QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU SERVIZI EDUCATIVI 0-6 E ASP


L'assessore con delega ai rapporti con le Asp, Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sui servizi educativi 0-6 e il futuro delle Asp.

La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tom...

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L'assessore con delega ai rapporti con le Asp, Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sui servizi educativi 0-6 e il futuro delle Asp.

La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):

"Con riferimento agli articoli di stampa pubblicati dai quotidiani locali in merito alla "doppia ASP", chiedo al Sindaco di sapere il motivo della brusca inversione di marcia operata riguardo il progetto "ASP unica", nonché i vantaggi che l'annunciata riforma darà ai cittadini bolognesi, al Comune ed al personale delle scuole per l'infanzia. Chiedo anche di sapere se l'iter decisionale contemplerà un percorso partecipato ove tutte le parti in causa possano formulare proposte od esprimere giudizi e critiche".


La risposta dell'assessore con delega ai rapporti con le Asp, Luca Rizzo Nervo:

"L'Amministrazione comunale, come tutte le amministrazioni in questo momento, intorno a degli obiettivi di mandato, e anche per obiettivi di governo, deve avere la capacità di adeguare, anche più volte, gli strumenti che ha a disposizione per realizzarli quegli obiettivi. Siamo in un momento storico in cui nulla sta fermo, soprattutto gli impianti normativi di riferimento, e conseguentemente le possibilità assegnate ai comuni. E tuttavia c'è la volontà, e proverò a confermarle anche una coerenza, per la realizzazione con quelli che sono gli obiettivi di fondo espressi nel nostro programma di mandato e ancor prima nel programma elettorale del Sindaco. In quei documenti, infatti, nel programma di mandato in particolare, si legge come l'obiettivo dell'Amministrazione lungo questo mandato, e sottolineo di mandato anche perché rispetto alla costituzione dell'Asp unica ho sentito in questi giorni parlare di ritardi, sia quello di realizzare una Asp unica che costruisca unitariamente una filiera del sociale e del socio-sanitario attorno ad un'unica responsabilità gestionale appunto affidata all'Asp unica di Bologna. La complessità di un progetto come l'Asp unica, al netto delle sospensioni dovute alla necessità di approfondire alcuni aspetti fiscali che le sono ben noti, è tale che necessita certamente di un approfondito dibattito e di attenta verifica di tutti gli aspetti funzionali e organizzativi e che quindi pone in tempi ragionevoli la costituzione dell'Asp in due anni.
Cioè l'idea di fondo, più volte portata all'attenzione anche della Commissione e del Consiglio comunale, non è solo, ma anche quella di addivenire a delle economie di scala, a dei risparmi, a sottrarre risorse per il funzionamento della macchina per destinarle invece alla qualificazione e perché no all'ampliamento dei servizi, ma è anche quella di riportare sotto una responsabilità unitaria quello che non può più essere separato.
Oggi una lettura del bisogno sociale e socio sanitario in termini di target di popolazione come avviene con una responsabilità sui minori per l'Asp Irides, con una responsabilità sugli anziani del Giovanni XXIII e con quella sugli adulti e in parte sugli anziani dell'Asp Poveri vergognosi, non risponde alla lettura corretta che invece è sempre più per matrici orizzontali che vedono i bisogni attraversare i diversi target di popolazione attorno ai bisogni delle famiglie bolognesi. Da qui una filiera unitaria del socio sanitario, attorno ad una responsabilità unica in capo all'Asp. Questo l'obiettivo che in maniera chiara è fissato nel nostro programma di mandato.

Sempre nel programma di mandato, la Giunta Merola dice chiaramente che l'altro obiettivo è realizzare l'Istituzione per le scuole bolognesi, immaginando un soggetto, un'istituzione, che potesse chiamare a sintesi tutto il lavoro, l'investimento, la scelta prioritaria data dall'Amministrazione alla scuola, ai servizi educativi della città, e che potesse sperimentare non solo nuovi modelli anche gestionali, pur all'interno di una responsabilità pubblica, ma anche divenire luogo di un aggiornamento e di un rafforzamento del profilo pedagogico dei nostri servizi e quindi un luogo di pensiero, gestione e di qualificazione dei nostri servizi educativi e scolastici.

Come lei ben sa, siamo stati sottoposti, dal momento in cui abbiamo dichiarato queste volontà e questi obiettivi, a una serie di mutamenti normativi - di cui la più significativa è la legge della cosiddetta Spending Review - che ci hanno posto dei vincoli non solo e non tanto legati al rispetto del patto di stabilità e ai vincoli ancora più stringenti di spesa per il personale, ma anche esplicitamente la Spending Review ci pone davanti all'impossibilità di realizzare qualsivoglia nuovo ente strumentale. Cioè, ai Comuni italiani è oggi sottratta la possibilità di istituire nuovi enti, nuove istituzioni, nuove aziende speciali, qualsivoglia ente strumentale. Questo evidentemente ha reso impossibile realizzare quello che era scritto nel mandato, ossia una istituzione per i Servizi educativi e scolastici che ne sottolineasse l'identità specifica e ne riconoscesse l'identità specifica e il lavoro dei suoi professionisti. Da questo la volontà di mantenere fermo un obiettivo mutando gli strumenti con cui questo obiettivo potesse essere realizzato. Abbiamo valutato diverse ipotesi tra cui quella di portare- essendocene la possibilità ed essendo in discussione in questo momento, a livello regionale, una nuova legge sulla modalità pubblica di gestione dei servizi che indica l'allargamento, in maniera ancora più specifica di quanto non facesse la L 2/2003, ai servizi educativi scolastici dei possibili campi di azione delle Asp - l'ipotesi di una Asp unica che contenesse anche i servizi educativi scolastici e abbiamo poi però verificato la possibilità - e ad oggi questa è la nostra preferenza - di consolidare una Asp dedicata esclusivamente all'educazione e alla scuola che ne sottolinei appunto l'identità specifica e che riconosca la professionalità di chi vi opera e possa essere lo strumento, non solo per rispondere ad un problema contingente, ma anche per rendere ancora più evidente una scelta e un conseguente investimento sulla scuola bolognese e i servizi educativi. Cioè, pensiamo di realizzare, consolidando l'esperienza di Asp Irides e vocandola a questo nostro obiettivo che era obiettivo di mandato, un' Asp unica dei Servizi sociali e sanitari che metta insieme le due principali che si occupano di servizi socio sanitari - Asp Poveri Vergognosi e Giovanni XXIII - e che porti però anche la parte di servizi dedicati ai minori, che oggi sono nell' Asp Irides, dentro la Asp unica dei Servizi socio-sanitari; e un'Asp invece dedicata alla scuola e all'educazione invece dell'Istituzione che avremmo voluto realizzare e che le normative nazionali ci impediscono di realizzare.

Mi dispiace non poter approfondire i vantaggi - che non sono pochi- che queste due Istituzioni possono apportare sia ai nostri Servizi sociali che ai nostri Servizi educativi, ma proverò ad approfondire l'argomento nella risposta alla mia prossima domanda di Question Time di oggi"

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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