QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA MORTE DI UN SENZATETTO
L'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli, ha risposto nella seduta odierna di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani (M5S) e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla morte di un senzatetto.
La domanda d'a...
Pubblicato il:
Descrizione
L'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli, ha risposto nella seduta odierna di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani (M5S) e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla morte di un senzatetto.
La domanda d'attualità del consigliere Bugani:
"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito alla morte di un senzatetto, pongo la seguente domanda d'attualità per sapere:
- Se vi risulta che il signore deceduto avesse preso contatti con i nostri centri di accoglienza per il piano freddo;
- Se l’Amministrazione era a conoscenza del fatto che era senzatetto;
- Se le nostre strutture sono tutte piene in questi giorni;
- Se l’Amministrazione è a conoscenza di altri casi di persone costrette a dormire al freddo;
- Se si sta pensando di intervenire con ulteriori provvedimenti per rispondere all’emergenza;
- Se l’assessore Frascaroli si ritiene soddisfatta del piano freddo e se attende il passaggio dell’inverno con ottimismo o con forte preoccupazione".
La risposta d'attualità dell'assessore Frascaroli:
"Faccio una breve premessa che ritengo fondamentale e che è quella che i nostri servizi che operano in strada una volta individuata una persona che necessita di assistenza non possono obbligarla ad entrare in un dormitorio. Anche pur in situazione di fragilità non possiamo portare una persona in un luogo dove non vuole essere portato. Viene data loro assistenza temporanea fornendogli alcuni generi di necessità. Vengono implementate e ripetute le visite nei luoghi dove si sa che stazionano le persone che non acconsentono mai a rispondere positivamente all'offerta del posto letto. Altra questione di cui mi permetto di fare una piccola premessa è che il Piano Freddo non è più una progetto estemporaneo ma è consolidato ormai da anni e che ogni stagione invernale si ripropone con le solite metodologie. E si ripropone ogni anno con le stesse metodologie salvo novità.
Il signore deceduto era conosciuto dai servizi di prossimità da molto tempo e dalle associazioni di volontariato che quotidianamente svolgono il loro servizio presso il Binario Est della Stazione Centrale e in strada, andando a monitorare le segnalazioni che l'amministrazione riceve dai cittadini. Il signore ha una lunga storia a Bologna, gli ultimi giorni era stato segnalato nella notte del 14 dicembre dall'associazione Papa Giovanni XXIII che l'ha incontrato appunto in via Barozzi e in quell'occasione, dietro richiesta dello stesso, gli ha fornito coperte per meglio ripararsi; tuttavia non si è mai presentato ai servizi invianti per il Piano Freddo e anche la sera prima del decesso era passata l'unità mobile di Piazza Grande e gli aveva fatto la proposta che lui ha rifiutato.
Dall'archivio dei contatti di Piazza Grande, che gestisce con il Comune di Bologna il Servizio Mobile di Sostegno, risulta che aveva accettato soltanto l'inserimento in dormitorio nel 2012.
L'Amministrazione era a conoscenza che il signore era senzatetto ed in particolare negli ultimi mesi era solito soggiornare tra via Barozzi ed in prossimità del Palasport di piazza Azzarita; ha sempre rifiutato una collocazione nelle strutture di accoglienza a bassa soglia. Inoltre non si era mai rivolto nemmeno al Servizio Sociale a Bassa Soglia (SBS), dedicato alle persone non residenti e con stile di vita tipico di strada. Infine era risaputa e segnalata una forte problematica connessa all'alcolismo. Era però seguito dal Servizio Sociale di Calderara di Reno, dove è residente, nella persona del dott. Daprà dal gennaio 2013 in seguito ad una dimissione dalla Casa di Cura "Villa Erbosa" e l'assistente sociale aveva tentato da subito una collocazione presso una famiglia del territorio e nella primavera scorsa (aprile 2013) un inserimento presso la Parrocchia di Lippo di Calderara, data la disponibilità del Parroco (Don Francesco Ondedei) all'accoglienza, che purtroppo è durata poche settimane e si è conclusa con l'allontanamento volontario a causa della difficoltà dello stesso a gestire il suo consumo di alcool all'interno di un contesto più protetto e familiare. La persona si è anche allontanarsi dal servizio, a cui non si è più rivolto dal maggio 2013, nonostante i ripetuti inviti di Don Francesco e delle suore, da cui si recava settimanalmente per la colazione, a rimettersi in contatto con il dott.Daprà.
Le strutture comunali dedicate al "Piano Freddo" hanno ancora posti-letto a disposizione e inoltre vi è sempre una quota di turnover, in quanto non appena una persona lascia il posto letto questo viene subito riassegnato. Lo scorso anno, a fronte di una disponibilità strutturale di 241 posti letto, alla fine del Piano freddo sono passate più di 600 persone. In particolare ad oggi risultano disponibili 45 posti. Inoltre, per situazioni di fragilità sanitaria sono sempre disponibili posti ad hoc presso una struttura riservata alle indifferibilità ed urgenze. Durante le allerte della Protezione Civile sia per il rischio gelate o drastico calo delle temperature vengono allestiti in emergenza ulteriori posti letto per rispondere a tutte le persone che ne fanno richiesta.
L'Amministrazione, tramite i servizi di prossimità e le associazioni di volontariato è a conoscenza della presenza di persone in strada e presso la Stazione Centrale; si tratta in molti casi di persone a cui è stato proposto il posto letto in dormitorio ma questo viene rifiutato. Inoltre qualora venissero individuate situazioni di fragilità queste sono accolte immediatamente in struttura, sia tramite i posti ordinari a disposizione per il Piano Freddo, che tramite il Pris, che dispone di alcuni posti per uomini e donne dedicati presso il Centro Beltrame, il Centro Rostom e la struttura Madre Teresa di Calcutta".
