QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUI DISAGI PER CAOS DEGLI STRADARI


L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sui disagi per il caos degli stradari.

Domanda della consigliera Borgonzoni

"Visto l'articolo di stampa - Repubblica Bologna, 20 ap...

Descrizione

L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sui disagi per il caos degli stradari.

Domanda della consigliera Borgonzoni

"Visto l'articolo di stampa - Repubblica Bologna, 20 aprile p.11 - relativo al 'caos degli stradari', si chiede al Sindaco quali siano gli intendimenti della Giunta per risolvere la questione ben esplicitata nell'articolo allegato e pertanto venire incontro alle esigenze di questa famiglia bolognese e se convenga con la scrivente sull'affermazione che le politiche scolastiche non dovrebbero essere un mero esercizio burocratico da parte degli uffici preposti, come parrebbe sempre da quanto riportato dalla stampa".

Risposta dell'assessore Pillati

"Gentile consigliera Borgonzoni,
il tema delle iscrizioni alle scuole statali e comunali è molto complesso e si inserisce in un processo nel quale gli interlocutori sono molteplici.
Per le scuole statali, voglio ricordarlo, la competenza principale è dell'Amministrazione statale e il Comune, in particolare i quartieri, esercitano unicamente una funzione di programmazione attraverso la definizione dei cosiddetti stradari.
È solo per la scuola d'infanzia che il Comune di Bologna, grazie al sistema unico di iscrizione, definisce direttamente i criteri di iscrizione e di ammissione.
Per tutti gli altri ordini di scuola la competenza è del Ministero dell'Istruzione, che ogni anno pubblica un'apposita circolare, e dei singoli Istituti scolastici che definiscono i criteri di ammissione.

Ho fatto questa premessa per sottolineare che gli atti di programmazione del Comune, quali gli stradari, che vengono spesso presi di mira come causa di tutti i mali, possono, sulla base della residenza, indirizzare i flussi delle iscrizioni, ma non possono in alcun modo vincolare le scelte dei genitori, né entrare nel merito dei criteri di ammissione che sono di competenza delle singole scuole.

Quindi, mentre per la scuola d'infanzia i criteri di ammissione sono unici a livello cittadino, per gli altri ordini di scuola non solo possono essere diversi da scuola a scuola, ma lo stradario costituisce solo un criterio al quale il Consiglio di Istituto attribuisce valore nel caso di eccedenze di domande. Non è in alcun modo vincolante.

Ricordo che i meccanismi che regolano le iscrizioni si sono ulteriormente modificati a partire dallo scorso anno, con l’introduzione delle iscrizioni esclusivamente on line. In base alle circolari applicative, le famiglie devono individuare, come prima scelta, la scuola d’interesse, che talvolta non coincide con quella di stradario e in alcuni casi anche la seconda e la terza scelta non sono collegate né allo stradario, né ad altre scuole della stessa Istituzione Scolastica.
In questa situazione mi pare improprio attribuire responsabilità all'Amministrazione comunale e alla definizione degli stradari se in taluni casi si possono verificare situazioni particolari e di disagio per i genitori.

È evidente però che il tema è noto e abbiamo cercato anche interlocuzione con l'Amministrazione statale per cercare di prevenire questi fenomeni.
Nel tavolo cittadino che quest'anno abbiamo attivato con l'Ufficio scolastico regionale e con i dirigenti scolastici per monitorare le iscrizioni alle scuole del primo ciclo sono risultate diverse centinaia le situazioni di genitori che hanno scelto scuole non di stradario. La conseguenza di questo può essere talvolta che i genitori si trovano esclusi dalle scuole non di stradario e paradossalmente in seconda battuta anche da quelle di stradario che nel frattempo si possono essere riempite con le ammissioni di bambini di fuori stradario che però quella scuola l'hanno scelta come prima preferenza.
Abbiamo condiviso con l'Ufficio scolastico regionale che non è sufficiente coordinare e monitorare il processo delle iscrizioni, è necessario da un lato individuare meccanismi di comunicazione che valorizzino maggiormente la scelta delle scuole di stradario da parte delle famiglie e dall'altro favorire criteri di ammissione più omogenei e coerenti tra le diverse scuole. Voglio però sottolineare, come alcuni dirigenti scolastici hanno evidenziato esplicitamente, che si tratta di obiettivi non facili da raggiungere e dunque di un processo complesso da governare.

Vengo, infine, alla situazione segnalata sulla stampa.
Ci sono criteri di ammissione che, come ho detto, per la scuola d'infanzia e per la scuola primaria sono gestiti da istituzioni differenti.
Ci sono stradari che possono non essere perfettamente coincidenti tra infanzia e scuola primaria, non per mancanza di coerenza ma semplicemente perché quelli della scuola d'infanzia possono essere di dimensione inferiore, quindi più capillari di quelli della scuola primaria, perché il numero delle scuole d'infanzia è nettamente superiore a quello delle scuole primarie. Voglio sottolineare anche che diverse scuole primarie non hanno una scuola d'infanzia nello stesso plesso: in questi casi è impossibile, quindi, avere due figli che frequentino scuole diverse in uno stesso plesso. Non è scontato che ciò possa sempre accadere anche quando nello stesso plesso di una scuola primaria vi è una scuola d'infanzia, proprio perché in genere le dimensioni delle scuole d'infanzia sono inferiori a quelle delle scuole primarie e dunque questa corrispondenza non può essere comunque garantita.
A ciò si deve, però, aggiungere in questa specifica situazione un'ulteriore particolarità che riguarda la scuola primaria verso cui la famiglia aveva indirizzato inizialmente la propria preferenza, le Longhena, il cui consiglio di Istituto, come ricorderete, ha limitato, nonostante le sollecitazioni dell'Amministrazione comunale, l'accesso alla scuola ai residenti del quartiere Saragozza. Le famiglie del quartiere Saragozza che sono rimaste escluse da quella scuola stanno sicuramente vivendo dei disagi, che si sta cercando di gestire, come ad esempio il trasporto per chi ha scelto di frequentare la scuola Cremonini Ongaro che come sappiamo è situata

Avviandomi alla conclusione, voglio ribadire che è la combinazione di diversi fattori quali le preferenze famiglie, gli stradari e i criteri di ammissione differenti tra ordini di scuola (primaria e scuola d'infanzia) ma anche tra istituzioni scolastiche statali a determinare talvolta situazioni particolari, che, ci rendiamo conto, per alcune famiglie sono difficili da gestire.
Credo che le situazioni particolari vadano affrontate come tali e con la dovuta attenzione e flessibilità per cercare di risolvere, quando possibile, difficoltà come quelle segnalate. Per questo invito i genitori interessati a rivolgersi al quartiere, per verificare quali soluzioni è possibile mettere in campo per andare incontro alle loro esigenze".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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