QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE PROBLEMATICHE DI VIA SAFFI E ZONE LIMITROFE


L'assessore alla Sicurezza, Nadia Monti, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Scarano e Borgonzoni (LegaN) sulle problematiche di via Saffi e zone limitrofe.

Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Visto l'articolo d...

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L'assessore alla Sicurezza, Nadia Monti, ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Scarano e Borgonzoni (LegaN) sulle problematiche di via Saffi e zone limitrofe.

Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Visto l'articolo di stampa - il Resto del Carlino del 5 febbraio - relativo alle problematiche di via Saffi e zone limitrofe, si chiede al Sindaco di sapere se sia intenzione dell'Amministrazione portare tali problematiche in discussione sul tavolo provinciale della sicurezza sollecitando la presenza di una pattuglia dell'esercito che attualmente risulta non esservi; se sia intenzione sempre dell'amministrazione aumentare l'illuminazione di tale zona e a tal proposito si chiede altresì di sapere lo stato dell'arte del progetto di potenziamento di Enel Sole. Si chiede infine di sapere se tutti gli esposti presentati hanno avuto un riscontro da parte dell'amministrazione".

La domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord)
"Visto l'articolo di stampa (Resto del Carlino 05.02.15) relativo ai fatti di cronaca sempre più cruenti che stanno accadendo in città, si chiede al signor sindaco quali iniziative si vogliono mettere in campo, sia informative che di presidio del territorio, per cercare di arginare questo fenomeno. Se non ritenga che la presenza sul territorio di innumerevoli clandestini non abbia notevolmente peggiorato la situazione e se vi è da parte del Comune un piano di controllo degli edifici abbandonati ed occupati abusivamente. Si chiede infine di sapere se le telecamere che verranno sostituite prossimamente saranno accompagnate di concerto ad un aumento dell'illuminazione e se tali lavori inizieranno a partire dalla periferia".

Risposta dell'assessore Monti
"Ciò che e' accaduto è inopinabilmente un episodio brutto e negativo e naturalmente tutti auspichiamo che non accada più, lì come in qualsiasi altra zona della città. Mi sono recata personalmente in varie zone della città dove si sono verificati episodi di aggressione per manifestare solidarietà e vicinanza alle vittime.

Però, la Polizia Municipale pone in campo quotidianamente, un’importante e capillare attività di contrasto e presidio del territorio, in collaborazione con Carabinieri e Polizia di Stato, garantendo un costante e diffuso presidio del territorio, con servizi di controllo delle aree territoriali più a rischio, anche sulla base di accordi presi al Tavolo Tecnico della Sicurezza presso la Questura, in virtù delle specifiche competenze operative. Proprio grazie a questo particolare livello d’attenzione è stato finora possibile contenere gli effetti di alcuni fenomeni di degrado sociale e limitare gli episodi di criminalità, fonte di sensibile allarme sociale.
L’integrazione fra dette azioni coordinate e le attività di monitoraggio e pattugliamento dell’area urbana garantite quotidianamente dalla Polizia Municipale, secondo autonome strategie di presidio, si integrano con le puntuali attività di verifica delle segnalazioni pervenute dai cittadini, gestite grazie al gestionale informatico “Punto d’Ascolto – CZRM”, garantendo all'utente la tracciabilità della segnalazione e la comunicazione dell'esito dei controlli, oltre a permettere di avere il polso della situazione e dell'evoluzione dei reati nelle diverse aree cittadine.

In particolare, nell'anno 2014 sono stati relativi processate 7 segnalazioni relative alla zona in riferimento, di cui 4 aventi come oggetto la zona dei Prati di Caprara, tenuta sotto costante controllo a causa delle frequenti occupazioni abusive e teatro di conseguenti operazioni di sgombero. Le restanti segnalazioni sono relative a senza fissa dimora che bivaccano nei pressi dei condomini della zona, regolarmente segnalati al Servizio adulti in difficoltà delle politiche sociali.

