QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL BANDO PER L'ATTIVITÀ MUSEALE A BOLOGNA
L'assessore Alberto Ronchi ha risposto in sede di Question Time alle domande d'attualità dei consiglieri Lorenzo Tomassini (FI) e Marco Piazza (M5S) in merito al bando per l'attività museale.
Domanda del consigliere Tomassini
"Letti gli art...
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L'assessore Alberto Ronchi ha risposto in sede di Question Time alle domande d'attualità dei consiglieri Lorenzo Tomassini (FI) e Marco Piazza (M5S) in merito al bando per l'attività museale.
Domanda del consigliere Tomassini
"Letti gli articoli di stampa apparsi sul bando per l'attività museale a Bologna e sulle tante iniziative di protesta organizzate dai lavoratori, si chiede al Sindaco come giudichi il parere espresso dal Prof. Piergiovanni Alleva in merito all'incostituzionalità del bando che riguarda i dipendenti dei musei. Identica valutazione, poi, chiede venga espressa rispetto ai giudizi espressi dall'ex Direttore della GAM, Pier Giovanni Castagnoli, e dal Prof. Eugenio Riccomini.
Sul punto, poi, domanda di conoscere il motivo per il quale l'Amministrazione abbia deciso di appaltare, oltre alla maggior parte dei servizi di guardiania o book shopping, anche i servizi didattici.
Come noto, il 7 aprile scorso è stato pubblicato un disciplinare che ha previsto un bando di gara sia per i servizi di guardiania, book shopping e sala, che per i servizi didattici, per i quali, s’intende l’inventario, la biblioteca, l’organizzazione di mostre ed eventi, la comunicazione e il trasporto di opere. I musei coinvolti da questo disciplinare sono quelli comunali, ossia: il Museo Civico Archeologico, il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, il Museo del Patrimonio Industriale, il Museo Morandi, il Museo per la Memoria di Ustica, il Museo Medievale e il Museo del Risorgimento.
In considerazione di tanto, si chiede anche di conoscere il motivo per il quale non sia stata fatta una ricognizione interna del personale già applicato al settore per verificare l’esistenza di figure in grado di ricoprire tali ruoli, così evitando di disperdere la professionalità e le competenze di 112 lavoratori che da anni contribuiscono a rendere fruibile ai cittadini i musei.
In definitiva, si chiede: quale garanzia avrà il Comune, che è proprietario dei musei, rispetto alla professionalità e preparazione dei dipendenti che la realtà privata aggiudicataria sceglierà; quali saranno i criteri con cui i nuovi addetti verranno selezionati; quale livello di cura l'Amministrazione pensa sarà garantito all’immenso patrimonio artistico che verrà messo a disposizione dei privati; se l'interesse dei privati a contenere i costi andrà a detrimento della qualità del lavoro".
Domanda del consigliere Piazza
"Premesso che il 27 maggio 2014 si è concluso il bando affidare fino al 30/9/2017 i servizi di accoglienza, biglietteria, bookshop, sorveglianza, custodia (lotto 1) e per servizi educativi con ideazione, progettazione, organizzazione e realizzazione dei percorsi didattici (lotto 2). Che il fabbisogno minimo presunto su base triennale per il lotto 1 è di 78.142 ore di cui la gran parte (44.553 ore) richiesta dal MAMbo-Museo Morandi e le restanti ripartite tra altri 6 musei.
Che tra i “servizi ausiliari complementari” del lotto 1 compaiono alcune delle attività fondamentali e caratteristiche della gestione museale quali:
Che questi “servizi ausiliari complementari” sono allocati al MAMbo-Museo Morandi
Che l’affido di queste attività culturali strategiche ad un soggetto esterno classificandole come “servizi ausiliari e complementari” in un bando per l’appalto dei “servizi di sorveglianza e custodia”, ha portato ad una situazione di agitazione tra i lavoratori dell’istituzione Bologna Musei che possiedono le competenze e le esperienze per svolgere direttamente questi servizi.
