QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE DUE ASP
L'assessore con delega ai rapporti con le Asp Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi alle domande d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sui servizi educativi 0-6 e le Asp.
La prima domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
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L'assessore con delega ai rapporti con le Asp Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi alle domande d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sui servizi educativi 0-6 e le Asp.
La prima domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alla notizie apparse sugli organi di informazione al passaggio dei servizi educativi 0-6 alle ASP, chiedo al Sindaco e alla Giunta:
un aggiornamento generale sullo stato di avanzamento della questione ASP e l’ipotesi di una ulteriore ASP;
come si pensa di far partire le scuole a settembre visto che l'ASP unica o una ASP dedicata non c'è ancora;
l’Amministrazione sta in qualche modo chiedendo direttamente o indirettamente, nei confronti del Governo modifiche al patto di stabilità e ai vincoli di spese ed assunzione per evitare questo trasloco all'ASP? Anche in considerazione del fatto che l’attuale Presidente del Consiglio si è dichiarato disponibile ad aprire un confronto su questo tema".
La seconda domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alla notizie apparse sugli organi di informazione al passaggio dei servizi educativi 0-6 alle ASP:
chiedo al Sindaco e alla Giunta:
- l’Amministrazione sta in qualche modo chiedendo direttamente o indirettamente, nei confronti del Governo modifiche al patto di stabilità e ai vincoli di spese ed assunzione per evitare questo trasloco all'ASP? Anche in considerazione che l’attuale Presidente del Consiglio si è dichiarato disponibile ad aprire un confronto su questo tema
- che garanzie ci saranno perchè l'ASP resti pubblica e i servizi trasferiti restino comunque improntati alla natura pubblica?
- sarà coinvolto anche il personale di ruolo già dipendente comunale? Se sì perchè è necessario intervenire anche su di loro?
- quale è l'idea di controllo pubblico sul nuovo soggetto, incluso il coordinamento pedagogico oggi in capo ai quartieri?
- aggiornamenti riguardo al tema dei contratti e delle convivenza all'interno della stessa gestione di contratti diversi per dipendenti che hanno le stesse mansioni (insegnanti ruolo con contratto scuola e insegnanti precarie con eventuale contratto differente)".
La risposta dell'assessore con delega ai rapporti con le Asp, Luca Rizzo Nervo:
"Le domande sono molto articolate, senza alcuna volontà di voler sfuggire alle domande, anzi con tutta la necessità che io sento forte di dare elementi di chiarezza e verità a questa discussione che è apparsa in queste settimane un po' confusa e che ha in alcuni tratti mescolato questioni che non riguardano lo stesso tema. Sono il primo a sentire questa esigenza e la volontà di spiegare ancora di più e meglio quella che è la volontà e le possibilità e gli obiettivi dell'Amministrazione comunale. Proverò a farlo rispondendo puntualmente alle domande.
Innanzitutto parto dalla più importante: cosa sta facendo il Comune per superare quei limiti al patto di stabilità ai tetti di spesa di personale che oggi condizionano e molto le possibilità che i comuni hanno nel compiere le scelte fra cui anche quelle della gestione diretta delle scuole comunali.
L'Amministrazione comunale è impegnata non da ora, ma da due anni, sia direttamente attraverso un ruolo forte che il Sindaco ha assunto anche sul piano nazionale su queste questioni, anche attraverso l'ANCI, per modificare gli aspetti del patto di stabilità che incidono negativamente sia sui servizi sociali, sia sui servizi educativi e in generale sui servizi alla persona. Vorrei ricordare a quest'Aula che da gennaio 2012, quando eravamo impossibilitati a fare assunzioni di personale anche solo per sostituire il personale assente nei Nidi e nelle Scuole dell'Infanzia, è iniziata la nostra battagli apolitica, e se abbiamo tenuti aperti i nostri servizi, le nostre scuole lo dobbiamo anche e soprattutto a questo nostro impegno diretto nella relazione con il Governo nazionale. Tutte le deroghe normative che sono intervenute le dobbiamo a questo nostro impegno e all'impegno, ovviamente, che è maturato in sede di ANCI nazionale. La prima in aprile 2012 con il Decreto mille proroghe, che ha escluso per tutto il 2012 i servizi educativi e sociali dai limite della spesa di personale a tempo determinato e, successivamente, la norma che ha attenuato quello stesso vincolo sul personale a tempo determinato aumentando il tetto di spesa dal 50% al 100% della spesa 2009. La stessa deroga introdotta dal Decreto liberalizzazioni del 2012, per cui le aziende speciali e le istituzioni che operano nel campo dei servizi sociali ed educativi, non sono soggette al patto di stabilità ha consentito alle tantissime realtà locali che questi servizi mediante enti strumentali di salvaguardare i loro servizi. Come è noto, dei relativamente recenti pronunciamenti della Corte dei Conti dell'Emilia - Romagna e di quella del Lazio, hanno ampliato questa possibilità di deroga equiparando le aziende speciali e le istituzioni anche alle ASP di cui si sta appunto parlando.