Con riferimento al piano di controllo degli edifici abbandonati, per rispondere a Borgonzoni, il Settore Patrimonio assegna ad Acer la gestione di tutti gli imobili ad uso residenziale, mentre gestise gli altri immobili, tra i quali quelli ad uso commerciale o quelli rurali, inseriti in fondi rustici, posti in locazione.
Il Settore Patrimonio elabora periodicamente, da alcuni mesi a questa parte in virtù di una decisione assunta su mia richiesta, una mappatura degli immobili vuoti, come supporto per la messa in atto di piani di controllo sugli stabili vuoti di proprietà comunale. Nel caso vi siano, tra gli immobili in gestione, beni in attesa di nuovi contratti di locazione o non locabili per condizioni precarie o di sicurezza, il Settore Patrimonio provvede a chiudere ogni accesso, mantenendone in custodia le chiavi.
Qualora si verifichino occupazioni abusive, il settore Patrimonio provvede tempestivamente a denunciare l'occupazione in atto alle forze dell'ordine. A sgombero dell'immobile avvenuto, il Settore Patrimonio, di concerto con il settore Edilizia Pubblica, provvede a far eseguire interventi anti intrusione, quali chiusura delle luci e degli accessi facilmente raggiungibili, con pannnelli o mattoni o con travi metalliche; provvede inoltre a sostituire le chiavi degli ingressi.

Condividiamo passo dopo passo con i settori, con le Forze di Polizia territoriali e Polizia Municipale, con l'ausilio dei Quartieri, un progetto che è stato elaborato in termini di messa in sicurezza delle aree soggette ad occupazione o invasione di edifici e terreni, un progetto che prevede una molteplicità di interventi anche a carattere di prevenzione situazionale a garanzia di mantenere le aree libere dopo l'intervento di sgombero. Nello specifico, attraverso tavoli tecnico/operativi, si sono adottate misure come, ad esempio:
la rimozione di tutte le strutture abusive;
l'interdizione con chiusure in muratura di parte dell'edificio;
la bonifica ambientale relativa sia alla rimozione dei rifiuti ma, anche,
l'eliminazione di tutte quelle barriere vegetali che hanno e avrebbero costituito nuovi anfratti vegetali;
il ripristino, laddove necessario, di recinzione perimetrale.
Queste sono le azioni concrete sia successive a situazioni di sgombero, sia come prevenzione situazionale.

Per quanto riguarda l'illuminazione e la videosorveglianza
Il programma di intervento di riqualificazione della Pubblica Illuminazione della città di Bologna, si prefigge tra gli altri obiettivi di incrementare il livello di illuminamento delle strade e delle piazze e tale intento riguarda sia i quartieri periferici che quelli centrali.
Le attività finora messe in campo, hanno riguardato ambiti urbani semiperiferici dei quartieri Navile e San Vitale.
Questi lavori proseguiranno nel 2015, in vari settori della città, daremo priorità alla sostituzione di quelle cabine e quegli impianti che più frequentemente si rendono responsabili della interruzione del servizio di illuminazione pubblica.
I criteri di collocazione delle telecamere di controllo saranno relazionati al presidio di punti sensibili del territorio, mentre il recupero di efficienza della illuminazione pubblica dovrà essere esteso a tutta la città. Va da sé, che un migliore illuminamento favorisce anche la efficienza maggiore del sistema di sorveglianza.
Partendo dalla nuova direttiva DGR 1688 del 18/11/13 che ha aperto alla tecnologia a LED in ambito stradale, il Comune ha richiesto la revisione del Piano dettagliato degli interventi a fine dicembre 2013.
La prima revisione del PDI (piano dettagliato) è stata presentata a febbraio 2014 e, a valle di richieste di modifiche ed integrazioni è stata presentata una seconda revisione ad agosto 2014.
A seguito di ulteriori richieste di revisione, è stata trasmessa al Comune la revisione definitiva il 31/10/14, che è stata approvata con Delibera di Giunta il 11/11/14.
Nel frattempo, nel mese di giugno 2014 è stato inaugurato il primo impianto pilota nella zona Corticella/Papini/Croce Coperta e per abbreviare i tempi di riqualifica, sono stati presentati i progetti della parte impiantistica per la riqualificazione delle cabine MT Marziale, Pilastro, Larga, Carrozzaio e Martelli (prima parte) e Colombarola nel mese di luglio 2014, così da potere iniziare l’infilaggio dei cavi in alluminio, attività coerente sia con il PDI che con quello in variazione.
L’infilaggio dei cavi in alluminio è stato eseguito nelle cabine di cui sopra nel 2014, eccetto per la cabina Larga-Carrozzaio che si è concluso nel gennaio 2015 e per la cabina Colombarola che è attualmente in corso.
I progetti comprensivi anche della parte di sostituzione degli apparecchi sono stati consegnati al Comune ad ottobre 2014 per le cabine Larga, Carrozzaio e Martelli (prima parte), a novembre 2014 per la Pilastro e a dicembre 2014 per Marziale, Don Bedetti e Colombarola.
Nel 2015 sono in consegna i progetti di riqualifica delle cabine CAAB, Martelli (IIa parte), Zanardi e Volta. Il programma di quest’anno prevede la riqualificazione delle cabine: Volta, Cappelletti, Rigola, Zanardi, Vizzani, Bombicci, Fancelli, G. Margherita, CAAB, Sant’Anna, Ina Borgo Panigale, Scalo, Togliatti, Calzoni, Due Madonne, Aldini ed il completamento delle cabine Marziale, Don Bedetti, Larga, Carrozzaio, Martelli e Colombarola.
Il programma di riqualificazione e smantellamento delle cabine di trasformazione sarà completato entro il 2017.