Che altro motivo di agitazione e preoccupazione è la completa esternalizzazione delle attività didattiche che ora danno completa autonomia nell’ideazione e progettazione delle attività didattiche all’aggiudicatario
Premesso inoltre che in un’assemblea promossa dai lavoratori, il noto giurislavorista Perigiovanni Alleva ha dichiarato:
“Il bando comunale per l’assegnazione in blocco a privati dei servizi di didattica e gestione del patrimonio museale di Bologna, è anticostituzionale. Ricordo che per la Cassazione affidare un appalto che ha come contenuto solo la mano d’opera è vietato, a meno che l’insieme dei lavoratori non riesca ad esprimere un valore aggiunto di know how tale che questo faccia sicura differenza per il committente rispetto allo stesso scopo. E in questo bando dei musei la differenza non si rileva”.
Che i lavoratori hanno dichiarato l’intenzione di percorrere vie legali. Si chiede alla Giunta Che valutazione da delle affermazioni del noto Giurislavorista e se ritiene esistano concreti rischi per l’amministrazione.
Se intende promuovere azioni nei confronti dei lavoratori (per esempio comunicazione) per portare le sue ragioni e scongiurare il rischio di contenziosi legali.
Di aggiornare il consiglio sullo stato di avanzamento dell’assegnazione del suddetto bando".
Risposta dell'assessore Ronchi
Grazie Presidente, ringrazio i consiglieri.
Guardi consigliere Tomassini, è evidente che io non posso non notare come, rispetto a processi di innovazione, forze politiche e non solo a sinistra -in questo caso Rifondazione Comunista che non so nemmeno se la prossima legislatura siederà ancora nel Consiglio regionale - prendano posizioni che sono di tipo conservativo. E' evidente dunque che io rispondo in termini politici su un argomento che voglio ricordare a tutti riguarda il Servizio gare su cui io, per rispetto delle regole dell'Amministrazione, non posso entrare. Perché un assessore non può intervenire su una gara il cui iter non è ancora completato e che per quanto riguarda la sua regolarità, ovviamente io mi affido alle competenze all'interno del Comune che sono il Segretario Generale e il Servizio Gare. Quindi per quanto mi riguarda, ho chiesto informazioni da questo punto di vista, stiamo parlando di un bando regolare che si può fare.
Poi i pareri sono tanti, io sono abituato. Il professor Riccòmini, che è un professore importante, è stato egli stesso presidente dell'Istituzione Musei, dovrebbe dunque sapere alcune cose, ma forse le ha dimenticate. Può capitare. Un giuslavorista che dice la sua opinione, ci sta. Dopodiché ognuno oltre ad annunciare delle cose, seguirà e farà quello che ritiene opportuno fare. Io non posso inseguire tutto quello che viene scritto sui giornali, altrimenti sa quale è il problema, che devo stare fermo. Funziona così, oramai esperienza di questo l'ho fatta. E siccome io dico che, si può essere più o meno d'accordo, ma insomma questa Giunta, questo Sindaco, questo Assessore hanno portato a casa dei risultati dopo molti anni di immobilismo, allora capisco il problema nasce ogni volta che si muove qualcosa . Ecco perché ho dato quella risposta che è una risposta politica non tecnica. Ora però, qui voglio darle una risposta tecnica: il bando in oggetto riguarda servizi che non vengono svolti dal personale comunale e che per molti anni hanno osservato soluzioni differenti. Vede, l'equivoco di è che si parla di privatizzazione dei Musei che è una cosa che non sta né in cielo né in terra; proprio da quei banchi mi avete accusato di fare delle ripubblicizzazioni. Quindi, poiché la Cultura non è solo musei, dovete capire che la nostra impostazione non è quella della privatizzazione, il che non vuol dire non avere rapporti con i privati, vuol dire solo che non siamo per le privatizzazioni. Quindi dire questo di fronte agli atti che noi abbiamo già compito significa fare della demagogia, perché questi atti dimostrano concretamente che non siamo per la privatizzazione e la Cultura bisogna guardarla a 360 gradi. Allora si veda quello che abbiamo fatto per l'Arena del Sole, si veda quel che abbiamo fatto in altri campi e si capirà chiaramente che non siamo per la privatizzazione. L'altra cosa è che si fa intendere è che non c'erano servizi esternalizzati nei musei. E invece c'erano, e il professor Riccòmini lo dovrebbe sapere, essendo stato presidente dell'Istituzione Musei e avendo approvato degli ordini e degli indirizzi che dicevano che alcuni servizi che non eravamo in grado di fornire - pur con la co progettazzione e con tutto quello che vogliamo metterci in campo- erano già esternalizzati.