La domanda d'attualità del consigliere Bugani:
"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito alla morte di un senzatetto, pongo la seguente domanda d'attualità per sapere:
- Se vi risulta che il signore deceduto avesse preso contatti con i nostri centri di accoglienza per il piano freddo;
- Se l’Amministrazione era a conoscenza del fatto che era senzatetto;
- Se le nostre strutture sono tutte piene in questi giorni;
- Se l’Amministrazione è a conoscenza di altri casi di persone costrette a dormire al freddo;
- Se si sta pensando di intervenire con ulteriori provvedimenti per rispondere all’emergenza;
- Se l’assessore Frascaroli si ritiene soddisfatta del piano freddo e se attende il passaggio dell’inverno con ottimismo o con forte preoccupazione".
La risposta d'attualità dell'assessore Frascaroli:
"Faccio una breve premessa che ritengo fondamentale e che è quella che i nostri servizi che operano in strada una volta individuata una persona che necessita di assistenza non possono obbligarla ad entrare in un dormitorio. Anche pur in situazione di fragilità non possiamo portare una persona in un luogo dove non vuole essere portato. Viene data loro assistenza temporanea fornendogli alcuni generi di necessità. Vengono implementate e ripetute le visite nei luoghi dove si sa che stazionano le persone che non acconsentono mai a rispondere positivamente all'offerta del posto letto. Altra questione di cui mi permetto di fare una piccola premessa è che il Piano Freddo non è più una progetto estemporaneo ma è consolidato ormai da anni e che ogni stagione invernale si ripropone con le solite metodologie. E si ripropone ogni anno con le stesse metodologie salvo novità.
Il signore deceduto era conosciuto dai servizi di prossimità da molto tempo e dalle associazioni di volontariato che quotidianamente svolgono il loro servizio presso il Binario Est della Stazione Centrale e in strada, andando a monitorare le segnalazioni che l'amministrazione riceve dai cittadini. Il signore ha una lunga storia a Bologna, gli ultimi giorni era stato segnalato nella notte del 14 dicembre dall'associazione Papa Giovanni XXIII che l'ha incontrato appunto in via Barozzi e in quell'occasione, dietro richiesta dello stesso, gli ha fornito coperte per meglio ripararsi; tuttavia non si è mai presentato ai servizi invianti per il Piano Freddo e anche la sera prima del decesso era passata l'unità mobile di Piazza Grande e gli aveva fatto la proposta che lui ha rifiutato.
Dall'archivio dei contatti di Piazza Grande, che gestisce con il Comune di Bologna il Servizio Mobile di Sostegno, risulta che aveva accettato soltanto l'inserimento in dormitorio nel 2012.
L'Amministrazione era a conoscenza che il signore era senzatetto ed in particolare negli ultimi mesi era solito soggiornare tra via Barozzi ed in prossimità del Palasport di piazza Azzarita; ha sempre rifiutato una collocazione nelle strutture di accoglienza a bassa soglia. Inoltre non si era mai rivolto nemmeno al Servizio Sociale a Bassa Soglia (SBS), dedicato alle persone non residenti e con stile di vita tipico di strada. Infine era risaputa e segnalata una forte problematica connessa all'alcolismo. Era però seguito dal Servizio Sociale di Calderara di Reno, dove è residente, nella persona del dott. Daprà dal gennaio 2013 in seguito ad una dimissione dalla Casa di Cura "Villa Erbosa" e l'assistente sociale aveva tentato da subito una collocazione presso una famiglia del territorio e nella primavera scorsa (aprile 2013) un inserimento presso la Parrocchia di Lippo di Calderara, data la disponibilità del Parroco (Don Francesco Ondedei) all'accoglienza, che purtroppo è durata poche settimane e si è conclusa con l'allontanamento volontario a causa della difficoltà dello stesso a gestire il suo consumo di alcool all'interno di un contesto più protetto e familiare. La persona si è anche allontanarsi dal servizio, a cui non si è più rivolto dal maggio 2013, nonostante i ripetuti inviti di Don Francesco e delle suore, da cui si recava settimanalmente per la colazione, a rimettersi in contatto con il dott.Daprà.
Le strutture comunali dedicate al "Piano Freddo" hanno ancora posti-letto a disposizione e inoltre vi è sempre una quota di turnover, in quanto non appena una persona lascia il posto letto questo viene subito riassegnato. Lo scorso anno, a fronte di una disponibilità strutturale di 241 posti letto, alla fine del Piano freddo sono passate più di 600 persone. In particolare ad oggi risultano disponibili 45 posti. Inoltre, per situazioni di fragilità sanitaria sono sempre disponibili posti ad hoc presso una struttura riservata alle indifferibilità ed urgenze. Durante le allerte della Protezione Civile sia per il rischio gelate o drastico calo delle temperature vengono allestiti in emergenza ulteriori posti letto per rispondere a tutte le persone che ne fanno richiesta.
L'Amministrazione, tramite i servizi di prossimità e le associazioni di volontariato è a conoscenza della presenza di persone in strada e presso la Stazione Centrale; si tratta in molti casi di persone a cui è stato proposto il posto letto in dormitorio ma questo viene rifiutato. Inoltre qualora venissero individuate situazioni di fragilità queste sono accolte immediatamente in struttura, sia tramite i posti ordinari a disposizione per il Piano Freddo, che tramite il Pris, che dispone di alcuni posti per uomini e donne dedicati presso il Centro Beltrame, il Centro Rostom e la struttura Madre Teresa di Calcutta".
A cura di
Piazza Maggiore, 6