QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PASSANTE NORD
L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani e Marco Piazza (M5S) sul passante nord.
La domanda d'attualità del consigliere Bugani:
"V...
Pubblicato il:
Descrizione
L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani e Marco Piazza (M5S) sul passante nord.
La domanda d'attualità del consigliere Bugani:
"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito al nuovo accordo sul Passante Nord siglato tra Comune Provincia e società Autostrade, pone la seguente domanda d'attualità alla Giunta per sapere quale giudizio da dell’accordo e se non ritiene rischioso iniziare l’opera e sostenerla politicamente alla luce delle perplessità sollevate da Autostrade".
La domanda d'attualità del consigliere Piazza:
"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito al nuovo accordo sul Passante Nord siglato tra Comune Provincia e società Autostrade, pongo la seguente domanda d'attualità alla Giunta per sapere: se corrisponde al vero la notizia che autostrade non è favorevole al tracciato concordato e quali sono state le osservazioni contrarie; se sono stati interpellati tutti i sindaci dei territori coinvolti prima di sedersi al tavolo della trattativa e che parere hanno dato; se non sono preoccupati per il consumo di prezioso terreno agricolo, oggi risorsa sempre più scarsa da tutelare a fronte del fatto che la stessa autostrada non veda che minimi o addirittura negativi benefici da quest’opera".
La risposta dell'assessore Colombo:
"Sul passante Nord si è compiuto un passaggio decisivo martedì a Roma, raggiungendo un accordo sostanziale tra enti locali, Regione, Provincia e Comuni, compreso il capoluogo Bologna, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Autostrade, che al termine dell'incontro hanno rilasciato un comunicato congiunto e unanime, che segnala come elemento di novità la scelta definitiva di realizzare il Passante nord. Il passo in avanti decisivo non è soltanto la scelta di realizzare quest'opera, ma anche, io credo vada sottolineato, di definire le caratteristiche che l'opera assumerà nella fase successiva di progettazione preliminare del passante.
Ciò che voglio sottolineare è che il Passante nord, che le istituzioni locali hanno portato a casa dopo mesi e anni di lavoro, ma diciamo mesi per il lavoro intenso verso l'ultimo incontro decisivo, corrisponde nella sostanza al progetto per cui hanno lavorato a partire da quando l'opera fu inserita nella pianificazione territoriale di livello metropolitano e dei singoli Comuni.
In particolare, voglio sottolineare che il tracciato non è quello molto corto proposto da Autostrade, il tracciato condiviso è quello proposto da ultimo dagli enti locali nel novembre 2012, che come lunghezza e conformazione assomiglia molto al tracciato originariamente ipotizzato in sede di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale a suo tempo. Stiamo parlando di circa 39 chilometri di tracciato, rispetto ai 41 originari e ai 30-31 dell'ipotesi Autostrade fatta negli scorsi anni. Questo tracciato tiene conto della necessità di un corretto inserimento sul territorio e di una forte mitigazione dell'impatto ambientale dell'opera. Viceversa, il tracciato corto avrebbe comportato un impatto assai notevole sul territorio dal punto di vista della separazione tra comuni o frazioni e capoluoghi. Abbiamo sempre portato avanti come sistema locale l'idea di un tracciato più ampio perché è quello che meglio va a servire l'area metropolitana e impatta meno sul territorio. Meno non dal punta di vista quantitativo, perché sono più chilometri, ma da altri punti di vista non meno importanti, perché permette di evitare di tagliare in due paesi e città dell'hinterland e consente di aggiungere anche dei caselli autostradali, che meglio potranno servire una serie di poli funzionali esistenti sul territorio provinciale e contribuire a decongestionare non solo il sistema autostrada-tangenziale del tratto urbano di Bologna, ma anche il traffico sulle strade provinciali, a beneficio di tutti i Comuni.
