QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA SCADENZA DEL POC
L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Tomassini sulla scadenza del POC.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Visto l'articolo di stampa allegato riguardante la scaden...
Pubblicato il:
Descrizione
L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Tomassini sulla scadenza del POC.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Visto l'articolo di stampa allegato riguardante la scadenza del POC, chiede di sapere cosa pensi il Sindaco delle dichiarazioni rese dal dottor Carmine Preziosi in merito alla situazione di blocco dell'attività edilizia in città e cosa si intenda fare per rimediare alla colpevole omissione amministrativa".
Risposta dell'assessore Gabellini:
"Per rispondere alla sua domanda dirò alcune cose sugli obiettivi del primo POC che è scaduto e poi anche sul fatto che questo non inficia l'attività edilizia. Poi dirò che cosa facciamo.
Comincio col dire quali erano gli obiettivi del POC che è stato approvato nel maggio del 2009 e che è scaduto dopo 5 anni, per confutare l'affermazione di quell'articolo secondo il quale la scadenza sia da attribuirsi a colpevole omissione amministrativa. Non si tratta di una colpevole omissione, come cercherò di argomentare. Il POC del 2009, che completava il sistema di pianificazione precedente e inaugurava quello nuovo, aveva alcuni intenti: valutare le residue previsioni attuative del piano previgente, mettendole in sintonia con le scelte del PSC, proporre una visione integrata di interventi urbanistici ed edilizi, avviare della programmazione di attuazione dei nuovi strumenti e costruire una cornice per alcune operazioni che nel frattempo, nella fase di preparazione che è stata abbastanza lunga dei nuovi strumenti, erano andate avanti con degli accordi tra privati e Amministrazione. Quindi quegli obiettivi erano congruenti con una durata di 5 anni. Quando è scaduto il POC sono scadute esclusivamente le previsioni non attuate, a meno che non siano state oggetto di varianti al POC stesso per le quali il quinquennio decorre dall'approvazione della variante. Anticipo un esempio, per la ex Sabiem è stata fatta una variante nel maggio 2011 quindi la programmazione dei 5 anni scade nella sua interezza solamente per quello che non ha subito varianti nel frattempo, o molto più importante, lo vedremo, per quello che è stato oggetto di Piano urbanistico attuativo o si è adottato che è approvato. Quindi nel caso in cui i soggetti privati si siano attivati la scadenza del POC non ha alcuna rilevanza pratica. Per tutte le trasformazioni edilizie minute continua ad agire il RUE.
Non abbiamo voluto, quindi è stata una scelta, procedere con una proroga dello strumento del 2009, comunque non prevista esplicitamente dal legislatore, perché si riteneva che gli obiettivi cui ho accennato prima di quel POC avessero comunque concluso la loro fase, e si è fatta la scelta di partire con una attività di ricognizione delle previsioni attuate e dell'offerta complessiva che già è stata conformata. Come lei ben sa, conformazione vuole dire che si è passati ad una definizione degli strumenti urbanistici attuativi, quindi una ricognizione ampia, tenendo conto anche delle modifiche profonde che sono intervenute nel mercato immobiliare e del nuovo quadro pianificatorio che si va determinando perla creazione della città metropolitana. Quindi l'avvio della ricognizione che è stato dato con una delibera di Giunta denominata Decadenza del Piano operativo comunale, indicazioni ai Settori comunali per la ricognizione delle previsioni non attuate e attività preliminari all'adozione di nuovi strumenti urbanistici, vale a dire di un nuovo POC. Con questa delibera a tutti i settori coinvolti, che sono moltissimi, ci sono attività che riguardano il settore Attività produttive e commerciali, gran parte della struttura comunale è coinvolta dalle previsioni che poi entrano nel POC, si è data come scadenza per avere questa ricognizione il 30 luglio. La ricognizione comprende anche la richiesta ad alcuni dei soggetti che non hanno attuato se sono interessati a riproporre, e ovviamente verrà valutato se queste operazioni sono congruenti con le nuove strategie.
