QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU OCCUPAZIONI DEI COLLETTIVI E PROTOCOLLO ANTISFRATTI
L'assessore alla Legalità Nadia Monti, nella seduta odierna di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Scarano (Lega nord) sulle occupazioni dei collettivi e il protocollo antisfratti.
La domanda d'attualità della c...
Pubblicato il:
Descrizione
L'assessore alla Legalità Nadia Monti, nella seduta odierna di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Scarano (Lega nord) sulle occupazioni dei collettivi e il protocollo antisfratti.
La domanda d'attualità della consiglieraScarano:
"Visti gli articoli di stampa relativi alle ennesime occupazioni da parte dei collettivi si chiede se tali situazioni che ormai si ripetono quasi settimanalmente in città suscitano perplessità e preoccupazioni nella Giunta; se si ritiene che questi comportamenti da parte dei collettivi siano dovuti anche agli atteggiamenti assunti sinora dall'amministrazione che non sempre ha avuto un comportamento fermo e deciso nei confronti di chi agisce illegalmente (vedi il caso Atlantide); se ritiene che tali collettivi debbano essere 'aiutati dall'amministrazione' ed in cosa consistono le novità relative al protocollo antisfratti che vede l'ingresso di cooperative sociali".
La risposta dell'assessore Monti
"In merito al protocollo antisfratti sono in contatto con la collega Frascaroli che mi comunica che sono in corso di definizione queste modifiche e appena sarà pronto il documento verrà condiviso e reso pubblico.
Per quanto riguarda le questioni legate alle occupazioni e accadimenti di questo periodo, va ricordato che fanno parte di una escalation che avviene in tutta Italia, che ultimamente ha assunto dei caratteri violenti, di scontro sociale, di attacco alle istituzioni e di una protesta.
Da un lato dobbiamo condannare tutti questi episodi e ciò che è illegale; dall'altro è anche importante, a mio avviso, non cedere alla richiesta di spettacolarizzazione che questi gruppi stanno cercando, perché il problema è che dando ascolto a questo bisogno di visibilità di queste occupazioni si gratifica chi capeggia questa protesa. Quindi, ferma condanna e interventi per quel che è di competenza dell'Amministrazione comunale, ma senza parlarne in continuazione gratificando chi capeggia perché alla ricerca solamente di una spettacolarizzazione. Parlo di quelle politiche, non di quelle che riguardano altre situazioni di disagio sociale. Molte situazioni l'amministrazione le ha affrontate e risolte, perché da quando si è insediata nel 2011 gli sgomberi che ha effettuato, autonomamente e di concerto con altre forze di polizia sono stati 40 nel 2011; 38 nel 2012; nel 2013, 37; nel 2014, 27 sgomberi solo il primo semestre. A dimostrazione che l'amministrazione non sta a guardare quando si verificano questi episodi di occupazioni.
Il settore Patrimonio periodicamente elabora una mappatura di tutti quei locali sfitti che possono essere oggetto di fenomeni di questo tipi. a rischio occupazioni abusive, e quando ci sono tra questi immobili, anche perché una gran parte è patrimonio assegnato ad Acer, la gestione è di competenza dell'Amministrazione, siano essi a uso commerciale, rurali, posti in fondi rustici, e nel caso vi siano tra questi condizioni precarie o di sicurezza o di occupazioni abusive, il settore provvede tempestivamente a denunciare l'occupazione alle forze dell'ordine. A sgombero avvenuto mette in sicurezza lo stesso immobile, ponendo delle misure anti intrusione, lo spegnimento delle luci o accessi facilmente raggiungibile, anche con pannelli o mattoni con travi metalliche. Oltre allo sgombero vero e proprio poniamo quindi in sicurezza queste situazioni.
Rispetto ai numeri del fenomeno, che stanno aumentando, anche se comunque le occupazioni in città risultano inferiori alle altre città capoluogo, le situazioni che si stanno ripetendo non si ripetono certo per i comportamenti che assume l'Amministrazione.
Come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, la natura e le motivazioni di queste proteste vengono periodicamente affrontate nei Comitati per la sicurezza, perché gli stessi sgomberi, specie se assumono una certa dimensione e gravità, vengono di default affrontati dal punto di vista dell'ordine pubblico di concerto con le forze di polizia.
Io però pongo un altro tema, che mi allarma altrettanto, che è una notizia di oggi sul fatto che la procura ha chiesto il sequestro preventivo per i locali di via Fioravanti, l'ex sede Telecom, e il Giudice per le indagini preliminari lo ha negato. Un tema che naturalmente la Procura affronterà in appello, l'ultima parola spetta al Tribunale del riesame, però capite bene che di fronte a un diniego di questo tipo, se viene rifiutato il sequestro preventivo, che strumenti può avere una pubblica amministrazione. Posto, ripeto, che l'escalation alla quale stiamo assistendo avviene in tutte le città italiane, e comunque a Bologna il fenomeno è più contenuto, gli interventi di sgombero ci sono e le condizioni di sicurezza in cui vengono messi gli immobili di proprietà Acer e comunali, mi chiedo che fare di fronte a un diniego del GIP come quello che leggiamo oggi sulla stampa".