Vengo in effetti al tema delle motivazioni di quest'opera e dei motivi per cui riteniamo che resti oggi di grande attualità, come abbiamo avuto modo di dichiarare. Vi sono situazioni di congestione del traffico e di inquinamento ambientale e acustico non più compatibili con la vivibilità della città di Bologna e dei Comuni dell'hinterland. Il progetto mantiene quindi una sua validità profonda nell'ottica di restituire l'uso del tracciato del sedime attuale tangenziale-autostrada a un traffico prettamente locale e metropolitano, di restituire le strade provinciali ad un uso più locale e a spostare invece il traffico di mero attraversamento, che Bologna in quanto nodo nazionale è condannata per sempre a rivestire, sul Passante, una vera e propria bretella alternativa tanto all'attuale autostrada nel tratto urbano, quanto ad alcune strade provinciali congestionate nell'hinterland.
Riguardo ai trasporti, occorre sottolineare che quegli studi di Autostrade che sono emersi sulla stampa nei giorni scorsi, in realtà risalgono a tempo fa e sono stati superati dalla conclusione del confronto in sede politica, ma soprattutto tecnica, che ha portato a condividere la decisione di sviluppare il tracciato proposto dagli enti locali nel 2012.
L'altro elemento che voglio ricordare, rispetto al fatto che non si è portata a casa un'idea generica di opera, ma l'opera che il territorio bolognese ha sempre ritenuto necessaria, è quello della banalizzazione. Si è portato a casa il risultato di ottenere una vera banalizzazione del tratto autostrada-tangenziale in ambito urbano, con la possibilità per gli utenti locali di utilizzare in maniera indifferenziata sia le attuali corsie della tangenziale, sia quelle dell'autostrada attuale, con un evidente vantaggio in termini di fluidità del traffico, di capienza dell'infrastruttura e di abbattimento delle emissioni inquinanti, che sono peggiorate dalla congestione e dall'allungamento dei tempi di percorrenza che potrebbero ridursi sensibilmente spostando la rilevante quota del traffico di attraversamento sulla nuova bretella.
Questi sono i due elementi qualificanti del progetto che abbiamo portato a casa: tracciato e banalizzazione. Un tracciato che si inserisce nel contesto urbanistico e territoriale tenendo conto di un corretto attraversamento del territorio e con quei caselli aggiuntivi che gli consentono di svolgere anche un ruolo di servizio, aumentando l'accessibilità ai poli funzionali del territorio provinciale.
Il tracciato assunto come riferimento per gli ulteriori approfondimenti dei prossimi mesi è quello che compattamente Regione, Provincia, Comune di Bologna e Comuni coinvolti avevano elaborato nel corso del 2012 e avanzato a novembre 2012 ad Autostrade come controproposta al cosiddetto 'passantino' che non ritenevamo risolutivo dei problemi del territorio nè adeguato per l'inserimento nel contesto metropolitano.
Il Passante nord, insieme al Sistema Ferroviario Metropolitano, rappresenta l'occasione storica di dotare Bologna di quella architrave infrastrutturale che è rimasta al palo per decenni e ora è, a maggior ragione, indispensabile realizzare nell'ottica della imminente nascita della Città Metropolitana, che ha bisogno di condizioni di maggiore accessibilità, pubblica e privata, e maggiore competitività territoriale nell'ottica di un nuovo sviluppo sociale ed economico sostenibile della Grande Bologna che sta nascendo.
Ci troviamo, dopo il lavoro di molti anni, a sbloccare la situazione delle infrastrutture che erano in stallo con progetti stratificati e mai realizzati da anni e che oggi, grazie al lavoro congiunto e compatto degli enti locali, ci permettono di delineare un disegno trasportistico e infrastrutturale chiaro, sostenibile e realistico, in quanto fondato su risorse certe: i 362 milioni di euro di fondi ex-metrò riconvertiti sul completamento del SFM e questi 1,4 miliardi di investimenti di Autostrade, che non sono fondi statali, ma investimenti che comunque devono essere realizzati su infrastrutture autostradali, che se non fossero usati su quel Passante sarebbero utilizzati in altre parti d'Italia e non potrebbero essere riconvertiti su altre opere locali.
Nei prossimi mesi ci attende un lavoro di approfondimento tecnico soprattutto degli aspetti di corretto inserimento territoriale e di necessaria mitigazione ambientale dell'opera, lavoro che come sempre porteremo avanti con il pieno coinvolgimento del Comune di Bologna, di Regione e Provincia, di Autostrade e soprattutto di tutti i Comuni coinvolti ed i loro Sindaci".
