QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA SICUREZZA
L'assessore alla Sicurezza, Nadia Monti, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Tomassini (FI) sulla sicurezza in città. La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Rizzo Nervo.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
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Descrizione
L'assessore alla Sicurezza, Nadia Monti, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Tomassini (FI) sulla sicurezza in città. La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Rizzo Nervo.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visti gli articoli di stampa che, ancora una volta, attestano lo stato di insicurezza in cui versa la città e l'esponenziale aumento della criminalità fra furti, aggressioni e rapine a danno di cittadini e commercianti;
visti i recenti furti e molestie avvenuti anche in zona Prati di Caprara, dove solo per un breve periodo è stata posizionata una camionetta dell'esercito che comunque faceva da deterrente;
visti i fatti di cronaca che hanno colpito la zona di via Massarenti (si ricordi anche la brutale aggressione subita da una commerciante della zona non meno di un mese fa);
visto il grido di aiuto che alcuni commercianti di via Massarenti hanno lanciato con una lettera inviata direttamente al Sindaco per chiedere interventi immediati.
Formula la presente domanda di attualità per chiedere al Sindaco:
quale sia il suo pensiero su questa ennesima escalation di criminalità che interessa la nostra città;
se non ritenga che il tema della sicurezza non debba essere una priorità per la città di Bologna, come più volte richiesto dalla minoranze con o.d.g. approvati all'unanimità;
se non ritenga di dover dar seguito agli impegni assunti in Consiglio Comunale (relazione trimestrale sulla sicurezza);
se non ritenga che, in accordo con le Forze dell'ordine, non sia necessario adoperarsi per un continuo monitoraggio delle zone più critiche della città;
se non ritenga che l'Amministrazione comunale debba affiancare i cittadini colpiti da questa escalation criminale per aiutarli ad ottenere giustizia;
se ravvisi o meno correlazioni tra i crimini in parola e l'aumento della presenza di nomadi nella zona".
Risposta dell'assessore Monti, letta in Aula dall'assessore Rizzo Nervo
"Gentile consigliere,
il tema della sicurezza urbana si conferma essere di valenza trasversale a tutta l'Amministrazione comunale, non riducibile ad un unico aspetto ed ha una chiara distinzione nel nostro ordinamento rispetto alla questione specifica dell'ordine pubblico, che è regolata attraverso il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, al quale le istituzioni locali partecipano e fanno presenti i problemi della comunità, e promuovono il coordinamento delle forze dell'ordine per quanto riguarda i temi di valenza cittadina.
Credo sia necessario partire da questa premessa e dalla necessità (condivisa con il Consiglio comunale nella relazione trimestrale sulla sicurezza), di condividere il significato di sicurezza urbana che equivale a mettere in campo le attività che migliorano le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile, la qualità della vita urbana.
Come più volte chiarito, le politiche di sicurezza di una PA non sono politiche di ordine pubblico, ma tra le varie questioni, perseguono anche finalità di “rassicurazione” dei cittadini. L’amministrazione comunale persegue lo scopo di “contenere” i rischi, investendo molto nell’azione volta a diffondere la cultura della legalità.
L’obiettivo dell’amministrazione è sempre stato quello di investire in un sistema integrato di sicurezza sul territorio. Viviamo un periodo nel quale l'insicurezza non è dovuta solo alla criminalità vera e propria, ma anche a tutto ciò che rende poco vivibile un luogo. Il concetto di sicurezza lo intendiamo in questo senso oggettivo, ampio, descritto dai dati e dalle statistiche certamente sull'andamento degli atti criminosi, ma anche in termini soggettivi, dando al termine la valenza concreta che ha, un fatto soggettivo non è meno reale dei dati statistici, quindi legato a quella che viene definita la percezione soggettiva di rischio, di disagio, di paura che viene espressa dagli abitanti della città nel muoversi sul proprio territorio o abitare determinate zone.
In termini generali, quanto ci comunica la Prefettura per quanto riguarda i fenomeni di criminalità, si registra, come in tante altre città, un aumento in percentuale di un determinato tipo di criminalità che incide sulla vita quotidiana dei nostri concittadini, relativa ai fenomeni predatori, ovvero borseggi, furti con destrezza, questioni che davvero incidono sulla vita quotidiana.
Si tratta di un incremento reale, comparabile a quello di altre realtà metropolitane e la situazione di intervento delle Forze dell'ordine e della polizia municipale è costante.
Quando si parla della sicurezza dei cittadini non si può prescindere dal "Patto per Bologna sicura" sottoscritto dal Sindaco e dal Prefetto.
In esso è stabilito che la Prefettura ed il Comune articolano la propria collaborazione attraverso le riunioni del Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica precedute da sessioni propedeutiche del “Tavolo di lavoro sulla sicurezza urbana” composto da rappresentanti di entrambi gli Uffici e della Questura, del Comando Provinciale Carabinieri e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.