La domanda d'attualità della consiglieraScarano:
"Visti gli articoli di stampa relativi alle ennesime occupazioni da parte dei collettivi si chiede se tali situazioni che ormai si ripetono quasi settimanalmente in città suscitano perplessità e preoccupazioni nella Giunta; se si ritiene che questi comportamenti da parte dei collettivi siano dovuti anche agli atteggiamenti assunti sinora dall'amministrazione che non sempre ha avuto un comportamento fermo e deciso nei confronti di chi agisce illegalmente (vedi il caso Atlantide); se ritiene che tali collettivi debbano essere 'aiutati dall'amministrazione' ed in cosa consistono le novità relative al protocollo antisfratti che vede l'ingresso di cooperative sociali".
La risposta dell'assessore Monti
"In merito al protocollo antisfratti sono in contatto con la collega Frascaroli che mi comunica che sono in corso di definizione queste modifiche e appena sarà pronto il documento verrà condiviso e reso pubblico.
Per quanto riguarda le questioni legate alle occupazioni e accadimenti di questo periodo, va ricordato che fanno parte di una escalation che avviene in tutta Italia, che ultimamente ha assunto dei caratteri violenti, di scontro sociale, di attacco alle istituzioni e di una protesta.
Da un lato dobbiamo condannare tutti questi episodi e ciò che è illegale; dall'altro è anche importante, a mio avviso, non cedere alla richiesta di spettacolarizzazione che questi gruppi stanno cercando, perché il problema è che dando ascolto a questo bisogno di visibilità di queste occupazioni si gratifica chi capeggia questa protesa. Quindi, ferma condanna e interventi per quel che è di competenza dell'Amministrazione comunale, ma senza parlarne in continuazione gratificando chi capeggia perché alla ricerca solamente di una spettacolarizzazione. Parlo di quelle politiche, non di quelle che riguardano altre situazioni di disagio sociale. Molte situazioni l'amministrazione le ha affrontate e risolte, perché da quando si è insediata nel 2011 gli sgomberi che ha effettuato, autonomamente e di concerto con altre forze di polizia sono stati 40 nel 2011; 38 nel 2012; nel 2013, 37; nel 2014, 27 sgomberi solo il primo semestre. A dimostrazione che l'amministrazione non sta a guardare quando si verificano questi episodi di occupazioni.
Il settore Patrimonio periodicamente elabora una mappatura di tutti quei locali sfitti che possono essere oggetto di fenomeni di questo tipi. a rischio occupazioni abusive, e quando ci sono tra questi immobili, anche perché una gran parte è patrimonio assegnato ad Acer, la gestione è di competenza dell'Amministrazione, siano essi a uso commerciale, rurali, posti in fondi rustici, e nel caso vi siano tra questi condizioni precarie o di sicurezza o di occupazioni abusive, il settore provvede tempestivamente a denunciare l'occupazione alle forze dell'ordine. A sgombero avvenuto mette in sicurezza lo stesso immobile, ponendo delle misure anti intrusione, lo spegnimento delle luci o accessi facilmente raggiungibile, anche con pannelli o mattoni con travi metalliche. Oltre allo sgombero vero e proprio poniamo quindi in sicurezza queste situazioni.
Rispetto ai numeri del fenomeno, che stanno aumentando, anche se comunque le occupazioni in città risultano inferiori alle altre città capoluogo, le situazioni che si stanno ripetendo non si ripetono certo per i comportamenti che assume l'Amministrazione.
Come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, la natura e le motivazioni di queste proteste vengono periodicamente affrontate nei Comitati per la sicurezza, perché gli stessi sgomberi, specie se assumono una certa dimensione e gravità, vengono di default affrontati dal punto di vista dell'ordine pubblico di concerto con le forze di polizia.
Io però pongo un altro tema, che mi allarma altrettanto, che è una notizia di oggi sul fatto che la procura ha chiesto il sequestro preventivo per i locali di via Fioravanti, l'ex sede Telecom, e il Giudice per le indagini preliminari lo ha negato. Un tema che naturalmente la Procura affronterà in appello, l'ultima parola spetta al Tribunale del riesame, però capite bene che di fronte a un diniego di questo tipo, se viene rifiutato il sequestro preventivo, che strumenti può avere una pubblica amministrazione. Posto, ripeto, che l'escalation alla quale stiamo assistendo avviene in tutte le città italiane, e comunque a Bologna il fenomeno è più contenuto, gli interventi di sgombero ci sono e le condizioni di sicurezza in cui vengono messi gli immobili di proprietà Acer e comunali, mi chiedo che fare di fronte a un diniego del GIP come quello che leggiamo oggi sulla stampa".
A cura di
Piazza Maggiore, 6