QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO ALL'ALLARME MALTEMPO
L'assessore alla Protezione civile Riccardo Malagoli, nella seduta odierna di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Carella (FI) sull'allarme maltempo.
Domanda d'attualità del consigliere Carella
"Chiedo all'Amm...
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Descrizione
L'assessore alla Protezione civile Riccardo Malagoli, nella seduta odierna di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Carella (FI) sull'allarme maltempo.
Domanda d'attualità del consigliere Carella
"Chiedo all'Amministrazione quale sia la situazione delle varie zone della città, in generale e in particolare della zona Lungo Reno e di quella Collinare coi suoi rii e le sue frane, chiedo se non si ritenga di mettere sull'avviso i residenti e i lavoratori delle zone ritenute più a rischio e nel caso come si intenda farlo. Chiedo infine se non si reputi opportuno il compiere un' opera di costante informazione a fini preventivi, presso la popolazione della città, stante il reiterarsi nel tempo di fenomeni meteorologici improvvisi e importanti, nelle modalità considerate più efficaci, quali?"
Risposta dell'assessore Malagoli
"Premetto che le previsioni ARPA, di cui eventualmente le posso fornire i bollettini, riportano l'assenza di precipitazioni dal 25 al 28 febbraio e anche le temperature indicate non fanno presumere alcun allarme sul territorio di Bologna e la collina di Bologna. Come riportato dalla notizia stampa da cui lei ha tratto la domanda, l'allerta della Protezione civile riportava rischio di piene nel fiume Samoggia e nei Comuni di Anzola, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna e i Comuni interessati dal fiume Idici, che sono quelli di Budrio, Medicina, Molinella nel bolognese.
Nonostante questo, per quanto riguarda la situazione della viabilità collinare è costantemente monitorata, in particolare si sta intervenendo per eliminare alcune criticità puntuali, ad esempio via Montalbano, e si continua l'attività di pulizia delle strade e dei fossi nei punti interessati anche da minimi smottamenti.
Per quanto riguarda le aree soggette ad instabilità e quelle potenzialmente instabili, queste ricoprono oltre il 30% dei circa 35 kmq di territorio collinare del Comune di Bologna.
Pur non essendo numerosi i casi di frane di grosse dimensioni, sono diffusi fenomeni di piccole o medie dimensioni, che in gran parte dei casi riguardano i primi strati di copertura di substrati stabili.
E' pertanto ben nota la generale e intrinseca fragilità del territorio collinare bolognese, che sulla base della propensione al dissesto idrogeologico si può suddividere in due settori distinti:
una porzione settentrionale, caratterizzata nel complesso da buona stabilità in ragione dell’assetto geologico dominato da formazioni con carattere prevalentemente litoide ed assetto strutturale regolare;
una meridionale che presenta livelli di franosità sensibilmente più elevati per la presenza di formazioni prevalentemente di tipo argilloso ad assetto caotico che determinano condizioni particolarmente favorevoli all’instaurarsi di fenomeni sia erosivi che gravitativi con diffusi scivolamenti, colate e formazione di bacini calanchivi.
L'inventario delle zone instabili e potenzialmente instabili è riportato negli strumenti di pianificazione territoriale del Comune di Bologna, ed in particolare nel PSC. L'aggiornamento, reso possibile dal costante controllo, è periodico e consente di rilevare e registrare nuovi eventi o la riattivazione di instabilità già note.
Oltre alla pubblicazione di tali elementi conoscitivi, si sono svolte già alcuni eventi informativi sia nell'ambito di eventi di carattere generale come "Le Sere in Serra", nel corso delle quali, nel 2013, si è tenuto un appuntamento avente come titolo "La fragilità idrogeologica della collina di Bologna: effetti naturali e antropici", sia nel corso di appuntamenti organizzati presso i quartieri più interessati, ad esempio quello che si è tenuto presso il quartiere Saragozza nel dicembre scorso, proprio sulla fragilità idrogeologica della collina bolognese.
