QUESTION TIME: CHIARIMENTI SUI GRAFFITI IN CITTA'
L'assessore alla Città storica Patrizia Gabellini ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Daniele Carella e Michele Facci (Pdl) sui graffiti in città.
La domanda d'attualità del consigliere Car...
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L'assessore alla Città storica Patrizia Gabellini ha risposto oggi, nella seduta di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Daniele Carella e Michele Facci (Pdl) sui graffiti in città.
La domanda d'attualità del consigliere Carella:
"Preso atto di quanto dichiarato alla stampa locale, da parte dell'assessore Gabellini, in merito alla situazione dei "graffiti" che deturpano i muri cittadini, chiedo all'Amministrazione, una volta si dovesse riuscire ad attuare una pulizia di fondo e a ripristinare una situazione di decoro, ormai da tempo immemorabile non più sussistente, magari coinvolgendo quanti più soggetti privati possibile, quale tipo di azione sarà intrapresa per tutelare gli ingenti investimenti pubblici e privati, necessari a raggiungere l'obiettivo? Inoltre domando se l'Amministrazione sia in grado di calcolare, almeno con buona e credibile approssimazione, quante risorse finanziarie saranno e/o sarebbero necessarie, per ripulire integralmente dai "graffiti" i muri pubblici e quante per quelli privati, nella intera città di Bologna?"
La domanda d'attualità del consigliere Facci:
"Dopo avere appreso dalla stampa di questi giorni il pensiero dell'assessore Gabellini in merito al problema dei graffiti in città ("non sono una priorità", avrebbe detto), chiedo di conoscere se effettivamente l'assessore Gabellini ritiene che il problema graffiti non sia una priorità per la città; se la Giunta non ritiene di dovere investire ulteriori risorse ed energie nella lotta al degrado cittadino, che comprende per l'appunto anche il problema "graffiti"; se la Giunta non ritiene di dovere aumentare anche le misure repressive attualmente previste per gli imbrattatori da parte del nostro Regolamento".
La risposta dell'assessore alla Città storica Patrizia Gabellini:
Comincio con alcune ipotesi sui costi, che non hanno il carattere della certezza, ma che consentono comunque di valutare l'ordine di grandezza per affrontare una pulizia ampia, se non integrale, dei muri della città. Premetto che valutare economicamente questo intervento comporta la considerazione di diverse variabili: il tipo di materiale da pulire arenaria, cotto, intonaco, marmi evidentemente comportano interventi di natura diversa e quindi diverso costo; gli strati delle scritte che sono presenti sulle superfici; il costo della manodopera e dei materiali usati.
Allora, ho provato a partire dall'unico dato certo che abbiamo: che nel 2010 con circa 160.000€ si pulirono i muri di circa 100 numeri civici. Mi sono informata su quanti siano i numeri civici di Bologna e risultano dal sistema informativo territoriale 66.251 nell'intero Comune. Quelli del centro storico che, anche se non da solo, è certamente il più coinvolto da questo fenomeno di cui parliamo, sono 18.752. Ho chiesto anche di poter fare un affondo sui numeri civici sotto i portici. Questo è un dato che deve essere stimato con diversi gradi di approssimazione perché ci sono una serie di difficoltà tecniche, e ammonta circa a 8.000 civici.
Lascio a lei consigliere fare alcuni calcoli partendo da quel dato,160.000 euro per 100 numeri civici, evidentemente non sono interessati tutti i numeri civici, occorre fare delle valutazioni percentuali, sarebbero necessari dei campionamenti per sapere che percentuale di civici nelle diverse parti della città sono interessati da vandalismo grafico. Però parliamo in ogni caso di milioni di euro, non quella cifra che si ipotizza di poter affrontare la pulizia totale della città. Io li ho fatti i calcoli e li potete fare molto facilmente anche voi.
Rispondo all'altro punto della domanda del consigliere Carella. Qualora avessimo la possibilità di affrontare nella sua globalità e non in maniera puntuale, come pure ci si accinge a fare con un criterio di selezione molto ragionevole ma anche molto forte, con il progetto che ha presentato in commissione il collega Malagoli, se potessimo affrontare, perché la volontà c'è tutta visto il concorso di questo fenomeno a dare quell'immagine di degrado che tutti lamentiamo, se pulissimo tutto, che cosa potremmo fare per non sperperare l'entità di questo grande investimento di persone, organizzazione e danaro.
Io ho provato a mettere in fila alcune linee di azione che andrebbero considerate tutte insieme, perché nessuna di queste è risolutiva come dimostrano le esperienze che sono cominciato nel 2009, tutte singolarmente interessanti e vituosi, però tutte singolarmente inefficaci rispetto alla estensione del fenomeno che ricordo qui è presente nella sua fattispecie, ma vi ricordo è un vero flagello delle aree urbane metropolitane.
