QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA DENUNCIA DEL FAI PER IL DEGRADO DI BOLOGNA E DEI SUOI MONUMENTI


L'assessore Patrizia Gabellini, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) sul sul degrado di Bologna e dei suoi monumenti.

Domanda della consigliera Cocconcelli

"La s...

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L'assessore Patrizia Gabellini, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) sul sul degrado di Bologna e dei suoi monumenti.

Domanda della consigliera Cocconcelli

"La stampa riporta la notizia della denuncia del FAI sul degrado di Bologna e dei suoi monumenti, alcuni dei quali tra i più significativi, chiedo al Sindaco e alla Giunta di sapere se vi siano delle politiche volte ad arginare questo degrado non annunciato ma verificato ormai e se vi siano accordi con le Amministrazioni competenti per attivare adeguate politiche di sistemazione".

Risposta dell'assessore Gabellini

"Innanzitutto devo sottolineare che, per quanto riguarda la conservazione degli immobili di valore storico-artistico, sono forti le affermazioni relative al “degrado”, contenute in quell'articolo e nell'interpretazione che ne viene data. Negli anni passati, per alcuni decenni, risorse importanti di amministrazioni, Fondazioni, Università, privati hanno consentito il recupero, estremamente complesso e costoso dei tanti palazzi e spazi aperti pubblici bolognesi e, infatti, abbiamo un patrimonio recuperato che per certi versi non ha eguali e non è un caso che gli esempi della presidente regionale del Fai siano pochi, relativi a casi che sono sotto la nostra attenzione e su alcuni dei quali questo Consiglio ha già avuto modo di entrare nel merito.

Quindi, la mia prima risposta è che il primo problema oggi, oltre alle risorse, poiché sono profondamente cambiate le condizioni economiche per tutti i soggetti, è di saper distinguere i diversi piani che uniamo quando parliamo di "degrado della città": quello del necessario restauro di alcuni edifici monumentali di interesse storico-architettonico; quello dell’uso degli spazi aperti; quello delle aree dismesse demaniali o industriali (quindi grandi siti) oppure del vandalismo grafico, della pulizia, per cui parliamo genericamente di degrado mettendo insieme cose che hanno genesi e trattamenti diversi.
Questa premessa mi pare indispensabile da mettere in evidenza perché se non riusciamo a costruire correttamente il problema non troviamo soluzioni.
indispensabile per noi amministratori, anche per il Consiglio che concorre al governo della città, per coloro che commentano il nostro operato, per i cittadini che ne subiscono gli effetti.

Siccome sono pochissimi gli esempi citati, richiamo brevemente le diversi situazioni per dimostrare quello che ho detto, che non si possono mettere insieme cose diverse.
Per esempio, i chiostri e il convento di San Salvatore sono parte del Demanio statale, e sono destinati a sede di uffici della Prefettura.
Sappiamo però che a dicembre, marzo e aprile si è svolta la gara per l’appalto dei lavori di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di recupero edilizio di parte dell’edificio demaniale denominato “ex convento San Salvatore” in Bologna, destinato a sede di uffici della Prefettura. I lavori dovrebbero svolgersi nei prossimi mesi.

Poi abbiamo due edifici di nostra proprietà che sono villa Aldini e villa Ghigi.
Villa Aldini fu acquisita al patrimonio del Comune nel 1889, le mediocri condizioni e i necessari interventi di manutenzione straordinaria sono ben conosciuti dall'Amministrazione, ma rinviati per mancanza di fondi.
Tuttavia, la porzione principale di mq 727,90 è assegnata tramite convenzione a una onlus, ed è stata messa nel programma di valorizzazione del comune. La villa, pur essendo molto prestigiosa, ha in realtà scarse caratteristiche di fruibilità, sui circa 900 mq totali, il salone principale ne occupa circa 180, ed altri 80 mq la Rotonda della Madonna del Monte, affidata a iniziative del Touring Club, concordate con noi per aprirla al pubblico.
Quindi, oltre un quarto della superficie non è valorizzabile, questo è il problema.
Le antenne sul tetto della villa, sono state installate negli anni '80 a servizio di radio locali, unitamente a ripetitori del Ministero di Grazie e Giustizia, della C.R.I e dell'Arma dei Carabinieri, il combinato disposto della normativa paesaggistica e di quella sulle fasce di rispetto del traffico aereo ne rendono problematico lo spostamento, pur essendo il tema ben conosciuto.
Gli Uffici hanno inserito villa Aldini in ipotesi di valorizzazione, risolvendo, prima di tutto, il problema delle antenne e considerando soluzioni coordinate con la Soprintendenza e con le emittenti.

Una situazione simile di difficoltà di valorizzazione ha villa Ghigi, in questo caso il problema è dovuto al fatto che è collocata al centro del parco ed è difficile un accesso autonomo e carrabile.

La presidente del FAI regionale ricorda poi i giardini pubblici: Margherita, villa Spada e Montagnola. Sono tre argomenti trattati più volte e dico solo che, per quanto attiene il parco dei Giardini Margherite, con particolare riferimento al laghetto, è in corso di realizzazione un intervento strutturale volto a migliorare la qualità delle acque dell'invaso. Le opere, definite nell'ambito di uno specifico studio, concordato con la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Bologna, prevedono una revisione sia degli ossigenatori, sia dell'impianto di filtraggio. Inoltre, è allo studio la realizzazione di una zona con caratteristiche analoghe ad un bio lago che contribuisca a depurare al meglio le acque.
Riguardo alle panchine, al momento ne risultano transennate, in quanto vandalizzate, solamente un paio rispetto alle 250 sedute presenti all'interno del parco.
In relazione alla tutela igienica vale la pena ricordare che lo spazio verde dei Giardini Margherita, analogamente a Parco della Montagnola e villa Spada, sono oggetto di interventi igienici superiori a tutti gli altri in città.

Chiudo, dicendo che va riconosciuto un problema, è vero che le aree verdi storiche, sottoposte a pressioni fruitive diverse da quelle originarie, come tutti i parchi di origine ottocentesca, richiederebbero interventi di riqualificazione complessiva che, però, richiederebbero tante risorse. Per questo motivo, stiamo facendo interventi puntuali che, talvolta non vengono percepiti dai cittadini.

Per quanto riguarda i Portici, vi annuncio che abbiamo un convegno di candidatura all'Unesco a novembre che ci darà modo di tornare a fare il punto della situazione".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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