Si ricorda infine che, come prevenzione del rischio, l'Amministrazione comunale svolge attività finalizzate alla verifica di ammissibilità idrogeologica degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio qualora comportino movimentazioni di terreno o modifichino il regime delle acque in aree sottoposte al vincolo idrogeologico, con funzioni delegate ai Comuni a partire dall'anno 2000, come perimetrate nel Piano Strutturale Comunale, ai sensi del Regolamento comunale per la gestione del vincolo idrogeologico approvato con Delibera di Consiglio Comunale O.d.G. n. 9 del 02.02.2009.
Va comunque ricordato che il Servizio Tecnico Bacino Reno (S.T.B. Reno) della Regione Emilia-Romagna si occupa delle attività di prevenzione e gestione emergenze per la difesa del territorio dai rischi idraulico ed idrogeologico, della gestione e tutela della risorsa idrica e delle aree del demanio fluviale nel bacino idrografico del fiume Reno.
Ricordo che il monitoraggio costante della nostra collina ha permesso anche nell'ultimo evento, la frana di Sabbiuno che come sappiamo è stata una frana importante, di intervenire preventivamente con la chiusura della strada per poi eseguire i lavori necessari, nell'ambito delle competenze del Comune di Bologna. Ma, soprattutto, preventivamente si è evitato che prima della frana le macchine continuassero a transitare proprio per il costante monitoraggio che noi facciamo sulle strade della collina.
Le informazioni sono ritualmente fornite agli organi di stampa e canali televisivi tramite l'ufficio stampa, la Protezione Civile Regionale ed ARPA, qualora si tratti di un evento consistente, così da permettere alla popolazione di conoscere l'evoluzione della situazione in modo puntuale ed ufficiale.
Attualmente, come le avevo specificato nella risposta alla Sua domanda sulle scosse sismiche nel Question Time di venerdì scorso, è allo studio con i servizi e gli uffici che gestiscono Iperbole ed i Canali Social, l'utilizzo di questi strumenti, in particolare di Twitter, per avvicinare il più possibile la popolazione in caso di emergenza.
Si stanno prendendo contatti, inoltre, con aziende che operano nel settore delle telecomunicazioni per valutare l'ipotesi e la conseguente fattibilità della comunicazione più immediata ai cittadini tramite fax, internet, sms, eccetera".
Domanda d'attualità del consigliere Carella
"Chiedo all'Amministrazione quale sia la situazione delle varie zone della città, in generale e in particolare della zona Lungo Reno e di quella Collinare coi suoi rii e le sue frane, chiedo se non si ritenga di mettere sull'avviso i residenti e i lavoratori delle zone ritenute più a rischio e nel caso come si intenda farlo. Chiedo infine se non si reputi opportuno il compiere un' opera di costante informazione a fini preventivi, presso la popolazione della città, stante il reiterarsi nel tempo di fenomeni meteorologici improvvisi e importanti, nelle modalità considerate più efficaci, quali?"
Risposta dell'assessore Malagoli
"Premetto che le previsioni ARPA, di cui eventualmente le posso fornire i bollettini, riportano l'assenza di precipitazioni dal 25 al 28 febbraio e anche le temperature indicate non fanno presumere alcun allarme sul territorio di Bologna e la collina di Bologna. Come riportato dalla notizia stampa da cui lei ha tratto la domanda, l'allerta della Protezione civile riportava rischio di piene nel fiume Samoggia e nei Comuni di Anzola, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna e i Comuni interessati dal fiume Idici, che sono quelli di Budrio, Medicina, Molinella nel bolognese.
Nonostante questo, per quanto riguarda la situazione della viabilità collinare è costantemente monitorata, in particolare si sta intervenendo per eliminare alcune criticità puntuali, ad esempio via Montalbano, e si continua l'attività di pulizia delle strade e dei fossi nei punti interessati anche da minimi smottamenti.
Per quanto riguarda le aree soggette ad instabilità e quelle potenzialmente instabili, queste ricoprono oltre il 30% dei circa 35 kmq di territorio collinare del Comune di Bologna.
