QUESTION TIME: CHIARIMENTI SULLA STATALIZZAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI
L'assessore alla Scuola Marilena Pillati, ha risposto oggi all'interpellanza della consigliere Simona Lembi (Pd) sulla statalizzazione delle scuole dell'infanzia comunali.
L'interpellanza della consigliera Simona Lembi (Pd):
"La sottoscritta ...
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L'assessore alla Scuola Marilena Pillati, ha risposto oggi all'interpellanza della consigliere Simona Lembi (Pd) sulla statalizzazione delle scuole dell'infanzia comunali.
L'interpellanza della consigliera Simona Lembi (Pd):
"La sottoscritta consigliera comunale Simona Lembi ai sensi dell'art.5 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale
considerato
che il Sindaco e i gruppi consiliari Partito Democratico, Con Amelia per Bologna con Vendola, Bologna Riformista e Democratica, Movimento 5 Stelle, Bologna 2016, Gruppo Misto e sindacati CGIL, CISL, UIL e USB, hanno firmato una dichiarazione congiunta sulla necessità di un impegno straordinario dello Stato sulla scuola dell'infanzia, che porti da subito a un progressivo riequilibrio tra la gestione comunale e quella statale e che si faccia carico di un aumento dell'offerta utile a evitare il fenomeno delle liste d'attesa;
interpella il Sindaco per sapere
quali siano le modalità con le quali l'Amministrazione intende procedere per portare a successo l'iniziativa;
quali domande ufficiali ha inoltrato a Ministero dell棚struzione;
quali siano le modalità con le quali l'Amministrazione intende procedere per portare a successo l'iniziativa e se la procedura intrapresa per la statalizzazione di scuole dell'infanzia comunali vede coinvolti unitamente al Comune l'Ufficio scolastico regionale la Provincia di Bologna e la Regione Emilia-Romagna;
quante e quali domande di statalizzazione di scuole dell'infanzia bolognesi sono state avanzate al Ministero dell'Istruzione dal 1995 ad oggi e più complessivamente quali e quanti impegni (onorati e non), ha realizzato lo Stato, negli stessi anni, nella nostra città".
La risposta dell'assessore alla Scuola Marilena Pillati:
"Nel fornire una risposta alle domande da lei poste con l'interpellanza in oggetto, occorre prima di tutto evidenziare come le ultime iniziative in tema di richiesta di statalizzazione delle scuole dell'infanzia comunali, in particolare la dichiarazione congiunta firmata dal Sindaco e dai gruppi consiliari - Partito Democratico, Con Amelia per Bologna con Vendola, Bologna Riformista e Democratica, Movimento 5 Stelle, Bologna 2016, Gruppo Misto - con i sindacati CGIL, CISL, UIL e USB sulla necessità di un impegno straordinario dello Stato sulla scuola d’infanzia, costituiscano solo le ultime iniziative in ordine cronologico di molte altre, amministrative e politiche, assunte dall’Amministrazione Comunale di Bologna in un arco di tempo ormai ventennale.
Giova ricordare che a Bologna fino all’anno scolastico 1991-92 non esistevano scuole d’infanzia statali eccezione fatta per quella annessa all’Istituto Magistrale Laura Bassi istituita per altro con il precipuo scopo di garantire il funzionamento del corso di studi nel cui ambito era strutturalmente previsto all’epoca lo svolgimento di un tirocinio formativo.
Fu solo con l'Amministrazione Imbeni e su iniziativa dell’Assessore Facchini che nell’a.s. 1992-93 si riuscirono a creare le condizioni per la statalizzazione di un piccola quota di scuole d’infanzia comunali (6 scuole e 17 sezioni dislocate nei quartieri S. Donato e S. Vitale).
Successivamente lo sviluppo della presenza delle scuole materne statali in città si è realizzato con molta gradualità e solo in strutture e scuole di nuova istituzione, fino all’a.s. 2003-04, quando vi fu il passaggio di gestione allo Stato di 3 scuole del Quartiere Savena, se pure con modalità abbastanza discutibili poiché tale passaggio è avvenuto ad anno scolastico iniziato.
Da allora il quadro complessivo degli organici statali è stato caratterizzato da progressive restrizioni. E questo su tutto il territorio regionale, che peraltro presenta differenze significative in ordine al grado di copertura della quota di servizio statale (da Piacenza dove le scuole comunali non sono presenti, a Bologna dove rappresentano 2 terzi del totale, passando per Modena e Reggio Emilia dove rappresentano 1 terzo del totale della Scuola dell'Infanzia).
