QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA CHIUSURA DI VIA CELLINI
L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Tomassini e Carella (FI) sulla chiusura di via Cellini.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visto l'articolo di stampa - il Resto del...
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L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Tomassini e Carella (FI) sulla chiusura di via Cellini.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visto l'articolo di stampa - il Resto del Carlino del 13 aprile - formula la presente domanda di attualità per sapere, rispetto alla chiusura di via Cellini, quali siano le intenzioni del Comune di Bologna e cosa il Sindaco stia facendo per tutelare le esigenze dei residenti e dei commercianti della zona".
Domanda d'attualità del consigliere Carella
"Sottolineato che già alcuni mesi addietro lo scrivente chiese lumi sulla questione senza ottenere una risposta chiarificatrice ed esaustiva dall'Assessore Colombo, stante quanto riportato dalla stampa locale,in merito alla ipotizzata chiusura di via Cellini chiede all'Amministrazione:
se è prevista la chiusura di via Cellini;
da quanto tempo la si è decisa e in quale ambito;
se l'Amministrazione è a conoscenza del fatto che, a suo tempo, sia il Comune che la Provincia che la Regione, ebbero modo, coi loro rappresentanti di competenza, di evidenziare che la via Cellini non sarebbe mai stata chiusa, poiché la zona avrebbe avuto un carico di disagi economico/sociali insopportabili,nella propria vita quotidiana e non solo e inoltre che ci sarebbero stati riflessi impattanti non banali per la percorribilità della via Massarenti".
Risposta dell'assessore Colombo
"Come è noto, le domande riguardano il progetto di cosiddetto interramento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, denominata anche ex-Veneta, per quanto riguarda il tratto urbano che va da via Fabbri a via Larga, progetto che ha come finalità l'eliminazione dei passaggi a livello che oggi costituiscono fonte di pericolo, nonché di congestione del traffico e, dall'altro lato, finalità consistente nel ricucire una frattura urbanistica fra due parti del quartiere San Vitale, quella lato Massarenti con quella lato Cirenaica.
Questo progetto viene da lontano, è stato oggetto anche di plurime revisioni che hanno condotto nel 2010 ad un progetto definitivo che per proseguire il proprio iter doveva essere sottoposto all'istruttoria e all'approvazione da parte della conferenza dei servizi. Il progetto è entrato in conferenza dei servizi lo scorso dicembre, che è in sostanza chiusa e attende soltanto, per esserlo formalmente, l'espressione di assenso alla localizzazione urbanistica delle opere da parte del nostro Comune con delibera che è già stata istruita nella commissione di due giorni fa.
La questione di via Cellini è anch'essa una questione che viene da lontano, nel senso che già a metà degli anni duemila questo tema della chiusura fu affrontato, in quanto il progetto originario del 2010 prevedeva una chiusura del passaggio a livello e una chiusura quindi del passante stradale fra via Cellini e via Scandellara. All'epoca, in particolare, fu ipotizzata di una ulteriore soluzione progettuale che andava a realizzare uno scavalcamento carrabile della via Cellini, sotto forma di un'opera particolarmente complessa a livello tecnico e impattante dal punto di vista territoriale, tanto che veniva tra i progettisti denominata 'otto volante'.
Quando successivamente si è trattato di stabilire quale fosse il progetto destinato a entrare in conferenza dei servizi per approvazione, a livello tecnico Regione, Provincia e Comune hanno svolto vari incontri. Nell'ambito di questi approfondimenti tecnici si è dovuto tenere conto di alcuni aspetti che non hanno consentito, purtroppo, di inserire lo scavalcamento carrabile all'interno del progetto definitivo. In particolare sono tre le ragioni in ordine crescente che hanno motivato l'impossibilità di inserimento dello scavalco 'otto volante'.
La prima, che io definirei di fortissimo impatto territoriale, è ricollegata al fatto che un'opera come questa nel pieno di un'area urbanizzata avrebbe avuto un impatto fortissimo sulla zona. La seconda ragione è procedurale, ma decisiva per la tempistica. mentre il progetto del 2010, che prevedeva la chiusura di via Cellini era già stato sottoposto positivamente a screening ambientale e quindi poteva essere inviato alla conferenza dei servizi per l'approvazione, l'opera di scavalco carrabile non era mai sottoposto alla procedura di verifica di impatto ambientale, pertanto un suo inserimento avrebbe richiesto di bloccare l'iter amministrativo in atto e di rifare lo screening ambientale. Ricordo peraltro che su quest'opera abbiamo una ragione pressante per proseguire senza indugi e ritardi l'iter amministrativo che consiste nel fatto che, mentre fino al 2011 l'opera era un progetto a se stante, a partire dal 2012 l'opera è stata inserita all'interno del più ampio progetto dei cosiddetti 'fondi ex metrò', e ha consentito di portare le quote di cofinanziamento locale da parte di Regione e Comune grazie solo alle quali è stato possibile ottenere dallo Stato i famosi 236 milioni di euro per il progetto di trasporto pubblico integrato metropolitano bolognese, che consiste nel completamento del sistema ferroviario metropolitano e nella filoviarizzazione delle linee portanti del trasporto pubblico cittadino.
