“Porticando. Il DNA della città”: l'evento conclusivo

Il progetto annuale di “Tre Istituzioni e Un Patrimonio” coordinato dal Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna in sinergia con l’Accademia di Belle Arti di Bologna e con il Comune di Bologna si è incentrato in questa edizione sul tema dei Portici, in occasione dell’ingresso del sito di Bologna nella WHL, aprendo 5 cantieri fra Restauro e Comunicazione del Patrimonio. I risultati dei lavori sono stati comunicati nella mattinata del 10 novembre nella prestigiosa sede dello Stabat Mater in Archiginnasio.

Dopo l’intervento di inquadramento iniziale di Antonella Salvi della Regione, che ha curato il progetto in tutte le sue fasi, la parola è andata ai rappresentanti delle Istituzioni: Valentina Orioli, Assessora alla Mobilità con la delega al sito Unesco de I Portici di Bologna; a Cristina Ambrosini, Responsabile del Settore Patrimonio Culturale della Regione; a Rita Finzi, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Sul palco è poi salita la prof. Camilla Roversi Monaco, referente del progetto all’interno dell’Accademia, che ha presentato i vari cantieri, illustrati magistralmente dagli studenti che li hanno frequentati. Si è partiti dal restauro del tabernacolo della ‘Madonna con Bambino’ in via Belle Arti 30, affresco soggetto oltre che all’usura del tempo anche all’offesa dei graffiti, per passare al progetto di restauro esecutivo del portico ligneo di palazzo Grassi in via Marsala, sede del Circolo Unificato dell’Esercito dell’Emilia Romagna. E’ stata poi la volta del restauro dei materiali cartacei, librari e fotografici illustrato con dovizia di dettagli relativamente ai numerosi documenti offerti dagli archivi storici del Comune di Bologna. Fra questi pezzi vi è anche un importante album fotografico datato 1937 che racchiude una campagna documentale sullo stato di forte degrado dell’abitato minuto di Bologna, probabilmente destinato ad accompagnare, come recita il titolo “Attendendo il colpo di piccone”, risanamenti e demolizioni. Questo, insieme a due esemplari delle vedute di Pio Pamphili, proprietà dell’Archiginnasio, anch’essi freschi di restauro, erano visibili conservati in teche durante lo svolgimento della mattinata.

Molto accattivante è stato il lavoro del cantiere di didattica dell’Arte che realizzato un e-book sul tema dei Portici di Bologna. Infine, ultime ma non ultime, le attività che tutto hanno legato, ovvero la documentazione delle varie tappe di questo progetto con il cantiere Audiovideo e di Design Grafico, fondamentali per la divulgazione.

La mattina si è chiusa con i brevi interventi di Clara Maldini della Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio e di Maria Beatrice Bettazzi dell’Ufficio Portici Patrimonio Mondiale che hanno illustrato il valore dei pezzi esposti in bacheca.

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