QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PIANO ANTICORRUZIONE
L'assessore con delega alla Legalità, Nadia Monti, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sul piano anticorruzione.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"La ...
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L'assessore con delega alla Legalità, Nadia Monti, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sul piano anticorruzione.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"La stampa riporta la notizia della diffusa corruzione nelle amministrazioni e della necessità di estirpare questa malapianta; inoltre occorre prepararsi, nel prossimo mese e mezzo, per attuare un piano anti corruzione, come prevede la legge 190/2012, cosa che alcune città stanno già facendo;
a questo proposito si chiede al Sindaco e alla Giunta quali siano le misure che intendono adottare per attuare l'obiettivo dato dalla legge, di abbattimento della corruzione, e se abbiano già operato delle valutazioni in tale senso come stanno facendo altri Sindaci;
come valutino la condizione della nostra città in merito all'allarme lanciato dal Procuratore Generale della Corte dei Conti".
La risposta dell'assessore alla Legalità Nadia Monti:
"Come tutte le amministrazioni pubbliche, anche il Comune di Bologna è interessato dall'applicazione della legge 190 e, così come previsto dall' art. 1, l'Amministrazione comunale ha l'obbligo di individuare e nominare la figure del “Responsabile della prevenzione della corruzione”, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario generale, salva diversa e motivata determinazione.
Per dare immediato adeguamento alle novità normative introdotte, il Comune di Bologna ha prontamente provveduto a modificare il regolamento comunale di organizzazione degli uffici e dei servizi, prevedendo che il ruolo del responsabile della prevenzione della corruzione fosse individuato nel Segretario Generale dell'ente, considerata anche la sua “terzietà” rispetto alla struttura organizzativa e ai dirigenti preposti alle relative articolazioni, oltre al compiti di assistenza giuridico amministrativa svolta nei confronti degli organi dell'ente stesso.
Il responsabile della prevenzione della corruzione, secondo quando declinato dal comma 8 dell' art. 1 della legge n. 190/2012:
La legge individua le attività maggiormente a rischio di illegalità da prevedere nel piano di prevenzione, nell’ambito delle attività che prevedono l’erogazione di funzioni e servizi a favore di operatori economici, ma anche a singoli cittadini, quali:
Il termine per l’adozione del piano di prevenzione della corruzione da parte dell'organo di indirizzo, su proposta del Responsabile della Prevenzione , era stato in origine fissato al 31 gennaio di ogni anno, ma è stato poi differito alla data del 31 marzo 2013.
La legge prescrive che sia la CiVIT- Autorità Nazionale Anticorruzione a emanare le linee guida per la redazione del Piano di prevenzione. Comunque, siccome la CiVIT attualmente non ha ancora provveduto, l'Amministrazione comunale, non ha inteso attendere e si è già attivata sia in termini di organizzazione, che in termini di operatività.
Per consentire l'attuazione delle disposizioni di parola, l'Amministrazione comunale ha individuato anche una struttura organizzativa di supporto al Segretario Generale nelle funzioni di prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, prevedendo la figura di un dirigente in staff al medesimo Segretario Generale, con l'accorgimento di riservarsi la possibilità di individuare strutture organizzative di supporto tra gli uffici che non svolgono in modo prevalente le predette attività.
Con il Piano di prevenzione che dovrà essere redatto occorre:
Pare opportuno che tutta questa mole di attività e compiti finalizzati a stroncare fenomeni riprovevoli di corruzione sia affrontata con modalità coordinate con la Prefettura, che la legge individua come soggetto di ausilio al responsabile della prevenzione della corruzione.
Il Segretario Generale si è già attivato dall'entrata in vigore della norma per individuare la fattibilità del Piano di Prevenzione che dovrà essere elaborato e poi approvato, cominciando a fare delle prime valutazioni istruttorie sulle modalità di redazione e sulla sua attuazione.
In conclusione preciso questo: ci sono contesti che favoriscono o al contrario, sfavoriscono la corruzione nella Pubblica Amministrazione. Si parla di un fenomeno economico di un fenomeno culturale; c'è più corruzione dove c'è più monopolio; c'è più corruzione, dove meno valgono le regole della trasparenza; c'è più corruzione, dove c'è più potere discrezionale,
Quindi più alta è la trasparenza, più strumenti di rendicontazione ci sono, più si è portati a rendere conto del proprio operato, e quindi meno alto è il rischio di corruzione.
