QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA SITUAZIONE ALL'EX MANIFATTURA TABACCHI
L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sulla situazione all'ex Manifattura Tabacchi.
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni:
"Vista l'agenzia di stampa - D...
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L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sulla situazione all'ex Manifattura Tabacchi.
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni:
"Vista l'agenzia di stampa - Dire 22 settembre 15,40 - relativa alla situazione presente all'ex Manifattura Tabacchi, si chiede al Sindaco:
quali siano gli intendimenti della Giunta relativamente a questa parte del territorio, ovvero se esiste un piano strategico che abbraccia tutto il territorio della Bolognina e che ricomprende anche la riqualificazione di zone che come l'ex Manifattura Tabacchi versano in condizioni di grave degrado;
se in attesa dei lavori di totale demolizione e di bonifica degli edifici dell'ex Manifattura Tabacchi, che pare partiranno a fine ottobre è intenzione dell'amministrazione richiedere al tavolo provinciale della sicurezza un particolare e sistematico controllo di tale zona considerando che è 'regno di spacciatori, prostitute e occupazioni abusive' come le vie limitrofe".
Risposta dell'assessore Gabellini:
"Sarò telegrafica su che cosa prevedono i nostri strumenti perché è questo che lei ci chiedeva nella domanda scritta. C'è un disegno perché nel Piano strutturale quella parte della città ha una rilevanza assoluta. Ed è quella che noi chiamiamo la città della ferrovia. Per darle l'idea di quali siano le iniziative che sono state definite in alcuni casi anche con strumenti già predisposti mi limito ad un elenco. Si parte dalla stazione ferroviaria, le nuove sedi di Facoltà scientifiche al CNR, la riqualificazione del quartiere fieristico, il parco lungo Navile, sono iniziative a diversi livelli, ma se prendiamola Bolognina est, c'è la caserma Sani, casaranta, ex Sasib, Cevolani, e per altro il documento guida del laboratori di urbanistica partecipata che si è proprio riferito al riassetto di Bolognina est ha dato il via alla realizzazione del percorso lungo l'ex tramvia per Malalbergo che no è un semplice percorso pedonale ma che per successivi stralci sta costituendo l'elemento di connessione.
Ciascuno di queste che io ho citato sono atti urbanistici a diversi livelli. E' evidente che ciascuno di questi ha subito dei rallentamenti, va avanti con degli stop and go, vedi Casaralta in parte risolto in parte no, la caserma Sani che è passata da Demanio alla Cassa depositi e prestiti. Anticipo il fatto che Tecnopolo non è inserito in nessun accordo con la Cassa depositi e prestiti. E' tutto un settore che dalla stazione arriva fino alla tangenziale che è al centro dei nostri strumenti urbanistici e che pezzo a pezzo hanno dei percorsi che dipendono evidentemente dalle previsioni e dalla volontà dei diversi soggetti di attivarsi. Alcune di queste sono proprio sul nostro tavolo in questi giorni come la ex Sasib. Cevolani hanno demolito, la caserma Sani la ritroveremo presto, per cui il disegno c'è eccome. Le difficoltà attuative sono quelle ben comprensibili.
Ma veniamo all'era del Tecnopolo che fa parte di questo complesso. Lei sa che è di proprietà della Regione Emilia-Romagna tranne un pezzetto sulla via Stalingrado che è del Comune di Bologna. La Giunta comunale nel 2014 ha indicato quale fosse l'iter per dare attuazione alla trasformazione del Tecnopolo che ha avuto questa vicenda di concorso. Siamo arrivati al punto di avere un finanziamento garantito dalla Regione di 58 milioni di euro che consente di potere realizzare dei nuovi edifici che ospiteranno diverse attività di ricerca che prevedono la demolizione degli edifici posti a nord del sito. Quello che parte è una realizzazione parziale, ma è già stata espletata la gara per la demolizione e la bonifica del sito, la messa quindi in sicurezza, la dove anche la stessa predisposizione del cantiere si confida che possa essere un presidio perché lavoreranno li 50 persone e abbiamo anche chiesto e ci è stata data su questo una rassicurazione che gli edifici che ospitano il cantiere vengano inseriti all'interno dell'edificio della manifattura dove ci sono i grandi spazi tutelati che al momento non anno soluzione.
