Museo Civico Archeologico

Collezioni / Percorsi / Bologna Romana: le pietre parlano: i mestieri

Stele di Camonius

Stele ortogonale, in pietra calcarea grigia con intrusioni conchigliari, con la sommità ridotta a lievi spioventi, e provvista, come quasi tutte le stele qui esposte, di un cuneo per la infissione.

Informazioni aggiuntive

Gaio Camonio Grato era un fabbricante di anelli e forse anche di sigilli; è definito “anularius”, professione di cui si ha scarse notizie in tutta la letteratura latina; il nostro è l'unico esempio in cui il nome generico faber è unito a quello specifico di anularius.

Il motivo principale dell'alto valore dell'epigrafe sta nel nomen della gens Camonia, la cui presenza a Bologna è testimoniata anche da un epigramma del poeta Marziale, che ricorda la morte di un amico. Anzi, l'epoca della nostra stele dovrebbe coincidere con quella del poeta ed è probabile perciò che il liberto di cui si parla qui appartenesse alla stessa famiglia dell'amico di Marziale.


Esce senza di te il mio sesto libro,
Camonio Rufo. Che tu lo legga, amico,
non posso sperare di più.
Una terra disumana, i Cappadoci,
tra sinistri presagi visitata,
ceneri ed ossa al padre tuo restituisce.
Scoppia in singhiozzi, orbata del tuo Rufo,
Bologna!
Romagna tutta rimbombi di petti picchiati;
Ah che bontà! Che giovine vita perduta!
(Appena cinque volte i giochi alfei.)
Tu che a memoria mandare soleri
a libri interi, Rufo, i versi miei,
questo breve carme ricevi
dell’amico piangente
come un incenso offerto di lontano.


Marziale, Ep. VI, 85; traduzione di Ceronetti, G.

Provenienza: Bologna, "Muro del Reno"
Datazione: età giulio-claudia
Materiale: Stele in pietra calcarea grigia
Dimensione: alt.: m.2,109; largh.: m.0,60; sp.: m.0,28
Numero di inventario: 19118

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