QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RIQUALIFICAZIONE CASERMA SANI


L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della cosnigleira Scarano (LegaN) sulla riqualificazione della caserma Sani.

Domanda d'attualità della consigliera Scarano:

"Visto l'articolo di stampa - ...

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L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della cosnigleira Scarano (LegaN) sulla riqualificazione della caserma Sani.

Domanda d'attualità della consigliera Scarano:

"Visto l'articolo di stampa - la Repubblica Bologna, 22 maggio - relativo ai progetti di riqualificazione della Caserma Sani, si chiede al Sindaco:
quali siano gli intendimenti politici della Giunta sulle cosiddette aree dismesse;
in particolare, si chiede se sia intenzione della Giunta considerare gli usi temporanei delle aree demaniali la priorità dell'amministrazione;
se ritenga di abbandonare i progetti relativi ai nuovi insediamenti, favorendo o meno quelli invece tesi al recupero dell'esistente.
Si chiede inoltre di sapere se con questa continua attenzione sulle aree dismesse l'amministrazione vuole lanciare un importante segnale ovvero che interventi di un certo rilievo non saranno più possibili in città".

La risposta dell'assessore Gabellini:

"Diciamo subito che cosa consiste l'operazione, cosa che in quell'articolo non è ben rappresentata. C'è stato l'acquisto da parte di Cassa Depositi e Prestiti di tre caserme, Sani, Masini, Mazzoni, e noi non abbiamo mai cessato di mantenere rapporti con la Cassa subito dopo la transazione avvenuta a dicembre con il demanio. Quello che si è riaperto è un processo aggiornato rispetto a quello avviato con il Demanio, quando già il Demanio aveva fatto una sua convenzione gestita autonomamente per la cosiddetta guardiania con l'associazione che fa i giochi notturni di guerra descritti nell'articolo. La convenzione riguardava una parte dell'area. Poi si era aperto un confronto con l'amministrazione per poter dare ad uso pubblico quell'area completamente inedificata, a differenza dell'altra, e destinata a diventare un parco pubblico secondo le valutazioni emerse dal Piano di Valorizzazione e incluse non solo nel PSC, ma anche nel POC, perché la Sani è inserita nel POC vigente. Quindi, un'anticipazione dell'uso pubblico di quell'area che in prospettiva sarà pubblica. Questo lo stato a cui ci ha lasciato il demanio.

Da qui siamo ripartiti con delle novità interessanti. Innanzitutto, abbiamo chiesto a Cassa Depositi e Prestiti di gestire direttamente il rapporto in propio con le associazioni, senza transitare per l'amministrazione comunale, questo per risolvere alcune questioni di procedura per la nostra presa in carico - noi abbiamo delle regole, le assicurazioni e vari aspetti.
L'altra novità, sulla quale lavoreremo prossimamente, è quella di anticipare le demolizioni di quegli edifici che non sono tutelati, quindi apriremo questo fronte che fino a quando l'area era del Demanio non si poteva aprire.
Sugli usi temporanei non abbiamo detto niente di nuovo e niente di strategico che non sia quanto già più volte ripreso all'interno di quest'Aula con quelle specificazioni che facevo.

Invece, lei solleva un'altra questione, quella della strategia dell'Amministrazione per il futuro delle aree dismesse, dell'atteggiamento e della scelta che l'amministrazione fa nei confronti di queste e come invece si orienta rispetto a quelle di nuova urbanizzazione.
Sulle aree dismesse abbiamo sempre detto, ribadiamo, e così è concepito il nostro Piano Strutturale che, per dove sono, per quanto sono estese - parliamo di decine di ettari, per alcune andiamo sopra i venti ettari, a Prati di Caprara est sono 28,8 ettari, Caprara ovest 16,8, la Staveco 9, la Sani 10 ettari - sono pezzi di territorio assolutamente enormi e quindi è evidente che hanno una priorità, perché ci pongono una tale problematicità che è assolutamente prioritario prenderli ion considerazione prima degli altri.

Tuttavia, siccome è prossima la scadenza del POC vigente, stiamo valutando come inserire le aree in questo POC. Sapete però di quante cose sono state messe incantiere, oggi stesso abbiamo una commissione, abbiamo fatto una serie di operazioni per riuscire a sostenere il mercato, nei limiti del possibile questo è stato il sesno di un'operazione importante come il POC diffuso, abbiamo la variante del Lazzaretto in moto.

Sono numerose in città le vecchie operazioni ferme, perché non ci sono condizioni di mercato e perché gli stessi operatori per loro scelta le stoppano, calibrano l'offerta. Sempre in quest'ottica di sostenere il mercato in questa situazione di crisi, abbiamo deliberato la possibilità di fare i subcomparti, di fare fideiussioni non sull'intera area ma solamente sulle parti, abbiamo diminuito l'entità delle fideiussioni al 130 % dei costi. Complessivamente abbiamo un quadro di potenziali diritti urbanistici che daranno adito alla possibilità di attuare che però non vanno avanti.

Concludo sul fatto che nel momento in cui ci si chiede, in maniera avulsa, senza considerare questo quadro che avremo modo di restituirvi nella sua rilevanza quantitativa e nella sua distribuzione territoriale, non si può automaticamente dire che bisogna mettere in moto anche nuove aree, perché c'è una differenza di diritti urbanistici, delle aree di cui stiamo parlando, ognuna ha una posizione diversa dal punto di vista degli strumenti, il PSC non dà diritti urbanistici, questo è importantissimo da ricordare, il PSC non scade, quindi quello che vi è indicato può avere dei tempi di realizzazione diversi.

Quindi, la priorità va alle aree dismesse, l'ho sempre detto e personalmente su questo non ho dubbi: avete visto come sta procedendo il dibattito sul consumo di suolo, l'importanza di non consumare suoli agricoli. Tutto il dibattito è sul fatto che dobbiamo garantirci le aree per l'agricoltura, perché il problema, anche delle autosufficienze della produzione agricola, esploderà. Sono questioni rilevantissime che vanno puntualmente considerate e le questioni da lei sollevate non ci vedono certo ignari, ma ripeto, avremo modo di tornarci quando parleremo del prossimo POC".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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