Via Marzabotto, nel tratto in cui è avvenuta l'aggressione, è alimentata dalla cabina 13 - De Vigri.
L'impianto è a quinconce (è la disposizione di cinque unità ) con un interdistanza media di 20m e su ogni palo di altezza circa di 5m sono installati due corpi illuminanti Sodio Alta Pressione da 100W per il lato strada e 70W per il lato marciapiede.
Seppure l'impianto potrebbe essere migliorato a livello di geometria installativa, non si ravvedono particolari criticità illuminotecniche di scarsa illuminazione in via Marzabotto.
Si fa infine presente che l'intervento di riqualificazione delle cabina De Vigri non è previsto nell'anno 2015 ma sarà programmato tra il 2016 e il 2017 e in fase di progettazione, oltre alla sostituzione prevista con le sorgenti a LED, si concorderà l'eventuale rifacimento completo dell'impianto andando a sostituire i sostegni esistenti al fine di ridefinire la geometria installativa.

Per quanto riguarda la videosorveglianza, tutte le considerazioni di carattere tecnico compresa l'aggiunta di impianti d'illuminazione sono già in valutazione nella commissione tecnica che lavora alla progettualità e all’implementazione del sistema di video-sorveglianza cittadino, d’intesa con la Prefettura, con cui abbiamo recentemente siglato il Protocollo d'intesa.
Parallelamente abbiamo siglato con la Regione Emilia Romagna l’accordo di programma denominato “Prevenzione comunitaria e potenziamento del sistema di videoprotezione”, e partiremo in primavera con le prime installazioni nella zona universitaria e in zona stazione.
Dopodiché, in sede di comitato tecnico, con le istruttorie fatte dalla Polizia municipale e raccogliendo le segnalazioni che abbiamo già, andremo a intervenire su tutti i sistemi di videosorveglianza in città, che sono 350 impianti e vanno revisionati e ammodernati.

Oltre all'intervento di videosorveglianza le risorse messe a disposizione dalla Regione (190.000 euro) serviranno per il ricorso al volontariato per la sicurezza nella figura degli assistenti civici che verranno coinvolti in attività di presidio e rassicurazione, richiamando il rispetto delle regole di convivenza civile e supportando i cittadini a promuovere una migliore e corretta vivibilità della zona. Contestualmente agli interventi per l'arredo urbano, l'illuminazione, gli interventi di pulizia dei muri e dei portici va prevista in accordo con i privati e i condomini l'installazione di videocamere, utilizzando allo scopo Patti di collaborazione da sottoscrivere d’intesa con la Prefettura.

