QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI ORARI DEI SERVIZI CULTURALI DELLA CITTÀ


L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega N) sugli orari dei servizi culturali della città.

Domanda della consigliera Scarano:

"La stampa riporta la notizi...

Descrizione

L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega N) sugli orari dei servizi culturali della città.

Domanda della consigliera Scarano:

"La stampa riporta la notizia della scarsa flessibilità di orari dei nostri musei e della difficoltà di rendere almeno omogenei gli stessi; a questo proposito, chiedo al Sindaco e alla Giunta se non ritengano sia un compito politico istituzionale quello di creare o stimolare una concertazione, se non addirittura una sinergia, tra le attività comunali e private che offrono servizi culturali e le altre realtà cittadine: Università, Ascom, Confesercenti, Federalberghi (tanto per citare alcune sigle), affinché i cittadini e i turisti non trovino una città chiusa, sia quando vengono a visitare e scoprire la nostra città, sia in occasione di eventi che richiamano molta attenzione su Bologna".

Risposta dell'assessore Ronchi:
"Grazie, apprezzo molto la sua domanda. E' in corso in questo momento a Bologna La Fiera del Libro per Ragazzi e abbiamo appena sottoscritto un protocollo d'intesa con la Fiera. Se lei in questi giorni gira per Bologna, trova tutte le nostre istituzioni aperte e la Fiera aperta. Continuamente noi facciamo attività di coordinamento con realtà pubbliche e private in cui mettiamo a disposizione le nostre Istituzioni per creare dei momenti importanti per la città. I questi due anni e mezzo si è visto un incremento del Turismo e , come ho avuto modo di ricordarle più volte, poiché io non credo sia giusto parlare di monoculture, non credo nemmeno che la Cultura sia l'unica responsabile dell'aumento del Turismo in questa città, però mi permetta, una percentuale me l'assumo come merito. Decida lei se il 5, il 10 o il 15%, ma una percentuale c'è ed è il segno che stiamo lavorando in un certo tipo di direzione. Quindi il dato è un dato positivo: stiamo migliorando grazie anche anche alle politiche culturali che stiamo mettendo in campo e grazie anche all'integrazione di queste politiche culturali con i soggetti pubblici e privati.

Per quanto riguarda la notazione di Città d'Arte, voglio specificare che questa etichetta si riferisce a città con certe caratteristiche, Urbino, Ferrara, sono città più piccole che hanno un grande patrimonio artistico come Bologna, ma che rispetto a Bologna non hanno la stessa capacità di produrre attività. Quindi io ho sempre dette che la nozione di città d'Arte come è normalmente considerata nel Paese, è troppo stretta per Bologna. Bologna è una grande città europea della Cultura. Perché oltre ai beni culturali aggiunge anche una serie di attività culturali che la fanno conoscere nel mondo. Le attività della Cineteca, per esempio, non sono attività legate ai Beni culturali, ma ci hanno portato sul "Times", sul "Guardian", ci hanno portato sulle televisioni internazionali grazie, per esempio, alla pubblicazione di un inedito di Chaplin che era conservato dalla Cineteca, perché, come lei sa, la Cineteca possiede l'archivio di Charlie Chaplin. Quindi era questo il senso, che non intendeva essere riduttivo, ma intendeva andare verso la giusta comprensione di chi siamo e che cosa facciamo. A volte, per tentare una piccola polemica rischiamo di trasformare Bologna in una cosa più piccola di quello che è, invece io credo che Bologna non vada misurata con città che pure io amo molto, come la mia Ferrara, ma che vada misurata con Londra con Parigi e con Berlino. Io ho questa visione. Può darsi che vada meglio paragonarsi con realtà più piccole come Urbino e Ferrara, ma la mia visione è europea.

