QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PROBABILE AUMENTO DELLA PERCENTUALE IMU
La Vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul probabile aumenti della percentuale IMU.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia B...
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La Vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul probabile aumenti della percentuale IMU.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visti i recenti articoli di stampa relativi al probabile aumento della percentuale IMU da parte del Comune di Bologna, si chiede all'Amministrazione:
- se non ritenga inopportuna tale probabile decisione da parte della Giunta considerato che quest'ultima andrebbe a gravare essenzialmente su chi ha già fatto tanti sacrifici per acquistare un immobile e considerato che tale aumento andrebbe a gravare ulteriormente in modo indiscriminato.
- se non ritenga invece quanto mai necessario avviare al più presto un confronto con l'Agenzia delle Entrate per la revisione delle rendite catastali degli immobili al fine di dare il giusto valore a quei locali che oggi risultano essere "in una classe" non più adeguata".
La risposta della Vicesindaco Silvia Giannini:
"Ogni decisione in materia di aliquote IMU è al momento sospesa in quanto si attendono alcune importanti decisioni che il governo dovrebbe assumere già nei prossimi giorni. Il Comune di Bologna e gli altri comuni, soprattutto attraverso l’Anci (dove oggi è anche l’assessore Giannini, presso la Commissione finanza locale) stanno in questi giorni ulteriormente intensificando la loro azione nei confronti del governo per risolvere alcuni dei principali problemi che rendono pressoché impossibile per i Comuni procedere al momento nell’approvazione ordinata dei loro bilanci di previsione.
Tra i primi e principali problemi vi è quello dell’innaturale disallineamento che, per il sovrapporsi di diverse norme, si é venuto a creare fra i tempi per la definizione delle aliquote IMU, che devono essere trasmesse al Ministero entro il 23 aprile, e quelli di presentazione e discussione del bilancio di previsione, da chiudersi entro il 30 giugno. Quest’ultimo, richiedendo l’equilibrio dei saldi fra entrate e uscite, comporta inevitabilmente o un aumento della pressione fiscale o un taglio dei servizi, posto che le risorse statali calano di ben 2,250 miliardi a livello nazionale, 30 milioni a livello locale, aggiuntivi ai consistenti tagli già sperimentati negli anni precedenti (150 milioni per il Comune di Bologna, un terzo circa del bilancio, negli ultimi tre anni).
La possibilità di definire le aliquote IMU contestualmente alla presentazione e discussione del bilancio di previsione, ossia lo slittamento a giugno anche dei termini per la definizione delle aliquote IMU, che deve essere al più presto decisa dal governo, consentirà di conoscere attentamente quali sono i problemi e le possibili leve per garantire gli equilibri di bilancio e di valutare i trade off delle varie opzioni disponibili, tra aumento delle diverse voci di entrata e/o riduzione ulteriore delle varie voci di spesa. Al momento la giunta ritiene di avere fatto tutti i risparmi di spesa possibili che salvaguardino però i servizi scolastici e socio-assistenziali e l’obiettivo della riqualificazione e del miglioramento della qualità di vita urbana. Ma ciò, dati i ripetuti tagli dei trasferimenti statali e in assenza di interventi del governo, non é sufficiente a portare in equilibrio il bilancio.
Per questo, continueremo con forza a impegnarci per evitare che siano sempre gli enti locali e i cittadini a pagare i maggiori costi del necessario aggiustamento dei conti pubblici nazionali. Gli impegni assunti dal governo, ad esempio per quanto riguarda l’IMU sugli immobili comunali, che per noi vale circa 7 milioni l’anno, devono essere al più presto mantenuti. Altre modifiche in corso di definizione da parte del Governo riguardano la Tares, sia nella componente rifiuti (con il nuovo metodo di calcolo che potrebbe slittare alla fine 2013 o al 2014), sia nella componente servizi indivisibili (0,30 euro al mq), che sarebbe incassata direttamente dallo stato a dicembre, evitando almeno di scaricare sui comuni l'onore di fungere da esattori per conto dello stato.
