QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL FONDO COMPENSA-TASI
La vicesindaco Silvia Giannini ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sul fondo compensa - TASI.
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni
"Visto l'articolo di stampa - il Carlino Bologna del 19 febbraio - r...
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La vicesindaco Silvia Giannini ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sul fondo compensa - TASI.
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni
"Visto l'articolo di stampa - il Carlino Bologna del 19 febbraio - relativo al fondo "compensa-tasi" si chiede al Signor Sindaco e all'Assessore Giannini quale sia il suo pensiero nel merito considerato che tale bando - costituito con fondi comunali - era stato pensato per aiutare "3-4mila famiglie per un totale di 10 mila figli sono circa un quarto dei figli sotto i ventisei anni della nostra popolazione a Bologna" (sue testuali parole); se ritiene fallimentare la scelta di avere individuato come parametro per ottenere il contributo, la rendita catastale dell'abitazione principale, a dimostrazione del fatto che, tante famiglie - aggiungo io bisognose e magari con tre figli - non hanno potuto presentare domanda proprio a causa di questo parametro; se Ella si è confrontata con i suoi dirigenti per verificare i risultati di tale bando e quale ne siano state le conclusioni; ed infine Le chiedo il motivo per Ella insieme alla Giunta continua ad affermare che il Comune di Bologna persegue politiche a favore delle famiglie quando nella realtà le cose non risultano così. Se tale importo verrà riutilizzato in altro modo e come.
Risposta della vicesindaco Giannini
"Ricordo innanzi tutto che la scelta di attivare un contributo cosiddetto Compensa Tasi per famiglie con figli è emersa nell'ambito dei confronti con i sindacati e altri stakeholedrs, nell'ambito del processo di bilancio dello scorso anno, per venire incontro alle famiglie più bisognose, che nel passaggio IMU - TASI sono state penalizzate dal venire meno della detrazione per figli prevista dalla normativa nazionale nel 2012 e nel 2013, ma non più nel 2014.
Il Comune, dati i continui tagli di risorse statali, di cui più volte ho dato conto in questa sede, e le conseguenti criticità di bilancio che ben conoscete, ha potuto stanziare nel 2014 'solo', e già è stato uno sforzo eccezionale, 500 mila euro per prevedere la possibilità di accedere a contributi compensativi delle mancate detrazioni statali compensa Tasi, per le famiglie con figli in condizioni di maggior necessità e bisogno.
I criteri selezionati per l'erogazione - basati su lsee, rendita e altre condizioni, quali in particolare possedere una unica abitazione - erano definiti in base alle previsioni di domande potenziali, quali sono beneficiari con le caratteristiche definite dal bando, rispetto alle compatibilità di bilancio. Se avessimo definito, come lei suggerisce, caratteristiche che avrebbero dato il diritto a un numero molto superiore di famiglie di fare domanda, incompatibile con le risorse stanziate in bilancio, avremmo fatto un debito fuori bilancio, che ovviamente non si può fare, come ben lei sa. Oppure avremmo dovuto fare una, a dir poco sgradevole, selezione ex post ed escludere delle famiglie.
Non vi è dubbio che il tasso di adesione, rispetto ai potenziali beneficiari sia stato molto insoddisfacente e meriti riflessione: le domande presentate sono state 390, di cui ci tengo a ricordare che 190, oltre il 48% sono state effettuate dai cittadini direttamente on line. Le domande valide sono state complessivamente 328, con una liquidazione di contributi pari a 34.853 euro, ben inferiore rispetto all'importo stanziato in bilancio ( 500 mila euro). Quest'ultimo, come ho ricordato, era coerente con i potenziali beneficiari, circa 5.000 nuclei familiari e circa 10.000 figli, secondo le stime del Dipartimento programmazione economica.
Più precisamente, il calcolo, in maniera sintetica era fatto in questo modo: sulla base dei dati anagrafici al 31 dicembre 2013, le famiglie residenti con 2 o più figli in età fino a 26 anni erano 19.162 e il numero complessivo dei figli fino a 26 anni che vivono in queste famiglie era pari a 42.779. Attraverso il criterio della rendita, questa popolazione di potenziali beneficiari più o meno si dimezzava e si dimezzava ulteriormente con il criterio ISEE arrivando a quella cifra che era compatibile con quanto avevamo potuto stanziare in Bilancio. Di più di così non potevamo fare.
