QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'AMIANTO


L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Federica Salsi (Gruppo misto) sulla presenza di amianto nel cortile della scuola Don Milani.

Domanda d'attualità della consigliera Salsi (Gruppo mi...

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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Federica Salsi (Gruppo misto) sulla presenza di amianto nel cortile della scuola Don Milani.

Domanda d'attualità della consigliera Salsi (Gruppo misto):

"Premesso che:
ci è stato segnalato da un genitore che ha un figlio che frequenta le scuole Don Milani che nello scorso weekend, un bimbo ha raccolto nel cortile della scuola un sasso che poi portato a casa e fatto analizzare in laboratorio, è risultato contenere amianto.
Chiede:
se ci sono rischi per la salute dei bambini e tutti quelli che frequentano la scuola; quale sia la provenienza di quel sasso; se ci sono altri sassi o residui contenenti amianto nel cortile; cosa è stato fatto o cosa si intende fare per risolvere il problema".

La risposta dell'assessore Rizzo Nervo:

"In data 29 marzo 2013 è stata tenuta una Commissione Consiliare relativa al tema delle criticità da amianto. In tale Commissione Consiliare la D.ssa Guberti di Azienda USL ha illustrato il tema relativo al monitoraggio dell’amianto nelle tubazioni dell'acqua potabile.
Sono emerse le seguenti considerazioni, importanti per definire il grado di priorità sanitaria e ambientale:
  • Non sussistono limiti di legge in Italia e in Europa, solo gli Stati Uniti hanno stabilito limiti in materia.
  • Non vi sono indicazioni dell’OMS che segnalino un’emergenza sanitaria in merito, ben diversamente dall’evidenza e la rilevanza di mesoteliomi pleurici, causati da fibre di amianto in atmosfera.
  • Il monitoraggio svolto dalla Azienda USL di Bologna nell’acqua da acquedotto ha evidenziato la presenza di fibre di amianto in circa il 7 % dei monitoraggi eseguiti (in 29 campioni su 398)
  • Il numero di fibre rilevato è molto inferiore ai valori soglia indicati da documenti guida americani, da 1000 a 10.000 volte inferiore.
  • Si precisa che il monitoraggio svolto dalla USL di Bologna, dal 1998 ad ora, costituisce l’unico esempio a livello nazionale di monitoraggio di acqua ad uso potabile. Non vi sono infatti altri casi noti e pubblicati in Italia.
  • La mancanza di monitoraggio a livello nazionale induce a ritenere che la problematica corrisponda ad una situazione di non elevata criticità.

Si è deciso pertanto di avviare le relazioni con Hera per approfondire la tematica e comprendere i dettagli della problematica tecnica, anche se non è stata assegnata alla materia un'urgenza e priorità.
Hera ha specificato che provvede alla sostituzione di tutte le condutture che si trovano in condizioni critiche, anche nell’ottica di politiche di riduzione delle perdite.
Nei casi di positività, il gestore ha adottato il seguente protocollo: provvede ad effettuare il “ lavaggio” del tratto interessato e in alcuni casi più resistenti a ridurre la pressione dell’acqua e/o collegare il tratto della condotta interessata con altre parti dell’acquedotto per facilitare il regolare deflusso. In tutti i casi si è provveduto a ripetere il campione per verificare l’efficacia del trattamento al fine dell’eliminazione di eventuali residui di amianto.In generale i valori ripetuti nella sede risultata positiva non sono stati confermati da controlli successivi, a conferma della sporadicità di tali rilievi e del fatto che acque dure e poco aggressive, come quelle dell’acquedotto di Bologna, contrastano la cessione di fibre dai manufatti di cemento-amianto .
PUNTI 2 E 3
Le indicazioni dell’OMS, fatte proprie dall’Azienda USL, nonché i risultati dei monitoraggi e delle procedure adottate dal gestore, non costituiscono elementi di particolare preoccupazione.
Si ritiene pertanto che nessun comportamento omissivo sia da imputarsi all’Amministrazione".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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