QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'UTILIZZO DELLA CANNABIS NEGLI OSPEDALI EMILIANI


L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) in merito all'utilizzo della cannabis negli ospedali emiliani

La domanda della consigliera Cocconcelli

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Descrizione

L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) in merito all'utilizzo della cannabis negli ospedali emiliani

La domanda della consigliera Cocconcelli

"Visti gli articoli di stampa relativi all'utilizzo della cannabis negli ospedali emiliani, considerato che il Ministero della salute con decreto del 18 aprile 2007 ha aggiornato le tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope ed ha posto nella Tabella II delle sostanze stupefacenti dotate di proprietà terapeutiche, alla sezione B, alcuni cannabinoidi derivati naturali o di sintesi della cannabis e ciò rende possibile prescrivere ed utilizzare questi principi attivi, come strumento terapeutico per la cura palliativa del dolore a discrezione del medico e dietro presentazione di ricetta medica, da rinnovarsi di volta in volta nel caso di preparazioni magistrali;
preso atto che la commissione regionale del farmaco riguardo l'utilizzo del tetraidrocannabinolo nel trattamento della sclerosi multipla (pubblicato ad ottobre 2007) riferisce a pag. 2 ed a pag.3 che i dati della letteratura suggeriscono che il trattamento con cannabinoidi nella sclerosi multipla "può essere qualcosa di più di una interessante prospettiva"..
Alla luce dell'Ordine del Giorno, n. 53/2012, approvato dal Consiglio Comunale presentato dal Consigliere Errani e sottoscritto dalla Lega Nord e da: C. Melega, B. Zacchiroli, M. Pieralisi, C. La Torre, C. Mazzanti, M. Bugani, T. Petrella, M. Piazza, Santi Casali, F. Salsi, P. Gattuso, M. Benassi, M. Mignani, P. Caviano, in cui si impegna la Giunta, a "verificare lo stato di attuazione della Legge 38/2010 sulle terapie del dolore e sulle cure palliative per garantire il diritto dei pazienti a evitare sofferenze inutili e dato che l'utilizzo della cannabis è già stato autorizzato dalla Regione Toscana, Liguria, Puglia, Veneto, Marche e Friuli oltre che per la terapia del dolore anche come lenitivo degli effetti collaterali della chemio/radioterapia e per contrastare la spasticità muscolare (sativex) nella sindrome di Tourette, sindrome bipolare, epilessia, corea di Huntington e morbo di Parkinson.
Preso atto delle dichiarazioni del Prof. Veronesi Umberto pubblicate il 20 febbraio 2014 su Repubblica che ha dichiarato: "Lotta al dolore? Si usi ogni mezzo a disposizione e ridare alla cannabis lo spazio che merita nella cura al dolore"
Considerato che il 18 marzo è stato presentato, in Regione Emilia Romagna Commissione Sanità e Politiche Sociali, un decreto legge sull'autorizzazione ad uso terapeutico della cannabis e considerato che il Governo Renzi non ha impugnato la Legge davanti alla Corte Costituzionale.
Si chiede al Sindaco e alla Giunta se crede sia arrivato il momento opportuno da un punto di vista politico di prendere posizione chiara in merito".