Sono cinque possibili misure che espongo in maniera telegrafica:
La manutenzione della città è stata da questa Giunta considerata un punto condiviso in toto ed è comparso tra le priorità nella sua interezza, ed è una voce di bilancio che non è stata messa in discussione neppure dalle prime indicazioni sugli orientamenti che si terranno per il nuovo. Non è di questo che stiamo discutendo, ma sui tanti ingredienti della manutenzione ciascuno dei quali richiede specifica conoscenza e risorse.
Quello dei graffiti è problema da affrontare alla radice, ne vanno capite le ragioni e individuate le dinamiche ed è un lavoro lungo, che durerà degli anni.
Tenendo conto di quello che è stato fatto e che va continuato con tenacia.
Sull'ultimo punto sollevato dal consigliere Facci, se non sia il caso di aumentare le misure repressive, se andate a leggere l'articolo di regolamento di Polizia, credo che il problema sia quello di riuscire ad applicarlo.
I dati dell'operazione Pandora dimostrano che se i Nuclei territoriali hanno la possibilità di lavorare con continuità i risultati possono essere rilevanti. E' stato fatto un censimento di oltre 30.000 tag che hanno permesso di individuare e deferire alle autorità giudiziarie 36 graffitari, fare perquisizioni per u totale e sequestrare 800 bombolette. Sono operazioni che dicono secondo me che non si tratta solo di misure repressive, ma di avere le energie per operare di conseguenza".
La domanda d'attualità del consigliere Carella:
"Preso atto di quanto dichiarato alla stampa locale, da parte dell'assessore Gabellini, in merito alla situazione dei "graffiti" che deturpano i muri cittadini, chiedo all'Amministrazione, una volta si dovesse riuscire ad attuare una pulizia di fondo e a ripristinare una situazione di decoro, ormai da tempo immemorabile non più sussistente, magari coinvolgendo quanti più soggetti privati possibile, quale tipo di azione sarà intrapresa per tutelare gli ingenti investimenti pubblici e privati, necessari a raggiungere l'obiettivo? Inoltre domando se l'Amministrazione sia in grado di calcolare, almeno con buona e credibile approssimazione, quante risorse finanziarie saranno e/o sarebbero necessarie, per ripulire integralmente dai "graffiti" i muri pubblici e quante per quelli privati, nella intera città di Bologna?"
La domanda d'attualità del consigliere Facci:
"Dopo avere appreso dalla stampa di questi giorni il pensiero dell'assessore Gabellini in merito al problema dei graffiti in città ("non sono una priorità", avrebbe detto), chiedo di conoscere se effettivamente l'assessore Gabellini ritiene che il problema graffiti non sia una priorità per la città; se la Giunta non ritiene di dovere investire ulteriori risorse ed energie nella lotta al degrado cittadino, che comprende per l'appunto anche il problema "graffiti"; se la Giunta non ritiene di dovere aumentare anche le misure repressive attualmente previste per gli imbrattatori da parte del nostro Regolamento".
La risposta dell'assessore alla Città storica Patrizia Gabellini:
Comincio con alcune ipotesi sui costi, che non hanno il carattere della certezza, ma che consentono comunque di valutare l'ordine di grandezza per affrontare una pulizia ampia, se non integrale, dei muri della città. Premetto che valutare economicamente questo intervento comporta la considerazione di diverse variabili: il tipo di materiale da pulire arenaria, cotto, intonaco, marmi evidentemente comportano interventi di natura diversa e quindi diverso costo; gli strati delle scritte che sono presenti sulle superfici; il costo della manodopera e dei materiali usati.
Allora, ho provato a partire dall'unico dato certo che abbiamo: che nel 2010 con circa 160.000€ si pulirono i muri di circa 100 numeri civici. Mi sono informata su quanti siano i numeri civici di Bologna e risultano dal sistema informativo territoriale 66.251 nell'intero Comune. Quelli del centro storico che, anche se non da solo, è certamente il più coinvolto da questo fenomeno di cui parliamo, sono 18.752. Ho chiesto anche di poter fare un affondo sui numeri civici sotto i portici. Questo è un dato che deve essere stimato con diversi gradi di approssimazione perché ci sono una serie di difficoltà tecniche, e ammonta circa a 8.000 civici.
Lascio a lei consigliere fare alcuni calcoli partendo da quel dato,160.000 euro per 100 numeri civici, evidentemente non sono interessati tutti i numeri civici, occorre fare delle valutazioni percentuali, sarebbero necessari dei campionamenti per sapere che percentuale di civici nelle diverse parti della città sono interessati da vandalismo grafico. Però parliamo in ogni caso di milioni di euro, non quella cifra che si ipotizza di poter affrontare la pulizia totale della città. Io li ho fatti i calcoli e li potete fare molto facilmente anche voi.