In tale contesto, nonostante il Comune di Bologna abbia definito a più riprese con atti di Giunta (nel 2006, 2007, 2009, 2011, 2012) piani coerenti e motivati di statalizzazione di una quota definita del servizio, anche nella logica di completamento degli Istituti comprensivi e ogni anno abbia presentato le richieste conseguenti agli uffici competenti, le risposte alla richieste di statalizzazione ad oggi non sono arrivate. Vi sono state sporadiche assegnazioni di qualche unità di personale docente, peraltro non in tutti gli anni scolastici, che hanno consentito l'apertura di poche nuove sezioni, peraltro a orario ridotto. A tale proposito, si evidenzia che ancora oggi il Comune di Bologna provvede con propri insegnanti al completamento dell'orario in 9 sezioni statali.
Voglio ancora una volta sottolineare che, dopo il 2003/2004 l'assegnazione di organico statale è sempre stato concesso solo a fronte dell'apertura di nuove sezioni e mai per ridurre il numero di sezioni comunali esistenti.
Tornando alle più recenti azioni, sfociate nella suddetta iniziativa congiunta, è importante sottolineare che tale iniziativa si collega ad un'azione che il Comune di Bologna sta portando avanti d'intesa con la Regione Emilia-Romagna, attraverso costanti interlocuzioni non solo con gli uffici territoriali del Miur, ma anche a livello centrale, direttamente con il Ministero e l’ex Ministro Profumo, per definire un piano di statalizzazione graduale, che comprende 15 scuole (39 sezioni), oltre a 6 nuove sezioni e 9 completamenti di sezioni aperte a orario ridotto.
Vorrei inoltre sottolineare come nel periodo considerato siano state messe in atto molteplici iniziative di informazione e di pressione da parte dei Comuni e della Provincia, dell'Anci Regionale e della Regione Emilia-Romagna nei confronti del Miur e dei suoi Uffici periferici, che però fin qui non hanno prodotto, come è evidente, risultati significativi.
In conclusione, mi preme informarla che nelle settimane scorse alcuni senatori PD hanno presentato in Senato un'interrogazione a prima firma Puglisi sulla complessa situazione della scuola dell'infanzia nella nostra città. Anche insieme a loro valuteremo quali altri iniziative politiche, sempre d’intesa con la Regione, oltre che congiuntamente alle parti sociali, possiamo intraprendere. Quello che è certo è che la battaglia politica di questa Amministrazione andrà avanti fino a quando non avremo ottenuto quanto riteniamo spetti alla nostra città per la scuola dell’infanzia".
L'interpellanza della consigliera Simona Lembi (Pd):
"La sottoscritta consigliera comunale Simona Lembi ai sensi dell'art.5 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale
considerato
che il Sindaco e i gruppi consiliari Partito Democratico, Con Amelia per Bologna con Vendola, Bologna Riformista e Democratica, Movimento 5 Stelle, Bologna 2016, Gruppo Misto e sindacati CGIL, CISL, UIL e USB, hanno firmato una dichiarazione congiunta sulla necessità di un impegno straordinario dello Stato sulla scuola dell'infanzia, che porti da subito a un progressivo riequilibrio tra la gestione comunale e quella statale e che si faccia carico di un aumento dell'offerta utile a evitare il fenomeno delle liste d'attesa;
interpella il Sindaco per sapere
quali siano le modalità con le quali l'Amministrazione intende procedere per portare a successo l'iniziativa;
quali domande ufficiali ha inoltrato a Ministero dell棚struzione;
quali siano le modalità con le quali l'Amministrazione intende procedere per portare a successo l'iniziativa e se la procedura intrapresa per la statalizzazione di scuole dell'infanzia comunali vede coinvolti unitamente al Comune l'Ufficio scolastico regionale la Provincia di Bologna e la Regione Emilia-Romagna;
quante e quali domande di statalizzazione di scuole dell'infanzia bolognesi sono state avanzate al Ministero dell'Istruzione dal 1995 ad oggi e più complessivamente quali e quanti impegni (onorati e non), ha realizzato lo Stato, negli stessi anni, nella nostra città".
La risposta dell'assessore alla Scuola Marilena Pillati:
"Nel fornire una risposta alle domande da lei poste con l'interpellanza in oggetto, occorre prima di tutto evidenziare come le ultime iniziative in tema di richiesta di statalizzazione delle scuole dell'infanzia comunali, in particolare la dichiarazione congiunta firmata dal Sindaco e dai gruppi consiliari - Partito Democratico, Con Amelia per Bologna con Vendola, Bologna Riformista e Democratica, Movimento 5 Stelle, Bologna 2016, Gruppo Misto - con i sindacati CGIL, CISL, UIL e USB sulla necessità di un impegno straordinario dello Stato sulla scuola d’infanzia, costituiscano solo le ultime iniziative in ordine cronologico di molte altre, amministrative e politiche, assunte dall’Amministrazione Comunale di Bologna in un arco di tempo ormai ventennale.
