QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO ALLA QUESTIONE DEGLI SCIOPERI SERIBO


L'assessore alla Scuola Marilena Pillati, ha risposto oggi, in sede di Question Time alle domande dei consiglieri comunali Marco Piazza (M5S) e Michele Facci (FI) in merito alla questione degli scioperi Seribo.

La domanda del consigliere comunale M...

Descrizione

L'assessore alla Scuola Marilena Pillati, ha risposto oggi, in sede di Question Time alle domande dei consiglieri comunali Marco Piazza (M5S) e Michele Facci (FI) in merito alla questione degli scioperi Seribo.

La domanda del consigliere comunale Marco Piazza (M5S):

in merito allo sciopero del pasto contro Seribo, organizzato dai rappresentanti dei genitori e alla conseguente presa di posizione dei Quartieri e e delle scuole, che di fatto impediscono ai bambini di consumare un panino portato da casa, chiede al sindaco e alla Giunta:
  • Quali sono le valutazioni su questa iniziativa dei genitori;
  • Se non ritiene che le dichiarazioni dei quartieri ledano il legittimo diritto di protesta dei genitori;
  • Come valuta il fatto che se sciopera Seribo i bambini possono organizzarsi in altro modo, mangiando panini e pizze, mentre se la proposta viene dalle famiglie non si può fare.
La domanda del consigliere comunale Michele Facci (Forza Italia):

premesso che è prevista per lunedì 5 maggio una protesta da parte dei genitori degli alunni delle scuole, in ordine alla situazione della mensa scolastica gestita da Seribo si chiede di conoscere quale sia il pensiero della Giunta in merito, anche in considerazione del fatto che non viene ufficialmente permesso agli alunni di consumare il pasto fornito loro dai genitori, mentre in casi analoghi - quando vengono effettuati scioperi da parte del personale Seribo - tale comportamento è consentito.
Inoltre chiede se non ritenga di dovere valutare seriamente la qualità (ed il costo) del servizio pasti fornito da Seribo.

La risposta dell'assessore Marilena Pillati:

