QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU IMU E BILANCIO 2013
La vicesindaco e assessore al Bilancio, Silvia Giannini, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Paola Francesca Scarano (Lega nord) e Marco Piazza (M5S) sull'aumento della tariffa IMU nel Bilancio 2013.
La domanda d'attualità della...
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La vicesindaco e assessore al Bilancio, Silvia Giannini, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Paola Francesca Scarano (Lega nord) e Marco Piazza (M5S) sull'aumento della tariffa IMU nel Bilancio 2013.
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Visti gli articoli di stampa che annunciano un prossimo aumento della tariffa dell'IMU per ripianare gli ammanchi di bilancio del Comune di Bologna nel 2013 per lasciare intatte le tariffe dei servizi resi, chiedo al Sindaco e alla Giunta se non ritengano gravemente lesivo dei diritti costituzionali dei cittadini penalizzare la proprietà, come se non fosse un diritto e la naturale conseguenza di sacrifici, e lasciare intatta la tariffa dei servizi pubblici resi, favorendo solo coloro che ne usufruiscono, senza tener conto della natura giuridica di un'imposta".
La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alla notizie apparse sugli organi di informazione relative al Bilancio 2013, con particolare riferimento ai nuovi tagli e alle nuove tasse:
chiede al Sindaco e alla Giunta se non ritiene che l’IMU sia una imposta iniqua che va a colpire i contribuenti in modo equivalente, senza tener conto del
numero di immobili posseduti da ogni singolo soggetto."
La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:
Grazie Presidente, cercherò di fornire una risposta sintetica tanto avremmo modo di discuterne più approfonditamente in commissione. Anche perché voi sapete, lo ha detto chiaramente anche il Sindaco, la scelta con cui la Giunta ha fatto questa proposta che prevede l'aumento di un punto dell'IMU è molto dolorosa, ma è stata ritenuta inevitabile per non tagliare servizi provocando iniquità ancora maggiori. Siamo in una situazione di crisi in cui, lo dite anche voi spesso, i bisogni aumentano e la richiesta di servizi aumenta. E' molto difficile partendo da un buco di 45 milioni di euro, dopo 3 anni in cui abbiamo avuto dei tagli del 10% del bilancio ogni anno, per cui siamo arrivati a 150 milioni di euro di tagli e a zero trasferimenti statali, fare un bilancio. Oggettivamente ci sono alcuni interventi che richiedono del tempo. Per esempio risparmiare sulle utenze richiede degli investimenti per il risparmio energetico, ma ci vuole tempo. Ci stiamo lavorando, ci sono molti progetti che vanno in questa direzione, come diceva la vicepresidente Scarano prima, per aumentare l'apporto che il privato dà nell'offerta dei servizi sociali, nella qualificazione del territorio e altro. Tutti gli apporti che dai privati vengono su questo sono ben accetti, perché dobbiamo veramente innovare su questi temi. Stiamo sperimentando molto su questo tema, guardo anche l'assessore Rizzo Nervo che in Commissione ha illustrato il progetto LABSUS. Invito chiunque a fare proposte e verranno accolte nella misura in cui consentono di salvaguardare i servizi, e un livello di decoro e riqualificazione della città cui dobbiamo tenere tutti, e consentire di non aumentare la pressione fiscale. Però facciamo anche i conti. Perché un punto di IMU vale 17 milioni di euro circa. Se anche si aumentassero le tariffe dei servizi, a parte il fatto che in certi casi sono già state aumentate in passato, e ci sono utenze che su certe fasce di popolazione già sono pesanti e comportano sacrificio, vorrei che si facessero dei calcoli precisi, perché non sono commensurabili le cifre, a parte di non creare dei danni che potrebbero essere maggiori rispetto ad un punto di IMU sulla prima abitazione, che sicuramente non colpisce tutti in modo uguale, perché le situazioni non sono tutte uguali.
Si pone quindi un tema di equità nel modo in cui si affronta il problema dell'IMU, quando colpisce la prima abitazione, che è un bene molto più essenziale che non quando invece colpisce altri tipi di immobile.
Va ricordato che di per sé una tassazione sul patrimonio, anche prima abitazione, anche se l'aliquota è proporzionale e non commisurata al numero di immobili, ha in sé dei criteri di progressività rispetto al reddito, perché il patrimonio è più concentrato del reddito. Qui abbiamo anche una detrazione che aumenta al numero dei figli. Qualche elemento dal punto di vista della progressività, anche nei confronti della vecchia ICI, c'è.