Con riferimento al secondo quesito concordo pienamente con la consigliera Borgonzoni: é necessario procedere al più presto alla revisione delle rendite catastale che, come è noto, non riflettono il valore reale di mercato degli immobili, provocando evidenti iniquità, tanto più marcate e insopportabili quanto più elevata è la pressione fiscale sugli immobili. Ne abbiamo più volte parlato in Commissione e in Consiglio, dove ho anche recentemente sottolineato come l’ennesima proposta di riforma del catasto prospettata dal governo Monti per correggere queste palesi iniquità, si sia purtroppo arenata, per lo scioglimento anticipato delle Camere.
I poteri che ha il Comune, a normativa vigente, sono purtroppo limitati. Nell’ambito dei poteri previsti, comunque, il Comune si è da tempo attivato con l’Agenzia del Territorio per mettere in atto tutte le possibili correzioni. In proposito è stato anche sottoscritto dal Comune un apposito Protocollo di intesa con l’Agenzia del Territorio (siglato e presentato con apposita conferenza stampa il 6 novembre 2012), con l’obiettivo di avviare una serie di attività finalizzate al conseguimento di una maggiore equità fiscale in ambito immobiliare da parte del Comune, oltre che a migliorare la fruibilità dei servizi catastali.
In particolare, la collaborazione fra le due Istituzioni prevede la verifica puntuale dei classamenti degli immobili ubicati sul territorio comunale, al fine di eliminare le residue sperequazioni.
Questo Accordo rafforza la pluriennale collaborazione che ha permesso di conseguire, già nel corso dell’ultimo decennio, significativi risultati di perequazione fiscale.
A Bologna, infatti, sono state modificate oltre il 50% delle rendite catastali relative alla categoria A/5 (abitazioni di tipo ultrapopolare) e il 6,2% di quelle censite come categoria A/4 (abitazioni di tipo popolare), con un sostanzioso recupero fiscale e di equità.
Parallelamente a queste azioni continua, anche attraverso l’Anci, la pressione su governo e Parlamento perché venga finalmente attuata la tanto attesa riforma del catasto".
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visti i recenti articoli di stampa relativi al probabile aumento della percentuale IMU da parte del Comune di Bologna, si chiede all'Amministrazione:
- se non ritenga inopportuna tale probabile decisione da parte della Giunta considerato che quest'ultima andrebbe a gravare essenzialmente su chi ha già fatto tanti sacrifici per acquistare un immobile e considerato che tale aumento andrebbe a gravare ulteriormente in modo indiscriminato.
- se non ritenga invece quanto mai necessario avviare al più presto un confronto con l'Agenzia delle Entrate per la revisione delle rendite catastali degli immobili al fine di dare il giusto valore a quei locali che oggi risultano essere "in una classe" non più adeguata".
La risposta della Vicesindaco Silvia Giannini:
"Ogni decisione in materia di aliquote IMU è al momento sospesa in quanto si attendono alcune importanti decisioni che il governo dovrebbe assumere già nei prossimi giorni. Il Comune di Bologna e gli altri comuni, soprattutto attraverso l’Anci (dove oggi è anche l’assessore Giannini, presso la Commissione finanza locale) stanno in questi giorni ulteriormente intensificando la loro azione nei confronti del governo per risolvere alcuni dei principali problemi che rendono pressoché impossibile per i Comuni procedere al momento nell’approvazione ordinata dei loro bilanci di previsione.
Tra i primi e principali problemi vi è quello dell’innaturale disallineamento che, per il sovrapporsi di diverse norme, si é venuto a creare fra i tempi per la definizione delle aliquote IMU, che devono essere trasmesse al Ministero entro il 23 aprile, e quelli di presentazione e discussione del bilancio di previsione, da chiudersi entro il 30 giugno. Quest’ultimo, richiedendo l’equilibrio dei saldi fra entrate e uscite, comporta inevitabilmente o un aumento della pressione fiscale o un taglio dei servizi, posto che le risorse statali calano di ben 2,250 miliardi a livello nazionale, 30 milioni a livello locale, aggiuntivi ai consistenti tagli già sperimentati negli anni precedenti (150 milioni per il Comune di Bologna, un terzo circa del bilancio, negli ultimi tre anni).
