QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'INDICATORE BES (BENESSERE ECONOMICO SOSTENIBILE)
La vicesindaco, Silvia Giannini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd) sull'indicatore BES.
La domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd):
"Appreso dalla stampa della elaborazione da parte del...
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La vicesindaco, Silvia Giannini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd) sull'indicatore BES.
La domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd):
"Appreso dalla stampa della elaborazione da parte dell’Amministrazione comunale, in collaborazione con altre città, di un indicatore di “benessere economico e sostenibile” (Bes); preso atto dell’intenzione dichiarata dalla Vicesindaco Silvia Giannini di utilizzare questo strumento quale alternativa al Pil e per orientare in futuro le scelte dell’Amministrazione;
chiede al Sindaco e alla Giunta:
di sapere a che punto sia lo sviluppo di questo nuovo indicatore, cosa si aspetta di apprendere dallo stesso e in che termini possa incidere sull’azione amministrativa;
se è a conoscenza di altre sperimentazioni simili avviate in altri Comuni italiani;
di conoscere l'opinione della Giunta sui tempi prevedibili e le modalità dell’introduzione di questo strumento".
La risposta della vicesindaco, Silvia Giannini:
"Grazie della domanda che mi consente, se pur in maniera sintetica, di riprendere alcuni temi che stanno molto a cuore alla Giunta. E' chiaro che le tematiche andrebbero approfondite in maniera più articolata, do la mia massima disponibilità fin d'ora ad approfondirle o dove riterrete più opportuno, peraltro in commissione Bilancio già ne avevamo parlato, e poi ricordo che il progetto BES, progetto che è nel Piano generale di sviluppo, e poi ricordo anche che è uno dei progetti selezionati nell'ambito del Piano Strategico metropolitano. Comunque ci tengo a precisare subito che si tratta di indicatori non alternativi ma complementari al PIL, sapiamo tutti quanto è importante, soprattutto in un momento di crisi come questo, il benessere economico, quindi gli indicatori BES vanno oltre al PIL, nel senso che oltre al benessere economico vogliono mettere l'accento anche su altre dimensioni che assieme a quella assolutamente importante e fondamentale del benessere economico, concorrono a determinare più in generale il benessere di una collettività. E' anche vero che sempre per precisare che il Pil non va mai trascurato che molti degli indicatori di benessere più in generale, pensate solo alla salute, sono correlati al PIL, nelle società in cui il PIL è più elevato c'è una correlazione anche con lo stato di salute, con bassi tassi di mortalità infantile, e così via. Tutti questi temi sono molto correlati fra di loro però quello che noi riteniamo importante è corredare il Pil con una serie di altri indicatori che consentano che cosa? consentano da un lato di conoscere meglio la realtà territoriale, cos'è che determina il benessere dei cittadini a livello locale, così com'è percepito il benessere dai cittadini, perchè sono poi i cittadini stessi che ci devono dire la loro interpretazione del benessere, e avere a disposizione questi indicatori può consentire di fare confronti nel tempo e anche con altre città. Ma l'obiettivo più ambizioso di UrBes, vuole andare addirittura oltre, perchè vuole essere un progetto che consente di disporre di strumenti che possano essere utili sia per la scelta delle politiche, politiche che devono essere evidentemente orientate a migliorare il benessere in senso ampio dei cittadini, sia per la valutazione e il monitoraggio delle politiche stesse. Il primo rapporto Urbes è stato pubblicato in giugno di quest'anno a Pesaro, mentre il rapporto BES, quello nazionale, è stato pubblicato dopo due anni di lavoro dall'Istat e dal Cnel in marzo sempre di quest'anno. Ci tengo subito a precisare che a livello locale ci sono molti meno indicatori che non quelli disponibili a livello nazionale, le dimensioni del benessere a livello nazionale sono state individuate in dodici dimensioni e all'interno di queste sono stati articolati 134 indicatori, per dieci di queste dimensioni a Bologna, così come in altre città, si dispone al momento solo di 26 indicatori. Comunque potete visionare il rapporto Urbes sia nel sito dell'Istat sia nel sito del Comune di Bologna. Anzi ci tengo a sottolineare che nel sito del Comune di Bologna ci sono molte informazioni relativamente a questo indicatore, a come è stato sviluppato proprio a partire da un suggerimento del Comune di Bologna e di Laboratorio Urbano e trovate anche i risultati di una serie di questionari che sono stati compilati dai cittadini bolognesi in diverse realtà, e attualmente abbiamo circa 5000 risposte. C'è anche un questionario che i cittadini, se vogliono, possono compilare on line, è un questionario che abbiamo mutuato da quello che l'Istat ha fatto a livello nazionale, che diciamo declina le domande che l'Istat