Ecco, allora la creazione dell' unica Istituzione Bologna Musei ha comportato la necessità di qualificare con la collaborazione del Settore Gare tali compiti che erano frazionati, perché appunto noi avevamo due istituzioni museali. E anche su questo, mi permetta di dire che io rimango basito del fatto che ci siano persone autorevolissime, che oggi partecipano a queste assemblee scagliandosi contro l'Amministrazione, che non si siano mai accorte che un sistema museale con due Istituzioni Musei non può esistere. Perché quello era il problema. Dunque la creazione di un'unica Istituzione Bologna Musei ha comportato la necessità di qualificare, con la collaborazione del Settore Gare, tali compiti e l'adozione di procedure unitarie, e quindi non frazionate, per consentire il mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi del complesso dei servizi, attraverso procedure trasparenti e conformi a quanto prevede anche la normativa europea. Cioè abbiamo preso una situazione data che era gestita in un modo, dal nostro punto di vista, non ottimale e abbiamo fatto un'unica istituzione museale , la cui mancanza era un problema di questa città. Ribadisco, mi meraviglio che gli "autorevoli" non si siano accorti prima di questa cosa. Così abbiamo deciso di costruire un modello che, tenendo conto di ciò che era già esternalizzato, ci permetteva di portare ad unità questo percorso. La ricognizione delle competenze del personale comunale è oggetto quotidiano di attenzione da parte della Direzione dell'Istituzione Bologna Musei e, per le relative funzioni, da parte dei responsabili di Area e di Unità intermedie ed operative. Non ci sono modifiche della struttura organizzativa che abbiano comportato demansionamenti, ma, al contrario, i compiti di ciascun dipendente hanno trovato conferma nel fatto che quest'anno si è proceduto alla definizione dell'albero dei Servizi e dei Progetti con la corrispondente attribuzione di ruoli per il personale secondo modalità condivise con i rispettivi responsabili delle Aree Museali, il Dipartimento Cultura e Scuola e il Settore Personale, nonché con la successiva esplicitazione dei compiti di ciascuno attraverso i colloqui individuali e la compilazione (sottoscritta da ogni dipendente) delle relative schede come previsto dal Piano della Performance.
Oggetto della gara, quindi, è la possibilità di acquisto di servizi che integrino l'offerta complessiva dell'Istituzione Bologna Musei, confermando il suo ruolo di unico erogatore dei medesimi e senza concessione o sfruttamento del patrimonio pubblico a favore di privati.
La modalità di selezione del personale che sarà impiegato per i servizi in oggetto è uno dei principali temi di valutazione da parte della specifica Commissione nominata dal Settore Gare per l'appalto ed è determinata da criteri richiesti puntualmente nel capitolato (e nel relativo disciplinare) della gara.
Ora vengo anche alla sua domanda: ma come fate a risparmiare? Sa come facciamo a risparmiare? Per il fatto che c'era già la spesa sull'esternalizzazione. E' questa la demagogia, perché si sta dicendo che stiamo esternalizzando dei servizi che non erano esternalizzati. Non è vero: avevo già una situazione di quel tipo, solo che aveva la caratteristica di essere frazionata, e allora mi permetta di dire che per me il problema, dal punto di vista politico, è l' opposizione a un'innovazione utile per la città che è l'Istituzione Musei. Perché si vogliono mantenere delle piccole discrezionalità, che in questa città significano piccoli poteri.
Noi invece stiamo facendo un lavoro di trasparenza, di regolarizzazione in funzione di un modello che è moderno. Poi ognuno può dire quello che vuole sui giornali, ma questa Amministrazione sull'innovazione, sulla modernizzazione, sul fatto di riportare in termini, diciamo così, europei, la gestione della cultura, non si tira indietro. E noi andiamo avanti.
