QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO ALLA SEDE DEL MUSEO DELLA COMUNICAZIONE
L'assessore alla Cultura e rapporti con l'Università, Alberto Ronchi ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda del consigliere Lorenzo Tomassini (Forza Italia) in merito alla sede del Museo della Comunicazione
La domanda del consigli...
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L'assessore alla Cultura e rapporti con l'Università, Alberto Ronchi ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda del consigliere Lorenzo Tomassini (Forza Italia) in merito alla sede del Museo della Comunicazione
La domanda del consigliere Lorenzo Tomassini (Forza Italia):
Il sottoscritto visto quanto riportato dall'articolo di stampa (Repubblica.it - Bologna, 31.03.2014) chiede al Sindaco di sapere cosa questa Amministrazione abbia fatto e stia facendo per trattenere il museo del Dott. Pelagalli in città e cosa impedisca l’individuazione di una sede pubblica per l’esposizione dell’eccezionale collezione.
La risposta dell'assessore alla Cultura Alberto Ronchi:
"Condivido tutta l'analisi che lei ha fatto quindi non la ripeto, aggiungo anche che c'è un ordine del giorno del Consiglio comunale di cui sono consapevole e inoltre aggiungo che c'è anche un interesse più largo che va oltre quello del Consiglio e dei suoi rappresentanti e non è sempre così scontato; ieri per esempio ho parlato con un cittadino di Bologna che mi ha telefonato per sollecitare la risoluzione del problema. Dopodiché bisogna entrare nella pratica. Noi stiamo tentando faticosamente di costruire un percorso che però - e bisogna esserne consapevoli - è un percorso complicato. Questa è un'operazione che non si fa a costo zero, ma che implica un investimento molto consistente da parte dell'Amministrazione comunale o da parte dell'Amministrazione comunale e di altri soggetti. E' evidente che le trasformazioni che ci sono state in questi anni nella città di Bologna nel sistema museale implica anche che altri soggetti abbiano fatto delle scelte molto precise, perché è successo che noi abbiamo un sistema museale comunale a cui si aggiungono il sistema museale universitario e il circuito di Genus Bononiae che è stato un arricchimento per la città, ma che implica un investimento forte da parte di queste strutture.
Ecco, quello che stiamo facendo è che nei prossimi giorni noi avremo due importanti riunioni - che non saranno ovviamente definitive - in cui discuteremo insieme ai soggetti di tutto il sistema museale, compreso il sistema Genus Bononie, non soltanto della possibilità di coordinarci meglio e di costruire insieme delle cose, ma sicuramente metteremo a fuoco anche quelle che sono alcune emergenze presenti a Bologna, e tra queste il Museo Pelagalli che per quanto riguarda le emergenze di Patrimonio legate alla città, occupa sicuramente il primo posto, sia per la storia che c'è stata rispetto a questa vicenda, sia per il tipo di patrimonio, come lei ricordava. Ecco, detto questo però - e comprendo la storia che c'è stata, i tentativi che sono stati fatti e il fatto che il signor Pelagalli sia un po'dubbioso sul fatto che si possa in qualche modo trovare una soluzione - noi non possiamo scandire le nostre tempistiche sulla base delle decisione che vengono prese da un soggetto privato. Se un privato mi dice che ha deciso di vendere il suo patrimonio domani, io non è che entro domani trovo la soluzione. Dobbiamo comprenderci a vicenda, perché questa questione non significa un investimento di centinaia di migliaia di euro, ma comporta un investimento molto maggiore, perché un museo è una cosa seria. Significa individuare un luogo, metterci le tecnologie adatte per la conservazione, è insomma una questione complessa.
Quindi io ribadisco l'impegno di questa Amministrazione a trovare una soluzione, ribadisco il fatto che vista la situazione economica e finanziaria in cui ci troviamo non è una situazione semplice perché comporta un investimento notevole. Ribadisco che nel clima positivo che verrà confermato da queste prossime riunioni proveremo anche a ragionare nei termini che lei consigliava, cioè proveremo a costruire su questo problema un ragionamento che coinvolga più soggetti, però io la bacchetta magica non ce l'ho e quindi occorre che con pazienza cerchiamo di costruire una soluzione. E' evidente che occorre che i tempi siano dettati dalla volontà di costruire, io non lo so, sono diversi anni che viene detto che questo patrimonio si vende, sono giustamente questioni private che immagino siano anche complesse, ma io non riesco a rispondere a questo tipo di tempistiche. Quello che posso dire io è che tra le tante emergenze che abbiamo ereditato e alcune le abbiamo pure risolte, questa è un'emergenza e un problema che dobbiamo in tutti i modi sforzarci di risolvere. Con estrema onestà le dico che è un problema molto complesso e quindi per risolverlo ci vuole molta, molta pazienza, ma non è una questione di volontà politica, perché io condivido pienamente quanto lei ha detto e lo dico molto apertamente, lei sa che io sono abbastanza onesto da questo punto di vista, è proprio una questione di tipo economico, finanziario e organizzativo. Allora, se riusciamo insieme a far capire che c'è davvero la volontà politica di andare verso la soluzione, possiamo anche monitorare insieme le tempistiche. In questi giorni, nelle riunioni a cui accennavo, proveremo a capire se c'è una possibilità di intavolare una discussione nel senso che diceva lei, cioè una copartecipazione che, è vero, aiuterebbe molto perché se tutta la questione ricade sulla Amministrazione comunale - lei che segue i bilanci da molti anni lo capisce - è un po' complicata. Quello che le voglio dire, ma forse avrà letto anche il giornale, siamo nelle condizioni adesso di aprire una fase nuova di costruzione insieme, di progettazioni e proveremo ad inserire anche questa questione, perché ovviamente bisogna essere tutti d'accordo. Grazie"
La domanda del consigliere Lorenzo Tomassini (Forza Italia):
Il sottoscritto visto quanto riportato dall'articolo di stampa (Repubblica.it - Bologna, 31.03.2014) chiede al Sindaco di sapere cosa questa Amministrazione abbia fatto e stia facendo per trattenere il museo del Dott. Pelagalli in città e cosa impedisca l’individuazione di una sede pubblica per l’esposizione dell’eccezionale collezione.