La legge 190 punta sulla trasparenza dell'attività amministrativa che così intesa favorisce forme diffuse di controllo, concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di uguaglianza e imparzialità, concorre alla realizzazione di un'Amministrazione aperta al servizio del cittadino. Quindi recuperare la centralità della funzione amministrativa è parte fondamentale della legge stessa. Quindi occorre riaccendere la fiducia, alzare la consapevolezza che l'Amministrazione è come lo scheletro di un corpo umano, se manca quello il corpo non si regge. Quindi se percepisco l'Amministrazione come efficiente ed efficacie me ne occupo con maggiore attenzione e maggiore consapevolezza. Quindi è un senso del bene comune e l'onore di lavorare e servire l'incarico pubblico che prevale nei contenuti della legge 190 e che ritengo sia fondamentale e debba prevalere per noi singoli cittadini.
Ricordo che il 7 gennaio il Consiglio ha votato su deliberazione della giunta, il regolamento del sistema dei controlli interni che disciplina, in base al Decreto Legge n. 174 2012 in materia di controlli interni, le Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, che ha definito un sistema generale che disciplina varie tipologie di controlli.
In sinergia con gli strumenti di pianificazione e programmazione adottati, lo strumento di controllo nasce a garanzia dell'efficacia, legalità e buon andamento della gestione complessiva dell'ente e consiste in uno strumento operativo trasversale per la prevenzione della corruzione e che il segretario in questo stesso senso intende avvalersene rientrando tra le attività previste dalla L. 190.
Ricordo anche l'Anagrafe pubblica delle Elette e degli Eletti del Comune di Bologna che rientra a pieno titolo nell’ambito degli Open Data applicati alla Pubblica Amministrazione e nasce dall'esigenza di dare ampia diffusione e trasparenza dell’azione politica comunale e al contempo favorire il riuso dei dati.
In conformità con il decreto 150/2009, l'Amministrazione comunale adotta il ciclo di gestione della performance e i relativi strumenti di programmazione, monitoraggio e controllo della performance organizzativa e individuale che consente di ricondurre l'intero sistema delle decisioni e della gestione nella giusta direzione del soddisfacimento dei bisogni pubblici in un quadro di efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa".
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"La stampa riporta la notizia della diffusa corruzione nelle amministrazioni e della necessità di estirpare questa malapianta; inoltre occorre prepararsi, nel prossimo mese e mezzo, per attuare un piano anti corruzione, come prevede la legge 190/2012, cosa che alcune città stanno già facendo;
a questo proposito si chiede al Sindaco e alla Giunta quali siano le misure che intendono adottare per attuare l'obiettivo dato dalla legge, di abbattimento della corruzione, e se abbiano già operato delle valutazioni in tale senso come stanno facendo altri Sindaci;
come valutino la condizione della nostra città in merito all'allarme lanciato dal Procuratore Generale della Corte dei Conti".
La risposta dell'assessore alla Legalità Nadia Monti:
"Come tutte le amministrazioni pubbliche, anche il Comune di Bologna è interessato dall'applicazione della legge 190 e, così come previsto dall' art. 1, l'Amministrazione comunale ha l'obbligo di individuare e nominare la figure del “Responsabile della prevenzione della corruzione”, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario generale, salva diversa e motivata determinazione.
Per dare immediato adeguamento alle novità normative introdotte, il Comune di Bologna ha prontamente provveduto a modificare il regolamento comunale di organizzazione degli uffici e dei servizi, prevedendo che il ruolo del responsabile della prevenzione della corruzione fosse individuato nel Segretario Generale dell'ente, considerata anche la sua “terzietà” rispetto alla struttura organizzativa e ai dirigenti preposti alle relative articolazioni, oltre al compiti di assistenza giuridico amministrativa svolta nei confronti degli organi dell'ente stesso.
Il responsabile della prevenzione della corruzione, secondo quando declinato dal comma 8 dell' art. 1 della legge n. 190/2012:
- propone all’organo di indirizzo politico l’adozione di un piano di prevenzione della corruzione che fornisce una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio.
- ne cura la trasmissione al Dipartimento della Funzione Pubblica
- definisce procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo, negli stessi settori, la rotazione di dirigenti e funzionari.
La legge individua le attività maggiormente a rischio di illegalità da prevedere nel piano di prevenzione, nell’ambito delle attività che prevedono l’erogazione di funzioni e servizi a favore di operatori economici, ma anche a singoli cittadini, quali:
- autorizzazione e concessione;
- scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi;
- concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;
- concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale.