Il nostro impegno proseguirà anche con il nuovo Governo, perché crediamo nella riaffermazione dell'autonomia degli enti locali e preché è bene ricordarlo, i vincoli del patto di stabilità impattano sulla scuola e sui servizi educativi anche in molti ambiti diversi da quelli del personale. In primis penso agli investimenti in edilizia scolastica, ma anche più semplicemente l'acquisto degli arredi. Ci tengo a precisare, anche in relazione agli investimenti nell'edilizia scolastica, questo comune nel 2013 farà scelte in contro tendenza, diverse dalla gran parte dei Comuni italiani e lo farà proprio perché ha costruito sul piano nazionale delle relazioni che consentono oggi di fare cose che altri comuni non fanno. Quando si parla dell'impegno sulla scuola pubblica,credo che anche questo dato vada tenuto sempre presente.
Nel frattempo, la nostra responsabilità di amministratori ci impone il dovere di trovare delle soluzioni per aprire le scuole a settembre 2013, mettendo in campo allo stesso tempo quella capacità di innovare che da sempre ci contraddistingue. Bologna è un posto speciale anche perché ha costruito un sistema di scuole e un sistema educativo speciale e questa specialità Bologna l'ha realizzando mai conservando le abitudini pur positive, ma avendo la capacità di innovare gli strumenti, di fronte ai cambiamenti di scenari, di contesti e di normative, tenendo fermo l'obiettivo: la scuola e i bambini e le bambine di questa città. Quindi quella responsabilità di amministratori nel trovare soluzioni, stando fuori da qualunque dibattito di natura generalista, perché il ruolo degli amministratori è di trovare risposte concrete, ci porta oggi a realizzare questo obiettivo di aprire le scuole e di garantire quella qualità attraverso il progetto di una ASP dedicata alla scuola e alla educazione. L'ho detto prima e lo ripeto, abbiamo valutato prima l'ipotesi di inesrire i servizi educativi e scolastici dentro l'ASP unica che da due anni stiamo costruendo per i servizi sociali e socio sanitari, abbiamo infine valutato l'opportunità e la possibilità invece di costruire un soggetto specifico dedicato alla scuola e all'educazione. Il progetto ci consentirà di realizzare da una parte l'obiettivo di un unico soggetto pubblico per la gestione della filiera sociale e socio sanitaria, come da progetto originario. Vedo che qualcuno continua a dire che non facciamo più quello che avevamo detto, invece torniamo a fare quello che era il progetto originale, originariamente l'ASP unica non aveva mai contenuto la scuola e i servizi educativi, tema che è maturato solo negli ultimi mesi e solo relativamente all'emergenza che ha evidenziato anche una possibilità. Quindi si torna all'origine, si torna al progetto che mette in fila tutto il sociale e il socio sanitario. Dall'altro lato, si va a realizzare una ASP dedicata a scuola ed educazione, attraverso il rafforzamento di ASP Irides, sempre in qualità di soggetto interamente pubblico.