Veniamo adesso alla scarsa adesione. Lei la attribuisce alla nostra scarsa pubblicità, ma credo che abbiamo fatto tutto quanto amministrativamente e umanamente possibile. Da parte nostra abbiamo cercato di informare e agevolare il più possibile l'accesso al beneficio.
Le domande sono state totalmente dematerializzate e decertificate ed erano a costo zero per i cittadini i cittadini. Quelli che non hanno presentato direttamente la domanda on line si sono rivolti per assistenza gratuita per l’inoltro on line delle domande ai CAF convenzionati che pertanto, per offrire il servizio gratuitamente, sono stati liquidati complessivamente per 1.155,07 euro in relazione alle domande trattate, e non 17.000 come si é letto i questi giorni sulla stampa, che era la cifra massima stanziata in BIlancio.
Sono stati inoltre prorogati i termini per presentare domanda. Sono stati anche rivisti in senso più favorevole alle famiglie le condizioni di accesso, sia il criterio dell'Isee che quello della rendita, in modo da ampliare la platea dei beneficiari.
È stata fatta la massima pubblicità all'iniziativa, con due conferenze stampa, con incontri con i CAAF, con i quali abbiamo aperto un tavolo di collaborazione sia sul lato fiscale che su interventi come questo. Abbiamo dato diffusione ed evidenza on line ripetutamente sulla prima pagina di Iperbole dell'informazione e del bando e anche con 10 mila mail inviate ai potenziali beneficiari.
I risultati sono quelli che abbiamo detto, e sicuramente lo strumento va ripensato e infatti, nonostante sia stato introdotto a seguito di diverse
e ripetute richieste, emerse anche in questo Consiglio, per sostenere le famiglie con figli, più bisognose, abbiamo deciso, visti gli esiti di non ripetere l'iniziativa nel 2015. Non sono infatti previste risorse a tal fine nel bilancio, anche perché, a fronte di una riduzione di risorse di più di 50 milioni di euro, ciò avrebbe voluto dire aumentare ulteriormente le entrate o tagliare ulteriormente le spese, e dunque intaccare i servizi.
L'esperienza ci fa però anche riflettere su quanto sarebbe importante un contatto più diretto tra cittadini e Amministrazione. Purtroppo, nonostante la diffusione dell'uso di internet e i numerosi accessi on line previsti dal Comune per l'erogazione dei servizi , per l'accesso a i servizi tributari e tariffari, sono ancora troppo pochi i cittadini che ne fanno uso. Se ci fosse un contatto più diretto, come noi fortemente auspichiamo di agevolare, tra l'amministrazione e i cittadini, allora politiche di questo tipo potrebbero essere molto più efficaci, molto più mirate e implementabili.
Per quanto riguarda l'ultima domanda, mi limito a dire che come peraltro sa dalle regole contabili che seguiamo da molti anni, che questa è una componente dell'avanzo che non è vincolata e non può esserlo, doveva essere vincolata prima. Fa parte, però, assieme alle economie del 2014 dell'avanzo di amministrazione del consuntivo 2014. Come tale, contribuirà a risolvere le numerose criticità su cui si basa il bilancio di previsione 2015 che, cosa su cui ho già avuto modo di riferire ripetutamente in questa sede, stiamo cercando di affrontare proprio salvaguardando i servizi, soprattutto quelli a favore delle famiglie con figli e più bisognose.
Ricordo anche che quest'anno tra le varie criticità di Bilancio c'è anche l'accantonamento al 55% al Fondo crediti di dubbia esigibilità e, come ho detto il 19 gennaio nella presentazione del Bilancio, l'avanzo d'amministrazione deve andare prioritariamente a colmare questo potenziale disavanzo che è rappresentato dalla differenza tra l'accantonamento al 100% e quello che invece abbiamo messo nel budget al 55% per il Fondo crediti di dubbia esigibilità.
