QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL COLLETTIVO ATLANTIDE
L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (FI) sul collettivo Atlantide.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Con riferimento agli articoli di stampa apparsi s...
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L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (FI) sul collettivo Atlantide.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Con riferimento agli articoli di stampa apparsi sui quotidiani locali, chiede al Sindaco:
se ritenga conforme alle vigenti norme e regolamenti il perdurare dell'occupazione del Cassero di Porta Santo Stefano da parte dell'associazione/collettivo Atlantide;
se ritenga conforme alle vigenti norme e regolamenti l'assegnazione di spazi pubblici ad associazione che abbia abusivamente occupato spazi pubblici assegnati, dopo regolare bando, ad altra realtà;
se ritenga possibile mantenere l'iscritta all'albo delle libere forme associative una realtà che contravvenga a norme regolamentari dettate per garantire legalità, imparzialità e pari opportunità;
se non ritenga disdicevole per un'amministrazione ratificare situazioni di fatto meno che legali".
Risposta dell'assessore Alberto Ronchi:
"Caro consigliere Tomassini, ovviamente io ho fatto un riferimento all'elezioni europee semplicemente perché l'altra volta ci sono stati fantocci posti nel posto del Sindaco, ed io rispondo a seconda di quello che vedo e che succede in Consiglio. Non ho problemi da questo punto di vista e le rispondo in maniera precisa, esattamente, tecnicamente, in maniera molto simile a come ho risposto l'altra volta.
La situazione delle associazioni e gruppi nel Cassero di Porta Santo Stefano è all'attenzione, proprio per attivare una soluzione rispettosa della legalità. In particolare, allo stato attuale, in attesa di ulteriori verifiche che faremo al più presto, le realtà che fanno riferimento al Collettivo Atlantide risultano in posizione utile in graduatoria (3° posto) per poter avere in gestione uno dei due piani, in base al bando emesso due anni fa, essendosi ritirata l'Associazione Xenia, classificata come prima. Per cui la situazione attuale non può essere definita come mera occupazione abusiva, ma una fase di passaggio per definire un nuovo assetto, partendo da una precedente situazione convenzionata e regolare. Ho fatto le mie ricerche all'interno del Comune. Durante il commissariamento c'era una convenzione e la informo che le bollette sono state tutte pagate. Le associazioni iscritte nell'elenco delle Libere Forme Associative hanno diritti e doveri, secondo l'art. 5 del regolamento specifico, che disciplinano anche il caso in esame.
Credo che noi stiamo facendo un giusto lavoro, perché c'è una situazione complessa. Pregherei anche di distinguere perché non mi risulta che coloro che sono all'interno del Cassero di Santo Stefano siano quelli che hanno svolto quelle attività intimidatorie che ho detto nella risposta precedente, e ribadisco, che ritengo assolutamente inopportune, e per questo ribadisco il sostegno alle giuste preoccupazioni della Presidente di Quartiere. Ma non si possono confondere le cose perché altrimenti rischiamo di fare molta confusione dal punto di vista delle istituzioni. Quindi stiamo facendo una analisi precisa di questo fatto perché come ho già avuto modo di dire, le questioni legali hanno, e lei lo sa meglio di me, diverse sfaccettature, nel senso che noi ci potremmo trovare nelle condizioni in cui chi è in questo momento dentro, ha la regolare autorizzazione a stare in uno dei due piani, e lei sa bene che ci può essere qualcuno che dice al Comune "guarda che questa cosa tu non la potevi fare, perché questi avevano diritto di stare dentro".
Aggiungo un'altra cosa. Dall'analisi che io ho fatto del bando, non è stato messo un punteggio base, quindi tutti coloro che sono in graduatoria rimangono in graduatoria e non possono essere esclusi. Quindi per fare uscire un gruppo di associazioni dalla graduatoria bisogna avere delle motivazioni molto pertinenti, che secondo lei ci sono, e che secondo noi vanno verificate. Mi permetta l'ultima osservazione, molto pacata però la faccio. Ho notato che su questo argomento siamo arrivati ad un'interpellanza parlamentare. Volevo semplicemente dire, lo dico in maniera sommessa e con massimo rispetto per il lavoro di tutti i parlamentari, sulla questione della legalità in questo Paese in questo momento, se vedo quello che sta succedendo nel Veneto e a Milano sull'Expo, forse ci sono delle questioni che vengono molto prima della vicenda del Cassero di Santo Stefano. Ci vuole un pochino anche qui di senso delle cose. Perché in un Paese dove avviene quello che avviene, vedere che la questione della legalità nel Paese è il Cassero di porta Santo Stefano di Bologna, francamente.. senza nulla togliere al fatto che è giusto che noi rispondiamo alla legalità e facciamo tutte le nostre osservazioni, il Cassero di Santo Stefano non mi sembra davvero la priorità in termini di legalità per il Paese".