Per quanto attiene alla natura pubblica dell'ASP, questo non lo decidiamo noi e non è soggetto a una volontà o meno di questa Amministrazione comunale. La natura pubblica delle ASP la stabilisce la legge, così come la Legge Regionale e lo Statuto che discende da essa consente l'ingresso nell'assemblea dei soci solo di enti territoriali, quindi di soggetti pubblici. Pertanto, la natura pubblica dell'ASP non è neanche in discussione e aggiungo, le quote di partecipazione dei soci, che come sapete vedono il Comune di Bologna con il 98% delle quote nella media tra le diverse ASP, sono quote costitutive dell'ASP, non sono quote azionarie e non possono essere cedute, rimarranno ferme. Valuteremo peraltro insieme agli altri soci, quindi anche ocn Fondazione Carisbo che è uno dei soci dell'ASP Irides, se la Fondazione riterrà di mantenere il suo impegno, che è da sempre orientato in particolare sul fronte sociale, per cui la presenza dentro le ASP bolognesi, anche in una ASP dedicata esclusivamente alla scuola e ai servizi educativi. In caso contrario, il Comune è pronto ad assumere la totalità delle quote societarie dell'Azienda di Servizi alla Persona sulla scuola che andiamo a realizzare. Aggiungo un dato ulteriore, a concreta dimostrazione della natura pubblica dell'ASP: i disavanzi delle ASP, ove vi siano, sono ripianate dai soci e quindi in questo caso dal Comune. Ancora, i dipendenti, se mai le ASP andassero in default e quindi chiudessero, i dipendenti sarebbero assorbiti dentro il personale dei soci e quindi in questo caso del Comune di Bologna.
La proposta progettuale completa di un piano operativo che coinvolge l'ASP per la gestione delle Scuole dell'Infanzia comunali sarà pronta, come abbiamo annunciato e comunicato anche ai sindacati con i quali è stata avviata una trattativa, entro il mese di maggio. Quindi ci prendiamo 15 giorni per definire e completare un progetto operativo per l'ASP della scuola e dell'educazione.
Alcuni punti sono però già definiti e imprescindibili, pertanto li voglio chiarire. Il primo punto riguarda il ruolo del Comune, nel senso che questo progetto non mette in alcun modo in discussione il ruolo del Comune nella relazione con l'utenza, nella definizione di tutte le regole alla base non solo dle funzionamento e della gestione delle nostre scuole, ma soprattutto della qualità dell'offerta formativa su cui non intendiamo delegare le nostre funzioni.
Il secondo punto è la continuità educativa e occupazionale per la stabilizzazione del sistema delle scuole d'Infanzia comunali. Ci siamo dati un obiettivo: quello di superare il precariato diffuso che le scuole dell'Infanzia comunali hanno. Questo è l'obiettivo di fondo che sottende questa scelta dell'ASP. Sappiamo che quell'obiettivo oggi, sfido chiunque a dimostrare il contrario, non è realizzabile attraverso il Comune di Bologna e pertanto noi non rinunciamo all'obiettivo, rinunciamo allo strumento, non lo facciamo attraverso il Comune, ma non rinunciamo all'obiettivo. E quello che avevamo annunciato l'anno scorso, anche qui forse rappresentando un'unicità o almeno un caso molto raro, è che vogliamo con un progetto triennale assumere oltre 450 fra insegnanti e collaboratori delle Scuole d'Infanzia e dei Nidi comunali di Bologna. E' un piano di stabilizzazione della scuola e della qualità della scuola bolognese, che da quel precariato diffuso sicuramente nel lungo periodo trae uno svantaggio. E' questo il nostro obiettivo, è questo ciò che vogliamo fare attraverso l'ASP, obiettivo realizzabile attraverso un piano di assunzione a tempo indeterminato sui tanti posti oggi ricoperti da personali da personale assunto invece con contratti precari a tempo determinato. La realizzazione di questo obiettivo deve garantire già nelle prime fasi di implementazione del progetto, a tutti coloro che oggi lavorano nelle scuole comunali, seppure con contratto a tempo determinato, di poterlo fare ancora, con la prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. Quindi, continuità occupazionale e, di conseguenza, continuità didattica delle insegnanti a tempo determinato che oggi sono nelle Scuole d'Infanzia, alle quali il Comune oggi è nella impossibilità di reiterare contratti che sono stati reiterati per oltre 36 mesi e per ASP Irides di attingere alla graduatoria cosiddetta permanente e di dare a quelle stesse persone continuità professionale e al contempo di dare alle scuole e soprattutto ai genitori e ai bambini e bambini delle scuole, la continuità didattica e la certezza di avere le stesse insegnanti nelle scuole e nei gruppi di lavoro. Questa sarà la proposta che faremo nell'immediato, che sarà fatta attraverso l'assunzione in un primo momento a tempo determinato di quelle insegnanti. Al contempo ci sarà il passaggio delle insegnanti a tempo indeterminato oggi impiegate nel Comune di Bologna, che manterranno il rapporto di lavoro con il Comune di Bologna e avranno un distacco funzionale presso la ASP. Perché facciamo questo non essendo obbligati? Perché ci sembra normale garantire l'unitarietà del servizio con l'unitarietà del soggetto gestionale del servizio. Ci sembra assurdo pensare alla gestione unitaria di un servizio come le Scuole d'Infanzia con una parte del personale assunto dal Comune e una parte assunta dall'ASP. Le scelte, se si fanno, si fanno pienamente e noi questo coraggio e questa responsabilità di fare queste scelte ce lo abbiamo.