"Voglio in premessa sottolineare quello che ho già detto nei giorni scorsi. L'Amministrazione comunale considera assolutamente legittima questa iniziativa dei genitori. Però vorrei chiarire che l'Amministrazione comunale ha comunque l'obbligo di fornire il servizio di refezione alle proprie scuole, così come a quelle dello Stato. Allo stesso modo, chi ha la responsabilità del funzionamento delle scuole, e cioè i Direttori di Quartiere nel caso delle scuole comunali, i Dirigenti scolastici nel caso delle scuole statali, devono garantire il regolare funzionamento della scuola durante l'intero arco della giornata, compreso il momento pasto, che, ricordo, si svolge in diverse occasioni: il latte del mattino, il pranzo, la merenda. Il nostro impegno é stato prima di tutto questo.
Voglio sottolineare che non c'è e non c'è stato alcun tentativo di impedire ai genitori di aderire all'iniziativa, ma la giusta attenzione per garantire ai bambini una giornata tranquilla e serena all'interno della scuola.
Gli organizzatori dell'iniziativa hanno ritenuto che l'Amministrazione abbia in qualche modo cercato di limitare invece questa libertà di espressione dei genitori. Non è così. Una cosa è chiedere rispetto per le proprie iniziative, altra cosa è pensare che altri possano non esercitare con la dovuta attenzione e responsabilità il proprio ruolo, che è quello, lo ripeto, di assicurare a tutti coloro che lo richiedono la regolare e sicura fruizione del servizio, ma anche il regolare funzionamento della giornata scolastica.
L'organizzazione di una scuola deve essere programmata e definita secondo modalità gestibili e note a tutti gli operatori. In particolare per la refezione, tenendo conto anche degli aspetti relativi alla salute di quei bambini che usufruiscono di diete speciali per motivi di salute, non è stato valutato possibile gestire in una situazione di sufficiente sicurezza modalità miste di consumo del pasto, cioè prevedere che alcuni bambini potessero consumare il pasto portato da casa e altri il pasto fornito dal servizio di refezione, questo ovviamente legato al fatto che le adesioni a questa iniziativa sono individuali.
Gli uffici comunali hanno dato indicazioni esclusivamente rispetto alle scuole comunali, dove l'organizzazione del servizio nel suo complesso, come ho già detto, è nella responsabilità dei Quartieri, e voglio sottolineare anche un altro aspetto, il servizio ha modalità di svolgimento molto diverse rispetto a quelle delle scuole statali. Se si ravvisano indicazioni diverse da parte dei dirigenti comunali rispetto a quelle dei dirigenti scolastici è perché si inseriscono in contesti organizzativi diversi. Ne evidenzio uno particolarmente rilevante. Mentre nelle scuole statali la distribuzione dei pasti viene svolta dal personale di Seribo, nelle scuole comunali è il personale collaboratore comunale che se ne fa carico. Per questa ragione nelle scuole statali può essere più agevole per la scuola farsi carico della distribuzione del pasto alternativo, oltre che della vigilanza dei bambini interessati, impegnando il personale statale in spazi diversi da dove si consuma il pasto fornito da Seribo. Nelle scuole comunali questo è molto più difficile per almeno due ordini di ragioni: il personale collaboratore è impegnato nelle sezioni a distribuire il pasto consegnato da Seribo, ed essendo l'orario di apertura della scuola comunale, sempre di 10 ore, superiore a quello delle scuole statali, anche le compresenze del personale docente durante il pasto nelle scuole comunali sono minori che in quelle statali.
Le motivazioni, quindi, delle indicazioni date dagli uffici comunali sulla gestione della giornata del 5 maggio sono esclusivamente organizzative. A conferma di questo si evidenzia come nei casi in cui l'adesione all'iniziativa è totale, quindi non c'è l'aggravio della gestione del pasto con due modalità in spazi diversi, che spesso nella scuola comunale sono anche difficili da individuare, l'indicazione data è poter non ordinare il pasto fornito da Seribo. Ed è esattamente quello che accade nel caso delle giornate di sciopero del personale di Seribo, quando non viene assicurato il servizio di refezione e quindi tutti bambini consumano un pasto alternativo, in condizioni di vigilanza da parte del personale che consentono di garantire la totale tranquillità e serenità di quel momento.
Per quanto riguarda le scuole statali non sono state date indicazioni gestionali in quanto sono i Dirigenti scolastici a valutare le condizioni organizzative più adeguate per un eventuale consumo di alimenti portati da casa. In ogni caso il Comune né direttamente, né tramite il personale di Seribo presente nelle scuole, può farsi carico dell'organizzazione per il consumo di un pasto portato da casa e neppure delle responsabilità che ne derivano.
Voglio però passare anche al merito della protesta, di cui non comprendo a pieno le ragioni. Voglio ricordare in quest'aula che da diversi mesi la Commissione mensa cittadina sta lavorando attivamente, anche grazie al prezioso contributo dei genitori, ha prodotto risultati importanti e concreti sui contenuti futuri del servizio e non solo. Voglio ricordare che la Commissione è stata costituita su proposta di questa Giunta, approvata in Consiglio comunale, e dunque questa Amministrazione non vuole certo sottrarsi al confronto e al contributo dei genitori sul tema della qualità del servizio dei pasti consumati a scuola.
Abbiamo condiviso i contenuti dello sviluppo futuro del servizio con tutte le diverse componenti della Commissione mensa cittadina che, proprio per sue le finalità, sono molteplici: ci sono genitori, insegnanti, l'AUSL oltre che Seribo.
Abbiamo condiviso la necessità di costruire al più presto un nuovo centro pasti, che è già nel piano investimenti 2014, e di aumentare significativamente i prodotti biologici in linea con la legge regionale, che potrà essere recepito nel prossimo contratto.
Voglio anche sottolineare che alcuni elementi di novità discussi e condivisi nell'ambito Commissione mensa cittadina sono già in corso di introduzione: penso alla sostituzione della stoviglieria a perdere con quella in ceramica e alle novità che riguardano i menù, la loro composizione e l'uso di singoli prodotti. Dal mese di marzo vengono proposti menù nuovi in tutti i centri di produzione pasti, con abbinamenti, frequenze e un equilibrio tra i diversi nutrienti maggiormente in linea con quelli previsti dalle linee strategiche per la ristorazione scolastica in Emilia-Romagna. Questo lavoro,. lo voglio sottolineare, è stato condiviso con i genitori e i tecnici del Dipartimento Igiene e Nutrizione dell'AUSL di Bologna. Con i genitori abbiamo, dunque, condiviso in quali direzioni è necessario modificare i contenuti del servizio e l'Amministrazione non ha affatto cambiato idea, si è impegnata ed è al lavoro per realizzare quanto è stato condiviso".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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