faceva a livello nazionale per cogliere degli aspetti legati alla nostra realtà territoriale. Quindi dato lo scarso tempo che ho a disposizione inviterei tutti a visionare queste cose sul sito, poi ribadisco la mia disponibilità ad approfondire. E' chiaro che la partecipazione dei cittadini è fondamentale, sia nella fase di comprensione di quelle che sono le dimensioni del benessere dei cittadini stessi, ma è anche importante nel momento in cui devono essere restituite ai cittadini stessi quelli che sono i risultati delle politiche che vengono adottate dall'Amministrazione. Ovviamente è anche molto importante in questo rapporto fare capire come non tutte le dimensioni del benessere, o non tutti gli elementi che compongono la dimensione del benessere, siano fattori su cui l'Amministrazione può incidere direttamente, in alcuni casi il nesso è molto evidente, per esempio il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è chiaro che i sevizi che noi siamo in grado di offrire incidono direttamente su questo aspetto, e questo è uno dei fattori che emerge come molto importante nell'ambito dei questionari che sono stati fatti sia a livello nazionale sia a livello locale . In altri casi la relazione tra quelle che possono essere le politiche dell'Amministrazione e quelli che sono gli elementi che concorrono a determinare il benessere dei cittadini è più mediato e indiretto, però riteniamo che sia importante approfondire questi elementi proprio per capire quali sono le potenzialità e anche i limiti, se vogliamo, dell'azione amministrativa. L'aspetto su cui si sta lavorando adesso riguarda soprattutto da un lato l'esigenza di aumentare il numero di indicatori, perchè come ho detto finora sono troppo pochi, è evidente che c'è una difficoltà di tipo statistico cioè occorrerebbe fare delle indagini ad hoc ma non abbiamo finanziamenti per farlo. Quindi stiamo cercando in tutti i modi di riuscire con l'aiuto e la collaborazione dell'Istat di articolare meglio appunto questi indicatori, l'altro fattore su cui stiamo lavorando è appunto quello di mettere in collegamento sempre di più il processo di Bilancio e il ciclo della performance con questi indicatori. Voi sapete che tutto il Bilancio e tutta l'attività dell'Amministrazione comunale è stata riorganizzate per aree di linee di intervento e per servizi, sono 138 servizi, 24 aree di intervento, 92 progetti, 24 programmi. La scommessa è proprio quella di cercare di trovare un legame tra quello che sono queste azioni su cui si sviluppa il Bilancio, tutto il ciclo di controllo strategico della performance e questi indicatori finali di benessere. Avrei molte altre cose da dire, dico solo che son molte le città coinvolte di cui 13 città metropolitane".
La domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd):
"Appreso dalla stampa della elaborazione da parte dell’Amministrazione comunale, in collaborazione con altre città, di un indicatore di “benessere economico e sostenibile” (Bes); preso atto dell’intenzione dichiarata dalla Vicesindaco Silvia Giannini di utilizzare questo strumento quale alternativa al Pil e per orientare in futuro le scelte dell’Amministrazione;
chiede al Sindaco e alla Giunta:
di sapere a che punto sia lo sviluppo di questo nuovo indicatore, cosa si aspetta di apprendere dallo stesso e in che termini possa incidere sull’azione amministrativa;
se è a conoscenza di altre sperimentazioni simili avviate in altri Comuni italiani;
di conoscere l'opinione della Giunta sui tempi prevedibili e le modalità dell’introduzione di questo strumento".
La risposta della vicesindaco, Silvia Giannini:
"Grazie della domanda che mi consente, se pur in maniera sintetica, di riprendere alcuni temi che stanno molto a cuore alla Giunta. E' chiaro che le tematiche andrebbero approfondite in maniera più articolata, do la mia massima disponibilità fin d'ora ad approfondirle o dove riterrete più opportuno, peraltro in commissione Bilancio già ne avevamo parlato, e poi ricordo che il progetto BES, progetto che è nel Piano generale di sviluppo, e poi ricordo anche che è uno dei progetti selezionati nell'ambito del Piano Strategico metropolitano. Comunque ci tengo a precisare subito che si tratta di indicatori non alternativi ma complementari al PIL, sapiamo tutti quanto è importante, soprattutto in un momento di crisi come questo, il benessere economico, quindi gli indicatori BES vanno oltre al PIL, nel senso che oltre al benessere economico vogliono mettere l'accento anche su altre dimensioni che assieme a quella assolutamente importante e fondamentale del benessere economico, concorrono a determinare più in generale il benessere di una collettività. E' anche vero che sempre per precisare che il Pil non va mai trascurato che molti degli indicatori di benessere più in generale, pensate solo alla salute, sono correlati al PIL, nelle società in cui il PIL è più elevato c'è una correlazione anche con lo stato di salute, con bassi tassi di mortalità infantile, e così via. Tutti questi