QUESTION TIME, CHIARIMENTI SU BARRIERE FONOASSORBENTI TRATTO FERROVIA VIE CAVA, TOSCANA E ROSMINI
L'assessore all'Ambiente, Patrizia Gabellini, ha risposto oggi in sede di Question Time, all'interpellanza del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sulla costruzione di barriere fonoassorbenti in corrispondenza del tratto ferroviario tra le vie Cava,...
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L'assessore all'Ambiente, Patrizia Gabellini, ha risposto oggi in sede di Question Time, all'interpellanza del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sulla costruzione di barriere fonoassorbenti in corrispondenza del tratto ferroviario tra le vie Cava, Toscana e Rosmini.
L'interpellanza del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):
"Sentite le lamentele di alcuni cittadini residenti in Via della Cava, Via Toscana e Via Rosmini in ordine al rumore provocato dal passaggio dei treni, interpello la Giunta per sapere cosa osti all’installazione di barriere fonoassorbenti lungo il tratto di ferrovia interessato".
La risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini:
"Le dico subito che sarà utile che io le mandi anche la risposta perché corredata di alcune immagini, come sempre queste cose bisogna vederle, è molto difficile raccontarle, alle quali io, nella risposa che leggerò farò riferimento, quindi le farò avere anche questo ed eventualmente un allegato sull'udienza conoscitiva che è stata fatta di recente.
Trattiamo di una questione in cui il comune di Bologna non ha poteri di intervento, quindi io vi dirò fondamentalmente come noi partecipiamo, informandoci e portando le nostre ragioni ai tavoli, in questo caso decisioni che vanno sul tavolo Stato-Regioni. Le do conto comunque anche perché lei possa rispondere anche ai cittadini.
Il rumore del traffico ferroviario è disciplinato da Regolamento alle tante norme di esecuzione dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, la numero 447 in materia di inquinamento. Tale decreto individua i limiti di rumore che le ferrovie devono rispettare a seconda della tipologia di infrastrutture esistente o di progetto e dalla distanza dei ricettori dalla stessa. E infatti la mappa colloca l'area a cui lei fa riferimento rispetto a questo. Nel caso delle infrastrutture ferroviarie esistenti, il decreto individua due fasce con i relativi limiti di rumore:
A) una fascia più vicina ai binari larga 100 metri con limiti di 70 decibel diurni e 60 decibel notturni, ma non è quella interessata dai cittadini
B) una fascia esterna alla precedente ampia 160 metri con limiti di 65 decibel diurni e 55 decibel notturni:
lei ha fatto riferimento quindi alla fascia B, alle aree oggetto dell'interpellanza, deve essere garantita la fascia dei 65 decibel diurni e 55 decibel notturni. Il decreto ministeriale del 2000 "Criteri per la predisposizione da parte delle società e degli enti gestori di servizi pubblici di trasporto e delle relative infrastrutture, interventi di contenimento e abbattimento del rumore" stabilisce i tempi per il risanamento acustico nelle infrastrutture, e i soggetti a cui compete, il risanamento, prevedendo che in caso di rumore ferroviario, sia l'ente gestore delle ferrovie, in questo caso RFI, ad attuare la bonifica acustica. Il decreto stabilisce anche che, qualora i limiti fissati di cui dicevo prima, qualora non siano rispettati, l'ente gestore provvede al risanamento acustico dell'infrastruttura entro 18 anni, tre anni per la presentazione del piano di risanamento acustico.
Diciamo alcune cose sul Piano di risanamento acustico nazionale di RFI. Come prevede il DMA 29.11.2000, che citavo prima, è stato predisposto da RFI il Piano di risanamento acustico ed è stato presentato alle Regioni (enti competenti in merito all’approvazione del Piano di risanamento) e, per conoscenza, ai Comuni interessati.
Nel mese di luglio 2004 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato, in sede di Conferenza unificata con le Regioni, l’intesa sulla proposta di Piano degli interventi di contenimento ed abbattimento del rumore predisposto dall’ente gestore dell’infrastruttura ferroviaria (RFI). Con tale decisione la Conferenza ha, di fatto, condiviso gli interventi previsti dal Piano per il primo quadriennio (2004-2008), sottolineando la necessità che gli stessi vengano dimensionati anche in funzione delle riduzioni alla sorgente (interventi sul binario e sul materiale rotabile). Secondo quanto previsto dall’intesa, al termine del primo quadriennio il Piano doveva essere verificato, anche sulla base degli interventi realizzati e delle esperienze maturate.