Il termine per l’adozione del piano di prevenzione della corruzione da parte dell'organo di indirizzo, su proposta del Responsabile della Prevenzione , era stato in origine fissato al 31 gennaio di ogni anno, ma è stato poi differito alla data del 31 marzo 2013.
La legge prescrive che sia la CiVIT- Autorità Nazionale Anticorruzione a emanare le linee guida per la redazione del Piano di prevenzione. Comunque, siccome la CiVIT attualmente non ha ancora provveduto, l'Amministrazione comunale, non ha inteso attendere e si è già attivata sia in termini di organizzazione, che in termini di operatività.
Per consentire l'attuazione delle disposizioni di parola, l'Amministrazione comunale ha individuato anche una struttura organizzativa di supporto al Segretario Generale nelle funzioni di prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, prevedendo la figura di un dirigente in staff al medesimo Segretario Generale, con l'accorgimento di riservarsi la possibilità di individuare strutture organizzative di supporto tra gli uffici che non svolgono in modo prevalente le predette attività.
Con il Piano di prevenzione che dovrà essere redatto occorre:
- individuare le attività, nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;
- prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire il rischio di corruzione;
- prevedere obblighi di informazione nei confronti del responsabile della prevenzione
- monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge
- monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici;
- individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge.
Pare opportuno che tutta questa mole di attività e compiti finalizzati a stroncare fenomeni riprovevoli di corruzione sia affrontata con modalità coordinate con la Prefettura, che la legge individua come soggetto di ausilio al responsabile della prevenzione della corruzione.
Il Segretario Generale si è già attivato dall'entrata in vigore della norma per individuare la fattibilità del Piano di Prevenzione che dovrà essere elaborato e poi approvato, cominciando a fare delle prime valutazioni istruttorie sulle modalità di redazione e sulla sua attuazione.
In conclusione preciso questo: ci sono contesti che favoriscono o al contrario, sfavoriscono la corruzione nella Pubblica Amministrazione. Si parla di un fenomeno economico di un fenomeno culturale; c'è più corruzione dove c'è più monopolio; c'è più corruzione, dove meno valgono le regole della trasparenza; c'è più corruzione, dove c'è più potere discrezionale,
Quindi più alta è la trasparenza, più strumenti di rendicontazione ci sono, più si è portati a rendere conto del proprio operato, e quindi meno alto è il rischio di corruzione.
La legge 190 punta sulla trasparenza dell'attività amministrativa che così intesa favorisce forme diffuse di controllo, concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di uguaglianza e imparzialità, concorre alla realizzazione di un'Amministrazione aperta al servizio del cittadino. Quindi recuperare la centralità della funzione amministrativa è parte fondamentale della legge stessa. Quindi occorre riaccendere la fiducia, alzare la consapevolezza che l'Amministrazione è come lo scheletro di un corpo umano, se manca quello il corpo non si regge. Quindi se percepisco l'Amministrazione come efficiente ed efficacie me ne occupo con maggiore attenzione e maggiore consapevolezza. Quindi è un senso del bene comune e l'onore di lavorare e servire l'incarico pubblico che prevale nei contenuti della legge 190 e che ritengo sia fondamentale e debba prevalere per noi singoli cittadini.
Ricordo che il 7 gennaio il Consiglio ha votato su deliberazione della giunta, il regolamento del sistema dei controlli interni che disciplina, in base al Decreto Legge n. 174 2012 in materia di controlli interni, le Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, che ha definito un sistema generale che disciplina varie tipologie di controlli.
In sinergia con gli strumenti di pianificazione e programmazione adottati, lo strumento di controllo nasce a garanzia dell'efficacia, legalità e buon andamento della gestione complessiva dell'ente e consiste in uno strumento operativo trasversale per la prevenzione della corruzione e che il segretario in questo stesso senso intende avvalersene rientrando tra le attività previste dalla L. 190.
Ricordo anche l'Anagrafe pubblica delle Elette e degli Eletti del Comune di Bologna che rientra a pieno titolo nell’ambito degli Open Data applicati alla Pubblica Amministrazione e nasce dall'esigenza di dare ampia diffusione e trasparenza dell’azione politica comunale e al contempo favorire il riuso dei dati.
In conformità con il decreto 150/2009, l'Amministrazione comunale adotta il ciclo di gestione della performance e i relativi strumenti di programmazione, monitoraggio e controllo della performance organizzativa e individuale che consente di ricondurre l'intero sistema delle decisioni e della gestione nella giusta direzione del soddisfacimento dei bisogni pubblici in un quadro di efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa".
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Piazza Maggiore, 6