Ciò detto, confermo l'impegno di questa Amministrazione come priorità quello del mantenimento, nonostante le difficoltà di Bilancio, dei servizi sociali verso le famiglie e le fasce più deboli della popolazione".
Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni
"Visto l'articolo di stampa - il Carlino Bologna del 19 febbraio - relativo al fondo "compensa-tasi" si chiede al Signor Sindaco e all'Assessore Giannini quale sia il suo pensiero nel merito considerato che tale bando - costituito con fondi comunali - era stato pensato per aiutare "3-4mila famiglie per un totale di 10 mila figli sono circa un quarto dei figli sotto i ventisei anni della nostra popolazione a Bologna" (sue testuali parole); se ritiene fallimentare la scelta di avere individuato come parametro per ottenere il contributo, la rendita catastale dell'abitazione principale, a dimostrazione del fatto che, tante famiglie - aggiungo io bisognose e magari con tre figli - non hanno potuto presentare domanda proprio a causa di questo parametro; se Ella si è confrontata con i suoi dirigenti per verificare i risultati di tale bando e quale ne siano state le conclusioni; ed infine Le chiedo il motivo per Ella insieme alla Giunta continua ad affermare che il Comune di Bologna persegue politiche a favore delle famiglie quando nella realtà le cose non risultano così. Se tale importo verrà riutilizzato in altro modo e come.
Risposta della vicesindaco Giannini
"Ricordo innanzi tutto che la scelta di attivare un contributo cosiddetto Compensa Tasi per famiglie con figli è emersa nell'ambito dei confronti con i sindacati e altri stakeholedrs, nell'ambito del processo di bilancio dello scorso anno, per venire incontro alle famiglie più bisognose, che nel passaggio IMU - TASI sono state penalizzate dal venire meno della detrazione per figli prevista dalla normativa nazionale nel 2012 e nel 2013, ma non più nel 2014.
Il Comune, dati i continui tagli di risorse statali, di cui più volte ho dato conto in questa sede, e le conseguenti criticità di bilancio che ben conoscete, ha potuto stanziare nel 2014 'solo', e già è stato uno sforzo eccezionale, 500 mila euro per prevedere la possibilità di accedere a contributi compensativi delle mancate detrazioni statali compensa Tasi, per le famiglie con figli in condizioni di maggior necessità e bisogno.
I criteri selezionati per l'erogazione - basati su lsee, rendita e altre condizioni, quali in particolare possedere una unica abitazione - erano definiti in base alle previsioni di domande potenziali, quali sono beneficiari con le caratteristiche definite dal bando, rispetto alle compatibilità di bilancio. Se avessimo definito, come lei suggerisce, caratteristiche che avrebbero dato il diritto a un numero molto superiore di famiglie di fare domanda, incompatibile con le risorse stanziate in bilancio, avremmo fatto un debito fuori bilancio, che ovviamente non si può fare, come ben lei sa. Oppure avremmo dovuto fare una, a dir poco sgradevole, selezione ex post ed escludere delle famiglie.
Non vi è dubbio che il tasso di adesione, rispetto ai potenziali beneficiari sia stato molto insoddisfacente e meriti riflessione: le domande presentate sono state 390, di cui ci tengo a ricordare che 190, oltre il 48% sono state effettuate dai cittadini direttamente on line. Le domande valide sono state complessivamente 328, con una liquidazione di contributi pari a 34.853 euro, ben inferiore rispetto all'importo stanziato in bilancio ( 500 mila euro). Quest'ultimo, come ho ricordato, era coerente con i potenziali beneficiari, circa 5.000 nuclei familiari e circa 10.000 figli, secondo le stime del Dipartimento programmazione economica.
Più precisamente, il calcolo, in maniera sintetica era fatto in questo modo: sulla base dei dati anagrafici al 31 dicembre 2013, le famiglie residenti con 2 o più figli in età fino a 26 anni erano 19.162 e il numero complessivo dei figli fino a 26 anni che vivono in queste famiglie era pari a 42.779. Attraverso il criterio della rendita, questa popolazione di potenziali beneficiari più o meno si dimezzava e si dimezzava ulteriormente con il criterio ISEE arrivando a quella cifra che era compatibile con quanto avevamo potuto stanziare in Bilancio. Di più di così non potevamo fare.