A questo punto è utile cominciare a dire quali sono i risultati di questa ricognizione che è già a buon punto e che ci dicono qualcosa sull'opportunità di fare una valutazione approfondita in preparazione del nuovo POC. Faccio solo qualche esempio, si è avviato circa il 50% del totale delle schede che erano relative al Piano regolatore del 1985 quindi gran parte delle previsioni del POC che noi pensavamo essere mature, assolutamente pronte a partire, invece, a distanza di tanti anni non sono andate. Così come alcune di quelle che sono in attuazione, che richiedono delle varianti per un mutato quadro previsionale. Su queste ultime abbiamo già dei percorsi di variante richiesti dagli operatori come per la ex Fervet, alcuni comparti della Fiera, Hera Bert-Pichat, via Triumvirato, che in questi anni cambiando i contesti hanno dovuto e ci hanno già chiesto di aggiustare le cose. Ci sono poi quelli nuovi messi in attuazione dal POC, i nuovi legati al PSC, per esempio relativi alla Bolognina, o ad un altra parte del territorio, che sono rimasti in gran parte inattuati. Si è attuato invece l'intervento alle Minganti, ma per esempio anche le stesse caserme o la Sasib non sono è andate avanti. Siamo in fase di ridefinizione delle condizioni, in un quadro che ovviamente non ho tempo di sintetizzare.
La cosa che vorrei fosse chiara è che il POC crea delle precondizioni poi gli operatori privati valutando le loro convenienze, opportunità e strategie decidono se attivarsi o meno. Se si sono attivati che il POC cessi attività e che ci possa essere un periodo di sospensione tra un POC e l'altro non cambia nulla. E soprattutto è andato avanti molto poco, quindi non è un problema di inerzia dell'Amministrazione e quello che abbiamo ritenuto di fare è stata una scelta che a me pare ragionevole, poi i giudizi possono essere evidentemente diversi, di procedere disponendo di tutti gli elementi di valutazione che sono richiesti dal profondo mutamento di scenario che è avvenuto in questi 5 anni. Il fatto che non siamo inerti è provato anche dagli atti urbanistici di qualche peso, che ho portato in questo Consiglio, per esempio la variante al POC con effetti di PUA delle Aree annesse Sud, la variante di POC della ex Sabiem, la variante di POC di qualificazione diffusa, dell'autostazione delle corriere, e per la localizzazione delle acque bianche di Bertalia-Lazzaretto, piuttosto che per il prolungamento della linea filoviaria 13. E abbiamo oggi in discussione in RUE. Quindi non c'è da parte dell'Amministrazione comunale una inerzia, ma la volontà di procedere con il nuovo POC. Ci stiamo dotando di tutti gli elementi per poter fare delle scelte ragionate ed oculate perché la situazione è obiettivamente cambiata, come dimostra il primo esito della ricognizione che per certi versi ci fa molto meditare su come trattare queste cose, che in alcuni casi sono li da decenni".
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Visto l'articolo di stampa allegato riguardante la scadenza del POC, chiede di sapere cosa pensi il Sindaco delle dichiarazioni rese dal dottor Carmine Preziosi in merito alla situazione di blocco dell'attività edilizia in città e cosa si intenda fare per rimediare alla colpevole omissione amministrativa".
Risposta dell'assessore Gabellini:
"Per rispondere alla sua domanda dirò alcune cose sugli obiettivi del primo POC che è scaduto e poi anche sul fatto che questo non inficia l'attività edilizia. Poi dirò che cosa facciamo.
Comincio col dire quali erano gli obiettivi del POC che è stato approvato nel maggio del 2009 e che è scaduto dopo 5 anni, per confutare l'affermazione di quell'articolo secondo il quale la scadenza sia da attribuirsi a colpevole omissione amministrativa. Non si tratta di una colpevole omissione, come cercherò di argomentare. Il POC del 2009, che completava il sistema di pianificazione precedente e inaugurava quello nuovo, aveva alcuni intenti: valutare le residue previsioni attuative del piano previgente, mettendole in sintonia con le scelte del PSC, proporre una visione integrata di interventi urbanistici ed edilizi, avviare della programmazione di attuazione dei nuovi strumenti e costruire una cornice per alcune operazioni che nel frattempo, nella fase di preparazione che è stata abbastanza lunga dei nuovi strumenti, erano andate avanti con degli accordi tra privati e Amministrazione. Quindi quegli obiettivi erano congruenti con una durata di 5 anni. Quando è scaduto il POC sono scadute esclusivamente le previsioni non attuate, a meno che non siano state oggetto di varianti al POC stesso per le quali il quinquennio decorre dall'approvazione della variante. Anticipo un esempio, per la ex Sabiem è stata fatta una variante nel maggio 2011 quindi la programmazione dei 5 anni scade nella sua interezza solamente per quello che non ha subito varianti nel frattempo, o molto più importante, lo vedremo, per quello che è stato oggetto di Piano urbanistico attuativo o si è adottato che è approvato. Quindi nel caso in cui i soggetti privati si siano attivati la scadenza del POC non ha alcuna rilevanza pratica. Per tutte le trasformazioni edilizie minute continua ad agire il RUE.
