QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA TANGENZIALE DELLE BICICLETTE


L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Tomassini (FI-Pdl) e Scarano (Lega nord) sulla tangenziale delle biciclette.

La domanda d'attualità del consigliere Tomassini:

"Con riferiment...

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L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Tomassini (FI-Pdl) e Scarano (Lega nord) sulla tangenziale delle biciclette.

La domanda d'attualità del consigliere Tomassini:

"Con riferimento agli articoli di stampa pubblicati sulla "tangenziale delle biciclette", chiede al Signor Sindaco di sapere:
1) quanto effettivamente costerà l'opera ai contribuenti bolognesi;
2) come pensa che l'opera potrà coniugarsi con il contesto ambientale. Specificamente, chiede di sapere se siano stati fatti studi o previsioni in merito alla qualità dell'aria lungo i viali di circonvallazione ed alla conseguente esposizione dei ciclisti, ovviamente in condizioni di sforzo fisico e di profonda respirazione, al rischio di maggior inalazione di PM 10, PM 2,5, biossido di azoto ...
3) a tale ultimo proposito, visti anche i limiti europei, chiede di sapere se le rilevazioni fatte dalle apposite centraline SARA negli ultimi 12 mesi, di cui chiede copia, consentano di esprimere giudizi prognostici tranquillizzanti per i potenziali ciclisti che percorreranno quel tracciato;
4) infine, chiede si sapere se verranno abbattuti, almeno in parte, i platani es in generale gli alberi esistenti nelle aiuole spartitraffico e se a parte degli stessi, per l'esecuzione del tracciato ciclabile, verranno tagliate radici o rami;
5) in tale ultima ipotesi, chiede di sapere come tale intervento si coniughi con le normative a protezione del verde pubblico urbano e se le alberature superstiti saranno esposte al rischio di cedimento e/o morte per asfissia delle radici e/o della pianta;
6) se l'Amministrazione, quale custode delle piante, abbia valutato i rischi, civili e penali, di cedimento degli alberi, rischi a cui i potenziali ciclisti sarebbero maggiormente esposti".

La domanda d'attualità della consigliera Scarano:

"La stampa riporta la notizia della prossima realizzazione della tangenziale della bicicletta che percorrerà la cinta dei viali, protetta dalle alberature; a tale proposito, si chiede al Sindaco e alla Giunta di sapere:
se le affermazioni dell'assessore Colombo, secondo cui le biciclette sono il principale mezzo di trasporto, attualmente, per accompagnare i figli a scuola, per andare al lavoro etc, siano state desunte da dati certi o siano mere speranze da attualizzare;
se la tangenziale si potrà inserire in un disegno di urbanizzazione e mobilità più ampio che consenta di usufruire della città in maggiore sicurezza per i ciclisti;
se ritengano che le alberature presenti sui viali di circonvallazione potranno essere preservate durante e dopo i lavori di costruzione della tangenziale e, infine, se abbiano valutato che un percorso fatto sui viali sia ad alto rischio per la salute dei ciclisti, visto l'alto tasso di inquinamento esistente per i mezzi (anche pesanti) pubblici e privati che vi transitano.

La risposta dell'assessore Colombo:

Innanzitutto il tema dell'attuale uso della bici in città: ovviamente la bicicletta non è il principale mezzo di trasporto usato in città, come non lo è in nessuna città italiana. Quello che volevo rappresentare nell'intervista al Carlino è che vi è un trend di fortissima crescita dell'uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani di lavoro, di studio, nel tempo libero da parte dei cittadini, che sicuramente è riconducibile anche a condizioni strutturali come ad esempio la crisi economica in atto, a nuovi stili di vita e a un'opinione pubblica maggiormente sensibile, ma io credo che faccia gioco anche il forte investimento sul piano sia culturale che strutturale che sta portando avanti questa Giunta nel promuovere appunto l'uso della bici. I dati sono molto incoraggianti, nel senso che negli ultimi tre anni abbiamo registrato con degli appositi monitoraggi una crescita di circa il 10% annuo, per un totale di un +30% da inizio mandato, di ciclisti che girano a Bologna. Quindi, non è il mezzo più utilizzato, ma il mezzo che negli ultimi tre anni per una serie di fattori, ha avuto il maggiore trend di crescita tra tutti i mezzi di trasporto. Ovviamente è calato l'uso delle auto, poi del mezzi privato in generale, ma in particolare, l'uso delle due ruote.

Qual è il disegno della rete delle ciclabili cittadina che stiamo perseguendo e come la tangenziale delle bici si inserisce in esso. La tangenziale delle bici non è certo pensata come un velodromo per girare attorno ai viali, ma per quelle funzioni che normalmente una tangenziale svolge, che noi siamo abituati a pensare per una tangenziale per i mezzi a motore, ma che può essere anche un'infrastruttura green a disposizione delle biciclette. E, cioè, consente di entrare e uscire dal centro storico e utilizzare le piste radiali che dal centro vanno verso i diversi quartieri di periferie e quindi ci aspettiamo che i ciclisti possano utilizzarne il tratto di cui hanno necessità, a seconda del luogo da dove provengono. Ad esempio: potrebbe arrivare un ciclista da Casalecchio con la radiale ovest e, anziché essere costretto a entrare in centro dal lato ovest come accade oggi, se deve andare in stazione potrebbe trovare più comodo e veloce utilizzare quella parte di tangenziale della bici che porta in stazione. Da questo punto di vista, la tangenziale rientra eccome nel disegno complessivo della mobilità ciclabile, come infrastruttura di smistamento dei flussi ciclabili fra il centro e il resto della città e come vera e propria cerniera che riconnette le piste radiali che innervano sempre di più la periferie - abbiamo di recente aperto le radiali lungo via San Donato e lunfo via Ferrarese, due assi importanti verso nord e nord-est- con il centro storico, che pensiamo che possa diventare sempre più una zona a 30 km/h a ciclabilità diffusa, che è un modello sempre più diffuso in Europa, che significa che soprattutto nei centri storici, dove si persegue un obiettivo sia della quantità che della velocità del traffico, deve essere sempre meno necessario segregare e separare i diversi utenti della strada per andare nella direzione della convivenza dei diversi mezzi. Certo non abbiamo intenzione di eliminare piste ciclabili già esistenti, ma sicuramente nei prossimi investimenti ci concentreremo su piste ciclabili protette e separate sugli assi viari più trafficati e pericolosi fuori del centro, mentre nel centro perseguiremo questo modello di ciclabilità diffusa.