La garanzia e la continuità educativa, richiede che il personale assunto a tempo indeterminato possa continuare a lavorare nelle stesse scuole in cui lavora oggi, conservando il rapporto di lavoro con il Comune alle stesse condizioni contrattuali.
Per quanto attiene al tipo di contratto da applicare ai nuovi assunti si stanno facendo degli approfondimenti tecnici sulla possibilità di applicar eil contratto scuola, fermo restando che non c'è nessuna volontà politica di questa amministrazione, e nessuno ha mai espresso niente di diverso, di superare il contratto del comparto scuola: se ce ne è la possibilità questa amministrazione applicherà il contratto scuola. I motivi per cui questa possibilità è in discussione sono noti e fanno sì che oggi solo i Comuni di Bologna e Firenze abbiano questo contratto scuola, mentre tutti gli altri comuni italiani applicano il contratto enti locali che prevede al proprio interno specificamente la figura dell'insegnante di Scuola dell'Infanzia. Tutti i colleghi dei nostri insegnanti hanno quel contratto. Abbiamo anche detto che se è possibile applicheremo il contratto scuola, se questo si dimostrasse non possibile ci impegnamo a costruire un contratto ad hoc, perché il contratto enti locali non è un monolite, c'è una contrattazione decentrata sulla quale si può lavorare, che renda nella sostanza del tutto simili le condizioni contrattuali e i diritti oggi nel contratto scuola.
Dunque, il piano operativo che si sta mettendo a punto si basa su questi punti imprescindibili e a partire da questa proposta vogliamo che il progetto completo e articolato sia il risultato di una discussione ampia con la città, con i genitori, con le parti sociali, con i sindacati e soprattutto con quelle insegnanti che legittimamente oggi, davanti al cambiamento , pongono delle perplessità e dei dubbi. Tutto questo abbiamo comunicato in appositi incontri che si sono svolti sia con i genitori che con le organizzazioni sindacali, questo percorso di confronto continueremo ad approfondirlo ancora nelle prossime settimane".
La prima domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alla notizie apparse sugli organi di informazione al passaggio dei servizi educativi 0-6 alle ASP, chiedo al Sindaco e alla Giunta:
un aggiornamento generale sullo stato di avanzamento della questione ASP e l’ipotesi di una ulteriore ASP;
come si pensa di far partire le scuole a settembre visto che l'ASP unica o una ASP dedicata non c'è ancora;
l’Amministrazione sta in qualche modo chiedendo direttamente o indirettamente, nei confronti del Governo modifiche al patto di stabilità e ai vincoli di spese ed assunzione per evitare questo trasloco all'ASP? Anche in considerazione del fatto che l’attuale Presidente del Consiglio si è dichiarato disponibile ad aprire un confronto su questo tema".
La seconda domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alla notizie apparse sugli organi di informazione al passaggio dei servizi educativi 0-6 alle ASP:
chiedo al Sindaco e alla Giunta:
- l’Amministrazione sta in qualche modo chiedendo direttamente o indirettamente, nei confronti del Governo modifiche al patto di stabilità e ai vincoli di spese ed assunzione per evitare questo trasloco all'ASP? Anche in considerazione che l’attuale Presidente del Consiglio si è dichiarato disponibile ad aprire un confronto su questo tema
- che garanzie ci saranno perchè l'ASP resti pubblica e i servizi trasferiti restino comunque improntati alla natura pubblica?
- sarà coinvolto anche il personale di ruolo già dipendente comunale? Se sì perchè è necessario intervenire anche su di loro?
- quale è l'idea di controllo pubblico sul nuovo soggetto, incluso il coordinamento pedagogico oggi in capo ai quartieri?
- aggiornamenti riguardo al tema dei contratti e delle convivenza all'interno della stessa gestione di contratti diversi per dipendenti che hanno le stesse mansioni (insegnanti ruolo con contratto scuola e insegnanti precarie con eventuale contratto differente)".