Arrivo alla risposta al collega Piazza. Ci sono delle regole che io non posso ignorare, ci sono dei protocolli d'intesa che stabiliscono chi si incontra a livello sindacale. Si tratta delle Usb, di Cgil, Cisl e Uil. Bene, l'assessore li ha incontrati. I Cobas non li incontro. Se lei ha un problema di questa natura, faccia una richiesta per cui si costruisca un protocollo d'intesa dell'Amministrazione anche con i Cobas. Perché io sto dentro a delle regole, non mi invento le cose e non posso, ogni volta che ci sono dieci lavoratori che si muovono attraverso i Cobas -che non sono riconosciuti da questa Amministrazione - cominciare a rincorrerli.
Non è vero che i sindacati sono contro. Sono contro i Cobas e forse parte dell'Usb. Perché quando c'è stata sul tavolo la richiesta di sospendere, la Cgil e il sindacato unitario sono stati d'accordo di non sospendere. Quindi, non è vero che i sindacati sono contro questa cosa: c'è una parte del sindacato, che non è tra l'altro all'interno dei protocolli che noi abbiamo firmato con le rappresentanze sindacali in dialogo con l'Amministrazione, che ha preso questa come bandiera e come battaglia. Questa è per me demagogia, io mi confronto con tutti, ma nelle sedi opportune e con coloro con i quali sono chiamato a confrontarmi. Perché altrimenti c'è da diventare matti ad inseguire qualunque cosa. L'Amministrazione deve avere una linea, si confronta con lei in questo Consiglio, nelle Commissioni, come ho fatto, ho incontrato i sindacati politicamente, sono stati fatti incontri sindacali a livello tecnico, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Ma non è che se uno mi dice o scrive una cosa monta un caso su delle basi che non esistono - perché privatizzazione della cultura, non esiste; esternalizzazione dei musei, non esiste; privatizzazione dei musei, non esiste - e non mette invece sul piatto la questione centrale, e cioè che noi stiamo riordinando una situazione che era già esternalizzata, e lo ribadisco, in un modo che forse non era consono a quello che deve essere in una città importante come Bologna in una prospettiva europea. Di questa cosa io sono convinto e vado avanti.
Il bando è ancora aperto, stiamo completando, ma ci sarà il momento in cui verificheremo tutto questo. E allora la verità verrà fuori. E allora io dico: finiamo il nostro iter, applichiamo il tutto e vediamo dopo cosa succede. Perché è bello lavorare di fantasia, ma poi la realtà viene fuori. Dopodiché, se è come dico io, mi aspetto che qualcuno riconosca di aver preso una posizione demagogica, senza avere approfondito. Anche qui, mi confronto con tutti, leggo tutti: anche questa cosa per cui tutti coloro che hanno avuto dei ruoli in passato all'interno dell'Istituzione Musei ci bacchettano per quello che stiamo facendo oggi, è una caratteristica di questa città, e mi permetta di dire che è leggermente fastidiosa. Vorrei che ogni tanto qualcuno dicesse: ho avuto un ruolo, mi limito a esprimere delle opinioni generali. Perché altrimenti sorge anche il sospetto che tutto questo sia figlio del solito 'si stava meglio quando si stava peggio', altra caratteristica molto diffusa in questa città.
Allora, lo ribadisco, noi andiamo avanti, siamo sereni sulle nostre scelte, ognuno può dire quello che vuole, ci sono delle procedure, abbiamo fatto gli incontri che dovevamo fare, quelli previsti, perché un assessore non può essere invitato con un volantino a un'assemblea dei Cobas, non può funzionare così. Ho dei rapporti istituzionali e devo mantenere questi rapporti, infatti le rispondo molto volentieri in questa sede, perché è il luogo deputato".
