-emiliano e marchigiano-romagnolo, rallentano la loro spinta offensiva nel mese di ottobre, fino ad arrestarsi.
• L’attacco alleato alla linea gotica aveva determinato lo sfollamento delle zone d’operazione e di quelle retrostanti: questa operazione di “pulizia” eseguita dai tedeschi aveva dato luogo anche ad un massiccio rastrellamento di uomini in età lavorativa, inviati al lavoro coatto in Germania. È in questo contesto che si inquadra l’azione di guerra, tra i fiumi Reno e Setta, contro la brigata partigiana Stella Rossa, che sfocia, tra la fine di settembre e i primi di ottobre, nello sterminio della popolazione civile del territorio di Monte Sole, ad opera delle SS del Maggiore Reder.
• Nel mese di settembre i capi partigiani del Comando Militare dell’Emilia Romagna (CUMER), danno disposizione ai gruppi operanti nel bolognese e nel modenese di avviare il trasferimento dei reparti a Bologna, dove si deve preparare l’insurrezione della città a sostegno dell’attacco finale alleato che, in base ad informazioni pervenute, è dato per imminente. Alcuni di questi trasferimenti avranno un’esito tragico, come l’attacco e la distruzione da parte dei tedeschi del comando della 63^ Brigata Garibaldi “Bolero”, bloccato dalla piena del Reno nella sua marcia di avvicinamento alla città, il 30 ottobre 1944.
• Poi, il 13 novembre, la radio dirama un proclama con il quale il generale Alexander comunica ai partigiani (ma anche a tedeschi e fascisti) che le operazioni militari di attacco alla Linea Gotica si sarebbero fermate per tutto l’inverno: l’annunciata insurrezione di Bologna è definitivamente rimandata.
• In realtà, si erano già concentrate in città diverse centinaia di partigiani, e la loro presenza non poteva essere tenuta nascosta ai tedeschi ed ai fascisti: la battaglia di Porta Lame, del 7 novembre (figg. 1 - 2), e lo scontro della Bolognina, del 15 novembre, possono essere considerati tra le conseguenze di questa situazione.
La vita, nella città piena di profughi, si fa più cupa: le spie e i collaboratori dei fascisti sono ora più numerosi, spinti dalla paura, dal calcolo o da rancori personali, e la repressione antipartigiana si fa più capillare, unitamente all’intensificarsi della campagna di stampa condotta dal “Resto del Carlino” contro i “ribelli”(fig. 3).
• Cominciano in queste settimane a intrecciarsi i fili che saranno troncati sul ciglio del burrone di Sabbiuno.
   
1.  

La battaglia di Prota Lame

   
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2.   La prima pagina de “L’Unità” dell’8 Novembre 1944
 
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      3.   Articolo da “Il Resto del Carlino”, 17 Novembre 1944  
         
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SACRARIO AI CADUTI DELLA RESISTENZA NEL PARCO COLLINARE