QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PRIMATO DI BOLOGNA COME CITTÀ DELLA REGIONE CON PIÙ SEQUESTRI DI DROGA
L'assessore alla Sicurezza Nadia Monti, nella seduta odierna di Question Time ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Bugani (M5S) sul primato di Bologna come città della regione con più sequestri di droga.
La domanda del consiglier...
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L'assessore alla Sicurezza Nadia Monti, nella seduta odierna di Question Time ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Bugani (M5S) sul primato di Bologna come città della regione con più sequestri di droga.
La domanda del consigliere Bugani
"Alla luce delle notizie apparse sulla stampa sul triste primato di Bologna come città della Regione con più per sequestri di droga, estorsioni e riciclaggio; pongo la seguente domanda di attualità per avere dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa su questi dati allarmanti; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se ha valutato o intende valutare un piano straordinario di azioni da mettere in campo per affrontare l’emergenza.".
La risposta dell'assessore Monti
"Gentile Consigliere Bugani,
l'operazione condotta dalla Procura di Bologna è di portata incalcolabile e segna inopinabilmente uno spartiacque tra passato e ciò che ci aspetta da oggi in poi. Quanto venuto a galla, è ulteriore sprone a continuare con maggior vigore l'opera di sensibilizzazione da parte degli enti locali, al fine di trovare le vie più veloci e concrete che possano esser di valido ausilio alle forze dell'ordine nella quotidiana e concreta lotta alla criminalità organizzata. Gli arresti da soli non basteranno e concordo appieno sull'invito ad adottare provvedimenti, comportamenti, condotte e prassi positive per cercare di arginare tutti quanti assieme il fenomeno, noi però facciamo quello che la legge ci consente di fare, ciascuno nel rispetto delle proprie funzioni.
In un momento di crisi in cui cresce l’illegalità e diventa più facile per i criminali agganciare e ricattare persone e aziende in difficoltà, occorre accorciare la distanza tra amministrazione locale e autorità di pubblica sicurezza e accompagnare le politiche di repressione ad azioni di prevenzione e di inclusione sociale.
La legalità è anche un valore che va diffuso e insegnato alle giovani generazioni. Credere nella legalità vuol dire credere nella giustizia e far crescere un senso di responsabilità individuale. Il controllo dello spazio pubblico, l’approccio alle problematiche delle vittime, l’educazione dei giovani alla legalità, il contrasto ai fenomeni corruttivi, debbono vedere forti investimenti educativi.
Per questi motivi, come da più parti sottolineato e come espressamente menzionato nelle Linee Programmatiche di Mandato del Comune di Bologna e nel DUP, appare sempre più opportuno agire in maniera sinergica a livello locale e creare una rete tra i soggetti istituzionali pubblici e i privati per analizzare, prevenire e contrastare il fenomeno.
Tra i primi impegni assunti dall’Amministrazione comunale nell’ambito della partecipazione alle azioni finalizzate al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa rientra il sostegno alle esigenze logistiche della sezione della Direzione Investigativa Antimafia; abbiamo concesso l'uso di locali per ospitare la sede della sezione locale della Direzione Investigativa Antimafia attraverso contratto di comodato gratuito in Via Battistelli.
Attraverso il progetto “Centro di iniziativa sulla Legalità” abbiamo perseguito l’obiettivo di attuare interventi finalizzati sia all’analisi delle possibili infiltrazioni del fenomeno criminale mafioso nel tessuto sociale e commerciale bolognese, sia alla realizzazione di azioni concrete e sinergiche tra vari soggetti, interni ed esterni all’Amministrazione, per prevenire e contrastare tali attività criminali.
Il Centro di iniziativa si inserisce fra le iniziative approvate nell’ambito della legge regionale 3/2011 “Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile” ed ha ricevuto finanziamenti regionali in tale ambito a seguito della sottoscrizione di un Accordo di programma con la Regione Emilia Romagna.
