QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'OCCUPAZIONE SIMBOLICA DEGLI UFFICI DELL'ANAGRAFE
L'assessore alla Legalità, Nadia Monti, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Facci (FI) sull'occupazione simbolica degli uffici dell'anagrafe da parte dei sindacati di base.
Domanda d'attualità del consigliere Facci
"Premess...
Pubblicato il:
Descrizione
L'assessore alla Legalità, Nadia Monti, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Facci (FI) sull'occupazione simbolica degli uffici dell'anagrafe da parte dei sindacati di base.
Domanda d'attualità del consigliere Facci
"Premesso che:
è di questi giorni la notizia di un incontro svoltosi tra Adl Cobas, Asia Usb e il Prefetto, incontro che ha fatto seguito all'occupazione simbolica degli uffici dell'Anagrafe da parte delle stesse sigle, al fine di ottenere la concessione della residenza a chi vive nelle abitazioni occupate abusivamente e l’apertura di un tavolo sulla 'stabilizzazione delle occupazioni';
appare quantomeno discutibile che si chieda la stabilizzazione o la regolarizzazione di situazioni che sono illegali a monte e che sono altre le vie da perseguire per il sostegno a chi non ha una casa;
chiede:
quale giudizio dia la Giunta sull’incontro intercorso tra Adl Cobas e Asia Usb e sulla recente protesta messa in atto dalle stesse sigle;
se la giunta ritenga che la requisizione degli immobili sfitti sia una soluzione da valutare per risolvere l’emergenza abitativa;
se la giunta intenda procedere all’ apertura del tavolo di stabilizzazione delle occupazioni abusive o se intenda mettere in campo soluzioni adeguate per contrastare un fenomeno illegale che sta dilagando in Città in maniera preoccupante;
se non ritenga la giunta che dare ulteriormente spazio a un simile dibattito possa contribuire al proliferare di una sottocultura dell’ illegalità che va invece doverosamente messa al bando".
Risposta dell'assessore Monti
"MI dispiace che lei stia confondendo la circolare ministeriale con la legge. Lo scorso anno è stata approvata la legge 47 sulle misure urgenti per l'emergenza abitativa così come la recente circolare firmata dal Prefetto Morcone sulla redistribuzione delle persone, dei profughi che arrivano in città e sulla quale non c'è stata risposta da tutte le città è il motivo per cui è scaturita questa circolare che poi parla della questione che lei pone. Così come diversa è la circolare che, di fatto, rimetterebbe anche in discussione lo stesso decreto Lupi sull'iscrizione anagrafica e la perdita di residenza quando parla che "in estrema ratio - perché questo cita la recente circolare che è arrivata - il luogo di dimora abituale è da individuare proprio per un'iscrizione anagrafica del soggetto" che dimora, che ha un centro di interesse nella zona in cui va a chiedere la residenza. Mi chiede un giudizio su quello che è stato l'incontro avvenuto con le rappresentanze e con il Prefetto a cui noi purtroppo non eravamo presenti ma perché è stato un incontro richiesto all'ultimo momento, quello che invece è stato l'incontro presso gli uffici demografici è stato di molta utilità anche per chiarire la posizione dell'Amministrazione nei confronti di questi soggetti, e quindi da un lato ribadire la posizione nel dover, nell'essere obbligati ad applicare delle circolari ministeriali, normative di riferimento, che, stante quello che dice il decreto legge 47, "non possono essere concesse delle residenze per soggetti che occupano abusivamente degli stabili e degli immobili", peccato poi che, circa dopo un anno, riceviamo una circolare che dice che "la funzione dell'angrafe è essenzialmente quella di rilevare la presenza stabile di soggetti sul territorio comunale", e tale principio è tuttora vigente e prevalente. Tutto ciò ha indubbiamente subìto una limitazione con il decreto stesso, quindi c'è anche un po' di confusione a cui noi comunque cerchiamo di dare una risposta coerente e puntuale.