Nel frattempo RFI ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il secondo stralcio del Piano, relativo agli interventi pianificati tra il quinto ed il quindicesimo anno, inviando - per conoscenza - una copia di tale documentazione ai Comuni interessati (acquisita dal Comune di Bologna nel 2009 con PG n. 290785). Allo stato attuale il secondo stralcio del Piano non è stato ancora approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Nel Piano sono stati individuati sia i ricettori che dovranno essere acusticamente protetti, sia le opere di mitigazione che RFI intende realizzare. Il Piano comprende, inoltre, un documento di pianificazione degli interventi, in cui è riportata la graduatoria nazionale degli interventi, nonché l’anno di avvio della fase realizzativa per ognuno di essi. Gli interventi previsti dal Piano presuppongono, infatti, l’individuazione ed il rispetto di indici di priorità che hanno lo scopo di privilegiare quegli interventi che interessano il numero maggiore di persone e che, a parità di costo, comportano il maggiore beneficio in termini di riduzione della rumorosità presso il ricettore più impattato.
Così come riportato nell’immagine che appunto le farò avere, per quanto riguarda l’area oggetto dell’interpellanza, il Piano prevede la realizzazione di barriere acustiche con altezze comprese tra 2,0 e 7,5 metri. In base alle simulazioni acustiche di RFI, il dimensionamento di tali opere è finalizzato a garantire il rientro entro i limiti normativi delle immissioni sonore ferroviarie presso gli edifici a destinazione residenziale presenti all’interno della fascia A (edifici campiti in verde ma non interessano la fascia di interesse). Secondo l’indice delle priorità previste dal Piano, l’intervento in oggetto è previsto per il quinto anno, quindi 2009. È però da segnalare che, preliminarmente alla messa in opera degli interventi previsti nel Piano, RFI aveva l’impegno di realizzare altre opere di mitigazione acustica previste in 8 siti ubicati nel territorio comunale e che la Regione ha valutato prioritari. La realizzazione di tali opere sta subendo un forte ritardo, pertanto è presumibile che anche l’esecuzione delle opere previste nel Piano, a valle di questi 8 interventi prioritari, subisca notevoli rallentamenti rispetto a quanto pianificato da RFI. Nel corso della Commissione consiliare “Mobilità, Infrastrutture e Lavori Pubblici” che si è tenuta lo scorso 31 gennaio, con all’ordine del giorno la “insonorizzazione ferroviaria in corrispondenza di via Spartaco e via Guelfa” ed alla quale hanno partecipato anche la Regione Emilia- Romagna e RFI, sono emersi ulteriori elementi in merito al Piano di risanamento di RFI. La Regione Emilia-Romagna ha evidenziato che, a partire dal luglio 2004 solo una minima parte degli interventi sono stati realizzati, per un totale di 11 interventi sull’intero territorio regionale.
La conclusione è che ci sono ritardi e che la seconda parte di questo piano deve essere ancora valutata dalla conferenza Stato-Regioni rispetto a cui noi non possiamo fare altro che esprimere, quando veniamo interpellati, le nostre ragioni di priorità".
L'interpellanza del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):
"Sentite le lamentele di alcuni cittadini residenti in Via della Cava, Via Toscana e Via Rosmini in ordine al rumore provocato dal passaggio dei treni, interpello la Giunta per sapere cosa osti all’installazione di barriere fonoassorbenti lungo il tratto di ferrovia interessato".
La risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini:
"Le dico subito che sarà utile che io le mandi anche la risposta perché corredata di alcune immagini, come sempre queste cose bisogna vederle, è molto difficile raccontarle, alle quali io, nella risposa che leggerò farò riferimento, quindi le farò avere anche questo ed eventualmente un allegato sull'udienza conoscitiva che è stata fatta di recente.
Trattiamo di una questione in cui il comune di Bologna non ha poteri di intervento, quindi io vi dirò fondamentalmente come noi partecipiamo, informandoci e portando le nostre ragioni ai tavoli, in questo caso decisioni che vanno sul tavolo Stato-Regioni. Le do conto comunque anche perché lei possa rispondere anche ai cittadini.
Il rumore del traffico ferroviario è disciplinato da Regolamento alle tante norme di esecuzione dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, la numero 447 in materia di inquinamento. Tale decreto individua i limiti di rumore che le ferrovie devono rispettare a seconda della tipologia di infrastrutture esistente o di progetto e dalla distanza dei ricettori dalla stessa. E infatti la mappa colloca l'area a cui lei fa riferimento rispetto a questo. Nel caso delle infrastrutture ferroviarie esistenti, il decreto individua due fasce con i relativi limiti di rumore:
A) una fascia più vicina ai binari larga 100 metri con limiti di 70 decibel diurni e 60 decibel notturni, ma non è quella interessata dai cittadini
B) una fascia esterna alla precedente ampia 160 metri con limiti di 65 decibel diurni e 55 decibel notturni:
lei ha fatto riferimento quindi alla fascia B, alle aree oggetto dell'interpellanza, deve essere garantita la fascia dei 65 decibel diurni e 55 decibel notturni. Il decreto ministeriale del 2000 "Criteri per la predisposizione da parte delle società e degli enti gestori di servizi pubblici di trasporto e delle relative infrastrutture, interventi di contenimento e abbattimento del rumore" stabilisce i tempi per il risanamento acustico nelle infrastrutture, e i soggetti a cui compete, il risanamento, prevedendo che in caso di rumore ferroviario, sia l'ente gestore delle ferrovie, in questo caso RFI, ad attuare la bonifica acustica. Il decreto stabilisce anche che, qualora i limiti fissati di cui dicevo prima, qualora non siano rispettati, l'ente gestore provvede al risanamento acustico dell'infrastruttura entro 18 anni, tre anni per la presentazione del piano di risanamento acustico.