La risposta dell'assessore con delega ai rapporti con le Asp, Luca Rizzo Nervo:
"Le domande sono molto articolate, senza alcuna volontà di voler sfuggire alle domande, anzi con tutta la necessità che io sento forte di dare elementi di chiarezza e verità a questa discussione che è apparsa in queste settimane un po' confusa e che ha in alcuni tratti mescolato questioni che non riguardano lo stesso tema. Sono il primo a sentire questa esigenza e la volontà di spiegare ancora di più e meglio quella che è la volontà e le possibilità e gli obiettivi dell'Amministrazione comunale. Proverò a farlo rispondendo puntualmente alle domande.
Innanzitutto parto dalla più importante: cosa sta facendo il Comune per superare quei limiti al patto di stabilità ai tetti di spesa di personale che oggi condizionano e molto le possibilità che i comuni hanno nel compiere le scelte fra cui anche quelle della gestione diretta delle scuole comunali.
L'Amministrazione comunale è impegnata non da ora, ma da due anni, sia direttamente attraverso un ruolo forte che il Sindaco ha assunto anche sul piano nazionale su queste questioni, anche attraverso l'ANCI, per modificare gli aspetti del patto di stabilità che incidono negativamente sia sui servizi sociali, sia sui servizi educativi e in generale sui servizi alla persona. Vorrei ricordare a quest'Aula che da gennaio 2012, quando eravamo impossibilitati a fare assunzioni di personale anche solo per sostituire il personale assente nei Nidi e nelle Scuole dell'Infanzia, è iniziata la nostra battagli apolitica, e se abbiamo tenuti aperti i nostri servizi, le nostre scuole lo dobbiamo anche e soprattutto a questo nostro impegno diretto nella relazione con il Governo nazionale. Tutte le deroghe normative che sono intervenute le dobbiamo a questo nostro impegno e all'impegno, ovviamente, che è maturato in sede di ANCI nazionale. La prima in aprile 2012 con il Decreto mille proroghe, che ha escluso per tutto il 2012 i servizi educativi e sociali dai limite della spesa di personale a tempo determinato e, successivamente, la norma che ha attenuato quello stesso vincolo sul personale a tempo determinato aumentando il tetto di spesa dal 50% al 100% della spesa 2009. La stessa deroga introdotta dal Decreto liberalizzazioni del 2012, per cui le aziende speciali e le istituzioni che operano nel campo dei servizi sociali ed educativi, non sono soggette al patto di stabilità ha consentito alle tantissime realtà locali che questi servizi mediante enti strumentali di salvaguardare i loro servizi. Come è noto, dei relativamente recenti pronunciamenti della Corte dei Conti dell'Emilia - Romagna e di quella del Lazio, hanno ampliato questa possibilità di deroga equiparando le aziende speciali e le istituzioni anche alle ASP di cui si sta appunto parlando.
Il nostro impegno proseguirà anche con il nuovo Governo, perché crediamo nella riaffermazione dell'autonomia degli enti locali e preché è bene ricordarlo, i vincoli del patto di stabilità impattano sulla scuola e sui servizi educativi anche in molti ambiti diversi da quelli del personale. In primis penso agli investimenti in edilizia scolastica, ma anche più semplicemente l'acquisto degli arredi. Ci tengo a precisare, anche in relazione agli investimenti nell'edilizia scolastica, questo comune nel 2013 farà scelte in contro tendenza, diverse dalla gran parte dei Comuni italiani e lo farà proprio perché ha costruito sul piano nazionale delle relazioni che consentono oggi di fare cose che altri comuni non fanno. Quando si parla dell'impegno sulla scuola pubblica,credo che anche questo dato vada tenuto sempre presente.