Detto questo, il riconoscimento della residenza è connesso all'esercizio di numerosissimi diritti fondamentali di portata costituzionale che di certo non vengono annullati o abrogati da un decreto - il decreto Lupi non ha abrogato o modificato la legge sull'angrafe, ha mantenuto invece l'anagrafe in tempo reale il che significa per gli uffici doverla concedere entro 48 ore, salvo poi attraverso la Polizia Municipale, fare delle verifiche per verificare lo stato in cui questa persona si trova sul territorio e quindi da li' verificare se l'occupazione è abusiva o meno. E qui abbiamo il primo problema, il secondo è che il riconoscimento della residenza è fondamentale per un'amministrazione per avere conoscenza di chi abita, di chi vive sul territorio, perché se accade una calamità naturale, se succede un evento per cui il Sindaco deve sapere chi abita sul territorio, questo lo garantisce l'iscrizione agli uffici angrafici cosa che il decreto, nel tentativo di risolvere il problema delle occupazioni abusive, evidentemente purtroppo non c'è riuscito ma comunque essendo norme di portata nazionale noi applichiamo e quindi il Comune applica queste circolari e normative con la massima precisione e puntualità.
Non c'è nessun tavolo di stabilizzazione, lei mi chiede se c'è un tavolo di questo tipo. C'è un percorso di applicazione di un protocollo, qui però separiamo la circolare sull'emergenza profughi da quello che è il protocollo siglato da soggetti pubblici e privati per risolvere un problema di grave disagio sociale che oggi stiamo vivendo e che stanno vivendo tante città comuni capoluoghi, con situazioni e conseguenze ben più gravi di quelle che stiamo vivendo noi. C'è un percorso d'applicazione di questo protocollo, si è arrivati ad una concertazione con le parti, non si parla di requisizioni, si parla di convenzioni in un percorso legale dove la proprietà mette a disposizione in via temporanea, e quindi il Comune si fa carico della gestione e si assume la responsabilità di gestione e l'impegno di una messa a disposizione, nel caso in cui subentrino delle modifiche sostanziali di queste condizioni giuridiche di partenza.
Quindi noi per porre freno all'emergenza abitativa, al di là adesso di questi incontri dove per noi invece è stata occasione per approfondire alcuni dettagli e chiarire anche l'ambito di applicazione di queste circolari, il Comune ha messo nero su bianco di mettere al bando innanzitutto ogni forma di illegalità, perché noi i percorsi che stiamo portando avanti per risolvere il tema dell'emergenza abitativa li stiamo facendo non certo assecondando delle spirali di protesta, anzi, questa è la mia posizione personale condivisa anche dai miei colleghi e lo è stata fin da subito che però non significa non recepire e non rilevare i disagi reali che potrebbero non fare altro che aumentare anche la conflittualità sociale e a questo noi dobbiamo dare una risposta, non risposta nella requisizione perché non si parla di requisizione ma di trovare accordi sugli immobili dismessi pubblici e privati e su questo anche rispetto a quello che lo stesso protocollo dell'ASP Città di Bologna ha sottoscritto con Prefettura, USL, Acer e AspIrides, proprio per mitigare il problema dell'emergenza abitativa, delle morosità incolpevoli, rispetto invece per quel che riguarda tutto ciò che noi possiamo, mettiamo in campo per favorire e salvaguardare la legalità - io più volte in quest'aula ho ribadito il fatto che il settore Patrimonio da' una mappatura periodica che viene fatta assieme alla Polizia Municipale che verifica anche lo stato abitativo di alcuni immobili denuncia ogni volta che c'è, che si verifica un episodio di illegalità, vengono poi messe in atto delle misure per interdire i passaggi, per chiudere o sigillare alcuni varchi e rendere inaccessibili questi immobili che sono in disuso o dismessi, procede con la denuncia e a quel punto sarà l'autorità giudiziaria o il giudice per le indagini preliminari stabilire se questa occupazione va sgomberata o meno. Questa è stata la procedura che finora abbiamo adottato, che continueremo ad adottare, perché siamo all'interno di un percorso di legalità.
Sul discorso residenza - come le ho detto in apertura, è un tema molto complesso - che ha suscitato, ma non solo nel Comune di Bologna, ma in tanti comuni italiani forti perplessità rispetto all'applicabilità e al contrasto anche con norme di portata costituzionale che di certo questo decreto non va ad abrogare. Poi, quello che noi applichiamo per legge, perché gli uffici fin dall'emanazione di questi decreti si sono organizzati per applicare nella maniera più corretta possibile la normativa, però affermo anche che nostro impegno è quello di rispettare e promuovere la legalità in tutti i suoi obiettivi, non vogliamo certamente la sottocultura dell'illegalità, come la chiama lei, anzi, stiamo affrontando all'interno di un contesto normativo che purtroppo non ci da' alcun tipo di certezza rispetto anche all'interpretazione delle stesse circolari ministeriali, stiamo cercando di applicare e di distinguere bene ciò che può essere concordato con proprietà private, favorire un percorso di legalità nella soluzione dell'emergenza abitativa che stiamo già affrontando".
