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CRII+, un passo avanti dell’UE nell’utilizzo dei fondi di coesione

Proposto dalla Commissione europea lo scorso 2 aprile, e ancora in corso di adozione, il Coronavirus Response Investment Initiative Plus (CRII+) introduce una serie di modifiche molto importanti al pacchetto originale CRII, estendendo l'ambito di applicazione del sostegno dei fondi che forniscono liquidità immediata e consentono flessibilità nella modifica dei programmi.


Con  “CRII Plus”, la Commissione europea vuole integrare, attraverso ulteriori misure, la precedente  ”Iniziativa d'investimento in risposta al coronavirus” (CRII), volta anch’essa a mobilitare rapidamente risorse provenienti dai fondi strutturali per permettere ai Paesi UE di avere maggiore liquidità per una risposta immediata alla crisi.


Nei contenuti di questa “iniziativa”, viene consentita una flessibilità straordinaria per far sì che tutto il sostegno finanziario dei fondi strutturali, ad oggi non utilizzato, possa essere mobilitato per far fronte alle conseguenze della pandemia.


Con quest’ultimo e ulteriore strumento sarà quindi permesso il trasferimento di risorse fra fondi diversi, regioni e settori e potrà essere sospeso l'obbligo di co-finanziamento nazionale per i progetti beneficiari dei fondi strutturali. La CRII+ punta inoltre a modificare le norme del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) per rispondere alle necessità determinate dalla pandemia. Sarà così possibile, ad esempio, distribuire aiuti alimentari e fornire assistenza materiale di base agli indigenti mediante buoni elettronici, nonchè fornire dispositivi di protezione, riducendo il rischio di contaminazione. In più, si propone che le misure connesse alla crisi possano essere cofinanziate dall’UE al 100% per l'esercizio di bilancio 2020-2021.

Quasi in contemporanea agli ambasciatori Ue, anche la commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo ha dato la sua luce verde alla proposta. I coordinatori dei gruppi politici hanno deciso all'unanimità di applicare la procedura d'urgenza passando direttamente al voto in Plenaria, in programma per il 16-17 aprile. Una volta incassato tale voto e il via libera definitivo da parte del Consiglio Ue, le nuove misure potranno entrare in vigore.


Commissione europea (En)

 

Ultimo aggiornamento: mercoledì 15 aprile 2020