LIBRI



 AA.VV., "Il caso Cesare Battisti: quello che i media non dicono", DeriveApprodi, pp. 60, € 5

Stefan Aust, "Rote Armee Fraktion. Il caso Baader-Meinhof", Il Saggiatore, pp. 531, 26 euro

Silvia Ballestra, "I giorni della Rotonda", Rizzoli, pp. 374, euro 18,50

F. Barilli - M. Fenoglio, "Piazza Fontana", Becco giallo, pp. 186, 16 euro

Antonella Beccaria - Simona Mammano, "Attentato imminente. Piazza Fontana, una strage che si poteva evitare. Pasquale Juliano, il poliziotto che nel 1969 tentò di bloccare la cellula neofascista veneta", Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, pp. 216, 14 Euro

Diego Benecchi, Vincenzo Marrone, Giovanna Pagnoncelli (a cura di), "Le parole dei luoghi. Bologna '77", pp. 288, Edizioni Sigem, collana I quaderni di Novamente

Pino Casamassima, "Il sangue dei rossi. Morire di politica negli anni settanta", Cairo editore

Luca Casarini, Vilma Mazza, Marco Rigamo, Marzio Sturaro, Beppi Zambo (a cura di), "Il caso sette aprile", Manifestolibri, pp. 230, 18 euro

Maria Vittoria Cascino - Lorenzo Podestà (prefazione di don Enzo Mazzi), "Dalla croce alla stella. Novembre 1969: i fondatori delle Brigate Rosse nei locali della Curia Vescovile", Bradipolibri, pp. 152, 13 euro

Silvia Casilio - Loredana Guerrieri, "Il '68 diffuso. Creatività e memorie in movimento", Clueb, pp. 230, 22 euro

Silvia Casilio e Marco Paolucci, "Scatti in movimento", Edizioni Università di Macerata (EUM), 354 pp. euro 26,50

Emidio Clementi, "Matilde e i suoi tre padri", Rizzoli, pp. 190, 16 euro

Antonella Colonna Vilasi, "Il terrorismo", Mursia, pp. 224, 19 euro

Paolo Conti, "1969. Tutto in un anno", Laterza, pp. 180, 14 euro

S. Dark, "Libere! L'epopea delle radio italiane degli anni '70", Stampa Alternativa, pp. 205, 15 euro

M. De Simone, "Una rivoluzione a metà", Iacobelli, pp. 128, 12 euro

Uli Edel, "La banda Baader - Meinhof" (dvd+libro), Feltrinelli, 18,90 euro

Umberto Gentiloni Silveri, "Italia sospesa. La crisi degli anni settanta vista da Washington", Einaudi, pp. 238, 28 euro

Agostino Giovagnoli, "Il caso Moro. Una tragedia repubblicana", il Mulino, pp. 392, 22 euro

Beppe Lopez, "La Scordanza", Marsilio, pp. 380, euro 19,50

F. Marchi, "Non ero il solo", Mimesis, pp. 140, 14 euro

Anna Negri, "Con un piede impigliato nella storia", Feltrinelli, pp. 272, 17 euro

Alessandro Orsini, "Anatomia delle Brigate rosse. Le radici ideologiche del terrorismo rivoluzionario", rubbettino, pp. 460, 24 euro

Mary Pace, "Piazza Fontana. L'inchiesta: parla Giannettini", Armando Curcio editore, pp. 351, 15, 90 euro

Mauro Pagani, "Foto di gruppo con chitarrista", Rizzoli, pp. 330, 16,50 euro

Guido Panvini, "Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni sessanta e settanta (1966 - 1975)", Einaudi, pp. 300, 30 euro

Maurizio Pincetti Nervi, "Del '68... e di altre bagattelle. Contributo alla comprensione del passato che sta per accogliere i giovani di domani", Colibrì edizioni, 2009, 124 pagine, 9 euro

Sergio Rossi, "Venga un gioro meraviglioso come oggi. Il movimento due giugno e la lotta armata nella Germania federale 1972 - 1980", La Fiaccola, pp. 173, 12 euro

Simone Sarasso, "Settanta", Marsilio

Marco Sassano, "Pinelli. La finestra chiusa. quarant'anni dopo", Marsilio, pp. 205, 15 euro

Adriano Sofri, "La notte che Pinelli", Sellerio, pp. 284, 9,60 euro

Mauro Pagani, "Foto di gruppo con chitarrista", Rizzoli, pp. 330, 16,50 euro

Devi Sacchetto e Gianni Sbrogiò (a cura di), Quando il potere è operaio, Manifestolibri, Roma 2009 (con il dvd "Gli anni sospesi" di Manuela Pellarin)