Tale progetto complessivo si trova oggi in prossimità dell'approvazione definitiva da parte del CIPE, e quindi una mancata parallela prosecuzione anche del sottoprogetto consistente nell'interramento della linea Bologna Porto maggiore avrebbe potuto mettere a repentaglio il progetto complessivo e tutti i fondi ex metrò che ricordo hanno un valore complessivo di 362 milioni di euro. Da qui l'impossibilità di bloccare l'iter per ripetere lo screening ambientale.
Terza e ultima ragione, la più pregnante, alla fin fine la più sostanziale è che l'opera di scavalco carrabile di via Cellini non essendo mai stata all'interno del progetto definitivo che era stato elaborato, non era nemmeno di conseguenza all'interno del quadro economico di quell'opera, e non era quindi coperta dal punto di vista economico finanziario. E nel momento in cui è stata indetta la conferenza dei servizi vi doveva necessariamente essere una coerenza fra il quadro economico, il progetto, e le coperture finanziarie. Se fosse stato mantenuto lo scavalco carrabile su via Cellini, non sarebbe stato possibile indire la conferenza dei servizi per carenza delle coperture economiche e per incoerenza del quadro economico rispetto al progetto. Esattamente per lo stesso motivo per cui non è stato possibile nello stesso progetto altre cose altrettanto rilevanti, come l'auspicato completamento della nuova stazione SFM Libia - Sant'Orsola che nel progetto è purtroppo inserita al grezzo; così come non è stato possibile inserire gli interventi di riqualificazione superficiale della parte di galleria che sarà realizzata. Questi tre interventi non sono stati inseriti per carenza delle risorse economiche.
Queste le ragioni che non hanno consentito di inserire lo scavalco carrabile.
Le preoccupazioni sul territorio, rispetto alla chiusura del passaggio a livello di via Cellini sono comprensibili, come Amministrazione abbiamo l'onere di farci carico di questa criticità e di riconoscere i disagi della cittadinanza nella zone, ma credo che nell'ambito di un rapporto di trasparenza reciproca sia importante la consapevolezza, innanzitutto in quest'aula da parte del Consiglio e poi davanti ai cittadini, su quali sono le ragioni oggettive e non certo di volontà politico amministrativa che hanno portato all'attuale situazione.
Ricordo anche che il Comune ha comunque chiesto che venga realizzata almeno una passerella pedonale in corrispondenza dell'attuale passaggio a livello, in maniera tale che la connessione pedonale per quegli spostamenti minimi di vicinato, per le abitazioni e le scuole distanti poche centinaia di metri o i campi sportivi o le biblioteche possano comunque essere assicurate a piedi. Chiaro, rimane la criticità dei collegamenti in auto.
Concludo ribadendo che questo progetto di interramento della ex Veneta ha avuto vari rimaneggiamenti ed è il progetto possibile alle condizioni date, da un lato per risolvere il problema dei cinque passaggi a livello lungo la via Massarenti che tagliano il quartiere San Vitale, andando a concludere un programma decennale di soppressione dei passaggi a livello che in tutto il resto della città sono già stati di fatto eliminati; dall'altro lato per salvaguardare quei 236 milioni di euro di fondi ex metrò che oggi poggiano tutti di fatto sull'effettivo co-finanziamento da parte degli enti territoriali, Regione e Comune, di quei 41 milioni di euro necessari per realizzare questo interramento della ferrovia ex Veneta.
Mi fermo qui, perché era giusto ricostruire l'iter, le ragioni, dare atto della comprensione delle preoccupazioni esistenti a livello territoriale, sapendo che l'iter di questo progetto non è terminato, in quanto ancora deve essere formalmente chiusa la conferenza dei servizi, dopodiché dovrà essere adeguato il progetto definitivo, indetta la gara di appalto integrato per la selezione di una ditta che dovrà farsi carico sia della progettazione esecutiva che poi dell'attuazione delle opere previste.
Così come dovremo porre attenzione sulle successive fasi del progetto, parallelamente dovremo continuare a presidiare e affrontare anche il tema specifico di via Cellini, nella consapevolezza del quadro più generale che ricordavo".