Diciamo alcune cose sul Piano di risanamento acustico nazionale di RFI. Come prevede il DMA 29.11.2000, che citavo prima, è stato predisposto da RFI il Piano di risanamento acustico ed è stato presentato alle Regioni (enti competenti in merito all’approvazione del Piano di risanamento) e, per conoscenza, ai Comuni interessati.
Nel mese di luglio 2004 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato, in sede di Conferenza unificata con le Regioni, l’intesa sulla proposta di Piano degli interventi di contenimento ed abbattimento del rumore predisposto dall’ente gestore dell’infrastruttura ferroviaria (RFI). Con tale decisione la Conferenza ha, di fatto, condiviso gli interventi previsti dal Piano per il primo quadriennio (2004-2008), sottolineando la necessità che gli stessi vengano dimensionati anche in funzione delle riduzioni alla sorgente (interventi sul binario e sul materiale rotabile). Secondo quanto previsto dall’intesa, al termine del primo quadriennio il Piano doveva essere verificato, anche sulla base degli interventi realizzati e delle esperienze maturate.
Nel frattempo RFI ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il secondo stralcio del Piano, relativo agli interventi pianificati tra il quinto ed il quindicesimo anno, inviando - per conoscenza - una copia di tale documentazione ai Comuni interessati (acquisita dal Comune di Bologna nel 2009 con PG n. 290785). Allo stato attuale il secondo stralcio del Piano non è stato ancora approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Nel Piano sono stati individuati sia i ricettori che dovranno essere acusticamente protetti, sia le opere di mitigazione che RFI intende realizzare. Il Piano comprende, inoltre, un documento di pianificazione degli interventi, in cui è riportata la graduatoria nazionale degli interventi, nonché l’anno di avvio della fase realizzativa per ognuno di essi. Gli interventi previsti dal Piano presuppongono, infatti, l’individuazione ed il rispetto di indici di priorità che hanno lo scopo di privilegiare quegli interventi che interessano il numero maggiore di persone e che, a parità di costo, comportano il maggiore beneficio in termini di riduzione della rumorosità presso il ricettore più impattato.
Così come riportato nell’immagine che appunto le farò avere, per quanto riguarda l’area oggetto dell’interpellanza, il Piano prevede la realizzazione di barriere acustiche con altezze comprese tra 2,0 e 7,5 metri. In base alle simulazioni acustiche di RFI, il dimensionamento di tali opere è finalizzato a garantire il rientro entro i limiti normativi delle immissioni sonore ferroviarie presso gli edifici a destinazione residenziale presenti all’interno della fascia A (edifici campiti in verde ma non interessano la fascia di interesse). Secondo l’indice delle priorità previste dal Piano, l’intervento in oggetto è previsto per il quinto anno, quindi 2009. È però da segnalare che, preliminarmente alla messa in opera degli interventi previsti nel Piano, RFI aveva l’impegno di realizzare altre opere di mitigazione acustica previste in 8 siti ubicati nel territorio comunale e che la Regione ha valutato prioritari. La realizzazione di tali opere sta subendo un forte ritardo, pertanto è presumibile che anche l’esecuzione delle opere previste nel Piano, a valle di questi 8 interventi prioritari, subisca notevoli rallentamenti rispetto a quanto pianificato da RFI. Nel corso della Commissione consiliare “Mobilità, Infrastrutture e Lavori Pubblici” che si è tenuta lo scorso 31 gennaio, con all’ordine del giorno la “insonorizzazione ferroviaria in corrispondenza di via Spartaco e via Guelfa” ed alla quale hanno partecipato anche la Regione Emilia- Romagna e RFI, sono emersi ulteriori elementi in merito al Piano di risanamento di RFI. La Regione Emilia-Romagna ha evidenziato che, a partire dal luglio 2004 solo una minima parte degli interventi sono stati realizzati, per un totale di 11 interventi sull’intero territorio regionale.
La conclusione è che ci sono ritardi e che la seconda parte di questo piano deve essere ancora valutata dalla conferenza Stato-Regioni rispetto a cui noi non possiamo fare altro che esprimere, quando veniamo interpellati, le nostre ragioni di priorità".
A cura di
Piazza Maggiore, 6