M. Sassano, "Pinelli. La finestra chiusa. Quarant'anni dopo", Marsilio, pp. 205, 15 euro

Antonio Selvatici, "Chi spiava i terroristi. Kgb, Stasi, Br, Raf: i documenti negli archivi dei servizi segreti dell'Europa comunista", Pendragon, 2009, p. 149, 15 euro

Vincenzo Tessandori, "Qui Brigate rosse. Il racconto, le voci", Baldini Castoldi Dalai, 2009, pp. 782, 22 euro

Pasquale Voza, "L'utopia concreta", Manni editore, pp. 106, 11 euro
 
 

RIVISTE

ERRE

Il numero 35 di settembre - ottobre 2009 contiene gli articoli:
-"L'onda globale del '69", di Diego Giachetti
-"Ma il '68 fa ancora paura", di Checchino Antonini
 

IL MANIFESTO

Il numero del 31 gennaio 2009 contiene l'articolo "Il '68 all'Hotel Commercio", di Giuseppe Natale

Il numero del 6 marzo 2009 contiene l'articolo "Divieto di raccontare. Nuovi attacchi a «La prima linea», il film sugli anni '70 che De Maria sta girando dal romanzo di Sergio Segio", di Cristina Piccinno

-"Centralità operaia", di Vittorio Rieser
-"Parabola lavoro", di Pino Ferraris
-"Democrazia", di Loris Campetti
-"Torino", di Marco Revelli
-"Milano", di Manuela Cartosio
-"Marghera", di Paolo Cacciari
-"Bologna", di Francesco Garibaldo
-"il manifesto", di Paolo Inghilesi
-"Sapere al lavoro", di Fiorella Farinelli
-"Operai e letteratura", di Massimo Raffaeli

MEMORIA E RICERCA

Il N. 29/2009 contiene l'articolo "La rivoluzione in diretta. Il maggio francese tra cronaca e mito", di Antonio Benci

Il M. 30/2009 contiene l'articolo "Il 'film della rivoluzione'. Il maggio francese tra immagini e storia", di Antonio Benci
 

IL PRESENTE E LA STORIA

Il n. 75 di giugno 2009 contiene gli articoli:
-"La politica di comunicazione del movimento studentesco del '68: il caso di Torino", di Elena Fadda
-"Bra 1975 - 1978: media, soggetti, relazioni", di Erica Asselle
 

PROGETTO COMUNISTA

Il numero 22 di ottobre 2009 contiene l'articolo "Cosa vogliamo? Vogliamotutto!. A quarant'anni dall'autunno caldo del Sessantanove", di Ruggero Mantovani
 

UMANITA' NOVA

Il n. 1 dell'11 gennaio 2009 contiene l'articolo "La banda Baader Meinhof", di Antonio Morabito

Il n. 10 del 15 marzo 2009 contiene una intervista a Luciano Lanza, autore del libro "Bombe e segreti"

Il n. 22 del 7 giugno 2009 cotniene l'articolo "Lo stato ci vede doppio", di Luciano Lanza
 

VINTAGE!

Il N. 7/2009 è un numero monografico sul 1968, e contiene i seguenti articoli:
-"1968, non fiori ma piante carnivore", di Achille Iachino
-"Un anno tumultuoso, un anno necessario: cronologia essenziale del 1968", di Giuseppe Russo
-"Gli album del 1968. Guida all'ascolto", di Igor Scanu e Anselmo Patacchini
-"Style takes a trip", di Michela Fiorenza
-"Quel ragazzo che ha indicato la strada. Intervista a Gene Guglielmi", di Claudio Scarpa
"Creature musicali. Janis Joplin", di Giuseppe Russo
-"Il lungo viaggio del menestrello. Intervista a Donovan Leitch", di Paolo Ansali
 
 

CONVEGNI

Convegno

Il Sessantotto, quarant'anni dopo. I documenti, gli archivi, la storia

Torino, 30 gennaio 2009 ore 9,30
Archivio di Stato di Torino, piazzetta Mollino

Centro studi Piero Gobetti Via Fabro 6 - 10122 Torino
Tel. +39 011 53 14 29 - Fax. +39 011 5130224 - info@centrogobetti.it

