QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO ALLA QUESTIONE DEL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI AI DIPENDENTI DEL TEATRO COMUNALE


L'assessore alla Cultura ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda delconsigliere comunale Massimo Bugani (M5S) in merito alla questione del ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti del Teatro Comunale

La domanda del consi...

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L'assessore alla Cultura ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda delconsigliere comunale Massimo Bugani (M5S) in merito alla questione del ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti del Teatro Comunale

La domanda del consigliere comunale Massimo Bugani (M5S):
Alla luce delle notizie apparse sulla stampa in merito al ritardo nel pagamento degli stipendi dei dipendenti del Teatro Comunale si chiede alla Giunta come valuti le dichiarazioni rilasciate da Carisbo che ha giustificato la mancata apertura di una linea di credito al Teatro per la scarsità di garanzie offerte, anche alla luce del lavoro e dei sacrifici fatti dal Comune fino ad oggi;
Se non ritiene fondamentale arrivare il prima possibile alla verifica dell’eventuale applicazione di interessi anatocistici da parte delle banche, prima di arrivare a siglare nuovi accordi sul credito.

La risposta dell'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi:
"Su questa partita del Teatro Comunale riconosco il lavoro fatto dal Movimento Cinque Stelle e di tutto il Consiglio comunale e mi pare che ci sia stata, pur nella differenza di posizioni, una condivisione del lavoro che noi stiamo cercando di fare in difesa di questa realtà produttiva fondamentale, lo ribadisco, per la città.

Non entro nelle valutazioni che fanno le banche, perché sono valutazioni tecniche, economiche e io ne prendo atto. Dato che anche ieri mi sono visto titolato: 'Ronchi litiga con le banche' e io non avevo litigato proprio con nessuno e capisco che quando qualcuno ti attacca un cliché bisogna portarlo avanti, preciso che mi sono limitato a dire una cosa che confermo. Siccome c'è un mercato, e il Teatro Comunale di Bologna non è un cliente di poco conto, stiamo facendo una valutazione di mercato per capire se possiamo trovare un'Istituto bancario che nelle sue valutazioni, libere come quelle degli altri, invece di dire che non ci sono le condizioni, ci dica che queste condizioni ci sono. Tutti parliamo di libero mercato, poi quando bisogna applicarlo saltano fuori dei vincoli e invece noi vogliamo applicare questo principio di libero mercato: con le banche ci confrontiamo liberamente. Non commento le decisioni delle banche.

Rinviando a una commissione che è già stata calendarizzata, dove vi farò il quadro completo e vi dirò a che punto siamo, l'altro motivo per cui stiamo cercando un Istituto bancario sul mercato è perché, anche se il Teatro Comunale prendesse milioni di euro in contributi, una banca di riferimento che fa credito ci vuole. Queste strutture e istituti, senza il credito bancario non vivono, ma non solo il Teatro Comunale, tutte.

Prendo atto che è stata chiusa la linea di credito sulla base di valutazioni. Noi abbiamo fatto le nostre, fornendo una serie di documentazioni, questo non è bastato e resta la libertà di scegliere anche per noi che scegliamo di stare sul mercato e vedere quale Istituto bancario ci toglie questo problema e magari ci aiuta a risolverne anche degli altri.

Sulla questione dell'anatocismo. Questa è una vicenda un po' più complessa, sulla quale stiamo applicando una giusta prudenza. Stiamo approfondendo questo argomento e solo dopo cercheremo di decidere di conseguenza. Il tema è questo: noi possiamo dire che c'è il problema e la banca può negarlo. Se queste vicende finiscono in un contenzioso, non abbiamo risolto niente e procrastiniamo i problemi.
Con calma, cerchiamo di capire se c'è il problema- e la banca ci sta dicendo che non c'è - se il problema secondo noi c'è, faremo un confronto civile per farci spiegare le loro ragioni. Aggiungo che, comunque sia, avendo raccolto alcune informazioni, anche se forse fondato il fatto che il problema esiste, stiamo parlando di un problema molto, molto ridimensionato rispetto ad altre situazioni nazionali, come ad esempio Genova.

E' evidente che a noi adesso interessa molto procedere nel piano di cui parleremo venerdì in commissione, vi informerò sul punto in cui siamo, quali sono i problemi e gli ostacoli. Però stiamo procedendo con la nuova governance, con il piano di risanamento che è stato approvato da Pinelli, stiamo andando avanti nel contattare appunto le banche per risolvere il problema del credito bancario.
Sono abbastanza ottimista. Poi riconosco una cosa: purtroppo in questa situazione, nonostante gli sforzi che abbiamo fatto come Amministrazione comunale, che lei stesso ha riconosciuto come massimi, c'è stato un problema, in alcuni casi risolto brillantemente, nell'ultimo caso più faticosamente, che riguarda gli stipendi dei lavoratori. Non voglio sottovalutare questo aspetto, perché capisco che anche un ritardo di due giorni nel pagamento degli stipendi, soprattutto per chi ha delle scadenze tipo mutuo, rappresenta un problema, di cui sono ben consapevole. Bisogna però avere la capacità di comprendere che a differenza di altri luoghi, grazie anche al lavoro del Consiglio comunale, qui c'è una situazione un po' diversa: non c'è uno scontro tra l'Amministrazione nel suo complesso - Sindaco, Giunta e Consiglio - e il Teatro Comunale, cose che in altri tempi ci sono state. C'è anzi molta unità e questo deve spingere i lavoratori a guardare al futuro con ottimismo. Credo quindi che rispetto ad altre situazioni nel Paese, la condizione in cui noi lavoriamo è diversa, non ci sono fratture, c'è una condivisione e un lavoro che stiamo facendo insieme.

Finisco con una frase che io dico sempre, ma credo che sia fondamentale anche rispetto alle banche, non tanto dal punto di vista economico, ma dal punto di vista psicologico: questa è una città un po' particolare, quando parte un cliché, prima di toglierlo di mezzo ci metti una vita. Noi siamo arrivati quando sul Comunale si diceva che è un baraccone da chiudere.
Su questo io dico: bisogna entrare in un'altra logica.

Questa Amministrazione difende il Teatro Comunale con le unghie e con i denti, se ne prenda atto. La città capisca nel suo insieme, anche a livello economico che il Comunale - tra l'altro adesso c'è l'Art bonus di Franceschini che riguarda sia gli investimenti che le attività e si avranno degli sgravi fiscali notevoli - non è del Consiglio comunale di Bologna, non è dell'assessore Ronchi, non è del sindaco Merola. E' della città. E allora, insieme, costruiamo un'ipotesi di lavoro che ci permetta, oltre al grande impegno dell'Amministrazione comunale e degli altri soggetti, di fare in modo che quella realtà cresca, migliori e abbia una solidità degna della Città di Bologna.
L'ho detto tante volte: se si perdono le realtà produttive, si possono fare tutte le più belle attività del mondo, con code e contro code, ma non c'è niente da fare, si viene declassati nel quadro culturale del Paese".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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