Domanda del consigliere Tomassini
"Letti gli articoli di stampa apparsi sul bando per l'attività museale a Bologna e sulle tante iniziative di protesta organizzate dai lavoratori, si chiede al Sindaco come giudichi il parere espresso dal Prof. Piergiovanni Alleva in merito all'incostituzionalità del bando che riguarda i dipendenti dei musei. Identica valutazione, poi, chiede venga espressa rispetto ai giudizi espressi dall'ex Direttore della GAM, Pier Giovanni Castagnoli, e dal Prof. Eugenio Riccomini.
Sul punto, poi, domanda di conoscere il motivo per il quale l'Amministrazione abbia deciso di appaltare, oltre alla maggior parte dei servizi di guardiania o book shopping, anche i servizi didattici.
Come noto, il 7 aprile scorso è stato pubblicato un disciplinare che ha previsto un bando di gara sia per i servizi di guardiania, book shopping e sala, che per i servizi didattici, per i quali, s’intende l’inventario, la biblioteca, l’organizzazione di mostre ed eventi, la comunicazione e il trasporto di opere. I musei coinvolti da questo disciplinare sono quelli comunali, ossia: il Museo Civico Archeologico, il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, il Museo del Patrimonio Industriale, il Museo Morandi, il Museo per la Memoria di Ustica, il Museo Medievale e il Museo del Risorgimento.
In considerazione di tanto, si chiede anche di conoscere il motivo per il quale non sia stata fatta una ricognizione interna del personale già applicato al settore per verificare l’esistenza di figure in grado di ricoprire tali ruoli, così evitando di disperdere la professionalità e le competenze di 112 lavoratori che da anni contribuiscono a rendere fruibile ai cittadini i musei.
In definitiva, si chiede: quale garanzia avrà il Comune, che è proprietario dei musei, rispetto alla professionalità e preparazione dei dipendenti che la realtà privata aggiudicataria sceglierà; quali saranno i criteri con cui i nuovi addetti verranno selezionati; quale livello di cura l'Amministrazione pensa sarà garantito all’immenso patrimonio artistico che verrà messo a disposizione dei privati; se l'interesse dei privati a contenere i costi andrà a detrimento della qualità del lavoro".
Domanda del consigliere Piazza
"Premesso che il 27 maggio 2014 si è concluso il bando affidare fino al 30/9/2017 i servizi di accoglienza, biglietteria, bookshop, sorveglianza, custodia (lotto 1) e per servizi educativi con ideazione, progettazione, organizzazione e realizzazione dei percorsi didattici (lotto 2). Che il fabbisogno minimo presunto su base triennale per il lotto 1 è di 78.142 ore di cui la gran parte (44.553 ore) richiesta dal MAMbo-Museo Morandi e le restanti ripartite tra altri 6 musei.
Che tra i “servizi ausiliari complementari” del lotto 1 compaiono alcune delle attività fondamentali e caratteristiche della gestione museale quali:
- allestimenti, disallestimenti, montaggi e smontaggi, esecuzione di piccole manutenzioni, movimentazione e trasporto all’interno dei Musei di arredi, opere, cataloghi, materiali e attrezzature, anche in occasione di conferenze, mostre ed eventi
- controllo inventariale del patrimonio con l’ausilio di eventuali applicativi in uso;
- …monitoraggio e alla valutazione dell’utenza effettiva e potenziale, delle attività svolte e dei servizi erogati;
- attività inerenti la gestione e la conservazione del patrimonio museale; inventariazione, digitalizzazione di materiale librario, documentario ed opere;
- organizzazione e gestione di iniziative ed eventi culturali e promozionali; …predisposizione e realizzazione di materiali informativi, realizzazione di rassegne stampa, aggiornamento del sito web;
- organizzazione e gestione delle attività relative alla promozione, alla comunicazione e alla
Che questi “servizi ausiliari complementari” sono allocati al MAMbo-Museo Morandi
Che l’affido di queste attività culturali strategiche ad un soggetto esterno classificandole come “servizi ausiliari e complementari” in un bando per l’appalto dei “servizi di sorveglianza e custodia”, ha portato ad una situazione di agitazione tra i lavoratori dell’istituzione Bologna Musei che possiedono le competenze e le esperienze per svolgere direttamente questi servizi.