La possibilità di definire le aliquote IMU contestualmente alla presentazione e discussione del bilancio di previsione, ossia lo slittamento a giugno anche dei termini per la definizione delle aliquote IMU, che deve essere al più presto decisa dal governo, consentirà di conoscere attentamente quali sono i problemi e le possibili leve per garantire gli equilibri di bilancio e di valutare i trade off delle varie opzioni disponibili, tra aumento delle diverse voci di entrata e/o riduzione ulteriore delle varie voci di spesa. Al momento la giunta ritiene di avere fatto tutti i risparmi di spesa possibili che salvaguardino però i servizi scolastici e socio-assistenziali e l’obiettivo della riqualificazione e del miglioramento della qualità di vita urbana. Ma ciò, dati i ripetuti tagli dei trasferimenti statali e in assenza di interventi del governo, non é sufficiente a portare in equilibrio il bilancio.
Per questo, continueremo con forza a impegnarci per evitare che siano sempre gli enti locali e i cittadini a pagare i maggiori costi del necessario aggiustamento dei conti pubblici nazionali. Gli impegni assunti dal governo, ad esempio per quanto riguarda l’IMU sugli immobili comunali, che per noi vale circa 7 milioni l’anno, devono essere al più presto mantenuti. Altre modifiche in corso di definizione da parte del Governo riguardano la Tares, sia nella componente rifiuti (con il nuovo metodo di calcolo che potrebbe slittare alla fine 2013 o al 2014), sia nella componente servizi indivisibili (0,30 euro al mq), che sarebbe incassata direttamente dallo stato a dicembre, evitando almeno di scaricare sui comuni l'onore di fungere da esattori per conto dello stato.
Con riferimento al secondo quesito concordo pienamente con la consigliera Borgonzoni: é necessario procedere al più presto alla revisione delle rendite catastale che, come è noto, non riflettono il valore reale di mercato degli immobili, provocando evidenti iniquità, tanto più marcate e insopportabili quanto più elevata è la pressione fiscale sugli immobili. Ne abbiamo più volte parlato in Commissione e in Consiglio, dove ho anche recentemente sottolineato come l’ennesima proposta di riforma del catasto prospettata dal governo Monti per correggere queste palesi iniquità, si sia purtroppo arenata, per lo scioglimento anticipato delle Camere.
I poteri che ha il Comune, a normativa vigente, sono purtroppo limitati. Nell’ambito dei poteri previsti, comunque, il Comune si è da tempo attivato con l’Agenzia del Territorio per mettere in atto tutte le possibili correzioni. In proposito è stato anche sottoscritto dal Comune un apposito Protocollo di intesa con l’Agenzia del Territorio (siglato e presentato con apposita conferenza stampa il 6 novembre 2012), con l’obiettivo di avviare una serie di attività finalizzate al conseguimento di una maggiore equità fiscale in ambito immobiliare da parte del Comune, oltre che a migliorare la fruibilità dei servizi catastali.
In particolare, la collaborazione fra le due Istituzioni prevede la verifica puntuale dei classamenti degli immobili ubicati sul territorio comunale, al fine di eliminare le residue sperequazioni.
Questo Accordo rafforza la pluriennale collaborazione che ha permesso di conseguire, già nel corso dell’ultimo decennio, significativi risultati di perequazione fiscale.
A Bologna, infatti, sono state modificate oltre il 50% delle rendite catastali relative alla categoria A/5 (abitazioni di tipo ultrapopolare) e il 6,2% di quelle censite come categoria A/4 (abitazioni di tipo popolare), con un sostanzioso recupero fiscale e di equità.
Parallelamente a queste azioni continua, anche attraverso l’Anci, la pressione su governo e Parlamento perché venga finalmente attuata la tanto attesa riforma del catasto".
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Piazza Maggiore, 6