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini
"Visto l'articolo di stampa - il Resto del Carlino del 13 aprile - formula la presente domanda di attualità per sapere, rispetto alla chiusura di via Cellini, quali siano le intenzioni del Comune di Bologna e cosa il Sindaco stia facendo per tutelare le esigenze dei residenti e dei commercianti della zona".
Domanda d'attualità del consigliere Carella
"Sottolineato che già alcuni mesi addietro lo scrivente chiese lumi sulla questione senza ottenere una risposta chiarificatrice ed esaustiva dall'Assessore Colombo, stante quanto riportato dalla stampa locale,in merito alla ipotizzata chiusura di via Cellini chiede all'Amministrazione:
se è prevista la chiusura di via Cellini;
da quanto tempo la si è decisa e in quale ambito;
se l'Amministrazione è a conoscenza del fatto che, a suo tempo, sia il Comune che la Provincia che la Regione, ebbero modo, coi loro rappresentanti di competenza, di evidenziare che la via Cellini non sarebbe mai stata chiusa, poiché la zona avrebbe avuto un carico di disagi economico/sociali insopportabili,nella propria vita quotidiana e non solo e inoltre che ci sarebbero stati riflessi impattanti non banali per la percorribilità della via Massarenti".
Risposta dell'assessore Colombo
"Come è noto, le domande riguardano il progetto di cosiddetto interramento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, denominata anche ex-Veneta, per quanto riguarda il tratto urbano che va da via Fabbri a via Larga, progetto che ha come finalità l'eliminazione dei passaggi a livello che oggi costituiscono fonte di pericolo, nonché di congestione del traffico e, dall'altro lato, finalità consistente nel ricucire una frattura urbanistica fra due parti del quartiere San Vitale, quella lato Massarenti con quella lato Cirenaica.
Questo progetto viene da lontano, è stato oggetto anche di plurime revisioni che hanno condotto nel 2010 ad un progetto definitivo che per proseguire il proprio iter doveva essere sottoposto all'istruttoria e all'approvazione da parte della conferenza dei servizi. Il progetto è entrato in conferenza dei servizi lo scorso dicembre, che è in sostanza chiusa e attende soltanto, per esserlo formalmente, l'espressione di assenso alla localizzazione urbanistica delle opere da parte del nostro Comune con delibera che è già stata istruita nella commissione di due giorni fa.
La questione di via Cellini è anch'essa una questione che viene da lontano, nel senso che già a metà degli anni duemila questo tema della chiusura fu affrontato, in quanto il progetto originario del 2010 prevedeva una chiusura del passaggio a livello e una chiusura quindi del passante stradale fra via Cellini e via Scandellara. All'epoca, in particolare, fu ipotizzata di una ulteriore soluzione progettuale che andava a realizzare uno scavalcamento carrabile della via Cellini, sotto forma di un'opera particolarmente complessa a livello tecnico e impattante dal punto di vista territoriale, tanto che veniva tra i progettisti denominata 'otto volante'.
Quando successivamente si è trattato di stabilire quale fosse il progetto destinato a entrare in conferenza dei servizi per approvazione, a livello tecnico Regione, Provincia e Comune hanno svolto vari incontri. Nell'ambito di questi approfondimenti tecnici si è dovuto tenere conto di alcuni aspetti che non hanno consentito, purtroppo, di inserire lo scavalcamento carrabile all'interno del progetto definitivo. In particolare sono tre le ragioni in ordine crescente che hanno motivato l'impossibilità di inserimento dello scavalco 'otto volante'.
La prima, che io definirei di fortissimo impatto territoriale, è ricollegata al fatto che un'opera come questa nel pieno di un'area urbanizzata avrebbe avuto un impatto fortissimo sulla zona. La seconda ragione è procedurale, ma decisiva per la tempistica. mentre il progetto del 2010, che prevedeva la chiusura di via Cellini era già stato sottoposto positivamente a screening ambientale e quindi poteva essere inviato alla conferenza dei servizi per l'approvazione, l'opera di scavalco carrabile non era mai sottoposto alla procedura di verifica di impatto ambientale, pertanto un suo inserimento avrebbe richiesto di bloccare l'iter amministrativo in atto e di rifare lo screening ambientale. Ricordo peraltro che su quest'opera abbiamo una ragione pressante per proseguire senza indugi e ritardi l'iter amministrativo che consiste nel fatto che, mentre fino al 2011 l'opera era un progetto a se stante, a partire dal 2012 l'opera è stata inserita all'interno del più ampio progetto dei cosiddetti 'fondi ex metrò', e ha consentito di portare le quote di cofinanziamento locale da parte di Regione e Comune grazie solo alle quali è stato possibile ottenere dallo Stato i famosi 236 milioni di euro per il progetto di trasporto pubblico integrato metropolitano bolognese, che consiste nel completamento del sistema ferroviario metropolitano e nella filoviarizzazione delle linee portanti del trasporto pubblico cittadino.