C'è poi il tema delle rendite catastali, sui cui però noi non possiamo fare niente. Stiamo collaborando molto con l'Agenzia del Territorio e stiamo facendo tutto ciò che può essere fatto nell'ambito della normativa vigente. Su questo possiamo solo auspicare che ci sia un governo che risolva una serie di problemi la cui soluzione è aspettata da decenni.
La progressività può certo essere aumentata. Il consigliere Piazza fa riferimento al numero di immobili. Io più che al numero farei riferimento al valore. E' un problema di patrimoniale quello che ci vuole in un periodo di crisi in cui c'è una sperequazione che aumenta nei redditi in cui ci sono persone che perdono il lavoro e nuove povertà, ci vuole più redistribuzione, dobbiamo fare pagare di più che ha più reddito e patrimonio a vantaggio di chi oggi è in difficoltà, è questo passo verso una maggiore solidarietà che occorre fare, ma l’IMU al momento per come è definita non ci consente per esempio di calcolare aliquote diverse in funzione del numero di immobili. Simao vincolati su questo dalla norma statale. Quello che possiamo fare è auspicare che il governo modifichi l'IMU rendendola più equa, non solo per quanto riguarda la rendita catastale ma per accentuare quegli elementi di progressività che già per sua natura l'imposta ha.
I poteri regolamentari e di fissazione delle aliquote dei Comuni sono limitati. Inoltre, l’IMU comunale riguarda gli immobili del comune e quindi non potrà mai tassare gli immobili che un individuo residente nel comune ha nei luoghi ad esempio di villeggiatura. Il Comune potrebbe tarare la tassazione dei residenti rispetto agli immobili che stanno nel proprio comune, avendo in mente il valore degli immobili che un residente ha in altri comuni? Non abbiamo questi dati, non disponiamo di una anagrafe di tutti gli immobili di proprietà di tutti i residenti bolognesi, e quindi c'è un problema anche qualora volessimo applicare questo ulteriore elemento di progressività. Dovremmo far fare una autodichiarazione e controllare, quindi procedure lunghe e costi che vanno valutati.
Siamo tutti consapevoli che la nostra manovra potrà essere particolarmente onerosa, soprattutto su alcune categorie di prime abitazioni. Anche il Sindaco ha dato una apertura a riflettere in questa direzione e cercheremo di applicare il tributo nel modo più equo possibile".
Il consigliere Marco Piazza si è dichiarato soddisfatto
La consigliera Paola Francesca Scarano si è dichiarata non soddisfatta
La domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord):
"Visti gli articoli di stampa che annunciano un prossimo aumento della tariffa dell'IMU per ripianare gli ammanchi di bilancio del Comune di Bologna nel 2013 per lasciare intatte le tariffe dei servizi resi, chiedo al Sindaco e alla Giunta se non ritengano gravemente lesivo dei diritti costituzionali dei cittadini penalizzare la proprietà, come se non fosse un diritto e la naturale conseguenza di sacrifici, e lasciare intatta la tariffa dei servizi pubblici resi, favorendo solo coloro che ne usufruiscono, senza tener conto della natura giuridica di un'imposta".
La domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S):
"In relazione alla notizie apparse sugli organi di informazione relative al Bilancio 2013, con particolare riferimento ai nuovi tagli e alle nuove tasse:
chiede al Sindaco e alla Giunta se non ritiene che l’IMU sia una imposta iniqua che va a colpire i contribuenti in modo equivalente, senza tener conto del
numero di immobili posseduti da ogni singolo soggetto."