Il quarantesimo anniversario del Sessantotto è stato ricordato in vari modi, tanto sul piano della discussione storica e dell'approfondimento critico, quanto a livello di opinione pubblica. Lo scopo di questo convegno, pertanto, non è quello di avanzare l'ennesima rilettura storico-politica dei movimenti di protesta di quegli anni, ma di proporre una riflessione di tipo diverso, a partire dal problema della documentazione esistente (documentazione di varia natura: cartacea, audiovisiva, testimonianze orali) e dalle tante facce, tra loro difficilmente omologabili, che di quel fenomeno appaiono attraverso i documenti. Verrà dato uno spazio particolare, in questo senso, alla descrizione informatizzata del Fondo Marcello Vitale, uno dei più consistenti e significativi archivi su questi temi a livello nazionale. Chiamando a confrontarsi storici e archivisti, il convegno non si rivolge ai soli addetti ai lavori, ma intende offrire uno sguardo non convenzionale su uno dei fenomeni più significativi del Novecento. Chiuderà i lavori una tavola rotonda, dedicata a un bilancio critico di come il Sessantotto è stato rievocato e discusso a quarant'anni di distanza.

ore 9,30
Saluti del Direttore dell'Archivio di Stato di Torino, dottor Marco Carassi

Le ragioni del convegno: dai documenti alla storia
Marco Scavino, Centro studi Piero Gobetti

ore 10
Una massa di soggetti? Le fonti sul Sessantotto fra trasformazioni del sistema dei media e ricerca storica
Paola Pallavicini, Università di Torino

ore 10,30
Esistono gli archivi del Sessantotto? La memoria documentaria dei movimenti degli anni '60 e '70
Diego Robotti, Sovrintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta

ore 11
I documenti, gli archivi, la storia. Esperienze e percorsi di lavoro
Il fondo Marcello Vitale: uno strumento per la studio della "stagione dei movimenti"
Silvana Barbalato, Centro studi Piero Gobetti

Seguono gli interventi di:
Franco Bertolucci, Biblioteca Franco Serantini, Pisa
Silvia Inaudi, Università di Torino
Nanni Salio, Centro studi Sereno Regis, Torino
Andrea Sangiovanni, Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla Resistenza

ore 14,30
Una rivoluzione simbolica. Il Sessantotto e la nuova fisionomia del discorso pubblico
Anna Bravo, Università di Torino

ore 15,30
Tavola rotonda: Il Sessantotto, quarant'anni dopo.
Intervengono:
Ettore Boffano, Luca Rastello, Marco Revelli

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Martedì 7 aprile 2009
ore 17.30
via Borgogna 3 - Milano

IL SOCIALISMO ITALIANO NEGLI ANNI
SESSANTA. TRA ALTERNATIVA, RIFORME E GOVERNABILITA

"Il ponte", nn. 3-4, marzo-aprile 2009
 

Intervengono:
Fausto Bertinotti, Antonio Carioti, Giovanni De Luna, Andre Ricciardi, Giovanni Scirocco

Modera:
Ferruccio Capelli

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 Fondazione Alfred Lewin - rivista "una città"

CONVEGNO- SEMINARIO "IL 68 E LA VIOLENZA"

La violenza fu la degenerazione di un movimento in origine solamente antiautoritario o fu originaria?
E' giusto pensare che fu Piazza Fontana il trauma che spinse il movimento verso la violenza?
Perchè la violenza non scoppiò laddove il 68 si scontrava con un regime autoritario mentre dilagò dove, malgrado tutto, le libertà democratiche erano consolidate?
Perchè il mito della rivoluzione violenta e l'ideologia comunista fecero tanta presa sui giovani di allora?
Rispetto alla violenza, c'è stata un'assunzione di responsabilità da parte di tutti oppure si è trovato comodo scaricare tutta la responsabilità su chi ha ucciso?
Si è detta tutta la verità? E si pensa sia importante dirla?
E perchè il 68 (e poi il 69 e oltre) non si incontrò con Nicola Chiaromonte, uno dei più radicali intellettuali italiani, antitotalitario, libertario, intransigente, conosciuto e stimato da dissidenti e "dissenzienti" dell'Est e dell'Ovest del mondo?