Che altro motivo di agitazione e preoccupazione è la completa esternalizzazione delle attività didattiche che ora danno completa autonomia nell’ideazione e progettazione delle attività didattiche all’aggiudicatario
Premesso inoltre che in un’assemblea promossa dai lavoratori, il noto giurislavorista Perigiovanni Alleva ha dichiarato:
“Il bando comunale per l’assegnazione in blocco a privati dei servizi di didattica e gestione del patrimonio museale di Bologna, è anticostituzionale. Ricordo che per la Cassazione affidare un appalto che ha come contenuto solo la mano d’opera è vietato, a meno che l’insieme dei lavoratori non riesca ad esprimere un valore aggiunto di know how tale che questo faccia sicura differenza per il committente rispetto allo stesso scopo. E in questo bando dei musei la differenza non si rileva”.
Che i lavoratori hanno dichiarato l’intenzione di percorrere vie legali. Si chiede alla Giunta Che valutazione da delle affermazioni del noto Giurislavorista e se ritiene esistano concreti rischi per l’amministrazione.
Se intende promuovere azioni nei confronti dei lavoratori (per esempio comunicazione) per portare le sue ragioni e scongiurare il rischio di contenziosi legali.
Di aggiornare il consiglio sullo stato di avanzamento dell’assegnazione del suddetto bando".
Risposta dell'assessore Ronchi
Grazie Presidente, ringrazio i consiglieri.
Guardi consigliere Tomassini, è evidente che io non posso non notare come, rispetto a processi di innovazione, forze politiche e non solo a sinistra -in questo caso Rifondazione Comunista che non so nemmeno se la prossima legislatura siederà ancora nel Consiglio regionale - prendano posizioni che sono di tipo conservativo. E' evidente dunque che io rispondo in termini politici su un argomento che voglio ricordare a tutti riguarda il Servizio gare su cui io, per rispetto delle regole dell'Amministrazione, non posso entrare. Perché un assessore non può intervenire su una gara il cui iter non è ancora completato e che per quanto riguarda la sua regolarità, ovviamente io mi affido alle competenze all'interno del Comune che sono il Segretario Generale e il Servizio Gare. Quindi per quanto mi riguarda, ho chiesto informazioni da questo punto di vista, stiamo parlando di un bando regolare che si può fare.
Poi i pareri sono tanti, io sono abituato. Il professor Riccòmini, che è un professore importante, è stato egli stesso presidente dell'Istituzione Musei, dovrebbe dunque sapere alcune cose, ma forse le ha dimenticate. Può capitare. Un giuslavorista che dice la sua opinione, ci sta. Dopodiché ognuno oltre ad annunciare delle cose, seguirà e farà quello che ritiene opportuno fare. Io non posso inseguire tutto quello che viene scritto sui giornali, altrimenti sa quale è il problema, che devo stare fermo. Funziona così, oramai esperienza di questo l'ho fatta. E siccome io dico che, si può essere più o meno d'accordo, ma insomma questa Giunta, questo Sindaco, questo Assessore hanno portato a casa dei risultati dopo molti anni di immobilismo, allora capisco il problema nasce ogni volta che si muove qualcosa . Ecco perché ho dato quella risposta che è una risposta politica non tecnica. Ora però, qui voglio darle una risposta tecnica: il bando in oggetto riguarda servizi che non vengono svolti dal personale comunale e che per molti anni hanno osservato soluzioni differenti. Vede, l'equivoco di è che si parla di privatizzazione dei Musei che è una cosa che non sta né in cielo né in terra; proprio da quei banchi mi avete accusato di fare delle ripubblicizzazioni. Quindi, poiché la Cultura non è solo musei, dovete capire che la nostra impostazione non è quella della privatizzazione, il che non vuol dire non avere rapporti con i privati, vuol dire solo che non siamo per le privatizzazioni. Quindi dire questo di fronte agli atti che noi abbiamo già compito significa fare della demagogia, perché questi atti dimostrano concretamente che non siamo per la privatizzazione e la Cultura bisogna guardarla a 360 gradi. Allora si veda quello che abbiamo fatto per l'Arena del Sole, si veda quel che abbiamo fatto in altri campi e si capirà chiaramente che non siamo per la privatizzazione. L'altra cosa è che si fa intendere è che non c'erano servizi esternalizzati nei musei. E invece c'erano, e il professor Riccòmini lo dovrebbe sapere, essendo stato presidente dell'Istituzione Musei e avendo approvato degli ordini e degli indirizzi che dicevano che alcuni servizi che non eravamo in grado di fornire - pur con la co progettazzione e con tutto quello che vogliamo metterci in campo- erano già esternalizzati.