La domanda d'attualità del consigliere Bugani:
"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito al nuovo accordo sul Passante Nord siglato tra Comune Provincia e società Autostrade, pone la seguente domanda d'attualità alla Giunta per sapere quale giudizio da dell’accordo e se non ritiene rischioso iniziare l’opera e sostenerla politicamente alla luce delle perplessità sollevate da Autostrade".
La domanda d'attualità del consigliere Piazza:
"Viste le notizie apparse sulla stampa in merito al nuovo accordo sul Passante Nord siglato tra Comune Provincia e società Autostrade, pongo la seguente domanda d'attualità alla Giunta per sapere: se corrisponde al vero la notizia che autostrade non è favorevole al tracciato concordato e quali sono state le osservazioni contrarie; se sono stati interpellati tutti i sindaci dei territori coinvolti prima di sedersi al tavolo della trattativa e che parere hanno dato; se non sono preoccupati per il consumo di prezioso terreno agricolo, oggi risorsa sempre più scarsa da tutelare a fronte del fatto che la stessa autostrada non veda che minimi o addirittura negativi benefici da quest’opera".
La risposta dell'assessore Colombo:
"Sul passante Nord si è compiuto un passaggio decisivo martedì a Roma, raggiungendo un accordo sostanziale tra enti locali, Regione, Provincia e Comuni, compreso il capoluogo Bologna, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Autostrade, che al termine dell'incontro hanno rilasciato un comunicato congiunto e unanime, che segnala come elemento di novità la scelta definitiva di realizzare il Passante nord. Il passo in avanti decisivo non è soltanto la scelta di realizzare quest'opera, ma anche, io credo vada sottolineato, di definire le caratteristiche che l'opera assumerà nella fase successiva di progettazione preliminare del passante.
Ciò che voglio sottolineare è che il Passante nord, che le istituzioni locali hanno portato a casa dopo mesi e anni di lavoro, ma diciamo mesi per il lavoro intenso verso l'ultimo incontro decisivo, corrisponde nella sostanza al progetto per cui hanno lavorato a partire da quando l'opera fu inserita nella pianificazione territoriale di livello metropolitano e dei singoli Comuni.
In particolare, voglio sottolineare che il tracciato non è quello molto corto proposto da Autostrade, il tracciato condiviso è quello proposto da ultimo dagli enti locali nel novembre 2012, che come lunghezza e conformazione assomiglia molto al tracciato originariamente ipotizzato in sede di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale a suo tempo. Stiamo parlando di circa 39 chilometri di tracciato, rispetto ai 41 originari e ai 30-31 dell'ipotesi Autostrade fatta negli scorsi anni. Questo tracciato tiene conto della necessità di un corretto inserimento sul territorio e di una forte mitigazione dell'impatto ambientale dell'opera. Viceversa, il tracciato corto avrebbe comportato un impatto assai notevole sul territorio dal punto di vista della separazione tra comuni o frazioni e capoluoghi. Abbiamo sempre portato avanti come sistema locale l'idea di un tracciato più ampio perché è quello che meglio va a servire l'area metropolitana e impatta meno sul territorio. Meno non dal punta di vista quantitativo, perché sono più chilometri, ma da altri punti di vista non meno importanti, perché permette di evitare di tagliare in due paesi e città dell'hinterland e consente di aggiungere anche dei caselli autostradali, che meglio potranno servire una serie di poli funzionali esistenti sul territorio provinciale e contribuire a decongestionare non solo il sistema autostrada-tangenziale del tratto urbano di Bologna, ma anche il traffico sulle strade provinciali, a beneficio di tutti i Comuni.
Vengo in effetti al tema delle motivazioni di quest'opera e dei motivi per cui riteniamo che resti oggi di grande attualità, come abbiamo avuto modo di dichiarare. Vi sono situazioni di congestione del traffico e di inquinamento ambientale e acustico non più compatibili con la vivibilità della città di Bologna e dei Comuni dell'hinterland. Il progetto mantiene quindi una sua validità profonda nell'ottica di restituire l'uso del tracciato del sedime attuale tangenziale-autostrada a un traffico prettamente locale e metropolitano, di restituire le strade provinciali ad un uso più locale e a spostare invece il traffico di mero attraversamento, che Bologna in quanto nodo nazionale è condannata per sempre a rivestire, sul Passante, una vera e propria bretella alternativa tanto all'attuale autostrada nel tratto urbano, quanto ad alcune strade provinciali congestionate nell'hinterland.
