QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI DIPENDENTI COMUNALI RELATIVO ALL'OMOFOBIA


Il Sindaco Virginio Merola, ha risposto oggi alla domanda d'attualità della consigliera Valentina Castaldini (Pdl) sul questionario somministrato ai dipendenti comunali relativo all'omofobia. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Marile...

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Il Sindaco Virginio Merola, ha risposto oggi alla domanda d'attualità della consigliera Valentina Castaldini (Pdl) sul questionario somministrato ai dipendenti comunali relativo all'omofobia. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Marilena Pillati.

La domanda d'attualità della consigliera Valentina Castaldini (Pdl):
"Visto un recente articolo di stampa in merito al questionario diffuso ai dipendenti comunali relativo all'omofobia, chiedo al Sindaco di conoscere il proprio pensiero in merito al questionario sopracitato ed inoltre si desidera sapere:
chi dei componenti della Giunta ha commissionato tale questionario;
da chi è stato gestito;
quale settore lo elaborerà o se tale elaborazione verrà espletata da privati;
il costo sostenuto dal Comune di Bologna ".

La risposta del Sindaco Virginio Merola letta in aula dall'assessore Marilena Pillati:

"Il pensiero del Sindaco è espresso nella lettera inviata ai dipendenti il 17 maggio (Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia) unitamente al link al questionario.

Il Piano Generale di Sviluppo ha dettato gli indirizzi per il triennio 2012-2014 e nella parte con riferimento alle Pari Opportunità e Tutela delle Differenze, l'Amministrazione comunale ha riaffermato il proprio impegno per il superamento di qualsiasi forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Tale impegno deve avere un impatto positivo sulle politiche e deve costituire il fondamento dell’operare della pubblica amministrazione locale.

Dall'esame dei risultati dell'indagine ISTAT del maggio 2012 sulla popolazione omosessuale nella società si rileva che le persone LGBT vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale, lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi.

Le sollecitazioni delle associazioni del territorio ad agire per eliminare le discriminazioni prodotte dalla pubblica amministrazione ci ha messo di fronte al fatto che occorra innanzitutto operare una ricognizione della situazione presente all'interno dell'ente, e misurare quale sia la percezione dei dipendenti. Se e come sono percepiti i comportamenti discriminatori; quanto sono radicati i pregiudizi che producono poi conseguentemente azioni discriminatorie; quale consapevolezza i dipendenti hanno del fatto che alcuni comportamenti sono lesivi di diritti fondamentali delle persone.

In sede di formulazione del Piano delle Azioni Positive 2012-2014 da parte del Comitato Unico di Garanzia del Comune di Bologna è stata inserita fra le azioni una indagine sul grado di presenza di pregiudizi fra i colleghi nei confronti di persone LGBT, da svolgere attraverso la somministrazione a tutti i dipendenti di un questionario online anonimo.

L'obiettivo dell'indagine è quello di conoscere se persistono retaggi culturali che inducono, seppur inconsapevolmente, a comportamenti discriminatori per poter assumere decisioni e promuovere azioni di sensibilizzazione ed eventuali azioni di formazione interna finalizzate a migliorare anche l'agire del pubblico servizio rivolto alla cittadinanza.
Il Comune di Bologna aderisce alla rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) e con tale indagine sta compiendo una esperienza pilota, prima amministrazione ad interrogarsi al proprio interno, i cui risultati sono attesi ed avranno rilievo nazionale.

Il questionario, strumento unico nel suo genere, messo a punto da un team di progetto del Comune coordinato dall'ufficio del Gabinetto del Sindaco, utilizza diversi contributi scientifici per misurare il pregiudizio nelle forme più sottili, nascoste e raffinate, assunte dal fenomeno nelle società contemporanee.

I quesiti formulati sotto forma di affermazioni per le quali occorre dire in che misura si è d'accordo secondo una scala proposta, fanno parte di due distinte batterie. La prima utilizza una scala di misura postulata da teorici americani che hanno studiato il pregiudizio, validata scientificamente con ricerche empiriche svolte in 19 paesi in tutto il mondo, Italia compresa. La seconda utilizza una scala per misurare il grado di bullismo omofobico, già impiegata in una ricerca del 2011 condotta da Arcigay negli istituti scolastici nell'ambito del progetto “lotta all'omofobia e promozione della non discriminazione sui luoghi di lavoro come strumento di inclusione sociale”. I quesiti della parte finale, posti in forma più diretta, sono mutuati dalla ricerca sulla popolazione omosessuale predisposta da ISTAT nel 2012.

Il lavoro è stato svolto grazie alle competenze possedute dai nostri dipendenti, capitale umano prezioso per l'ente, e non ha comportato alcun costo aggiuntivo per l'amministrazione. I dati raccolti saranno elaborati internamente. Per l'analisi dei dati si stanno coinvolgendo docenti universitari di varie città italiane, esperte/esperti di ricerca sul pregiudizio. Inoltre, verranno coinvolti gli esperti – ricercatrici e ricercatori universitari – che già collaborano nell'ambito della rete RE.A.DY".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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