Terzo tema: i tempi di quest'opera. I primi lavori sono partiti lo scorso giugno e si sono già conclusi nel tratto di viale Masini davanti all'autostazione, stanno proseguendo ora nel quadrante ovest della città e a staffetta saranno completati tutti i tratti, fino a chiudere l'intero anello ciclabile lungo i viali. Con alcuni tratti, la maggior parte, da creare ex-novo, altri già esistenti che veranno riqualificati e inglobati, come il tratto davanti al Sant'Orsola che già esiste. I lavori a staffetta dureranno almeno per tutto il 2014.

Per quanto riguarda i costi dell'opera si tratta di un investimento complessivo di poco più di 2 milioni di euro, per la precisione: l' importo € 575.000 più 1.000.000 finanziato con contributo dello Stato - Ministero dell'Ambiente, e per la restante quota di 418.000,00 di euro spesi dal Comune di Bologna mediante cofinanziamento. Stiamo parlando di un'opera che ha costi standard per la realizzazione di piste ciclabili in contesti urbanizzati.

Quinto tema, il verde pubblico. Questo progetto non riguarda e non interviene nel verde pubblico esistente. Dopodiché, gli alberi sono costantemente controllati dai tecnici del Comune, nell'ambito del contratto Global service, nonché da alcuni professionisti ad hoc che stanno seguendo i lavori e non è prevista alcuna modifica al verde pubblico esistente per la realizzazione della pista ciclabile, anzi posso dire che in alcuni tratti di spartitraffico oggi non ci sono o in punti in cui saranno allungati in alcuni incroci, questo progetto sarà l'occasione di piantare qualche unità arborea in più. Tra l'altro, per la realizzazione delle opere verranno adottate tutte le misure necessarie per la salvaguardia e la tutela del verde, in particolare grazie all'uso, concordato tra settore Mobilità e settore Ambiente, di una pavimentazione drenante, sarà possibile garantire la permeabilità per il passaggio dell'acqua e dell'aria a tutela del benessere delle piante. Inoltre, i lavori saranno occasione per conoscere meglio tramite i monitoraggi costanti sullo stato di salute dei singoli alberi.

Mi resta il tema della qualità dell'aria e della salute dei ciclisti. Su questo devo dire in premessa che i due maggiori inquinanti sono il Pm10 e gli NO2 (ossidi di azoto). L'inquinamento sui viali è monitorato principalmente dalla centralina SARA di porta San Felice e da quella all'nterno dei Giardini Margherita e i risultati vedono ancora, seppur in diminuzione, uno sforamento ai limiti di legge imposti dalla Comunità Europea. Gli sforamenti sui viali sono simmetricamente presenti anche all'interno del centro storico. Ciò è spiegabile con il fatto che se sui viali è presente una maggiore componente di traffico, ma vi è una maggiore dispersione e assorbimento degli inquinanti per strade più larghe e presenza del verde pubblico, viceversa nel centro storico, c'è molto meno traffico, ma non c'è verde pubblico che possa assorbire e strade strette porticate.

Sul tema della salute dei ciclisti, la letteratura scientifica fin dai primi anni '90 si interroga sul grado di inquinamento che respirano i ciclisti sottoposti a sforzo e invece gli automobilisti. Primi studi sono dei paesi del nord Belgio e Olanda, ma anche Australia. Quello che emerge in maniera unanime è che dentro gli abitacoli delle auto c'è un tasso di inquinamento maggiore che nell'ambiente esterno. Secondo esito: la quantità di smog respirata dai ciclisti è la metà in media di quella respirata dagli automobilisti, anche tendendo conto della iper ventilazione. Un primo studio del '95 riferisce che un ciclista in un'ora di esposizione respira 23 microgrammi di benzene, un automobilista 138; uno studio a Sidney del 2004, riporta che un automobilista è esposto a 12,29 parti di benzene, mentre nelo stesso tempo, un ciclista 6,17. Gli studi sono tanti, ma nella sostanza univoci.
In più, alcuni studi specifici sono fatti per campionare le differenze tra il ciclista in mezzo al traffico e quello che va in piste ciclabili riservate un po' lontane dal traffico. Questo è il caso della tangenziale, che se pur di pochi metri è a distanza dalle macchine in pista riservata, dove è dimostrato che la quantità di smog inalato è ancora inferiore (rispettivamente 26 e 15 micro grammi di benzene).

Metterò a disposizione anche i dati arpa sulle centraline".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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