Non abbiamo voluto, quindi è stata una scelta, procedere con una proroga dello strumento del 2009, comunque non prevista esplicitamente dal legislatore, perché si riteneva che gli obiettivi cui ho accennato prima di quel POC avessero comunque concluso la loro fase, e si è fatta la scelta di partire con una attività di ricognizione delle previsioni attuate e dell'offerta complessiva che già è stata conformata. Come lei ben sa, conformazione vuole dire che si è passati ad una definizione degli strumenti urbanistici attuativi, quindi una ricognizione ampia, tenendo conto anche delle modifiche profonde che sono intervenute nel mercato immobiliare e del nuovo quadro pianificatorio che si va determinando perla creazione della città metropolitana. Quindi l'avvio della ricognizione che è stato dato con una delibera di Giunta denominata Decadenza del Piano operativo comunale, indicazioni ai Settori comunali per la ricognizione delle previsioni non attuate e attività preliminari all'adozione di nuovi strumenti urbanistici, vale a dire di un nuovo POC. Con questa delibera a tutti i settori coinvolti, che sono moltissimi, ci sono attività che riguardano il settore Attività produttive e commerciali, gran parte della struttura comunale è coinvolta dalle previsioni che poi entrano nel POC, si è data come scadenza per avere questa ricognizione il 30 luglio. La ricognizione comprende anche la richiesta ad alcuni dei soggetti che non hanno attuato se sono interessati a riproporre, e ovviamente verrà valutato se queste operazioni sono congruenti con le nuove strategie.
A questo punto è utile cominciare a dire quali sono i risultati di questa ricognizione che è già a buon punto e che ci dicono qualcosa sull'opportunità di fare una valutazione approfondita in preparazione del nuovo POC. Faccio solo qualche esempio, si è avviato circa il 50% del totale delle schede che erano relative al Piano regolatore del 1985 quindi gran parte delle previsioni del POC che noi pensavamo essere mature, assolutamente pronte a partire, invece, a distanza di tanti anni non sono andate. Così come alcune di quelle che sono in attuazione, che richiedono delle varianti per un mutato quadro previsionale. Su queste ultime abbiamo già dei percorsi di variante richiesti dagli operatori come per la ex Fervet, alcuni comparti della Fiera, Hera Bert-Pichat, via Triumvirato, che in questi anni cambiando i contesti hanno dovuto e ci hanno già chiesto di aggiustare le cose. Ci sono poi quelli nuovi messi in attuazione dal POC, i nuovi legati al PSC, per esempio relativi alla Bolognina, o ad un altra parte del territorio, che sono rimasti in gran parte inattuati. Si è attuato invece l'intervento alle Minganti, ma per esempio anche le stesse caserme o la Sasib non sono è andate avanti. Siamo in fase di ridefinizione delle condizioni, in un quadro che ovviamente non ho tempo di sintetizzare.
La cosa che vorrei fosse chiara è che il POC crea delle precondizioni poi gli operatori privati valutando le loro convenienze, opportunità e strategie decidono se attivarsi o meno. Se si sono attivati che il POC cessi attività e che ci possa essere un periodo di sospensione tra un POC e l'altro non cambia nulla. E soprattutto è andato avanti molto poco, quindi non è un problema di inerzia dell'Amministrazione e quello che abbiamo ritenuto di fare è stata una scelta che a me pare ragionevole, poi i giudizi possono essere evidentemente diversi, di procedere disponendo di tutti gli elementi di valutazione che sono richiesti dal profondo mutamento di scenario che è avvenuto in questi 5 anni. Il fatto che non siamo inerti è provato anche dagli atti urbanistici di qualche peso, che ho portato in questo Consiglio, per esempio la variante al POC con effetti di PUA delle Aree annesse Sud, la variante di POC della ex Sabiem, la variante di POC di qualificazione diffusa, dell'autostazione delle corriere, e per la localizzazione delle acque bianche di Bertalia-Lazzaretto, piuttosto che per il prolungamento della linea filoviaria 13. E abbiamo oggi in discussione in RUE. Quindi non c'è da parte dell'Amministrazione comunale una inerzia, ma la volontà di procedere con il nuovo POC. Ci stiamo dotando di tutti gli elementi per poter fare delle scelte ragionate ed oculate perché la situazione è obiettivamente cambiata, come dimostra il primo esito della ricognizione che per certi versi ci fa molto meditare su come trattare queste cose, che in alcuni casi sono li da decenni".
A cura di
Piazza Maggiore, 6