Ecco, allora la creazione dell' unica Istituzione Bologna Musei ha comportato la necessità di qualificare con la collaborazione del Settore Gare tali compiti che erano frazionati, perché appunto noi avevamo due istituzioni museali. E anche su questo, mi permetta di dire che io rimango basito del fatto che ci siano persone autorevolissime, che oggi partecipano a queste assemblee scagliandosi contro l'Amministrazione, che non si siano mai accorte che un sistema museale con due Istituzioni Musei non può esistere. Perché quello era il problema. Dunque la creazione di un'unica Istituzione Bologna Musei ha comportato la necessità di qualificare, con la collaborazione del Settore Gare, tali compiti e l'adozione di procedure unitarie, e quindi non frazionate, per consentire il mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi del complesso dei servizi, attraverso procedure trasparenti e conformi a quanto prevede anche la normativa europea. Cioè abbiamo preso una situazione data che era gestita in un modo, dal nostro punto di vista, non ottimale e abbiamo fatto un'unica istituzione museale , la cui mancanza era un problema di questa città. Ribadisco, mi meraviglio che gli "autorevoli" non si siano accorti prima di questa cosa. Così abbiamo deciso di costruire un modello che, tenendo conto di ciò che era già esternalizzato, ci permetteva di portare ad unità questo percorso. La ricognizione delle competenze del personale comunale è oggetto quotidiano di attenzione da parte della Direzione dell'Istituzione Bologna Musei e, per le relative funzioni, da parte dei responsabili di Area e di Unità intermedie ed operative. Non ci sono modifiche della struttura organizzativa che abbiano comportato demansionamenti, ma, al contrario, i compiti di ciascun dipendente hanno trovato conferma nel fatto che quest'anno si è proceduto alla definizione dell'albero dei Servizi e dei Progetti con la corrispondente attribuzione di ruoli per il personale secondo modalità condivise con i rispettivi responsabili delle Aree Museali, il Dipartimento Cultura e Scuola e il Settore Personale, nonché con la successiva esplicitazione dei compiti di ciascuno attraverso i colloqui individuali e la compilazione (sottoscritta da ogni dipendente) delle relative schede come previsto dal Piano della Performance.
Oggetto della gara, quindi, è la possibilità di acquisto di servizi che integrino l'offerta complessiva dell'Istituzione Bologna Musei, confermando il suo ruolo di unico erogatore dei medesimi e senza concessione o sfruttamento del patrimonio pubblico a favore di privati.
La modalità di selezione del personale che sarà impiegato per i servizi in oggetto è uno dei principali temi di valutazione da parte della specifica Commissione nominata dal Settore Gare per l'appalto ed è determinata da criteri richiesti puntualmente nel capitolato (e nel relativo disciplinare) della gara.
Ora vengo anche alla sua domanda: ma come fate a risparmiare? Sa come facciamo a risparmiare? Per il fatto che c'era già la spesa sull'esternalizzazione. E' questa la demagogia, perché si sta dicendo che stiamo esternalizzando dei servizi che non erano esternalizzati. Non è vero: avevo già una situazione di quel tipo, solo che aveva la caratteristica di essere frazionata, e allora mi permetta di dire che per me il problema, dal punto di vista politico, è l' opposizione a un'innovazione utile per la città che è l'Istituzione Musei. Perché si vogliono mantenere delle piccole discrezionalità, che in questa città significano piccoli poteri.
