QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA CHIUSURA DEL CENTRO "IL NUOVO GRILLO"


L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sulla chiusura del centro "Il nuovo grillo" che accoglie minori maltrattati e abbandonati.

La domanda d'attualità...

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L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sulla chiusura del centro "Il nuovo grillo" che accoglie minori maltrattati e abbandonati.

La domanda d'attualità del consigliere Piazza:

"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito alla chiusura del centro che accoglie bimbi maltrattati e abbandonati, pone la seguente domanda d'attualità per sapere:
quali sono le valutazioni della Giunta e come pensa si potrà sopperire alla chiusura di questo punto di riferimento d’eccellenza;
se non ritiene che mandare giovani bolognesi disagiati in strutture fuori città sia un ulteriore problema;
come mai figura anche ASP Irides tra i debitori, quali sono le valutazioni della Giunta in merito a questa notizia e infine se pensa di intervenire e fare qualcosa. Se è conoscenza di eventuali debiti del Comune di Bologna nei confronti del centro".

La risposta dell'assessore Frascaroli:

"Gentile consigliere, che mi da modo di parlare, con alcuni aggiornamenti, del tema dell'accoglienza minori in senso generale.

Esiste, a livello territoriale, cittadino e provinciale, una rete di comunità di accoglienza molto qualificata e diversificata per rispondere a bambini, ragazzi e nuclei monogenitoriali che presentino bisogni diversi. 
Esistono: due comunità di Pronta Accoglienza, una maschile ed una femminile; 8 comunità educative più 7 in area provinciale, cioè complessivamente 15; 1 comunità educativa integrata residenziale; 1 comunità educativa integrata semiresidenziale; 1 casa famiglia multiutenza più 9 in area provinciale, complessivamente 10 in tutto; 5 comunità per l'autonomia; 3 comunità familiari in area provinciale.

Risultano quindi complessivamente 35 le strutture a carattere educativo presenti sul territorio provinciale, più le due Pronte Accoglienze; queste sono almeno quelle a cui maggiormente i Servizi sociali territoriali tramite Asp Irides si rivolgono.
Inoltre vi sono 10 comunità madre bambino autorizzate ai sensi della direttiva regionale di riferimento per l’accoglienza e la tutela dei minori, di cui 3 a Bologna e 7 in area provinciale, per un totale di 10. Altre 5 strutture di accoglienza per madri con bambini che si trovano in città per le loro caratteristiche non necessitano invece di autorizzazione ai sensi della direttiva.

In questi ultimi anni sono stati inoltre presentati 3 progetti sperimentali: La Cicogna: accoglienza temporanea bambini da 0 a 6 anni in famiglie integrate da intervento educativo professionale; Lo Sguincio: gruppo appartamento per 16-18 enni con "adulti accoglienti", assimilabili a volontari molto formati e preparati, così come prevede la normativa regionale; Il Pallone: accoglienza alberghiera per quasi maggiorenni con moduli educativi personalizzati (in via di perfezionamento).
Sono in atto parallelamente azioni che privilegino un approccio orientato all’intervento precoce, e domiciliare, per aiutare i minori nell’ambito delle proprie famiglie e le famiglie a implementare le proprie capacità educative e di cura ne i confronti dei propri figli.
Vanno in questa direzione gli accordi recentemente assunti nell’ambito dell'integrazione socio sanitaria ed educativa, per esempio con la costituzione di Unità di valutazione multidisciplinare, accordi fatti con l'Ausl, ed è complessivamente in corso un ridisegno dell'offerta territoriale dato da: interventi alternativi al collocamento in comunità come Assistenza educativa domiciliare ed altri progetti territoriale (Team Mobile, Terapia in strada,..); tavoli di lavoro e concertazione con Asp Irides e gestori delle comunità riguardo l'accoglienza minori stranieri non accompagnati. E su questo desidero spendere due parole rispetto al riferimento che il consigliere faceva riferito all'accoglienza, all'invio extraterritoriale di minori. In momenti di emergenza, come il grande arrivo di minori non accompagnati, riferito per esempio all'anno scorso, alla grande ondata dal Bangladesh, ha costretto a volte a ricorrere a un'extraterritorialità di richiesta, rispetto alla ricerca di minori costi. Non è stata una scelta di tipo educativo, è stato un episodio momentaneo, già superato da due fattori: uno dalla scelta invece di territorializzare e radicare con un criterio di prossimità le accoglienze, perché questo significa molto per la qualità del servizio, significa molto rispetto alla reciprocità, alla co-progettazione che si fa con i gestori, significa molto rispetto a un monitoraggio continuo dei percorsi individuali dei minori. Quel picco di ondata di arrivi dal Bangladesh è fortemente calato, e siamo in un momento molto ridimensionato rispetto al fatto che l'indagine sulla tratta è andata molto avanti, e quindi ha interrotto i canali di tipo delinquenziale che portavano al picco del fenomeno. Quindi il tavolo di concertazione con ASP e con i gestori va proprio nella direzione di ridefinire dei modelli di accoglienza sostenibili e più flessibili, con i gestori che rispondano alla diversità di domanda di cui i minori sono portatori

E’ quindi necessario inquadrare la vicenda della comunità educativa del nuovo Grillo in questo più ampio scenario, che ha visto aprirsi su questi temi un confronto anche con i sindacati, finora inedito.
Per quanto riguarda gli aspetti economici si è riscontrata nell’anno in corso , una difficoltà nel rispettare tempi congrui, questo per quello che riguarda il Comune di Bologna attraverso Asp, e si è quindi determinata una situazione di ritardo nelle possibilità dei trasferimenti concordati ad Asp Irides e di conseguenza si è prodotto un ritardo di pagamenti verso i fornitori. La macchina amministrativa è ben consapevole delle criticità che si producono , ed è all’opera per ovviare a questioni che non sono certo state determinate dall’inerzia ma da aspetti di più ampia portata, quali la chiusura del bilancio in una fase assai avanzata dell’anno, ristrettezze economiche a tutti ben note e adozione di sistemi contabili sempre più raffinati ed affidabili ma che hanno comportato dei tempi di avvio. Questo non scusa però voglio dire anche che il Comune di Bologna verso il "Nuovo Grillo" era debitore di 30.000 euro a fronte di centinaia di migliaia di euro di debiti afferenti ad altri Comuni, ad altre Regioni.
Il Comune agisce in questo ambito attraverso Asp Irides e quindi non ha alcun altra obbligazione se non per tramite dell’Aso stessa".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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