Domanda d'attualità del consigliere Facci
"Premesso che:
è di questi giorni la notizia di un incontro svoltosi tra Adl Cobas, Asia Usb e il Prefetto, incontro che ha fatto seguito all'occupazione simbolica degli uffici dell'Anagrafe da parte delle stesse sigle, al fine di ottenere la concessione della residenza a chi vive nelle abitazioni occupate abusivamente e l’apertura di un tavolo sulla 'stabilizzazione delle occupazioni';
appare quantomeno discutibile che si chieda la stabilizzazione o la regolarizzazione di situazioni che sono illegali a monte e che sono altre le vie da perseguire per il sostegno a chi non ha una casa;
chiede:
quale giudizio dia la Giunta sull’incontro intercorso tra Adl Cobas e Asia Usb e sulla recente protesta messa in atto dalle stesse sigle;
se la giunta ritenga che la requisizione degli immobili sfitti sia una soluzione da valutare per risolvere l’emergenza abitativa;
se la giunta intenda procedere all’ apertura del tavolo di stabilizzazione delle occupazioni abusive o se intenda mettere in campo soluzioni adeguate per contrastare un fenomeno illegale che sta dilagando in Città in maniera preoccupante;
se non ritenga la giunta che dare ulteriormente spazio a un simile dibattito possa contribuire al proliferare di una sottocultura dell’ illegalità che va invece doverosamente messa al bando".
Risposta dell'assessore Monti
"MI dispiace che lei stia confondendo la circolare ministeriale con la legge. Lo scorso anno è stata approvata la legge 47 sulle misure urgenti per l'emergenza abitativa così come la recente circolare firmata dal Prefetto Morcone sulla redistribuzione delle persone, dei profughi che arrivano in città e sulla quale non c'è stata risposta da tutte le città è il motivo per cui è scaturita questa circolare che poi parla della questione che lei pone. Così come diversa è la circolare che, di fatto, rimetterebbe anche in discussione lo stesso decreto Lupi sull'iscrizione anagrafica e la perdita di residenza quando parla che "in estrema ratio - perché questo cita la recente circolare che è arrivata - il luogo di dimora abituale è da individuare proprio per un'iscrizione anagrafica del soggetto" che dimora, che ha un centro di interesse nella zona in cui va a chiedere la residenza. Mi chiede un giudizio su quello che è stato l'incontro avvenuto con le rappresentanze e con il Prefetto a cui noi purtroppo non eravamo presenti ma perché è stato un incontro richiesto all'ultimo momento, quello che invece è stato l'incontro presso gli uffici demografici è stato di molta utilità anche per chiarire la posizione dell'Amministrazione nei confronti di questi soggetti, e quindi da un lato ribadire la posizione nel dover, nell'essere obbligati ad applicare delle circolari ministeriali, normative di riferimento, che, stante quello che dice il decreto legge 47, "non possono essere concesse delle residenze per soggetti che occupano abusivamente degli stabili e degli immobili", peccato poi che, circa dopo un anno, riceviamo una circolare che dice che "la funzione dell'angrafe è essenzialmente quella di rilevare la presenza stabile di soggetti sul territorio comunale", e tale principio è tuttora vigente e prevalente. Tutto ciò ha indubbiamente subìto una limitazione con il decreto stesso, quindi c'è anche un po' di confusione a cui noi comunque cerchiamo di dare una risposta coerente e puntuale.
Detto questo, il riconoscimento della residenza è connesso all'esercizio di numerosissimi diritti fondamentali di portata costituzionale che di certo non vengono annullati o abrogati da un decreto - il decreto Lupi non ha abrogato o modificato la legge sull'angrafe, ha mantenuto invece l'anagrafe in tempo reale il che significa per gli uffici doverla concedere entro 48 ore, salvo poi attraverso la Polizia Municipale, fare delle verifiche per verificare lo stato in cui questa persona si trova sul territorio e quindi da li' verificare se l'occupazione è abusiva o meno. E qui abbiamo il primo problema, il secondo è che il riconoscimento della residenza è fondamentale per un'amministrazione per avere conoscenza di chi abita, di chi vive sul territorio, perché se accade una calamità naturale, se succede un evento per cui il Sindaco deve sapere chi abita sul territorio, questo lo garantisce l'iscrizione agli uffici angrafici cosa che il decreto, nel tentativo di risolvere il problema delle occupazioni abusive, evidentemente purtroppo non c'è riuscito ma comunque essendo norme di portata nazionale noi applichiamo e quindi il Comune applica queste circolari e normative con la massima precisione e puntualità.