Le iniziative previste dal progetto sono rivolte in primo luogo alla cittadinanza e alle attività commerciali o comunque a quei soggetti che, soprattutto per la loro attività lavorativa, sono, o possono essere, vittime di quei reati perpetrati soprattutto da organizzazioni criminali.
L’azione di questo progetto vuole anche connettersi alle azioni già intraprese da questa Amministrazione in ambito di prevenzione ed educazione alla legalità nei confronti soprattutto della popolazione giovanile, con il progetto “Fai la Cosa Giusta”, destinatario di contributo ex art. 5 L.R. 24/2003 per l’anno 2010 che promuove la realizzazione di iniziative volte a favorire la cultura del senso civico e della legalità tra la popolazione giovanile e favorire la conoscenza del fenomeno mafia. Attraverso percorsi formativi e un’azione di ascolto dei bisogni dei giovani il progetto intende contrastare comportamenti contrari alle regole promuovendo un’educazione alla legalità.
Le iniziative previste dal progetto sono rivolte in primo luogo ai giovani, ma coinvolgono anche le figure istituzionali (operatori della Polizia Municipale, associazioni di volontariato che collaborano con il Comune, funzionari/dipendenti comunali dei Settori interessati) per fornire loro gli strumenti formativi necessari.
Il lavoro svolto ha permesso anche di procedere con una prima estrazione di dati (denominazione e tipologia delle aree delle attività commerciali e delle relative sotto-aree; ubicazione delle attività; partita iva e codice fiscale dell’intestatario) che possono essere aggregati per una lettura con finalità statistiche di alcuni indici al fine di evidenziare, ad esempio, su vie specifiche del territorio cittadino: la frequenza di una particolare tipologia di attività commerciale in date zone, la frequenza della presenza in una data zona/via di soggetti provenienti da particolari regioni o province d’Italia o nazioni straniere intestatari di attività commerciali e la tipologia di queste ultime; l’età dell’intestatario, ricavata dal codice fiscale. Gli elementi che è possibile ricavare, oltre ad una rilevanza statistica, integrati o confrontati con altre notizie o dati da parte degli organi competenti, potrebbero risultare utili per una verifica di fenomeni particolari legati alla sicurezza ed alla prevenzione di infiltrazioni della criminalità (es.: eventuale verifica del fenomeno dei “prestanome” legati alle attività commerciali). Il lavoro svolto sulla tipologia delle informazioni suindicate, che ha interessato la fase relativa all’analisi dei dati prevista dall’Accordo di Programma, e la tipologia di procedura utilizzata per l'estrazione risultano essere di possibile interesse per eventuale futura strutturazione in elaborazioni periodiche di dati aggregati, raccordandolo con altre attività di analisi effettuate da altri
E’ stato attivato, presso il Quartiere Porto, ma con valenza cittadina, lo Sportello S.O.S. Giustizia (in collaborazione con l’associazione “Libera – nomi e numeri contro le mafie”) di primo ascolto e accompagnamento. Lo Sportello offre ascolto ai soggetti in condizioni di particolare disagio dovute a situazioni di oppressione criminale (es. possibili vittime di usura o estorsione; familiari delle vittime di mafie) fornendo anche sostegno, orientamento ed eventuale accompagnamento nei percorsi da intraprendere nella burocrazia amministrativa e nella complessa legislazione in materia, compresi quelli che potranno portare alla denuncia presso gli organi a ciò preposti.
Poiché la ricchezza e la diffusione capillare del gioco d’azzardo sono fonti di richiamo per le attività delle organizzazioni criminali anche di stampo mafioso con infiltrazioni anche nel gioco legale, considerato che il Gioco rientra tra le principali cause di ricorso all'Usura, come dimostrano le numerose indagini delle Direzioni Distrettuali Antimafia in tutta Italia e la Relazione parlamentare antimafia 2012, per contrastare il fenomeno abbiamo agito su più fronti, da un lato sviluppando azioni di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi del gioco coinvolgendo tutte le istituzioni, le associazioni del terzo settore e le agenzie educative presenti sul territorio e favorendo un’integrazione delle politiche pubbliche rivolte alla prevenzione e alla presa in carico e alla cura di chi è vittima della ludopatia e, dall’altro, rafforzando gli interventi legislativi volti ad arginare la proliferazione del gioco".
