QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PANTHEON


L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd) sul Pantheon alla Certosa.

Domanda della consigliera Lembi:

"Per prima cosa desidero ringraziare i signori Franco e Germana...

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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd) sul Pantheon alla Certosa.

Domanda della consigliera Lembi:

"Per prima cosa desidero ringraziare i signori Franco e Germana Caselli, Graziella Tugnoli per aver scritto una pacata e ferma lettera al Sindaco, pubblicata nelle pagine di Repubblica Bologna nei giorni scorsi.
I signori in questione, pur nel pieno dolore della perdita del loro caro marito e padre e con parole molto rispettose ma ferme (voglio sottolineare questo aspetto della pacatezza e della fermezza delle loro parole: “ci dispiace Sindaco, rubare tempo così avaro, quando si debbono ascoltare le tante voci della città che si amministra” hanno scritto) hanno posto una questione tutt'altro che privata: come fare a ricordare, ognuno rispettando le proprie credenze e le proprie sensibilità, le persone che ci hanno lasciato, che sono decedute, che non ci sono più.
Il punto è questo: il Pantheon della Certosa di Bologna, dal terremoto che ha colpito la nostra Regione e che qui, fortunatamente, non ha fatto vittime, ha però lasciato segni evidenti in molte case, abitazioni, strutture pubbliche e private.
Non si tratta di denunciare questioni di degrado, a cui io pure mi associo che so verranno trattate anche nel corso di questo question time, ma del fatto che il Pantheon della Certosa è inagibile da due anni.
Il fatto che sia inagibile è dovuto ad una causa naturale, un terremoto, di cui non si possono prevedere la portata e le ferite che lascia sulle persone e sulle cose.
Ma che sia inagibile da due anni, non è più ascrivibile ad un fenomeno naturale.
I signori che hanno scritto a Repubblica lo hanno detto in modo chiaro e fermo: “porgere l'ultimo saluto ai nostri cari con quei riti che ognuno ritiene di dover adottare stante la propria sensibilità, spiritualità, vuol dire consentire la libertà di essere cittadino con uguali diritti e uguali opportunità”.
A questo voglio aggiungere che in molti hanno sostenuto che il grado di civiltà di una comunità la si misura nel rispetto che si ha per i morti. Quindi anche per i riti di passaggio.
Dagli anni '90 il Comune di Bologna ha a disposizione una sala pubblica per i saluti laici ai nostri cari estinti.
Dal sito del Comune è evidenziato in modo molto preciso: Sala del Pantheon.
Originariamente era la cella priorale del convento, poi radicalmente trasformata all'inizio dell'Ottocento quale Sala Pantheon o degli uomini illustri bolognesi su progetto di Giuseppe Tubertini. Attualmente lo spazio è adibito a Sala del Commiato o a funzioni religiose.
Sì, perché la sala del Pantheon, fin dal suo più recente restauro nel 2008 è diventata un luogo per i riti dei cittadini che non appartengono ad alcuna confessione religiosa, ma è disponibile anche per i fedeli che intendono preparare il rito con un ulteriore periodo di raccoglimento.
Nei giorni scorsi, Assessore, lei ha dichiarato riapriremo il Pantheon al più presto e intanto cercheremo un luogo alternativo.
Per la verità il luogo alternativo c'è già ed è la Sala del Commiato del Polo crematorio di Borgo Panigale. Ma, Assessore, è sufficiente questa come risposta?
Le informazioni che abbiamo dicono che ritardi sono dovuti ad alcuni ricorsi avviati dopo il bando trentennale per la gestione dei Cimiteri pubblicato a fine 2011, vinto un anno dopo da alcuni soggetti privati che si sono insediati, ci dice sempre Repubblica, nell'estate del 2013.
Siamo ora entrati nel settimo mese dall'insediamento e ancora non sappiamo se e quando riaprirà il Pantheon.
Interrogo la Giunta per capire quando riaprirà la Sala del Pantheon e che valutazione la Giunta dà della funzione e del valore che quel luogo svolge per i cittadini di Bologna".

La risposta dell'assessore Rizzo Nervo:

"Innanzitutto anche io voglio ringraziare i cittadini che hanno posto l'attenzione attraverso un quotidiano cittadino, la questione. Li ringrazio anche io per lo stile che ha caratterizzato la loro presa di posizione. E' evidente che ogni comune, quindi anche il comune di Bologna, è chiamato ad assicurare spazi idonei nello svolgimento dei riti funebri, nel rispetto della volontà del defunto e dei suoi familiari. Per questo motivo il Comune di Bologna nel 2008, ed in particolare la Giunta di allora ha deliberato di approvare la realizzazione del progetto artistico di allestimento del Pantheon che già veniva utilizzata come sala del Commiato, ma che era priva di ogni elemento al suo interno e pertanto ritenuta non sufficientemente adeguata per accogliere i riti civili in modo maggiormente dignitoso. Come veniva ricordato funzioni civili venivano e vengono tuttora svolte anche all'interno della sala presente nella sede dell'obitorio che, a seguito della ristrutturazione che è avvenuta, è oggi possibile suddividere in più locali, per garantire la privacy necessaria essendo questi locali destinati principalmente a camera ardente.
Come veniva inoltre ricordato, a seguito del terremoto del 2012 si è dovuto procedere alla chiusura di alcune zone della Certosa, non solo il Pantheon, in quanto lesionate e di conseguenza non sicure per l'accesso all'utenza. Il complesso della Certosa di Bologna è una delle strutture pubbliche che ha avuto i più gravi danni dal terremoto del 2012. Si sono compiute e realizzate strutture provvisorie che garantissero il mantenimento e il sostegno delle strutture come, ad esempio, per la volta antistante il Pantheon.
Il 31 ottobre 2012 si è inaugurato un importante investimento che è stato il nuovo Polo crematorio nel cimitero di Borgo Panigale dove trova collocazione anche una Sala dei Riti che, su prenotazione, può essere, ed è utilizzata, per commemorazioni laiche, oltre, come dicevo, quelle presenti presso l'obitorio.
Dunque c'è sicuramente un problema che perdura da due anni, anche se sui tempi si possono sempre esprimere opinioni anche diverse a fronte di una complessivo problema di lesioni e di impossibilità di accedere a varie zone della Certosa. Rispetto a questa situazione è stata fatta una valutazione ed è stata fatta una programmazione dei lavori in particolare è stato fatto un accordo con l'allora gestore che era Hera, per una serie importante di interventi che hanno consentito di riaprire quasi tutta la parte monumentale della Certosa, oltre a cantieri, alcuni finiti, altri in procinto di iniziare che garantiranno l'accesso dei cittadini in alcune zone chiuse e interdette da molti anni quali, ad esempio, il viale d'accesso al Campo Ospedali, il cui cantiere avrà inizio nel mese di marzo. Nonostante questo appunto non è vero come ho letto in alcune dichiarazioni, non in questa lettera dei cittadini a cui facciamo riferimento, ma ad esempio ieri in una sollecitazione che mi è arrivata dall'Unione Atei, Agnostici e Razionalisti, che non ci sono spazi in questo momento per fare riti laici: gli spazi, come dicevo, sono due: uno presso l'obitorio, l'altro presso la Sala dei Riti.
Come veniva detto, la nuova società BSC, che gestisce i servizi cimiteriali, subentrata ad Hera ad agosto 2013, in una relazione che c'è col Comune di Bologna che detiene il 51% della società, abbiamo individuato proprio nei lavori di ristrutturazione Pantheon il primo intervento da realizzarsi. Ovviamente, come tutti gli interventi, questo ha necessità di essere progettato, è attualmente in fase di progettazione, e successivamente, nel periodo estivo, quindi nell'estate del 2014, si procederà con l'esecuzione delle opere.
Ovviamente la valutazione di una priorità da dare all'intervento sul Pantheon è motivata dalla delicatezza e dall'importanza che questo luogo ha per lo svolgimento non solo dei riti civili ma anche di tutti i riti di religiosi diversi da quelli che si svolgono in Chiesa che ci vengono richiesti.
Si precisa anche che, nel rispetto di tutti, l'amministrazione ha sottoscritto accordi con varie religioni garantendo spazi definiti all'interno del Cimitero di Borgo Panigale, nel rispetto delle caratteristiche di inumanazione previste per ogni credo religioso
Quindi è sicuramente una situazione spiacevole, come è spiacevole l'impossibilità per tanti cittadini di accedere alle tombe dei propri cari in molte zone della Certosa, lo dirà dopo l'assessore Malagoli. Una valutazione fatta qualche anno fa sugli investimenti necessari complessivamente per mettere a nuovo la Certosa, si aggira attorno ai 20 milioni di euro. Questo consiglio comunale sa, come pochi altri, qual è la situazione del Piano degli investimenti del Comune di Bologna, ciò non toglie che c'è un impegno, proprio sulla Certosa, che si sta realizzando, che già ha portato dei risultati in questi anni, proprio per l'importanza di quel luogo per i cittadini di Bologna, e, ovviamente, il Pantheon è parte di questa attenzione.
Ci tengo a dire anche che le richiesta del Pantheon degli ultimi anni, prima della chiusura, non solo per le funzioni laiche, sono state una media di circa 45 richieste all'anno, un terzo delle quali, circa 15 quindi, per funzioni laiche, la restante parte riguardano assegnazioni gratuite per permettere un ultimo saluto prima delle funzioni religiose.
Ci tengo a dire in risposta, non tanto solo alla sua domanda, ma anche alla sollecitazione pervenuta ieri dall'UAAR che l'ipotesi della Sala d'Ercole come sala provvisoria, è oggettivamente, da un punto di vista logistico delle politiche di mobilità che questa amministrazione ha fatto, molto molto complessa da realizzarsi, è stato fatto in pochissimi casi, in occasione di importanti cerimonie funebri di importanti cittadini bolognesi, ma difficilmente potrebbe essere una soluzione, seppur provvisoria, pensata per un numero più ampio di riti funebri.
Ribadisco un impegno e un'attenzione anche nel rapporto con la società cimiteriale perché davvero all'impegno di realizzare in tempi rapidissimi la sistemazione del Pantheon, si possa corrispondere in modo puntuale.

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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