Non c'è nessun tavolo di stabilizzazione, lei mi chiede se c'è un tavolo di questo tipo. C'è un percorso di applicazione di un protocollo, qui però separiamo la circolare sull'emergenza profughi da quello che è il protocollo siglato da soggetti pubblici e privati per risolvere un problema di grave disagio sociale che oggi stiamo vivendo e che stanno vivendo tante città comuni capoluoghi, con situazioni e conseguenze ben più gravi di quelle che stiamo vivendo noi. C'è un percorso d'applicazione di questo protocollo, si è arrivati ad una concertazione con le parti, non si parla di requisizioni, si parla di convenzioni in un percorso legale dove la proprietà mette a disposizione in via temporanea, e quindi il Comune si fa carico della gestione e si assume la responsabilità di gestione e l'impegno di una messa a disposizione, nel caso in cui subentrino delle modifiche sostanziali di queste condizioni giuridiche di partenza.
Quindi noi per porre freno all'emergenza abitativa, al di là adesso di questi incontri dove per noi invece è stata occasione per approfondire alcuni dettagli e chiarire anche l'ambito di applicazione di queste circolari, il Comune ha messo nero su bianco di mettere al bando innanzitutto ogni forma di illegalità, perché noi i percorsi che stiamo portando avanti per risolvere il tema dell'emergenza abitativa li stiamo facendo non certo assecondando delle spirali di protesta, anzi, questa è la mia posizione personale condivisa anche dai miei colleghi e lo è stata fin da subito che però non significa non recepire e non rilevare i disagi reali che potrebbero non fare altro che aumentare anche la conflittualità sociale e a questo noi dobbiamo dare una risposta, non risposta nella requisizione perché non si parla di requisizione ma di trovare accordi sugli immobili dismessi pubblici e privati e su questo anche rispetto a quello che lo stesso protocollo dell'ASP Città di Bologna ha sottoscritto con Prefettura, USL, Acer e AspIrides, proprio per mitigare il problema dell'emergenza abitativa, delle morosità incolpevoli, rispetto invece per quel che riguarda tutto ciò che noi possiamo, mettiamo in campo per favorire e salvaguardare la legalità - io più volte in quest'aula ho ribadito il fatto che il settore Patrimonio da' una mappatura periodica che viene fatta assieme alla Polizia Municipale che verifica anche lo stato abitativo di alcuni immobili denuncia ogni volta che c'è, che si verifica un episodio di illegalità, vengono poi messe in atto delle misure per interdire i passaggi, per chiudere o sigillare alcuni varchi e rendere inaccessibili questi immobili che sono in disuso o dismessi, procede con la denuncia e a quel punto sarà l'autorità giudiziaria o il giudice per le indagini preliminari stabilire se questa occupazione va sgomberata o meno. Questa è stata la procedura che finora abbiamo adottato, che continueremo ad adottare, perché siamo all'interno di un percorso di legalità.
Sul discorso residenza - come le ho detto in apertura, è un tema molto complesso - che ha suscitato, ma non solo nel Comune di Bologna, ma in tanti comuni italiani forti perplessità rispetto all'applicabilità e al contrasto anche con norme di portata costituzionale che di certo questo decreto non va ad abrogare. Poi, quello che noi applichiamo per legge, perché gli uffici fin dall'emanazione di questi decreti si sono organizzati per applicare nella maniera più corretta possibile la normativa, però affermo anche che nostro impegno è quello di rispettare e promuovere la legalità in tutti i suoi obiettivi, non vogliamo certamente la sottocultura dell'illegalità, come la chiama lei, anzi, stiamo affrontando all'interno di un contesto normativo che purtroppo non ci da' alcun tipo di certezza rispetto anche all'interpretazione delle stesse circolari ministeriali, stiamo cercando di applicare e di distinguere bene ciò che può essere concordato con proprietà private, favorire un percorso di legalità nella soluzione dell'emergenza abitativa che stiamo già affrontando".
A cura di
Piazza Maggiore, 6