La domanda del consigliere Bugani
"Alla luce delle notizie apparse sulla stampa sul triste primato di Bologna come città della Regione con più per sequestri di droga, estorsioni e riciclaggio; pongo la seguente domanda di attualità per avere dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa su questi dati allarmanti; per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se ha valutato o intende valutare un piano straordinario di azioni da mettere in campo per affrontare l’emergenza.".
La risposta dell'assessore Monti
"Gentile Consigliere Bugani,
l'operazione condotta dalla Procura di Bologna è di portata incalcolabile e segna inopinabilmente uno spartiacque tra passato e ciò che ci aspetta da oggi in poi. Quanto venuto a galla, è ulteriore sprone a continuare con maggior vigore l'opera di sensibilizzazione da parte degli enti locali, al fine di trovare le vie più veloci e concrete che possano esser di valido ausilio alle forze dell'ordine nella quotidiana e concreta lotta alla criminalità organizzata. Gli arresti da soli non basteranno e concordo appieno sull'invito ad adottare provvedimenti, comportamenti, condotte e prassi positive per cercare di arginare tutti quanti assieme il fenomeno, noi però facciamo quello che la legge ci consente di fare, ciascuno nel rispetto delle proprie funzioni.
In un momento di crisi in cui cresce l’illegalità e diventa più facile per i criminali agganciare e ricattare persone e aziende in difficoltà, occorre accorciare la distanza tra amministrazione locale e autorità di pubblica sicurezza e accompagnare le politiche di repressione ad azioni di prevenzione e di inclusione sociale.
La legalità è anche un valore che va diffuso e insegnato alle giovani generazioni. Credere nella legalità vuol dire credere nella giustizia e far crescere un senso di responsabilità individuale. Il controllo dello spazio pubblico, l’approccio alle problematiche delle vittime, l’educazione dei giovani alla legalità, il contrasto ai fenomeni corruttivi, debbono vedere forti investimenti educativi.
Per questi motivi, come da più parti sottolineato e come espressamente menzionato nelle Linee Programmatiche di Mandato del Comune di Bologna e nel DUP, appare sempre più opportuno agire in maniera sinergica a livello locale e creare una rete tra i soggetti istituzionali pubblici e i privati per analizzare, prevenire e contrastare il fenomeno.
Tra i primi impegni assunti dall’Amministrazione comunale nell’ambito della partecipazione alle azioni finalizzate al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa rientra il sostegno alle esigenze logistiche della sezione della Direzione Investigativa Antimafia; abbiamo concesso l'uso di locali per ospitare la sede della sezione locale della Direzione Investigativa Antimafia attraverso contratto di comodato gratuito in Via Battistelli.
Attraverso il progetto “Centro di iniziativa sulla Legalità” abbiamo perseguito l’obiettivo di attuare interventi finalizzati sia all’analisi delle possibili infiltrazioni del fenomeno criminale mafioso nel tessuto sociale e commerciale bolognese, sia alla realizzazione di azioni concrete e sinergiche tra vari soggetti, interni ed esterni all’Amministrazione, per prevenire e contrastare tali attività criminali.
Il Centro di iniziativa si inserisce fra le iniziative approvate nell’ambito della legge regionale 3/2011 “Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile” ed ha ricevuto finanziamenti regionali in tale ambito a seguito della sottoscrizione di un Accordo di programma con la Regione Emilia Romagna.
Le iniziative previste dal progetto sono rivolte in primo luogo alla cittadinanza e alle attività commerciali o comunque a quei soggetti che, soprattutto per la loro attività lavorativa, sono, o possono essere, vittime di quei reati perpetrati soprattutto da organizzazioni criminali.