temi sono molto correlati fra di loro però quello che noi riteniamo importante è corredare il Pil con una serie di altri indicatori che consentano che cosa? consentano da un lato di conoscere meglio la realtà territoriale, cos'è che determina il benessere dei cittadini a livello locale, così com'è percepito il benessere dai cittadini, perchè sono poi i cittadini stessi che ci devono dire la loro interpretazione del benessere, e avere a disposizione questi indicatori può consentire di fare confronti nel tempo e anche con altre città. Ma l'obiettivo più ambizioso di UrBes, vuole andare addirittura oltre, perchè vuole essere un progetto che consente di disporre di strumenti che possano essere utili sia per la scelta delle politiche, politiche che devono essere evidentemente orientate a migliorare il benessere in senso ampio dei cittadini, sia per la valutazione e il monitoraggio delle politiche stesse. Il primo rapporto Urbes è stato pubblicato in giugno di quest'anno a Pesaro, mentre il rapporto BES, quello nazionale, è stato pubblicato dopo due anni di lavoro dall'Istat e dal Cnel in marzo sempre di quest'anno. Ci tengo subito a precisare che a livello locale ci sono molti meno indicatori che non quelli disponibili a livello nazionale, le dimensioni del benessere a livello nazionale sono state individuate in dodici dimensioni e all'interno di queste sono stati articolati 134 indicatori, per dieci di queste dimensioni a Bologna, così come in altre città, si dispone al momento solo di 26 indicatori. Comunque potete visionare il rapporto Urbes sia nel sito dell'Istat sia nel sito del Comune di Bologna. Anzi ci tengo a sottolineare che nel sito del Comune di Bologna ci sono molte informazioni relativamente a questo indicatore, a come è stato sviluppato proprio a partire da un suggerimento del Comune di Bologna e di Laboratorio Urbano e trovate anche i risultati di una serie di questionari che sono stati compilati dai cittadini bolognesi in diverse realtà, e attualmente abbiamo circa 5000 risposte. C'è anche un questionario che i cittadini, se vogliono, possono compilare on line, è un questionario che abbiamo mutuato da quello che l'Istat ha fatto a livello nazionale, che diciamo declina le domande che l'Istat faceva a livello nazionale per cogliere degli aspetti legati alla nostra realtà territoriale. Quindi dato lo scarso tempo che ho a disposizione inviterei tutti a visionare queste cose sul sito, poi ribadisco la mia disponibilità ad approfondire. E' chiaro che la partecipazione dei cittadini è fondamentale, sia nella fase di comprensione di quelle che sono le dimensioni del benessere dei cittadini stessi, ma è anche importante nel momento in cui devono essere restituite ai cittadini stessi quelli che sono i risultati delle politiche che vengono adottate dall'Amministrazione. Ovviamente è anche molto importante in questo rapporto fare capire come non tutte le dimensioni del benessere, o non tutti gli elementi che compongono la dimensione del benessere, siano fattori su cui l'Amministrazione può incidere direttamente, in alcuni casi il nesso è molto evidente, per esempio il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è chiaro che i sevizi che noi siamo in grado di offrire incidono direttamente su questo aspetto, e questo è uno dei fattori che emerge come molto importante nell'ambito dei questionari che sono stati fatti sia a livello nazionale sia a livello locale . In altri casi la relazione tra quelle che possono essere le politiche dell'Amministrazione e quelli che sono gli elementi che concorrono a determinare il benessere dei cittadini è più mediato e indiretto, però riteniamo che sia importante approfondire questi elementi proprio per capire quali sono le potenzialità e anche i limiti, se vogliamo, dell'azione amministrativa. L'aspetto su cui si sta lavorando adesso riguarda soprattutto da un lato l'esigenza di aumentare il numero di indicatori, perchè come ho detto finora sono troppo pochi, è evidente che c'è una difficoltà di tipo statistico cioè occorrerebbe fare delle indagini ad hoc ma non abbiamo finanziamenti per farlo. Quindi stiamo cercando in tutti i modi di riuscire con l'aiuto e la collaborazione dell'Istat di articolare meglio appunto questi indicatori, l'altro fattore su cui stiamo lavorando è appunto quello di mettere in collegamento sempre di più il processo di Bilancio e il ciclo della performance con questi indicatori. Voi sapete che tutto il Bilancio e tutta l'attività dell'Amministrazione comunale è stata riorganizzate per aree di linee di intervento e per servizi, sono 138 servizi, 24 aree di intervento, 92 progetti, 24 programmi. La scommessa è proprio quella di cercare di trovare un legame tra quello che sono queste azioni su cui si sviluppa il Bilancio, tutto il ciclo di controllo strategico della performance e questi indicatori finali di benessere. Avrei molte altre cose da dire, dico solo che son molte le città coinvolte di cui 13 città metropolitane".
A cura di
Piazza Maggiore, 6