Giova ricordare che a Bologna fino all’anno scolastico 1991-92 non esistevano scuole d’infanzia statali eccezione fatta per quella annessa all’Istituto Magistrale Laura Bassi istituita per altro con il precipuo scopo di garantire il funzionamento del corso di studi nel cui ambito era strutturalmente previsto all’epoca lo svolgimento di un tirocinio formativo.
Fu solo con l'Amministrazione Imbeni e su iniziativa dell’Assessore Facchini che nell’a.s. 1992-93 si riuscirono a creare le condizioni per la statalizzazione di un piccola quota di scuole d’infanzia comunali (6 scuole e 17 sezioni dislocate nei quartieri S. Donato e S. Vitale).
Successivamente lo sviluppo della presenza delle scuole materne statali in città si è realizzato con molta gradualità e solo in strutture e scuole di nuova istituzione, fino all’a.s. 2003-04, quando vi fu il passaggio di gestione allo Stato di 3 scuole del Quartiere Savena, se pure con modalità abbastanza discutibili poiché tale passaggio è avvenuto ad anno scolastico iniziato.
Da allora il quadro complessivo degli organici statali è stato caratterizzato da progressive restrizioni. E questo su tutto il territorio regionale, che peraltro presenta differenze significative in ordine al grado di copertura della quota di servizio statale (da Piacenza dove le scuole comunali non sono presenti, a Bologna dove rappresentano 2 terzi del totale, passando per Modena e Reggio Emilia dove rappresentano 1 terzo del totale della Scuola dell'Infanzia).
In tale contesto, nonostante il Comune di Bologna abbia definito a più riprese con atti di Giunta (nel 2006, 2007, 2009, 2011, 2012) piani coerenti e motivati di statalizzazione di una quota definita del servizio, anche nella logica di completamento degli Istituti comprensivi e ogni anno abbia presentato le richieste conseguenti agli uffici competenti, le risposte alla richieste di statalizzazione ad oggi non sono arrivate. Vi sono state sporadiche assegnazioni di qualche unità di personale docente, peraltro non in tutti gli anni scolastici, che hanno consentito l'apertura di poche nuove sezioni, peraltro a orario ridotto. A tale proposito, si evidenzia che ancora oggi il Comune di Bologna provvede con propri insegnanti al completamento dell'orario in 9 sezioni statali.
Voglio ancora una volta sottolineare che, dopo il 2003/2004 l'assegnazione di organico statale è sempre stato concesso solo a fronte dell'apertura di nuove sezioni e mai per ridurre il numero di sezioni comunali esistenti.
Tornando alle più recenti azioni, sfociate nella suddetta iniziativa congiunta, è importante sottolineare che tale iniziativa si collega ad un'azione che il Comune di Bologna sta portando avanti d'intesa con la Regione Emilia-Romagna, attraverso costanti interlocuzioni non solo con gli uffici territoriali del Miur, ma anche a livello centrale, direttamente con il Ministero e l’ex Ministro Profumo, per definire un piano di statalizzazione graduale, che comprende 15 scuole (39 sezioni), oltre a 6 nuove sezioni e 9 completamenti di sezioni aperte a orario ridotto.
Vorrei inoltre sottolineare come nel periodo considerato siano state messe in atto molteplici iniziative di informazione e di pressione da parte dei Comuni e della Provincia, dell'Anci Regionale e della Regione Emilia-Romagna nei confronti del Miur e dei suoi Uffici periferici, che però fin qui non hanno prodotto, come è evidente, risultati significativi.
In conclusione, mi preme informarla che nelle settimane scorse alcuni senatori PD hanno presentato in Senato un'interrogazione a prima firma Puglisi sulla complessa situazione della scuola dell'infanzia nella nostra città. Anche insieme a loro valuteremo quali altri iniziative politiche, sempre d’intesa con la Regione, oltre che congiuntamente alle parti sociali, possiamo intraprendere. Quello che è certo è che la battaglia politica di questa Amministrazione andrà avanti fino a quando non avremo ottenuto quanto riteniamo spetti alla nostra città per la scuola dell’infanzia".
A cura di
Piazza Maggiore, 6