Per quanto riguarda i musei io ho fatto una dichiarazione perché sono abituato a dire quello che si può realizzare e poi a realizzarlo. Io faccio così. Allora sui musei io devo tenere conto di una cosa, intanto gli orari dei musei comunali sono i più elastici di tutte le strutture museali presenti nella nostra città. Noi abbiamo un problema che è quello da cui è nato il dibattito - utile, perché aiuta a capire - all'interno del Resto del Carlino e cioè esiste una proprietà che è statale che si chiama Pinacoteca. Ora possiamo fare qualsiasi cosa, ma non è che il Comune si possa sostituire allo Stato nel decidere delle aperture e delle chiusure della Pinacoteca. Allora benissimo, noi proveremo a fare il coordinamento, proveremo a fare tutto, ma se il Sovraintendente della Pinacoteca che è una persona con cui abbiamo un ottimo rapporto, non riesce ad avere un po' più di fondi dallo Stato - e qui apro una parentesi, per sottolineare che il rapporto tra Prodotto Interno Lordo e investimenti sulla Cultura, nel nostro Paese pari all'1,1%, ultimo Paese d'Europa dietro la Grecia, dietro Malta, dietro la Lituania. Quindi è ovvio che c'è un problema di investimenti complessivi dello Stato sulle strutture culturali. Allora se lo Stato non interviene aumentando questa quota e permettendo alle strutture statali di avere delle aperture maggiori, il Comune può anche sollecitare, ma non ce la fa. Allora noi proveremo a coordinare, ma esiste una altro problema, negli orari bisogna usare l'intelligenza, cioè bisogna capire che noi non è che dobbiamo avere degli orari uguali per tutti sei giorni la settimana, perché dipende dalle strutture su cui lavoriamo. Faccio un esempio, Mambo che è un Museo di Arte Contemporanea, non ha senso che stia aperto come l'Archeologico - e su questo punto è intervenuto in maniera appropriata il presidente dell'Istituzione Musei- Mambo ha molto più senso che stia aperto in una quota pomeridiana serale, perché il tipo di pubblico che frequenta quel tipo di struttura tende a farlo in questa fascia oraria. Allora è un ragionamento complesso, dopo di ché ho detto semplicemente che è un' utopia perché ripeto, se vedo come è in questo momento il quadro delle proprietà, la situazione dal punto di vista economico finanziario di uno dei punti che secondo me è uno tra i più qualificati di questa città e cioè la Pinacoteca, vedo con difficoltà il fatto che possa magicamente avere delle aperture maggiori di quelle attuali. C'è un problema lì di carta per le fotocopie. Cioè dobbiamo renderci conto di come lavorano questi. Allora se vogliamo fare un Ordine del Giorno come Consiglio Comunale, in ci si invita il Governo ad aumentare il finanziamento e a lasciare l'ultimo posto come rapporto Prodotto Interno Lordo/Investimenti sulla Cultura , io sarò il primo ad appoggiarlo e questo probabilmente anche al Sovraintendente Ficacci farà molto piacere.

Ecco allora io credo che dobbiamo capire che questo è il contesto e poi, detto questo, tutto quello che possiamo fare lo facciamo e comunque faremo un tavolo di coordinamento tentando di capire dove possiamo arrivare. L'ultima osservazione è questa, esiste un protocollo d'intesa che su alcune questioni che riguardano gli orari di apertura e l'utilizzo del volontariato costringe a tavoli di contrattazioni piuttosto complessi con i Sindacati. Poiché io a questi tavoli ho già partecipato, per esempio quando abbiamo trasformato la Cineteca in Fondazione, sono abituato - e mi conoscete - a dire le cose come stanno. Capisco che è più facile dire che faremo tutto, che sarà un mondo migliore e che sarà tutto bello. Io non sono abituato così, cerco di dire la verità rispetto alla realtà che sono impegnato a gestire. Detto questo accolgo positivamente le sue osservazioni e le dico che stiamo lavorando sempre e comunque nella direzione di costruire coordinamenti tra le nostre istituzioni e soggetti privati o del privato sociale, le ho fatto l'esempio del protocollo d'intesa con la Fiera in occasione della Fiera del Libro per Ragazzi, ma ne potrei fare degli altri. Grazie."

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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