QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU HERA


La vicesindaco Silvia Giannini ha dato risposta scritta alla domanda d'attualità della consigliera Francesca Paola Scarano (Lega nord) su Hera. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Marilena Pillati.

La domanda d'attualità della cons...

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La vicesindaco Silvia Giannini ha dato risposta scritta alla domanda d'attualità della consigliera Francesca Paola Scarano (Lega nord) su Hera. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Marilena Pillati.

La domanda d'attualità della consigliera Francesca Paola Scarano:

"Visto l'articolo di stampa relativo alla dichiarazione dell'Ad di Hera dottor Maurizio Chirini, si chiede al sindaco e alla giunta:
per quale motivo l'amministrazione non ha rilasciato alcuna dichiarazione di smentita di fronte a quanto pronunciato dal Dr Chiarini; se tale silenzio deve essere interpretato come una condivisione della richiesta di aumento di tale tassa; se sempre in nome di progetti quali 'potenziamento raccolta differenziata' oppure 'nuovi tri-cicli' l'amministrazione è obbligata a cedere alle richieste di Hera; se non ritenga che tale aumento sia inopportuno".

La risposta della vicesindaco Silvia Giannini letta in aula dall'assessore Marilena Pillati:

L’amministrazione non “cede alle richieste” di Hera, ma al contrario “chiede” ad Hera di svolgere ben precisi servizi e investimenti. A fronte di aumenti delle tariffe che vanno oltre quanto necessario per coprire l’aumento spontaneo dei costi connesso all’inflazione, e che servono a finanziare interventi addizionali, questi ultimi, assieme alle tariffe, sono dettagliatamente indicati nelle delibere approvate dal Consiglio.
L’obiettivo principale perseguito dall’Amministrazione comunale, fin dal suo insediamento, è aumentare la raccolta differenziata, migliorare la qualità e il decoro urbano, soprattutto a partire dal centro storico dove le criticità sono maggiori e i problemi da risolvere più impellenti.
La percentuale di raccolta differenziata è molto più bassa a Bologna rispetto a quanto richiesto in ambito comunitario e dal Codice dell’Ambiente, e anche rispetto agli altri Comuni del territorio regionale. Il valore è particolarmente critico nel centro storico (solo 17% rispetto alla percentuale del 62% fissata in ambito comunitario). Uno scarto così elevato pone il Comune anche a rischio di possibili sanzioni comunitarie.
I costi sostenuti dall’azienda, a fronte degli interventi richiesti dal Comune, devono evidentemente essere coperti dalle tariffe. La definizione degli interventi e dei relativi costi sono il frutto di un lavoro preliminare di studio ed approfondimento che vede la partecipazione di diversi Settori dell'amministrazione coinvolti in sede tecnica. Per ogni intervento sono valutati i costi e le ricadute in termini di efficacia al raggiungimento degli obiettivi.
Lo scorso anno, come la Consigliera Scarano ben ricorderà, la Tarsu fu aumentata del 4%, di cui 2% (deciso da ATO) per far fronte parzialmente all’inflazione (che a Bologna è stata del 2,9% nel 2012) e il rimanente 2% a fronte dei maggiori costi connessi a nuovi servizi, interventi specifici e investimenti richiesti dall’Amministrazione e ben elencati nella delibera approvata dal Consiglio comunale.

Ulteriori dettagli in merito sono già stati fronti alla Consigliera Scarano in una interrogazione (PG 91787) al settore ambiente, in data 13 maggio 2013.
Inoltre, è opportuno ricordare che l'analisi dei nuovi servizi attivati e dei relativi costi sono stati presentati e discussi in diversi tavoli con le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni delle categorie economiche.

E’ importante sottolineare che per effetto delle iniziative già finanziate ed attuate nel 2012, la percentuale di raccolta differenziata relativa all’intero territorio comunale è salita dal 35% al 35,4%. Gli ultimi dati sul centro storico- fine aprile 2013- relativi alla raccolta differenziata danno una media del 22,6 per cento rispetto al 17 per cento precedente l'avvio della raccolta di carta, cartone e plastica con il sistema domiciliare.

Per quanto riguarda il 2013 l’amministrazione intende continuare nell’impegno di migliorare la raccolta differenziata e il decoro ambientale. Come avremo modo di discutere approfonditamente, nell’iter di approvazione del bilancio di previsione, che verrà presentato lunedì prossimo in Consiglio, per il 2013 si prevede un incremento di 2,191 milioni per le risorse da trasferire alla società Hera SPA per il servizio di pulizia delle strade e piazze e di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Le somme destinate per questa finalità salgono infatti da 67,296 a 69,487 milioni, con un aumento di circa il 3,3%, di cui però quasi la metà già decisa lo scorso anno, in sede ATO, a fronte dell’inflazione programmata.
Il restante incremento è a fronte di nuove attività richieste ad Hera, che saranno dettagliatamente indicate nella delibera che presto approveremo in Giunta e in Consiglio.

Va ricordato, avremo occasione di approfondire il tema nella discussione di bilancio, che da quest’anno è entrata in vigore la Tares, il cui destino è ancora tuttavia molto incerto.
Gli importi della Tares, che devono coprire tutti i costi del servizio (diretti e indiretti), sono stabilite sulla base di un Piano Economico Finanziario, preventivamente approvato da ATERSIR, l'organismo regionale che ha una specifica competenza tecnica disposta dalla LR 23/2011 con cui è stato costituito.
Per quanto riguarda il bilancio del Comune, gli effetti complessivi della sostituzione della Tarsu (che ha visto scomparire anche l’addizionale ex-ECA del 10%) con la TARES, sono di segno negativo per il bilancio 2013, per un importo di 1,539 milioni di euro. Questa minore previsione di entrata si traduce, al netto degli effetti redistributivi connessi alla TARES, in un minore impatto medio di questa tariffa sulle famiglie e sulle imprese rispetto al 2012.

In sostanza, pur aumentando il corrispettivo a Hera, nel 2013, per far fronte sia all’aumento inflazionistico, sia ai nuovi interventi richiesti, mediamente le tariffe per gli utenti non solo non aumenteranno, ma al contrario diminuiranno. Ciò prescinde dagli effetti distributivi, fra famiglie e fra imprese, che il diverso metodo di calcolo della Tares, rispetto alla Tarsu comporta, e prescinde anche dall’addizionale statale di 0,30 euro al mq per il finanziamento dei servizi indivisibili. Sul tema, peraltro, il governo sembra intenzionato a intervenire e avremo modo di fare approfondimenti nell’ambito della discussione di bilancio.

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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