La risposta dell'assessore Rizzo Nervo

"In realtà consigliera la puntualità degli argomenti che porta la sua domanda fanno di questa domanda un caso di positiva circonvoluzione in cui , partendo da una domanda, nel corso della stessa, lei si da in fondo una risposta nel senso che chiude la sua domanda dicendo che la Regione Emilia-Romagna ha messo al vaglio, a pari di altre regioni che hanno già approvato un progetto di legge presentato dai gruppi di maggioranza (le segnalo che al momento sono solo i gruppi si maggioranza proprio sul tema dell'uso terapeutico della cannabis.
E lo fanno in maniera seria e con la capacità di circorscrivere il tema agli ambiti di cui parliamo, come fa lei nella domanda. Ricordasva che il 18 aprile 2007 sono state aggiornate le tabelle ministeriali sulle sostanze stupefacenti riconoscendo la funzione terapeutica di alcuni principi attivi presenti in alcune sostanza cannabinoidi, vi è un'importante letteratura medica, riguardo sopratutto ad alcune malattie molte delle quali riguardano pazienti con percorsi oncologici dagli esiti certi e purtroppo negativi che riconoscono la bontà dell'uso di sostanze cannabinoidi nell'alleviare il dolore di questi pazienti e di queste persone in un percorso di terapia e di cure palliative che purtroppo nella grande maggioranza dei casi li porta alla morte. Ricordava anche come la Regione Toscana, la Ligurtia, la Puglia, il Veneto, le Marche, il Friuli si sono già dotate di una legge regionale che di fatto consente una possibilità che ha già previsto un riconoscimento da parte dello Stato. La Regione Emilia-Romagna si sta muovendo in questo senso, ricordava anche lei un'altra cosa importante e cioè che in tal senso si è espressa la corte costituzionale riconoscendo di fatto il diritto di alcuni malati nel richiedere l'utilizzo di alcuni medicinali contenenti principi di sostanze cannabinoidi. Io credo che, lei chiede in fondo alla sua domanda un'espressione politica, io credo che più che un'espressione politica (di solito quando la buttiamo in politica litighiamo molto ma fatichiamo a volte a trovare le soluzioni) in questo caso si tratta di di un'evidenza scientifica, come tale deve essere parlando di uso terapeutico, c'è un'evidenza scientifica che oramai è acquisita, c'è un necessario adeguamento delle leggi dello Stato e, in questo caso in cui parliamo di Sanità, anche di competenza regionale, a quella che è un'evidenza scientifica del percorso terapeutico e sopratutto alle terapie del dolore e alle cure palliative legate ad alcuni ambiti terapeutici molto specifici.
Quindi sinceramente, ripeto, credo non ci sia tanto bisogno di un'espressione politica quanto di una normativa che dia coerenza fra quelle che sono le previsioni ministeriali e quelle che sono le possibilità concrete offerte alle persone. Sulla scorta, ed è il richiamo che lei, come il progetto di legge regionale fa, non di un generico utilizzo delle sostanze cannabinoidi quanto piuttosto della legge 38 del marzo 2010 che riguarda le disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, legge che mette in evidenza la necessità di rilevare anche all'interno delle cartelle cliniche le caratteristiche del dolore rilevato e la sua evoluzione, che mette in evidenza e costruisce una rete nazionale per le cure palliative e la terapia del dolore che è stato oggetto, anche qui, come lei ricordava, di un ordine del giorno del consiglio comunale, legge che ha mirato ad affrontare la semplificazione delle procedure d'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore e infine anche la formazione per il personale medico e sanitario che utilizza queste terapie. Il progetto di legge regionale si occupa di questo, e in questo senso credo che lo faccia positivamente, in un dibattito, ripeto e ci tengo a precisare, che richiede serietà, di essere circoscritto ad un ambito che è quello terapeutico, e deve essere estratto per serietà da un dibattito che invece talvolta è confuso sul tema della cannabis evitando confusione, correlazione con il tema della liberalizzazione della cannabis che è tutt'altro. Anche nell'articolo che lei cita "Uso terapeutico della cannabis" nella foto non vi è un reparto di oncologia dei nostri ospedali ma piuttosto una foto di una manifestazione con un cartello "Piantiamola con il proibizionismo", credo che questo tema abbia sopratutto bisogno di grande serietà a maggior ragione perché riguarda un ambito che è quello della terapia del dolore che è molto doloroso e molto difficile da affrontare per i malati e le loro famiglie, quindi il giudizio sta nelle scelte che le regioni stanno facendo ma sta anche appunto nel mantenere ferma una serietà con cui affrontare questo argomento così delicato".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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