Nel frattempo, la nostra responsabilità di amministratori ci impone il dovere di trovare delle soluzioni per aprire le scuole a settembre 2013, mettendo in campo allo stesso tempo quella capacità di innovare che da sempre ci contraddistingue. Bologna è un posto speciale anche perché ha costruito un sistema di scuole e un sistema educativo speciale e questa specialità Bologna l'ha realizzando mai conservando le abitudini pur positive, ma avendo la capacità di innovare gli strumenti, di fronte ai cambiamenti di scenari, di contesti e di normative, tenendo fermo l'obiettivo: la scuola e i bambini e le bambine di questa città. Quindi quella responsabilità di amministratori nel trovare soluzioni, stando fuori da qualunque dibattito di natura generalista, perché il ruolo degli amministratori è di trovare risposte concrete, ci porta oggi a realizzare questo obiettivo di aprire le scuole e di garantire quella qualità attraverso il progetto di una ASP dedicata alla scuola e alla educazione. L'ho detto prima e lo ripeto, abbiamo valutato prima l'ipotesi di inesrire i servizi educativi e scolastici dentro l'ASP unica che da due anni stiamo costruendo per i servizi sociali e socio sanitari, abbiamo infine valutato l'opportunità e la possibilità invece di costruire un soggetto specifico dedicato alla scuola e all'educazione. Il progetto ci consentirà di realizzare da una parte l'obiettivo di un unico soggetto pubblico per la gestione della filiera sociale e socio sanitaria, come da progetto originario. Vedo che qualcuno continua a dire che non facciamo più quello che avevamo detto, invece torniamo a fare quello che era il progetto originale, originariamente l'ASP unica non aveva mai contenuto la scuola e i servizi educativi, tema che è maturato solo negli ultimi mesi e solo relativamente all'emergenza che ha evidenziato anche una possibilità. Quindi si torna all'origine, si torna al progetto che mette in fila tutto il sociale e il socio sanitario. Dall'altro lato, si va a realizzare una ASP dedicata a scuola ed educazione, attraverso il rafforzamento di ASP Irides, sempre in qualità di soggetto interamente pubblico.
Per quanto attiene alla natura pubblica dell'ASP, questo non lo decidiamo noi e non è soggetto a una volontà o meno di questa Amministrazione comunale. La natura pubblica delle ASP la stabilisce la legge, così come la Legge Regionale e lo Statuto che discende da essa consente l'ingresso nell'assemblea dei soci solo di enti territoriali, quindi di soggetti pubblici. Pertanto, la natura pubblica dell'ASP non è neanche in discussione e aggiungo, le quote di partecipazione dei soci, che come sapete vedono il Comune di Bologna con il 98% delle quote nella media tra le diverse ASP, sono quote costitutive dell'ASP, non sono quote azionarie e non possono essere cedute, rimarranno ferme. Valuteremo peraltro insieme agli altri soci, quindi anche ocn Fondazione Carisbo che è uno dei soci dell'ASP Irides, se la Fondazione riterrà di mantenere il suo impegno, che è da sempre orientato in particolare sul fronte sociale, per cui la presenza dentro le ASP bolognesi, anche in una ASP dedicata esclusivamente alla scuola e ai servizi educativi. In caso contrario, il Comune è pronto ad assumere la totalità delle quote societarie dell'Azienda di Servizi alla Persona sulla scuola che andiamo a realizzare. Aggiungo un dato ulteriore, a concreta dimostrazione della natura pubblica dell'ASP: i disavanzi delle ASP, ove vi siano, sono ripianate dai soci e quindi in questo caso dal Comune. Ancora, i dipendenti, se mai le ASP andassero in default e quindi chiudessero, i dipendenti sarebbero assorbiti dentro il personale dei soci e quindi in questo caso del Comune di Bologna.
La proposta progettuale completa di un piano operativo che coinvolge l'ASP per la gestione delle Scuole dell'Infanzia comunali sarà pronta, come abbiamo annunciato e comunicato anche ai sindacati con i quali è stata avviata una trattativa, entro il mese di maggio. Quindi ci prendiamo 15 giorni per definire e completare un progetto operativo per l'ASP della scuola e dell'educazione.
Alcuni punti sono però già definiti e imprescindibili, pertanto li voglio chiarire. Il primo punto riguarda il ruolo del Comune, nel senso che questo progetto non mette in alcun modo in discussione il ruolo del Comune nella relazione con l'utenza, nella definizione di tutte le regole alla base non solo dle funzionamento e della gestione delle nostre scuole, ma soprattutto della qualità dell'offerta formativa su cui non intendiamo delegare le nostre funzioni.