Veniamo adesso alla scarsa adesione. Lei la attribuisce alla nostra scarsa pubblicità, ma credo che abbiamo fatto tutto quanto amministrativamente e umanamente possibile. Da parte nostra abbiamo cercato di informare e agevolare il più possibile l'accesso al beneficio.
Le domande sono state totalmente dematerializzate e decertificate ed erano a costo zero per i cittadini i cittadini. Quelli che non hanno presentato direttamente la domanda on line si sono rivolti per assistenza gratuita per l’inoltro on line delle domande ai CAF convenzionati che pertanto, per offrire il servizio gratuitamente, sono stati liquidati complessivamente per 1.155,07 euro in relazione alle domande trattate, e non 17.000 come si é letto i questi giorni sulla stampa, che era la cifra massima stanziata in BIlancio.
Sono stati inoltre prorogati i termini per presentare domanda. Sono stati anche rivisti in senso più favorevole alle famiglie le condizioni di accesso, sia il criterio dell'Isee che quello della rendita, in modo da ampliare la platea dei beneficiari.
È stata fatta la massima pubblicità all'iniziativa, con due conferenze stampa, con incontri con i CAAF, con i quali abbiamo aperto un tavolo di collaborazione sia sul lato fiscale che su interventi come questo. Abbiamo dato diffusione ed evidenza on line ripetutamente sulla prima pagina di Iperbole dell'informazione e del bando e anche con 10 mila mail inviate ai potenziali beneficiari.
I risultati sono quelli che abbiamo detto, e sicuramente lo strumento va ripensato e infatti, nonostante sia stato introdotto a seguito di diverse
e ripetute richieste, emerse anche in questo Consiglio, per sostenere le famiglie con figli, più bisognose, abbiamo deciso, visti gli esiti di non ripetere l'iniziativa nel 2015. Non sono infatti previste risorse a tal fine nel bilancio, anche perché, a fronte di una riduzione di risorse di più di 50 milioni di euro, ciò avrebbe voluto dire aumentare ulteriormente le entrate o tagliare ulteriormente le spese, e dunque intaccare i servizi.
L'esperienza ci fa però anche riflettere su quanto sarebbe importante un contatto più diretto tra cittadini e Amministrazione. Purtroppo, nonostante la diffusione dell'uso di internet e i numerosi accessi on line previsti dal Comune per l'erogazione dei servizi , per l'accesso a i servizi tributari e tariffari, sono ancora troppo pochi i cittadini che ne fanno uso. Se ci fosse un contatto più diretto, come noi fortemente auspichiamo di agevolare, tra l'amministrazione e i cittadini, allora politiche di questo tipo potrebbero essere molto più efficaci, molto più mirate e implementabili.
Per quanto riguarda l'ultima domanda, mi limito a dire che come peraltro sa dalle regole contabili che seguiamo da molti anni, che questa è una componente dell'avanzo che non è vincolata e non può esserlo, doveva essere vincolata prima. Fa parte, però, assieme alle economie del 2014 dell'avanzo di amministrazione del consuntivo 2014. Come tale, contribuirà a risolvere le numerose criticità su cui si basa il bilancio di previsione 2015 che, cosa su cui ho già avuto modo di riferire ripetutamente in questa sede, stiamo cercando di affrontare proprio salvaguardando i servizi, soprattutto quelli a favore delle famiglie con figli e più bisognose.
Ricordo anche che quest'anno tra le varie criticità di Bilancio c'è anche l'accantonamento al 55% al Fondo crediti di dubbia esigibilità e, come ho detto il 19 gennaio nella presentazione del Bilancio, l'avanzo d'amministrazione deve andare prioritariamente a colmare questo potenziale disavanzo che è rappresentato dalla differenza tra l'accantonamento al 100% e quello che invece abbiamo messo nel budget al 55% per il Fondo crediti di dubbia esigibilità.
Ciò detto, confermo l'impegno di questa Amministrazione come priorità quello del mantenimento, nonostante le difficoltà di Bilancio, dei servizi sociali verso le famiglie e le fasce più deboli della popolazione".
A cura di
Piazza Maggiore, 6