La risposta dell'assessore alla Cultura Alberto Ronchi:
"Condivido tutta l'analisi che lei ha fatto quindi non la ripeto, aggiungo anche che c'è un ordine del giorno del Consiglio comunale di cui sono consapevole e inoltre aggiungo che c'è anche un interesse più largo che va oltre quello del Consiglio e dei suoi rappresentanti e non è sempre così scontato; ieri per esempio ho parlato con un cittadino di Bologna che mi ha telefonato per sollecitare la risoluzione del problema. Dopodiché bisogna entrare nella pratica. Noi stiamo tentando faticosamente di costruire un percorso che però - e bisogna esserne consapevoli - è un percorso complicato. Questa è un'operazione che non si fa a costo zero, ma che implica un investimento molto consistente da parte dell'Amministrazione comunale o da parte dell'Amministrazione comunale e di altri soggetti. E' evidente che le trasformazioni che ci sono state in questi anni nella città di Bologna nel sistema museale implica anche che altri soggetti abbiano fatto delle scelte molto precise, perché è successo che noi abbiamo un sistema museale comunale a cui si aggiungono il sistema museale universitario e il circuito di Genus Bononiae che è stato un arricchimento per la città, ma che implica un investimento forte da parte di queste strutture.
Ecco, quello che stiamo facendo è che nei prossimi giorni noi avremo due importanti riunioni - che non saranno ovviamente definitive - in cui discuteremo insieme ai soggetti di tutto il sistema museale, compreso il sistema Genus Bononie, non soltanto della possibilità di coordinarci meglio e di costruire insieme delle cose, ma sicuramente metteremo a fuoco anche quelle che sono alcune emergenze presenti a Bologna, e tra queste il Museo Pelagalli che per quanto riguarda le emergenze di Patrimonio legate alla città, occupa sicuramente il primo posto, sia per la storia che c'è stata rispetto a questa vicenda, sia per il tipo di patrimonio, come lei ricordava. Ecco, detto questo però - e comprendo la storia che c'è stata, i tentativi che sono stati fatti e il fatto che il signor Pelagalli sia un po'dubbioso sul fatto che si possa in qualche modo trovare una soluzione - noi non possiamo scandire le nostre tempistiche sulla base delle decisione che vengono prese da un soggetto privato. Se un privato mi dice che ha deciso di vendere il suo patrimonio domani, io non è che entro domani trovo la soluzione. Dobbiamo comprenderci a vicenda, perché questa questione non significa un investimento di centinaia di migliaia di euro, ma comporta un investimento molto maggiore, perché un museo è una cosa seria. Significa individuare un luogo, metterci le tecnologie adatte per la conservazione, è insomma una questione complessa.
Quindi io ribadisco l'impegno di questa Amministrazione a trovare una soluzione, ribadisco il fatto che vista la situazione economica e finanziaria in cui ci troviamo non è una situazione semplice perché comporta un investimento notevole. Ribadisco che nel clima positivo che verrà confermato da queste prossime riunioni proveremo anche a ragionare nei termini che lei consigliava, cioè proveremo a costruire su questo problema un ragionamento che coinvolga più soggetti, però io la bacchetta magica non ce l'ho e quindi occorre che con pazienza cerchiamo di costruire una soluzione. E' evidente che occorre che i tempi siano dettati dalla volontà di costruire, io non lo so, sono diversi anni che viene detto che questo patrimonio si vende, sono giustamente questioni private che immagino siano anche complesse, ma io non riesco a rispondere a questo tipo di tempistiche. Quello che posso dire io è che tra le tante emergenze che abbiamo ereditato e alcune le abbiamo pure risolte, questa è un'emergenza e un problema che dobbiamo in tutti i modi sforzarci di risolvere. Con estrema onestà le dico che è un problema molto complesso e quindi per risolverlo ci vuole molta, molta pazienza, ma non è una questione di volontà politica, perché io condivido pienamente quanto lei ha detto e lo dico molto apertamente, lei sa che io sono abbastanza onesto da questo punto di vista, è proprio una questione di tipo economico, finanziario e organizzativo. Allora, se riusciamo insieme a far capire che c'è davvero la volontà politica di andare verso la soluzione, possiamo anche monitorare insieme le tempistiche. In questi giorni, nelle riunioni a cui accennavo, proveremo a capire se c'è una possibilità di intavolare una discussione nel senso che diceva lei, cioè una copartecipazione che, è vero, aiuterebbe molto perché se tutta la questione ricade sulla Amministrazione comunale - lei che segue i bilanci da molti anni lo capisce - è un po' complicata. Quello che le voglio dire, ma forse avrà letto anche il giornale, siamo nelle condizioni adesso di aprire una fase nuova di costruzione insieme, di progettazioni e proveremo ad inserire anche questa questione, perché ovviamente bisogna essere tutti d'accordo. Grazie"
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Piazza Maggiore, 6