La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:
Grazie Presidente, cercherò di fornire una risposta sintetica tanto avremmo modo di discuterne più approfonditamente in commissione. Anche perché voi sapete, lo ha detto chiaramente anche il Sindaco, la scelta con cui la Giunta ha fatto questa proposta che prevede l'aumento di un punto dell'IMU è molto dolorosa, ma è stata ritenuta inevitabile per non tagliare servizi provocando iniquità ancora maggiori. Siamo in una situazione di crisi in cui, lo dite anche voi spesso, i bisogni aumentano e la richiesta di servizi aumenta. E' molto difficile partendo da un buco di 45 milioni di euro, dopo 3 anni in cui abbiamo avuto dei tagli del 10% del bilancio ogni anno, per cui siamo arrivati a 150 milioni di euro di tagli e a zero trasferimenti statali, fare un bilancio. Oggettivamente ci sono alcuni interventi che richiedono del tempo. Per esempio risparmiare sulle utenze richiede degli investimenti per il risparmio energetico, ma ci vuole tempo. Ci stiamo lavorando, ci sono molti progetti che vanno in questa direzione, come diceva la vicepresidente Scarano prima, per aumentare l'apporto che il privato dà nell'offerta dei servizi sociali, nella qualificazione del territorio e altro. Tutti gli apporti che dai privati vengono su questo sono ben accetti, perché dobbiamo veramente innovare su questi temi. Stiamo sperimentando molto su questo tema, guardo anche l'assessore Rizzo Nervo che in Commissione ha illustrato il progetto LABSUS. Invito chiunque a fare proposte e verranno accolte nella misura in cui consentono di salvaguardare i servizi, e un livello di decoro e riqualificazione della città cui dobbiamo tenere tutti, e consentire di non aumentare la pressione fiscale. Però facciamo anche i conti. Perché un punto di IMU vale 17 milioni di euro circa. Se anche si aumentassero le tariffe dei servizi, a parte il fatto che in certi casi sono già state aumentate in passato, e ci sono utenze che su certe fasce di popolazione già sono pesanti e comportano sacrificio, vorrei che si facessero dei calcoli precisi, perché non sono commensurabili le cifre, a parte di non creare dei danni che potrebbero essere maggiori rispetto ad un punto di IMU sulla prima abitazione, che sicuramente non colpisce tutti in modo uguale, perché le situazioni non sono tutte uguali.
Si pone quindi un tema di equità nel modo in cui si affronta il problema dell'IMU, quando colpisce la prima abitazione, che è un bene molto più essenziale che non quando invece colpisce altri tipi di immobile.
Va ricordato che di per sé una tassazione sul patrimonio, anche prima abitazione, anche se l'aliquota è proporzionale e non commisurata al numero di immobili, ha in sé dei criteri di progressività rispetto al reddito, perché il patrimonio è più concentrato del reddito. Qui abbiamo anche una detrazione che aumenta al numero dei figli. Qualche elemento dal punto di vista della progressività, anche nei confronti della vecchia ICI, c'è.
C'è poi il tema delle rendite catastali, sui cui però noi non possiamo fare niente. Stiamo collaborando molto con l'Agenzia del Territorio e stiamo facendo tutto ciò che può essere fatto nell'ambito della normativa vigente. Su questo possiamo solo auspicare che ci sia un governo che risolva una serie di problemi la cui soluzione è aspettata da decenni.
La progressività può certo essere aumentata. Il consigliere Piazza fa riferimento al numero di immobili. Io più che al numero farei riferimento al valore. E' un problema di patrimoniale quello che ci vuole in un periodo di crisi in cui c'è una sperequazione che aumenta nei redditi in cui ci sono persone che perdono il lavoro e nuove povertà, ci vuole più redistribuzione, dobbiamo fare pagare di più che ha più reddito e patrimonio a vantaggio di chi oggi è in difficoltà, è questo passo verso una maggiore solidarietà che occorre fare, ma l’IMU al momento per come è definita non ci consente per esempio di calcolare aliquote diverse in funzione del numero di immobili. Simao vincolati su questo dalla norma statale. Quello che possiamo fare è auspicare che il governo modifichi l'IMU rendendola più equa, non solo per quanto riguarda la rendita catastale ma per accentuare quegli elementi di progressività che già per sua natura l'imposta ha.
I poteri regolamentari e di fissazione delle aliquote dei Comuni sono limitati. Inoltre, l’IMU comunale riguarda gli immobili del comune e quindi non potrà mai tassare gli immobili che un individuo residente nel comune ha nei luoghi ad esempio di villeggiatura. Il Comune potrebbe tarare la tassazione dei residenti rispetto agli immobili che stanno nel proprio comune, avendo in mente il valore degli immobili che un residente ha in altri comuni? Non abbiamo questi dati, non disponiamo di una anagrafe di tutti gli immobili di proprietà di tutti i residenti bolognesi, e quindi c'è un problema anche qualora volessimo applicare questo ulteriore elemento di progressività. Dovremmo far fare una autodichiarazione e controllare, quindi procedure lunghe e costi che vanno valutati.
Siamo tutti consapevoli che la nostra manovra potrà essere particolarmente onerosa, soprattutto su alcune categorie di prime abitazioni. Anche il Sindaco ha dato una apertura a riflettere in questa direzione e cercheremo di applicare il tributo nel modo più equo possibile".
Il consigliere Marco Piazza si è dichiarato soddisfatto
La consigliera Paola Francesca Scarano si è dichiarata non soddisfatta
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Piazza Maggiore, 6