Per quanto riguarda esposti e segnalazioni, rispondo alla consigliera Scarano.
Tutti gli esposti di cui l'amministrazione é venuta a conoscenza perché destinataria, ha dato vita a tavoli di confronto o forme di coinvolgimento con i soggetti promotori. Sono stati spesso coinvolti su decisioni da assumere per iniziative di prevenzione sociale e di qualificazione dei luoghi che possono concorrere a rendere più difficoltoso il manifestarsi dei fenomeni di disagio sociale e di comportamenti devianti.
Così è stato ad esempio per gli interventi per l'arredo urbano, l'illuminazione, gli interventi di pulizia dei muri e dei portici. Spesso gli esposti segnalavano situazioni che per essere risolte dovevano procedere in accordo con privati o condomini, utilizzando allo scopo Patti di collaborazione da sottoscrivere d’intesa con la Prefettura.
Abbiamo innescato processi di qualificazione della città attraverso l’incentivazione di interventi di recupero e riuso del patrimonio urbano esistente che privilegino il territorio urbano strutturato, come individuati dal Piano strutturale comunale.
All’interno di questo quadro devono essere considerati anche gli interventi di promozione dell’abitare sociale, riferiti sia al recupero del patrimonio esistente (in particolare quello di Edilizia Residenziale Pubblica), sia alla realizzazione di interventi sociali innovativi.

Il polso della situazione e dell'evoluzione dei reati è costantemente monitorato, sia grazie alle attività messe in campo dalla Polizia Municipale, che alle costanti segnalazioni dei cittadini, nonché dalla partecipazione al Tavolo della Sicurezza finalizzata alla definizione di interventi coordinati di tutti gli Organi, Enti ed Agenzie chiamate a collaborare, nell’ambito del territorio urbano, per garantire alla città il migliore livello possibile di sicurezza urbana.
Tutte le possibili azioni esercitabili per contrastare l’aumento di tali reati sono oggetto dei tavoli del “Patto per la Sicurezza per la Città di Bologna” al quale tutte le forze di polizia partecipano al fine di garantire alla città il migliore livello possibile di sicurezza urbana.
Uno degli scopi del Patto per la sicurezza è quello di attivare percorsi di conoscenza e di attività congiunte sfruttando le sinergie tra le diverse forze di polizia ciascuna per la propria parte opera per contrastare le situazioni illegali.
Proprio in quel contesto durante le riunioni vengono analizzate situazioni specifiche sulle quali vengono riferite dai rappresentanti delle varie forze di polizia statali e polizia municipale le azioni intraprese e analizzata la necessità di interventi mirati e /o congiunti.

Infine, sulla presenza di stranieri in città.
L'aggressione avvenuta non può e non deve indurci a conclusioni superficiali ed affrettate, indicando la provenienza come causa scatenante di quanto avvenuto. Anche perché ad onor del vero non comprendo il filo logico dell’accostamento al fatto del termine clandestini, considerato che al momento le strade investigative sono certamente aperte, ma non vi sono riscontri certi che seguano la sua ipotesi.
I clandestini sono altra problematica, vera, reale, concreta, ma ben altra problematica per la quale la legge Bossi Fini oggi possiamo affermarlo con cognizione di causa, si è rivelata totalmente inadeguata.
Diciamo le cose come stanno, i reati predatori sono aumentati perché aumenta la povertà, sta aumentando il disagio sociale. Questa è la causa, ed è una causa che se mi si permette, ha radici ben lontane nel tempo, a cui con ogni sforzo come ente locale cerchiamo di porre argini, ma non è certo col terrorismo psicologico che si migliorano le cose.
Quindi naturalmente ferma, forte e totale condanna per quanto avvenuto, lasciamo alle autorità competenti la conclusione delle indagini, ma totale dissenso nel fomentare accostamenti o leggende metropolitane che non hanno riscontri nella realtà".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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