Uno degli scopi del Patto per la sicurezza è quello di attivare percorsi di conoscenza e di attività congiunte, sfruttando le sinergie tra le diverse forze di polizia ciascuna per la propria parte, ed opera per contrastare le situazioni illegali.
Proprio in quel contesto durante le riunioni vengono analizzate situazioni specifiche sulle quali vengono riferite dai rappresentanti delle varie forze di polizia statali e polizia municipale le azioni intraprese e analizzata la necessità di interventi mirati e /o congiunti piuttosto che di interlocuzione con i vari livelli istituzionali o la necessità di campagne divulgative sulla prevenzione dei fenomeni stessi.
Tali tavoli costituiscono i luoghi deputati all’analisi delle situazioni critiche e dei reati nonché alla definizione di interventi sinergici e coordinati di tutti gli Organi, Enti ed Agenzie chiamate a collaborare per garantire alla città il migliore livello possibile di sicurezza urbana. E' in tale sede che si analizzano le casistiche rilevate e si definiscono specifici metodi di intervento.
L’Amministrazione comunale, sempre per migliorare, aggiornare e sviluppare azioni di sorveglianza dello spazio urbano, di prevenzione dei fenomeni criminali e di contrasto al degrado urbano, ha firmato il 2 febbraio il Protocollo d'intesa tra Prefettura e Comune di Bologna per la gestione del sistema di videosorveglianza cittadino.
Tale Protocollo ha anche istituito un Gruppo tecnico interistituzionale, coordinato dal Comune di Bologna, al fine di ottimizzare l'utilizzo congiunto del sistema di videosorveglianza.
Parallelamente al lavoro di adeguamento ed estensione del sistema di video-sorveglianza cittadino (costo complessivo di 600.000 euro), è stato siglato con la Regione Emilia Romagna l’accordo di programma denominato 'Prevenzione comunitaria e potenziamento del sistema di videoprotezione', volto a migliorare le condizioni di sicurezza, in particolare in alcune zone del centro storico e nell'area del nuovo polo ferroviario.
Oltre all'intervento di videosorveglianza le risorse messe a disposizione dalla Regione (190.000 euro) serviranno per il ricorso al volontariato per la sicurezza nella figura degli assistenti civici che verranno coinvolti in attività di presidio e rassicurazione, richiamando il rispetto delle regole di convivenza civile e supportando i cittadini a promuovere una migliore e corretta vivibilità della zona.
Contestualmente agli interventi per l'arredo urbano, l'illuminazione, gli interventi di pulizia dei muri e dei portici, prevediamo in accordo con i privati, l'installazione di videocamere, utilizzando allo scopo Patti di collaborazione da sottoscrivere d’intesa con la Prefettura.
Il Documento Unico di programmazione prevede di migliorare le condizioni di qualità urbana e ambientale della città storica di Bologna, realizzando politiche integrate di riqualificazione degli spazi pubblici, di tutela ambientale, cura e pulizia, per consentire a cittadini e abitanti di fruire, nelle migliori condizioni di accessibilità.
Attraverso la capillare presenza sul territorio del Corpo di Polizia Municipale l'Amministrazione Comunale contribuisce a contenere gli effetti di alcuni fenomeni di degrado sociale e a limitare gli episodi di criminalità. Questa presenza costituisce, in sé, un deterrente nei confronti dei descritti fenomeni, portatori di insicurezza sociale. Per questo è di particolare rilevanza l’impegno profuso dall’Amministrazione comunale per il rafforzamento dell’organico della P.M., concretizzatosi nella recente assunzione di 50 nuovi Agenti, da integrarsi entro l’anno con ulteriori 25 agenti.
Infine, una considerazione sulle correlazioni tra crimini e presenza di nomadi; le aggressioni avvenute non devono indurci a conclusioni superficiali ed affrettate, indicando la provenienza come causa scatenante di quanto avvenuto. Quindi naturalmente ferma, forte e totale condanna per quanto avvenuto, ma dissenso nel fomentare accostamenti.
Sicuramente siamo di fronte a fenomeni nuovi, che riguardano il cambiamento demografico della nostra popolazione, ma parliamo di persone, mai di etnie. Parliamo di persone, mai di luoghi specifici. Ognuno è responsabile individualmente se commette atti di delinquenza.
Non credo che noi possiamo affrontare questo tema politicamente, individuando in determinate etnie o fasce della popolazione il capro espiatorio delle paure dei cittadini, ma insistiamo nel fatto che per noi contano le persone. E qualsiasi persona commetta un reato, per noi va perseguita nei termini di legge.
Dobbiamo evitare un utilizzo della paura cercando soluzioni dove queste non sono date, ma aumenterebbero la conflittualità e aumenterebbero i problemi.
I cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge, si tratta di rassicurare e di eliminare e ridurre i pericoli contro la sicurezza dei cittadini".
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visti gli articoli di stampa che, ancora una volta, attestano lo stato di insicurezza in cui versa la città e l'esponenziale aumento della criminalità fra furti, aggressioni e rapine a danno di cittadini e commercianti;
visti i recenti furti e molestie avvenuti anche in zona Prati di Caprara, dove solo per un breve periodo è stata posizionata una camionetta dell'esercito che comunque faceva da deterrente;
visti i fatti di cronaca che hanno colpito la zona di via Massarenti (si ricordi anche la brutale aggressione subita da una commerciante della zona non meno di un mese fa);
visto il grido di aiuto che alcuni commercianti di via Massarenti hanno lanciato con una lettera inviata direttamente al Sindaco per chiedere interventi immediati.
Formula la presente domanda di attualità per chiedere al Sindaco:
quale sia il suo pensiero su questa ennesima escalation di criminalità che interessa la nostra città;
se non ritenga che il tema della sicurezza non debba essere una priorità per la città di Bologna, come più volte richiesto dalla minoranze con o.d.g. approvati all'unanimità;
se non ritenga di dover dar seguito agli impegni assunti in Consiglio Comunale (relazione trimestrale sulla sicurezza);
se non ritenga che, in accordo con le Forze dell'ordine, non sia necessario adoperarsi per un continuo monitoraggio delle zone più critiche della città;
se non ritenga che l'Amministrazione comunale debba affiancare i cittadini colpiti da questa escalation criminale per aiutarli ad ottenere giustizia;
se ravvisi o meno correlazioni tra i crimini in parola e l'aumento della presenza di nomadi nella zona".
Risposta dell'assessore Monti, letta in Aula dall'assessore Rizzo Nervo
"Gentile consigliere,
il tema della sicurezza urbana si conferma essere di valenza trasversale a tutta l'Amministrazione comunale, non riducibile ad un unico aspetto ed ha una chiara distinzione nel nostro ordinamento rispetto alla questione specifica dell'ordine pubblico, che è regolata attraverso il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, al quale le istituzioni locali partecipano e fanno presenti i problemi della comunità, e promuovono il coordinamento delle forze dell'ordine per quanto riguarda i temi di valenza cittadina.
Credo sia necessario partire da questa premessa e dalla necessità (condivisa con il Consiglio comunale nella relazione trimestrale sulla sicurezza), di condividere il significato di sicurezza urbana che equivale a mettere in campo le attività che migliorano le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile, la qualità della vita urbana.
Come più volte chiarito, le politiche di sicurezza di una PA non sono politiche di ordine pubblico, ma tra le varie questioni, perseguono anche finalità di “rassicurazione” dei cittadini. L’amministrazione comunale persegue lo scopo di “contenere” i rischi, investendo molto nell’azione volta a diffondere la cultura della legalità.
L’obiettivo dell’amministrazione è sempre stato quello di investire in un sistema integrato di sicurezza sul territorio. Viviamo un periodo nel quale l'insicurezza non è dovuta solo alla criminalità vera e propria, ma anche a tutto ciò che rende poco vivibile un luogo. Il concetto di sicurezza lo intendiamo in questo senso oggettivo, ampio, descritto dai dati e dalle statistiche certamente sull'andamento degli atti criminosi, ma anche in termini soggettivi, dando al termine la valenza concreta che ha, un fatto soggettivo non è meno reale dei dati statistici, quindi legato a quella che viene definita la percezione soggettiva di rischio, di disagio, di paura che viene espressa dagli abitanti della città nel muoversi sul proprio territorio o abitare determinate zone.
In termini generali, quanto ci comunica la Prefettura per quanto riguarda i fenomeni di criminalità, si registra, come in tante altre città, un aumento in percentuale di un determinato tipo di criminalità che incide sulla vita quotidiana dei nostri concittadini, relativa ai fenomeni predatori, ovvero borseggi, furti con destrezza, questioni che davvero incidono sulla vita quotidiana.
Si tratta di un incremento reale, comparabile a quello di altre realtà metropolitane e la situazione di intervento delle Forze dell'ordine e della polizia municipale è costante.
Quando si parla della sicurezza dei cittadini non si può prescindere dal "Patto per Bologna sicura" sottoscritto dal Sindaco e dal Prefetto.
In esso è stabilito che la Prefettura ed il Comune articolano la propria collaborazione attraverso le riunioni del Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica precedute da sessioni propedeutiche del “Tavolo di lavoro sulla sicurezza urbana” composto da rappresentanti di entrambi gli Uffici e della Questura, del Comando Provinciale Carabinieri e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.