Tale progetto complessivo si trova oggi in prossimità dell'approvazione definitiva da parte del CIPE, e quindi una mancata parallela prosecuzione anche del sottoprogetto consistente nell'interramento della linea Bologna Porto maggiore avrebbe potuto mettere a repentaglio il progetto complessivo e tutti i fondi ex metrò che ricordo hanno un valore complessivo di 362 milioni di euro. Da qui l'impossibilità di bloccare l'iter per ripetere lo screening ambientale.
Terza e ultima ragione, la più pregnante, alla fin fine la più sostanziale è che l'opera di scavalco carrabile di via Cellini non essendo mai stata all'interno del progetto definitivo che era stato elaborato, non era nemmeno di conseguenza all'interno del quadro economico di quell'opera, e non era quindi coperta dal punto di vista economico finanziario. E nel momento in cui è stata indetta la conferenza dei servizi vi doveva necessariamente essere una coerenza fra il quadro economico, il progetto, e le coperture finanziarie. Se fosse stato mantenuto lo scavalco carrabile su via Cellini, non sarebbe stato possibile indire la conferenza dei servizi per carenza delle coperture economiche e per incoerenza del quadro economico rispetto al progetto. Esattamente per lo stesso motivo per cui non è stato possibile nello stesso progetto altre cose altrettanto rilevanti, come l'auspicato completamento della nuova stazione SFM Libia - Sant'Orsola che nel progetto è purtroppo inserita al grezzo; così come non è stato possibile inserire gli interventi di riqualificazione superficiale della parte di galleria che sarà realizzata. Questi tre interventi non sono stati inseriti per carenza delle risorse economiche.
Queste le ragioni che non hanno consentito di inserire lo scavalco carrabile.
Le preoccupazioni sul territorio, rispetto alla chiusura del passaggio a livello di via Cellini sono comprensibili, come Amministrazione abbiamo l'onere di farci carico di questa criticità e di riconoscere i disagi della cittadinanza nella zone, ma credo che nell'ambito di un rapporto di trasparenza reciproca sia importante la consapevolezza, innanzitutto in quest'aula da parte del Consiglio e poi davanti ai cittadini, su quali sono le ragioni oggettive e non certo di volontà politico amministrativa che hanno portato all'attuale situazione.
Ricordo anche che il Comune ha comunque chiesto che venga realizzata almeno una passerella pedonale in corrispondenza dell'attuale passaggio a livello, in maniera tale che la connessione pedonale per quegli spostamenti minimi di vicinato, per le abitazioni e le scuole distanti poche centinaia di metri o i campi sportivi o le biblioteche possano comunque essere assicurate a piedi. Chiaro, rimane la criticità dei collegamenti in auto.
Concludo ribadendo che questo progetto di interramento della ex Veneta ha avuto vari rimaneggiamenti ed è il progetto possibile alle condizioni date, da un lato per risolvere il problema dei cinque passaggi a livello lungo la via Massarenti che tagliano il quartiere San Vitale, andando a concludere un programma decennale di soppressione dei passaggi a livello che in tutto il resto della città sono già stati di fatto eliminati; dall'altro lato per salvaguardare quei 236 milioni di euro di fondi ex metrò che oggi poggiano tutti di fatto sull'effettivo co-finanziamento da parte degli enti territoriali, Regione e Comune, di quei 41 milioni di euro necessari per realizzare questo interramento della ferrovia ex Veneta.
Mi fermo qui, perché era giusto ricostruire l'iter, le ragioni, dare atto della comprensione delle preoccupazioni esistenti a livello territoriale, sapendo che l'iter di questo progetto non è terminato, in quanto ancora deve essere formalmente chiusa la conferenza dei servizi, dopodiché dovrà essere adeguato il progetto definitivo, indetta la gara di appalto integrato per la selezione di una ditta che dovrà farsi carico sia della progettazione esecutiva che poi dell'attuazione delle opere previste.
Così come dovremo porre attenzione sulle successive fasi del progetto, parallelamente dovremo continuare a presidiare e affrontare anche il tema specifico di via Cellini, nella consapevolezza del quadro più generale che ricordavo".
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Piazza Maggiore, 6