Alle sue domande specifiche posso tentare di rispondere con la nota che ho chiesto e che mi è pervenuta da parte della Polizia municipale che mi dice come l'area sia controllata dal nucleo operativo dei Carabinieri per quanto attiene i reati di spaccio di sostanze stupefacenti e numerosissimi sono stati gli interventi effettuati dal personale del Corpo di Polizia municipale sia di iniziativa che di supporto all'Arma per lo sgombero dell'area. La Regione ha sempre puntualmente denunciato l'occupazione abusiva degli stabili per cui non siamo nelle condizioni di dovere intimare l'intervento come nei casi di alcuni privati. La Polizia municipale, sia tramite il nucleo territoriale Navile che il reparto sicurezza urbana ed antidegrado, segnala che è ininterrotta la presenza del personale per rimuovere le carovane di nomadi in transito, per accertare violazioni a carico dei parcheggiatori abusivi che durante le principali fiere utilizzano l'area come parcheggio. L'attività antiprostituzione è svolta nell'intera zona della fiera con verbalizzazioni la dove ci sia la possibilità di farlo. L'attività di identificazione di scambisti è messa in atto nel parcheggio, che ha una serie di problemi, quando questi siano colti il flagranza di reato. La gamma dei reati come da questo elenco emerge è sotto il presidio della Polizia municipale. Invece quello che è successo recentemente, l'episodio di sparatorie, riguarda ormai il Prefetto e il Questore. Qui si evidenzia come la difficoltà delle enormi dimensioni e della particolare conformazione strutturale dello stabile con numerosi e potenziali accessi, vaste superfici vetrate, rendano difficilmente evitabili episodi di occupazione, se non attraverso una costante, numerosa e onerosa presenza di personale addetto alla vigilanza in loco, che però non sembra dare i risultati auspicati. Siamo di fronte ad una situazione obiettivamente complicata, anche per quello che lei ha detto all'inizio, di cui si riconosce tutta la criticità. Una risoluzione è affidata alla possibilità che effettivamente si attivino i diversi operatori con capitali per la trasformazione, nello specifico sul Tecnopolo confidiamo sul fatto che la gara è stata fatta per l'affidamento di demoliziooni e bonifiche e dovrebbe entro ottobre partire il cantiere con quel che le dicevo, un presidio diverso da quello che può essere, rimanendo la possibilità di intervenire con i mezzi della sicurezza".
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni:
"Vista l'agenzia di stampa - Dire 22 settembre 15,40 - relativa alla situazione presente all'ex Manifattura Tabacchi, si chiede al Sindaco:
quali siano gli intendimenti della Giunta relativamente a questa parte del territorio, ovvero se esiste un piano strategico che abbraccia tutto il territorio della Bolognina e che ricomprende anche la riqualificazione di zone che come l'ex Manifattura Tabacchi versano in condizioni di grave degrado;
se in attesa dei lavori di totale demolizione e di bonifica degli edifici dell'ex Manifattura Tabacchi, che pare partiranno a fine ottobre è intenzione dell'amministrazione richiedere al tavolo provinciale della sicurezza un particolare e sistematico controllo di tale zona considerando che è 'regno di spacciatori, prostitute e occupazioni abusive' come le vie limitrofe".
Risposta dell'assessore Gabellini:
"Sarò telegrafica su che cosa prevedono i nostri strumenti perché è questo che lei ci chiedeva nella domanda scritta. C'è un disegno perché nel Piano strutturale quella parte della città ha una rilevanza assoluta. Ed è quella che noi chiamiamo la città della ferrovia. Per darle l'idea di quali siano le iniziative che sono state definite in alcuni casi anche con strumenti già predisposti mi limito ad un elenco. Si parte dalla stazione ferroviaria, le nuove sedi di Facoltà scientifiche al CNR, la riqualificazione del quartiere fieristico, il parco lungo Navile, sono iniziative a diversi livelli, ma se prendiamola Bolognina est, c'è la caserma Sani, casaranta, ex Sasib, Cevolani, e per altro il documento guida del laboratori di urbanistica partecipata che si è proprio riferito al riassetto di Bolognina est ha dato il via alla realizzazione del percorso lungo l'ex tramvia per Malalbergo che no è un semplice percorso pedonale ma che per successivi stralci sta costituendo l'elemento di connessione.