L’azione di questo progetto vuole anche connettersi alle azioni già intraprese da questa Amministrazione in ambito di prevenzione ed educazione alla legalità nei confronti soprattutto della popolazione giovanile, con il progetto “Fai la Cosa Giusta”, destinatario di contributo ex art. 5 L.R. 24/2003 per l’anno 2010 che promuove la realizzazione di iniziative volte a favorire la cultura del senso civico e della legalità tra la popolazione giovanile e favorire la conoscenza del fenomeno mafia. Attraverso percorsi formativi e un’azione di ascolto dei bisogni dei giovani il progetto intende contrastare comportamenti contrari alle regole promuovendo un’educazione alla legalità.
Le iniziative previste dal progetto sono rivolte in primo luogo ai giovani, ma coinvolgono anche le figure istituzionali (operatori della Polizia Municipale, associazioni di volontariato che collaborano con il Comune, funzionari/dipendenti comunali dei Settori interessati) per fornire loro gli strumenti formativi necessari.
Il lavoro svolto ha permesso anche di procedere con una prima estrazione di dati (denominazione e tipologia delle aree delle attività commerciali e delle relative sotto-aree; ubicazione delle attività; partita iva e codice fiscale dell’intestatario) che possono essere aggregati per una lettura con finalità statistiche di alcuni indici al fine di evidenziare, ad esempio, su vie specifiche del territorio cittadino: la frequenza di una particolare tipologia di attività commerciale in date zone, la frequenza della presenza in una data zona/via di soggetti provenienti da particolari regioni o province d’Italia o nazioni straniere intestatari di attività commerciali e la tipologia di queste ultime; l’età dell’intestatario, ricavata dal codice fiscale. Gli elementi che è possibile ricavare, oltre ad una rilevanza statistica, integrati o confrontati con altre notizie o dati da parte degli organi competenti, potrebbero risultare utili per una verifica di fenomeni particolari legati alla sicurezza ed alla prevenzione di infiltrazioni della criminalità (es.: eventuale verifica del fenomeno dei “prestanome” legati alle attività commerciali). Il lavoro svolto sulla tipologia delle informazioni suindicate, che ha interessato la fase relativa all’analisi dei dati prevista dall’Accordo di Programma, e la tipologia di procedura utilizzata per l'estrazione risultano essere di possibile interesse per eventuale futura strutturazione in elaborazioni periodiche di dati aggregati, raccordandolo con altre attività di analisi effettuate da altri
E’ stato attivato, presso il Quartiere Porto, ma con valenza cittadina, lo Sportello S.O.S. Giustizia (in collaborazione con l’associazione “Libera – nomi e numeri contro le mafie”) di primo ascolto e accompagnamento. Lo Sportello offre ascolto ai soggetti in condizioni di particolare disagio dovute a situazioni di oppressione criminale (es. possibili vittime di usura o estorsione; familiari delle vittime di mafie) fornendo anche sostegno, orientamento ed eventuale accompagnamento nei percorsi da intraprendere nella burocrazia amministrativa e nella complessa legislazione in materia, compresi quelli che potranno portare alla denuncia presso gli organi a ciò preposti.
Poiché la ricchezza e la diffusione capillare del gioco d’azzardo sono fonti di richiamo per le attività delle organizzazioni criminali anche di stampo mafioso con infiltrazioni anche nel gioco legale, considerato che il Gioco rientra tra le principali cause di ricorso all'Usura, come dimostrano le numerose indagini delle Direzioni Distrettuali Antimafia in tutta Italia e la Relazione parlamentare antimafia 2012, per contrastare il fenomeno abbiamo agito su più fronti, da un lato sviluppando azioni di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi del gioco coinvolgendo tutte le istituzioni, le associazioni del terzo settore e le agenzie educative presenti sul territorio e favorendo un’integrazione delle politiche pubbliche rivolte alla prevenzione e alla presa in carico e alla cura di chi è vittima della ludopatia e, dall’altro, rafforzando gli interventi legislativi volti ad arginare la proliferazione del gioco".
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Piazza Maggiore, 6