Noi invece stiamo facendo un lavoro di trasparenza, di regolarizzazione in funzione di un modello che è moderno. Poi ognuno può dire quello che vuole sui giornali, ma questa Amministrazione sull'innovazione, sulla modernizzazione, sul fatto di riportare in termini, diciamo così, europei, la gestione della cultura, non si tira indietro. E noi andiamo avanti.
Arrivo alla risposta al collega Piazza. Ci sono delle regole che io non posso ignorare, ci sono dei protocolli d'intesa che stabiliscono chi si incontra a livello sindacale. Si tratta delle Usb, di Cgil, Cisl e Uil. Bene, l'assessore li ha incontrati. I Cobas non li incontro. Se lei ha un problema di questa natura, faccia una richiesta per cui si costruisca un protocollo d'intesa dell'Amministrazione anche con i Cobas. Perché io sto dentro a delle regole, non mi invento le cose e non posso, ogni volta che ci sono dieci lavoratori che si muovono attraverso i Cobas -che non sono riconosciuti da questa Amministrazione - cominciare a rincorrerli.
Non è vero che i sindacati sono contro. Sono contro i Cobas e forse parte dell'Usb. Perché quando c'è stata sul tavolo la richiesta di sospendere, la Cgil e il sindacato unitario sono stati d'accordo di non sospendere. Quindi, non è vero che i sindacati sono contro questa cosa: c'è una parte del sindacato, che non è tra l'altro all'interno dei protocolli che noi abbiamo firmato con le rappresentanze sindacali in dialogo con l'Amministrazione, che ha preso questa come bandiera e come battaglia. Questa è per me demagogia, io mi confronto con tutti, ma nelle sedi opportune e con coloro con i quali sono chiamato a confrontarmi. Perché altrimenti c'è da diventare matti ad inseguire qualunque cosa. L'Amministrazione deve avere una linea, si confronta con lei in questo Consiglio, nelle Commissioni, come ho fatto, ho incontrato i sindacati politicamente, sono stati fatti incontri sindacali a livello tecnico, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Ma non è che se uno mi dice o scrive una cosa monta un caso su delle basi che non esistono - perché privatizzazione della cultura, non esiste; esternalizzazione dei musei, non esiste; privatizzazione dei musei, non esiste - e non mette invece sul piatto la questione centrale, e cioè che noi stiamo riordinando una situazione che era già esternalizzata, e lo ribadisco, in un modo che forse non era consono a quello che deve essere in una città importante come Bologna in una prospettiva europea. Di questa cosa io sono convinto e vado avanti.
Il bando è ancora aperto, stiamo completando, ma ci sarà il momento in cui verificheremo tutto questo. E allora la verità verrà fuori. E allora io dico: finiamo il nostro iter, applichiamo il tutto e vediamo dopo cosa succede. Perché è bello lavorare di fantasia, ma poi la realtà viene fuori. Dopodiché, se è come dico io, mi aspetto che qualcuno riconosca di aver preso una posizione demagogica, senza avere approfondito. Anche qui, mi confronto con tutti, leggo tutti: anche questa cosa per cui tutti coloro che hanno avuto dei ruoli in passato all'interno dell'Istituzione Musei ci bacchettano per quello che stiamo facendo oggi, è una caratteristica di questa città, e mi permetta di dire che è leggermente fastidiosa. Vorrei che ogni tanto qualcuno dicesse: ho avuto un ruolo, mi limito a esprimere delle opinioni generali. Perché altrimenti sorge anche il sospetto che tutto questo sia figlio del solito 'si stava meglio quando si stava peggio', altra caratteristica molto diffusa in questa città.
Allora, lo ribadisco, noi andiamo avanti, siamo sereni sulle nostre scelte, ognuno può dire quello che vuole, ci sono delle procedure, abbiamo fatto gli incontri che dovevamo fare, quelli previsti, perché un assessore non può essere invitato con un volantino a un'assemblea dei Cobas, non può funzionare così. Ho dei rapporti istituzionali e devo mantenere questi rapporti, infatti le rispondo molto volentieri in questa sede, perché è il luogo deputato".
A cura di
Piazza Maggiore, 6