Ciascuno di queste che io ho citato sono atti urbanistici a diversi livelli. E' evidente che ciascuno di questi ha subito dei rallentamenti, va avanti con degli stop and go, vedi Casaralta in parte risolto in parte no, la caserma Sani che è passata da Demanio alla Cassa depositi e prestiti. Anticipo il fatto che Tecnopolo non è inserito in nessun accordo con la Cassa depositi e prestiti. E' tutto un settore che dalla stazione arriva fino alla tangenziale che è al centro dei nostri strumenti urbanistici e che pezzo a pezzo hanno dei percorsi che dipendono evidentemente dalle previsioni e dalla volontà dei diversi soggetti di attivarsi. Alcune di queste sono proprio sul nostro tavolo in questi giorni come la ex Sasib. Cevolani hanno demolito, la caserma Sani la ritroveremo presto, per cui il disegno c'è eccome. Le difficoltà attuative sono quelle ben comprensibili.
Ma veniamo all'era del Tecnopolo che fa parte di questo complesso. Lei sa che è di proprietà della Regione Emilia-Romagna tranne un pezzetto sulla via Stalingrado che è del Comune di Bologna. La Giunta comunale nel 2014 ha indicato quale fosse l'iter per dare attuazione alla trasformazione del Tecnopolo che ha avuto questa vicenda di concorso. Siamo arrivati al punto di avere un finanziamento garantito dalla Regione di 58 milioni di euro che consente di potere realizzare dei nuovi edifici che ospiteranno diverse attività di ricerca che prevedono la demolizione degli edifici posti a nord del sito. Quello che parte è una realizzazione parziale, ma è già stata espletata la gara per la demolizione e la bonifica del sito, la messa quindi in sicurezza, la dove anche la stessa predisposizione del cantiere si confida che possa essere un presidio perché lavoreranno li 50 persone e abbiamo anche chiesto e ci è stata data su questo una rassicurazione che gli edifici che ospitano il cantiere vengano inseriti all'interno dell'edificio della manifattura dove ci sono i grandi spazi tutelati che al momento non anno soluzione.
Alle sue domande specifiche posso tentare di rispondere con la nota che ho chiesto e che mi è pervenuta da parte della Polizia municipale che mi dice come l'area sia controllata dal nucleo operativo dei Carabinieri per quanto attiene i reati di spaccio di sostanze stupefacenti e numerosissimi sono stati gli interventi effettuati dal personale del Corpo di Polizia municipale sia di iniziativa che di supporto all'Arma per lo sgombero dell'area. La Regione ha sempre puntualmente denunciato l'occupazione abusiva degli stabili per cui non siamo nelle condizioni di dovere intimare l'intervento come nei casi di alcuni privati. La Polizia municipale, sia tramite il nucleo territoriale Navile che il reparto sicurezza urbana ed antidegrado, segnala che è ininterrotta la presenza del personale per rimuovere le carovane di nomadi in transito, per accertare violazioni a carico dei parcheggiatori abusivi che durante le principali fiere utilizzano l'area come parcheggio. L'attività antiprostituzione è svolta nell'intera zona della fiera con verbalizzazioni la dove ci sia la possibilità di farlo. L'attività di identificazione di scambisti è messa in atto nel parcheggio, che ha una serie di problemi, quando questi siano colti il flagranza di reato. La gamma dei reati come da questo elenco emerge è sotto il presidio della Polizia municipale. Invece quello che è successo recentemente, l'episodio di sparatorie, riguarda ormai il Prefetto e il Questore. Qui si evidenzia come la difficoltà delle enormi dimensioni e della particolare conformazione strutturale dello stabile con numerosi e potenziali accessi, vaste superfici vetrate, rendano difficilmente evitabili episodi di occupazione, se non attraverso una costante, numerosa e onerosa presenza di personale addetto alla vigilanza in loco, che però non sembra dare i risultati auspicati. Siamo di fronte ad una situazione obiettivamente complicata, anche per quello che lei ha detto all'inizio, di cui si riconosce tutta la criticità. Una risoluzione è affidata alla possibilità che effettivamente si attivino i diversi operatori con capitali per la trasformazione, nello specifico sul Tecnopolo confidiamo sul fatto che la gara è stata fatta per l'affidamento di demoliziooni e bonifiche e dovrebbe entro ottobre partire il cantiere con quel che le dicevo, un presidio diverso da quello che può essere, rimanendo la possibilità di intervenire con i mezzi della sicurezza".
A cura di
Piazza Maggiore, 6