Rispondo all'altro punto della domanda del consigliere Carella. Qualora avessimo la possibilità di affrontare nella sua globalità e non in maniera puntuale, come pure ci si accinge a fare con un criterio di selezione molto ragionevole ma anche molto forte, con il progetto che ha presentato in commissione il collega Malagoli, se potessimo affrontare, perché la volontà c'è tutta visto il concorso di questo fenomeno a dare quell'immagine di degrado che tutti lamentiamo, se pulissimo tutto, che cosa potremmo fare per non sperperare l'entità di questo grande investimento di persone, organizzazione e danaro.
Io ho provato a mettere in fila alcune linee di azione che andrebbero considerate tutte insieme, perché nessuna di queste è risolutiva come dimostrano le esperienze che sono cominciato nel 2009, tutte singolarmente interessanti e vituosi, però tutte singolarmente inefficaci rispetto alla estensione del fenomeno che ricordo qui è presente nella sua fattispecie, ma vi ricordo è un vero flagello delle aree urbane metropolitane.
Sono cinque possibili misure che espongo in maniera telegrafica:
- l'indentificazione di coloro che si organizzano per veri e propri raid e conseguenti interventi sanzionatori. Questa per esempio è stata la caratteristica fondamentale del progetto Pandora, partito nel luglio del 2010, che era stato lanciato dal Commissario Cancellieri e che ha dato dei risultati che richiamo dopo allacciandomi alla risposta al consigliere Facci. Questa azione va a colpire con indagini di polizia le squadre organizzate.
- un'ampia campagna educativa nei confronti dei giovani, perché come è emerso da Pandora tra le persone identificate c'è solo un 45enne, per il resto è un fenomeno tipicamente giovanile, col coinvolgimento attivo delle scuole e dell’Università allo scopo di diffondere la consapevolezza del danno provocato sia economico che di immagine. Il fenomeno è di tale ampiezza che andrebbe promossa una vera e propria campagna comunicativa con mezzi diversi. Direi che va in questa direzione la proposta dell'Amministrazione presentata dall'assessore Malagoli in quanto punta a cominciare dalle scuole, le più maltrattate, perché è dalle scuole che si instaura il rapporto iniziale con i giovani.
- il mantenimento di incentivi per la ripetizione da parte dei privati degli interventi che vanno messe in conto con tempestività, infatti più un muro è imbrattato, stratificando scarabocchi su scarabocchi, più attira, e la ripetizione per un certo numero di volte. Su questo è stata istruita una modalità, con le imprese che fanno sconti e con incentivi da parte dell'amministrazione per coloro che per esempio nei portici debbono pagare l'uso dello spazio pubblico.
- garantire un flusso costante di risorse per il mantenimento dell’intervento nei luoghi pubblici. Previsto dalla proposta dell’assessore ai Lavori pubblici utilizzando una quota della tassa di soggiorno. Questa è una nuova azione che utilizza una tassa che ha una sua destinazione di reinvestire nella qualità della città ha una relazione che è evidente. Una quota parte della tassa di soggiorno può garantire un flusso negli anni. Quest'anno si conta di poter partire con 100-150.000 euro.
- ultimo punto per sistematizzare cose che si fanno o sis tanno facendo prevede di individuare i luoghi più colpiti e su questi convogliare l’intervento dei writer/artisti: le opere sono un potente antidoto, al quale sono molto sensibili anche i giovani. Esperienza già fatta con successo in città con i graffiti in senso proprio fatti in alcune stazioni del SFM a garanzia molto osservata anche dai giovani per il mantenimento dell'opera, su promozione dell’assessorato alla cultura.
La manutenzione della città è stata da questa Giunta considerata un punto condiviso in toto ed è comparso tra le priorità nella sua interezza, ed è una voce di bilancio che non è stata messa in discussione neppure dalle prime indicazioni sugli orientamenti che si terranno per il nuovo. Non è di questo che stiamo discutendo, ma sui tanti ingredienti della manutenzione ciascuno dei quali richiede specifica conoscenza e risorse.
Quello dei graffiti è problema da affrontare alla radice, ne vanno capite le ragioni e individuate le dinamiche ed è un lavoro lungo, che durerà degli anni.
Tenendo conto di quello che è stato fatto e che va continuato con tenacia.
Sull'ultimo punto sollevato dal consigliere Facci, se non sia il caso di aumentare le misure repressive, se andate a leggere l'articolo di regolamento di Polizia, credo che il problema sia quello di riuscire ad applicarlo.
I dati dell'operazione Pandora dimostrano che se i Nuclei territoriali hanno la possibilità di lavorare con continuità i risultati possono essere rilevanti. E' stato fatto un censimento di oltre 30.000 tag che hanno permesso di individuare e deferire alle autorità giudiziarie 36 graffitari, fare perquisizioni per u totale e sequestrare 800 bombolette. Sono operazioni che dicono secondo me che non si tratta solo di misure repressive, ma di avere le energie per operare di conseguenza".
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Piazza Maggiore, 6