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Con riferimento agli articoli di stampa apparsi sui quotidiani locali, chiede al Sindaco:
se ritenga conforme alle vigenti norme e regolamenti il perdurare dell'occupazione del Cassero di Porta Santo Stefano da parte dell'associazione/collettivo Atlantide;
se ritenga conforme alle vigenti norme e regolamenti l'assegnazione di spazi pubblici ad associazione che abbia abusivamente occupato spazi pubblici assegnati, dopo regolare bando, ad altra realtà;
se ritenga possibile mantenere l'iscritta all'albo delle libere forme associative una realtà che contravvenga a norme regolamentari dettate per garantire legalità, imparzialità e pari opportunità;
se non ritenga disdicevole per un'amministrazione ratificare situazioni di fatto meno che legali".
Risposta dell'assessore Alberto Ronchi:
"Caro consigliere Tomassini, ovviamente io ho fatto un riferimento all'elezioni europee semplicemente perché l'altra volta ci sono stati fantocci posti nel posto del Sindaco, ed io rispondo a seconda di quello che vedo e che succede in Consiglio. Non ho problemi da questo punto di vista e le rispondo in maniera precisa, esattamente, tecnicamente, in maniera molto simile a come ho risposto l'altra volta.
La situazione delle associazioni e gruppi nel Cassero di Porta Santo Stefano è all'attenzione, proprio per attivare una soluzione rispettosa della legalità. In particolare, allo stato attuale, in attesa di ulteriori verifiche che faremo al più presto, le realtà che fanno riferimento al Collettivo Atlantide risultano in posizione utile in graduatoria (3° posto) per poter avere in gestione uno dei due piani, in base al bando emesso due anni fa, essendosi ritirata l'Associazione Xenia, classificata come prima. Per cui la situazione attuale non può essere definita come mera occupazione abusiva, ma una fase di passaggio per definire un nuovo assetto, partendo da una precedente situazione convenzionata e regolare. Ho fatto le mie ricerche all'interno del Comune. Durante il commissariamento c'era una convenzione e la informo che le bollette sono state tutte pagate. Le associazioni iscritte nell'elenco delle Libere Forme Associative hanno diritti e doveri, secondo l'art. 5 del regolamento specifico, che disciplinano anche il caso in esame.
Credo che noi stiamo facendo un giusto lavoro, perché c'è una situazione complessa. Pregherei anche di distinguere perché non mi risulta che coloro che sono all'interno del Cassero di Santo Stefano siano quelli che hanno svolto quelle attività intimidatorie che ho detto nella risposta precedente, e ribadisco, che ritengo assolutamente inopportune, e per questo ribadisco il sostegno alle giuste preoccupazioni della Presidente di Quartiere. Ma non si possono confondere le cose perché altrimenti rischiamo di fare molta confusione dal punto di vista delle istituzioni. Quindi stiamo facendo una analisi precisa di questo fatto perché come ho già avuto modo di dire, le questioni legali hanno, e lei lo sa meglio di me, diverse sfaccettature, nel senso che noi ci potremmo trovare nelle condizioni in cui chi è in questo momento dentro, ha la regolare autorizzazione a stare in uno dei due piani, e lei sa bene che ci può essere qualcuno che dice al Comune "guarda che questa cosa tu non la potevi fare, perché questi avevano diritto di stare dentro".
Aggiungo un'altra cosa. Dall'analisi che io ho fatto del bando, non è stato messo un punteggio base, quindi tutti coloro che sono in graduatoria rimangono in graduatoria e non possono essere esclusi. Quindi per fare uscire un gruppo di associazioni dalla graduatoria bisogna avere delle motivazioni molto pertinenti, che secondo lei ci sono, e che secondo noi vanno verificate. Mi permetta l'ultima osservazione, molto pacata però la faccio. Ho notato che su questo argomento siamo arrivati ad un'interpellanza parlamentare. Volevo semplicemente dire, lo dico in maniera sommessa e con massimo rispetto per il lavoro di tutti i parlamentari, sulla questione della legalità in questo Paese in questo momento, se vedo quello che sta succedendo nel Veneto e a Milano sull'Expo, forse ci sono delle questioni che vengono molto prima della vicenda del Cassero di Santo Stefano. Ci vuole un pochino anche qui di senso delle cose. Perché in un Paese dove avviene quello che avviene, vedere che la questione della legalità nel Paese è il Cassero di porta Santo Stefano di Bologna, francamente.. senza nulla togliere al fatto che è giusto che noi rispondiamo alla legalità e facciamo tutte le nostre osservazioni, il Cassero di Santo Stefano non mi sembra davvero la priorità in termini di legalità per il Paese".
A cura di
Piazza Maggiore, 6