Il secondo punto è la continuità educativa e occupazionale per la stabilizzazione del sistema delle scuole d'Infanzia comunali. Ci siamo dati un obiettivo: quello di superare il precariato diffuso che le scuole dell'Infanzia comunali hanno. Questo è l'obiettivo di fondo che sottende questa scelta dell'ASP. Sappiamo che quell'obiettivo oggi, sfido chiunque a dimostrare il contrario, non è realizzabile attraverso il Comune di Bologna e pertanto noi non rinunciamo all'obiettivo, rinunciamo allo strumento, non lo facciamo attraverso il Comune, ma non rinunciamo all'obiettivo. E quello che avevamo annunciato l'anno scorso, anche qui forse rappresentando un'unicità o almeno un caso molto raro, è che vogliamo con un progetto triennale assumere oltre 450 fra insegnanti e collaboratori delle Scuole d'Infanzia e dei Nidi comunali di Bologna. E' un piano di stabilizzazione della scuola e della qualità della scuola bolognese, che da quel precariato diffuso sicuramente nel lungo periodo trae uno svantaggio. E' questo il nostro obiettivo, è questo ciò che vogliamo fare attraverso l'ASP, obiettivo realizzabile attraverso un piano di assunzione a tempo indeterminato sui tanti posti oggi ricoperti da personali da personale assunto invece con contratti precari a tempo determinato. La realizzazione di questo obiettivo deve garantire già nelle prime fasi di implementazione del progetto, a tutti coloro che oggi lavorano nelle scuole comunali, seppure con contratto a tempo determinato, di poterlo fare ancora, con la prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. Quindi, continuità occupazionale e, di conseguenza, continuità didattica delle insegnanti a tempo determinato che oggi sono nelle Scuole d'Infanzia, alle quali il Comune oggi è nella impossibilità di reiterare contratti che sono stati reiterati per oltre 36 mesi e per ASP Irides di attingere alla graduatoria cosiddetta permanente e di dare a quelle stesse persone continuità professionale e al contempo di dare alle scuole e soprattutto ai genitori e ai bambini e bambini delle scuole, la continuità didattica e la certezza di avere le stesse insegnanti nelle scuole e nei gruppi di lavoro. Questa sarà la proposta che faremo nell'immediato, che sarà fatta attraverso l'assunzione in un primo momento a tempo determinato di quelle insegnanti. Al contempo ci sarà il passaggio delle insegnanti a tempo indeterminato oggi impiegate nel Comune di Bologna, che manterranno il rapporto di lavoro con il Comune di Bologna e avranno un distacco funzionale presso la ASP. Perché facciamo questo non essendo obbligati? Perché ci sembra normale garantire l'unitarietà del servizio con l'unitarietà del soggetto gestionale del servizio. Ci sembra assurdo pensare alla gestione unitaria di un servizio come le Scuole d'Infanzia con una parte del personale assunto dal Comune e una parte assunta dall'ASP. Le scelte, se si fanno, si fanno pienamente e noi questo coraggio e questa responsabilità di fare queste scelte ce lo abbiamo.
La garanzia e la continuità educativa, richiede che il personale assunto a tempo indeterminato possa continuare a lavorare nelle stesse scuole in cui lavora oggi, conservando il rapporto di lavoro con il Comune alle stesse condizioni contrattuali.
Per quanto attiene al tipo di contratto da applicare ai nuovi assunti si stanno facendo degli approfondimenti tecnici sulla possibilità di applicar eil contratto scuola, fermo restando che non c'è nessuna volontà politica di questa amministrazione, e nessuno ha mai espresso niente di diverso, di superare il contratto del comparto scuola: se ce ne è la possibilità questa amministrazione applicherà il contratto scuola. I motivi per cui questa possibilità è in discussione sono noti e fanno sì che oggi solo i Comuni di Bologna e Firenze abbiano questo contratto scuola, mentre tutti gli altri comuni italiani applicano il contratto enti locali che prevede al proprio interno specificamente la figura dell'insegnante di Scuola dell'Infanzia. Tutti i colleghi dei nostri insegnanti hanno quel contratto. Abbiamo anche detto che se è possibile applicheremo il contratto scuola, se questo si dimostrasse non possibile ci impegnamo a costruire un contratto ad hoc, perché il contratto enti locali non è un monolite, c'è una contrattazione decentrata sulla quale si può lavorare, che renda nella sostanza del tutto simili le condizioni contrattuali e i diritti oggi nel contratto scuola.
Dunque, il piano operativo che si sta mettendo a punto si basa su questi punti imprescindibili e a partire da questa proposta vogliamo che il progetto completo e articolato sia il risultato di una discussione ampia con la città, con i genitori, con le parti sociali, con i sindacati e soprattutto con quelle insegnanti che legittimamente oggi, davanti al cambiamento , pongono delle perplessità e dei dubbi. Tutto questo abbiamo comunicato in appositi incontri che si sono svolti sia con i genitori che con le organizzazioni sindacali, questo percorso di confronto continueremo ad approfondirlo ancora nelle prossime settimane".
A cura di
Piazza Maggiore, 6