Riguardo ai trasporti, occorre sottolineare che quegli studi di Autostrade che sono emersi sulla stampa nei giorni scorsi, in realtà risalgono a tempo fa e sono stati superati dalla conclusione del confronto in sede politica, ma soprattutto tecnica, che ha portato a condividere la decisione di sviluppare il tracciato proposto dagli enti locali nel 2012.
L'altro elemento che voglio ricordare, rispetto al fatto che non si è portata a casa un'idea generica di opera, ma l'opera che il territorio bolognese ha sempre ritenuto necessaria, è quello della banalizzazione. Si è portato a casa il risultato di ottenere una vera banalizzazione del tratto autostrada-tangenziale in ambito urbano, con la possibilità per gli utenti locali di utilizzare in maniera indifferenziata sia le attuali corsie della tangenziale, sia quelle dell'autostrada attuale, con un evidente vantaggio in termini di fluidità del traffico, di capienza dell'infrastruttura e di abbattimento delle emissioni inquinanti, che sono peggiorate dalla congestione e dall'allungamento dei tempi di percorrenza che potrebbero ridursi sensibilmente spostando la rilevante quota del traffico di attraversamento sulla nuova bretella.
Questi sono i due elementi qualificanti del progetto che abbiamo portato a casa: tracciato e banalizzazione. Un tracciato che si inserisce nel contesto urbanistico e territoriale tenendo conto di un corretto attraversamento del territorio e con quei caselli aggiuntivi che gli consentono di svolgere anche un ruolo di servizio, aumentando l'accessibilità ai poli funzionali del territorio provinciale.
Il tracciato assunto come riferimento per gli ulteriori approfondimenti dei prossimi mesi è quello che compattamente Regione, Provincia, Comune di Bologna e Comuni coinvolti avevano elaborato nel corso del 2012 e avanzato a novembre 2012 ad Autostrade come controproposta al cosiddetto 'passantino' che non ritenevamo risolutivo dei problemi del territorio nè adeguato per l'inserimento nel contesto metropolitano.
Il Passante nord, insieme al Sistema Ferroviario Metropolitano, rappresenta l'occasione storica di dotare Bologna di quella architrave infrastrutturale che è rimasta al palo per decenni e ora è, a maggior ragione, indispensabile realizzare nell'ottica della imminente nascita della Città Metropolitana, che ha bisogno di condizioni di maggiore accessibilità, pubblica e privata, e maggiore competitività territoriale nell'ottica di un nuovo sviluppo sociale ed economico sostenibile della Grande Bologna che sta nascendo.
Ci troviamo, dopo il lavoro di molti anni, a sbloccare la situazione delle infrastrutture che erano in stallo con progetti stratificati e mai realizzati da anni e che oggi, grazie al lavoro congiunto e compatto degli enti locali, ci permettono di delineare un disegno trasportistico e infrastrutturale chiaro, sostenibile e realistico, in quanto fondato su risorse certe: i 362 milioni di euro di fondi ex-metrò riconvertiti sul completamento del SFM e questi 1,4 miliardi di investimenti di Autostrade, che non sono fondi statali, ma investimenti che comunque devono essere realizzati su infrastrutture autostradali, che se non fossero usati su quel Passante sarebbero utilizzati in altre parti d'Italia e non potrebbero essere riconvertiti su altre opere locali.
Nei prossimi mesi ci attende un lavoro di approfondimento tecnico soprattutto degli aspetti di corretto inserimento territoriale e di necessaria mitigazione ambientale dell'opera, lavoro che come sempre porteremo avanti con il pieno coinvolgimento del Comune di Bologna, di Regione e Provincia, di Autostrade e soprattutto di tutti i Comuni coinvolti ed i loro Sindaci".
A cura di
Piazza Maggiore, 6