Uno degli scopi del Patto per la sicurezza è quello di attivare percorsi di conoscenza e di attività congiunte, sfruttando le sinergie tra le diverse forze di polizia ciascuna per la propria parte, ed opera per contrastare le situazioni illegali.
Proprio in quel contesto durante le riunioni vengono analizzate situazioni specifiche sulle quali vengono riferite dai rappresentanti delle varie forze di polizia statali e polizia municipale le azioni intraprese e analizzata la necessità di interventi mirati e /o congiunti piuttosto che di interlocuzione con i vari livelli istituzionali o la necessità di campagne divulgative sulla prevenzione dei fenomeni stessi.
Tali tavoli costituiscono i luoghi deputati all’analisi delle situazioni critiche e dei reati nonché alla definizione di interventi sinergici e coordinati di tutti gli Organi, Enti ed Agenzie chiamate a collaborare per garantire alla città il migliore livello possibile di sicurezza urbana. E' in tale sede che si analizzano le casistiche rilevate e si definiscono specifici metodi di intervento.
L’Amministrazione comunale, sempre per migliorare, aggiornare e sviluppare azioni di sorveglianza dello spazio urbano, di prevenzione dei fenomeni criminali e di contrasto al degrado urbano, ha firmato il 2 febbraio il Protocollo d'intesa tra Prefettura e Comune di Bologna per la gestione del sistema di videosorveglianza cittadino.
Tale Protocollo ha anche istituito un Gruppo tecnico interistituzionale, coordinato dal Comune di Bologna, al fine di ottimizzare l'utilizzo congiunto del sistema di videosorveglianza.
Parallelamente al lavoro di adeguamento ed estensione del sistema di video-sorveglianza cittadino (costo complessivo di 600.000 euro), è stato siglato con la Regione Emilia Romagna l’accordo di programma denominato 'Prevenzione comunitaria e potenziamento del sistema di videoprotezione', volto a migliorare le condizioni di sicurezza, in particolare in alcune zone del centro storico e nell'area del nuovo polo ferroviario.
Oltre all'intervento di videosorveglianza le risorse messe a disposizione dalla Regione (190.000 euro) serviranno per il ricorso al volontariato per la sicurezza nella figura degli assistenti civici che verranno coinvolti in attività di presidio e rassicurazione, richiamando il rispetto delle regole di convivenza civile e supportando i cittadini a promuovere una migliore e corretta vivibilità della zona.
Contestualmente agli interventi per l'arredo urbano, l'illuminazione, gli interventi di pulizia dei muri e dei portici, prevediamo in accordo con i privati, l'installazione di videocamere, utilizzando allo scopo Patti di collaborazione da sottoscrivere d’intesa con la Prefettura.
Il Documento Unico di programmazione prevede di migliorare le condizioni di qualità urbana e ambientale della città storica di Bologna, realizzando politiche integrate di riqualificazione degli spazi pubblici, di tutela ambientale, cura e pulizia, per consentire a cittadini e abitanti di fruire, nelle migliori condizioni di accessibilità.
Attraverso la capillare presenza sul territorio del Corpo di Polizia Municipale l'Amministrazione Comunale contribuisce a contenere gli effetti di alcuni fenomeni di degrado sociale e a limitare gli episodi di criminalità. Questa presenza costituisce, in sé, un deterrente nei confronti dei descritti fenomeni, portatori di insicurezza sociale. Per questo è di particolare rilevanza l’impegno profuso dall’Amministrazione comunale per il rafforzamento dell’organico della P.M., concretizzatosi nella recente assunzione di 50 nuovi Agenti, da integrarsi entro l’anno con ulteriori 25 agenti.
Infine, una considerazione sulle correlazioni tra crimini e presenza di nomadi; le aggressioni avvenute non devono indurci a conclusioni superficiali ed affrettate, indicando la provenienza come causa scatenante di quanto avvenuto. Quindi naturalmente ferma, forte e totale condanna per quanto avvenuto, ma dissenso nel fomentare accostamenti.
Sicuramente siamo di fronte a fenomeni nuovi, che riguardano il cambiamento demografico della nostra popolazione, ma parliamo di persone, mai di etnie. Parliamo di persone, mai di luoghi specifici. Ognuno è responsabile individualmente se commette atti di delinquenza.
Non credo che noi possiamo affrontare questo tema politicamente, individuando in determinate etnie o fasce della popolazione il capro espiatorio delle paure dei cittadini, ma insistiamo nel fatto che per noi contano le persone. E qualsiasi persona commetta un reato, per noi va perseguita nei termini di legge.
Dobbiamo evitare un utilizzo della paura cercando soluzioni dove queste non sono date, ma aumenterebbero la conflittualità e aumenterebbero i problemi.
I cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge, si tratta di rassicurare e di eliminare e ridurre i pericoli contro la sicurezza dei cittadini".
A cura di
Piazza Maggiore, 6