Pur non essendo numerosi i casi di frane di grosse dimensioni, sono diffusi fenomeni di piccole o medie dimensioni, che in gran parte dei casi riguardano i primi strati di copertura di substrati stabili.
E' pertanto ben nota la generale e intrinseca fragilità del territorio collinare bolognese, che sulla base della propensione al dissesto idrogeologico si può suddividere in due settori distinti:
una porzione settentrionale, caratterizzata nel complesso da buona stabilità in ragione dell’assetto geologico dominato da formazioni con carattere prevalentemente litoide ed assetto strutturale regolare;
una meridionale che presenta livelli di franosità sensibilmente più elevati per la presenza di formazioni prevalentemente di tipo argilloso ad assetto caotico che determinano condizioni particolarmente favorevoli all’instaurarsi di fenomeni sia erosivi che gravitativi con diffusi scivolamenti, colate e formazione di bacini calanchivi.
L'inventario delle zone instabili e potenzialmente instabili è riportato negli strumenti di pianificazione territoriale del Comune di Bologna, ed in particolare nel PSC. L'aggiornamento, reso possibile dal costante controllo, è periodico e consente di rilevare e registrare nuovi eventi o la riattivazione di instabilità già note.
Oltre alla pubblicazione di tali elementi conoscitivi, si sono svolte già alcuni eventi informativi sia nell'ambito di eventi di carattere generale come "Le Sere in Serra", nel corso delle quali, nel 2013, si è tenuto un appuntamento avente come titolo "La fragilità idrogeologica della collina di Bologna: effetti naturali e antropici", sia nel corso di appuntamenti organizzati presso i quartieri più interessati, ad esempio quello che si è tenuto presso il quartiere Saragozza nel dicembre scorso, proprio sulla fragilità idrogeologica della collina bolognese.
Si ricorda infine che, come prevenzione del rischio, l'Amministrazione comunale svolge attività finalizzate alla verifica di ammissibilità idrogeologica degli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio qualora comportino movimentazioni di terreno o modifichino il regime delle acque in aree sottoposte al vincolo idrogeologico, con funzioni delegate ai Comuni a partire dall'anno 2000, come perimetrate nel Piano Strutturale Comunale, ai sensi del Regolamento comunale per la gestione del vincolo idrogeologico approvato con Delibera di Consiglio Comunale O.d.G. n. 9 del 02.02.2009.
Va comunque ricordato che il Servizio Tecnico Bacino Reno (S.T.B. Reno) della Regione Emilia-Romagna si occupa delle attività di prevenzione e gestione emergenze per la difesa del territorio dai rischi idraulico ed idrogeologico, della gestione e tutela della risorsa idrica e delle aree del demanio fluviale nel bacino idrografico del fiume Reno.
Ricordo che il monitoraggio costante della nostra collina ha permesso anche nell'ultimo evento, la frana di Sabbiuno che come sappiamo è stata una frana importante, di intervenire preventivamente con la chiusura della strada per poi eseguire i lavori necessari, nell'ambito delle competenze del Comune di Bologna. Ma, soprattutto, preventivamente si è evitato che prima della frana le macchine continuassero a transitare proprio per il costante monitoraggio che noi facciamo sulle strade della collina.
Le informazioni sono ritualmente fornite agli organi di stampa e canali televisivi tramite l'ufficio stampa, la Protezione Civile Regionale ed ARPA, qualora si tratti di un evento consistente, così da permettere alla popolazione di conoscere l'evoluzione della situazione in modo puntuale ed ufficiale.
Attualmente, come le avevo specificato nella risposta alla Sua domanda sulle scosse sismiche nel Question Time di venerdì scorso, è allo studio con i servizi e gli uffici che gestiscono Iperbole ed i Canali Social, l'utilizzo di questi strumenti, in particolare di Twitter, per avvicinare il più possibile la popolazione in caso di emergenza.
Si stanno prendendo contatti, inoltre, con aziende che operano nel settore delle telecomunicazioni per valutare l'ipotesi e la conseguente fattibilità della comunicazione più immediata ai cittadini tramite fax, internet, sms, eccetera".
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Piazza Maggiore, 6