La Liberazione di Bologna

21 Aprile 1945

Nella notte tra il 20 e il 21 aprile, quando tedeschi e fascisti abbandonano Bologna, i partigiani delle basi più vicine ai viali di circonvallazione entrano in azione per occupare i posti di direzione strategica della città. Il messaggio d'ordine in codice della mancata insurrezione, concordato con gli angloamericani - "Domani all'Ippodromo avranno luogo le corse" - trasmesso la mattina del 20 aprile, non raggiunge le forze partigiane per la cattura di Sante Vincenzi, "Mario", il dirigente del Comitato Unico Militare Emilia-Romagna - il CUMER - che aveva l'incarico di trasmettere il messaggio. Sante Vincenzi e Giuseppe Bentivogli, "Liberale" sono sorpresi in Piazza Trento e Trieste lo stesso giorno del 20 aprile. Incarcerati vengono torturati e uccisi, i loro corpi abbandonati sulla strada dai fascisti in fuga.
Nelle prime ore del 21 aprile il presidente del Comitato Regionale di Liberazione Nazionale Emila-Romagna, Antonio Zoccoli, procede alla designazione delle autorità di Comune, Prefettura, Questura e Provincia.
Contemporaneamente, le truppe del 2° Corpo polacco dell'8a Armata britannica entrano da Porta Mazzini, seguite poco dopo dalle avanguardie americane che giungono nel centro della città provenienti dalle strade statali della Porettana e della Futa. Entrano in città anche i patrioti della Brigata partigiana Majella, aggregata all'8a Armata, il Battaglione bersaglieri "Goito" del Gruppo di Combattimento "Legnano" e una colonna del Gruppo di Combattimento "Friuli". Nel pomeriggio hanno il permesso di entrare in città anche alcune brigate della montagna, che avevano attraversato il fronte in autunno ed erano state riarmate dagli americani.
Da Piazza Malpighi un imponente corteo percorre via Ugo Bassi e via Rizzoli.
Una grande folla festosa di cittadini si riversa nelle strade ed in Piazza Maggiore per festeggiare con entusiasmo le avanguardie delle nuove forze armate italiane ed i soldati alleati. E' il giorno irripetibile della riconquistata libertà e della futura democrazia, scene di gioia si ripetono e accompagnano il benvenuto della cittadinanza ai partigiani e ai soldati liberatori, ma Bologna non dimentica il cordoglio e il dolore per le vittime. Contro il muro di Palazzo d'Accursio, dove venivano fucilati i partigiani, inizia immediatamente il silenzioso e commosso tributo ai caduti nella lotta di Liberazione, che si trasformerà nel Sacrario ai partigiani.
paola furlan

Fatti/Avvenimenti

Nettuno d'oro alla Brigata Majella

21.4.1991

Nella Sala del Consiglio in occasione del quarantaseiesimo anniversario della liberazione di Bologna, il sindaco Renzo Imbeni conferisce il premio “Nettuno d'oro” alla Brigata Majella, medaglia d'oro…