Venerdì 8 maggio, ore 20,30
presentazione del volume
LA RIVOLTA CONFORMISTA, SCRITTI SUI GIOVANI E IL 68
di Nicola Chiaromonte
edizioni una città
con Filippo La Porta
e Cesare Panizza
http://www.unacitta.it/paginelibriquaderni/Larivoltaconformista.html

Sabato 9 maggio 2009
convegno-seminario
IL 68 E LA VIOLENZA
ore 9,30-12,30 e 14,30-17 (nell'intervallo buffet)
parteciperanno:
Pietro Adamo, professore di Storia moderna all'Università di Torino.
Giampietro Berti, professore di Storia dei movimenti e dei partiti politici all'Università di Padova.
Anna Bravo, storica, ha pubblicato recentemente "A colpi di cuore. Storie del sessantotto", Editori Laterza.
Francesco Ciafaloni, Sociologo, già  collaboratore dei Quaderni Piacentini.
Marcello Flores, professore di Storia contemporanea e Storia comparata alla facoltà di Lettere dell'Università di Siena.
Enzo Golino, già redattore di "Tempo Presente".
Filippo La Porta, critico e saggista, ha pubblicato recentemente "I maestri irregolari", Boringhieri.
Cesare Panizza, ricercatore dell'Università di Torino, curatore della raccolta di saggi di Nicola Chiaromonte "La rivolta conformista", edizioni Una città .

Circolo MADAMA DORE'
viale Spazzoli 51, Forlì

http://www.unacitta.it/paginealtratradizione/Convegnoil68elaviolenza.html

«Cominciamo da una constatazione semplice: la protesta degli studenti e degli intellettuali russi contro la sordità repressiva del regime, la rivolta aperta degli studenti, dei professori e degli intellettuali polacchi al grido di "libertà" non sono la stessa cosa della rivolta degli studenti torinesi, milanesi, fiorentini, romani contro i rispettivi rettori, professori e ministri, anche se nelle loro parole d'ordine, nelle loro grida e nei loro scritti essi mettono in causa la società tutta intera, parlando di "contestazione globale", rifiutando le "concessioni" e dicendo di voler riformare tutto da cima a fondo per loro iniziativa, per loro proprio conto e secondo i loro propri criteri. La libertà che chiedono gli studenti polacchi è rivendicazione chiara e specifica, elevata contro un regime chiaramente e specificamente oppressivo. La "contestazione globale" di cui parlano gli studenti italiani e tedeschi è formula altrettanto violenta quanto vaga.
[…] E si aspetta ancora di sapere quale piega prenderà la loro sommossa e quali scopi effettivamente si proponga, nonché infine, chi ne prenderà la testa per condurla in quale direzione. Comunque, non si tratta, questo è evidente, di libertà, né di ribellione contro un regime oppressivo, bensì, al contrario, di collera contro la mancanza di un'autorità e di un ordine degni di rispetto.
Si vedrà che cosa sono capaci di fare, gli studenti italiani, dopo questa gran fiammata di rivolta nella quale bruciavano di uno stesso fuoco l'indignazione per le condizioni scandalose dell'università e in generale della scuola in Italia, quella contro la brutale follia della guerra americana nel Vietnam, il culto (non poco cinematografico e retorico) per la memoria di Che Guevara e l'entusiasmo per Mao Tse Tung, dittatore e pensatore per autorità di comando, non di pensiero.
In questa rivolta, poi, è onestamente impossibile non notare l'impulso di violenza che fatalmente accompagna l'idea di ottenere immediatamente e per via d'azione diretta ciò che -riforma della scuola o riforma della società- immediatamente e per via d'azione diretta ottenere non si può. Tranne che non ci si metta deliberatamente sotto la tutela di un'organizzazione totalitaria, della quale si dovrebbe pur sapere, ormai, dove conduce.
[…] Gioventù? La confusione entusiastica propria della gioventù -si dirà- bisogna capirla e non scoraggiarla, perché scoraggiarla significa volere che tutto ricada nella corruzione, nell'inerzia e nel sonno.
Sì, ma a una condizione: che si rifiuti assolutamente l'idea che i giovani hanno ragione perché sono giovani. Il fascismo si fece su questo principio, e non è detto che da una tal radice non possa nascere un fatto egualmente nefasto, anche se porterà etichette socialistoidi, anarcoidi o comunque umanitarie. Si è invece assistito allo spettacolo inverecondo di professori cinquantenni che sono corsi appresso ai giovani tumultuanti nella certezza che essi marciavano nel senso della Storia e dunque bisognava stare con loro, incitandoli alla "contestazione globale" e persino alla violenza».
 

Nicola Chiaromonte, da La rivolta e gli studenti, "Tempo presente"


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4 giugno 2009

Sala Lauree di Scienze Politiche

Via Verdi, 25 - Torino

h. 17.00-19.00
 

I '68 torinesi: la presa della parola di donne protagoniste in un confronto a più voci con le nuove generazioni. Uso di fonti orali, ricerche, pubblicazioni