QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO ALLA PRIVATIZZAZIONE MENSE SCOLASTICHE
La vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda del consigliere Marco Piazza (M5S) in merito alla privatizzazione delle mense scolastiche
La domanda del consigliere Piazza
"In merito alle dichiarazioni a...
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La vicesindaco Silvia Giannini, ha risposto oggi in sede di Question Time alla domanda del consigliere Marco Piazza (M5S) in merito alla privatizzazione delle mense scolastiche
La domanda del consigliere Piazza
"In merito alle dichiarazioni apparse sulla stampa sulla volontà del Comune di privatizzare le mense scolastiche, si pone la seguente domanda di attualità: per sapere la valutazione del Sindaco e della Giunta sul fatto che gli utili spropositati fatti da Seribo, sulle spalle dei genitori e del lavoro, faranno lievitare il valore della società a favore dei soci e che questo potrà generare una forte barriera alla partecipazione nel nuovo bando;
Se il Sindaco non ritiene che la predisposizione di un appalto con una lunga scadenza, fatto con l’obiettivo di consentire alla nuova società di pagare gli investimenti, sia in contraddizione con la realtà in quanto il piano d'ammortamento è virtualmente già in essere ed è evidenziato negli utili che Seribo ha fatto in questi anni".
La risposta della vicesindaco Giannini
"Inizio questa risposta partendo dagli utili di Seribo, vediamo di chiarire alcune questioni, gli utili di Seribo non hanno alcuna influenza sul patrimonio della società se vengono distribuiti, invece vengono accantonati, come deciso per quanto riguarda gli utili 2013 dall'assemblea di Seribo che si è tenuta il 28 gennaio, questa assemblea ha deciso l'accantonamento degli utili 2013 a seguito di un impegno, già assunto a novembre grazie alla disponibilità del socio privato a rinunciare alla distribuzione. Quindi vi era stato un comunicato stampa del 18 novembre in cui c'era stato un impegno in questa direzione, questo impegno come sapete comporta una rinuncia da parte del socio privato a un suo diritto ad avere i dividendi. Ora, posto che è stato dato seguito a quest'impegno e quindi gli utili 2013 sono stati messi a riserva, questo sicuramente aumenta il valore della società mentre il patrimonio della società aumenta appunto le riserve societarie.
Si domanda il consigliere Piazza '..ma questo rischia di aumentare il valore di accesso alla gara e quindi di renderla meno competitiva", questo sarebbe vero se si fosse proceduto nella direzione della società mista, ovvero ciò avrebbe aumentato la quota d'ingresso della nuova gara se questa fosse avvenuta tramite cessione al nuovo socio privato, da selezionare appunto tramite gara, della quota attualmente detenuta dal socio privato Campanella srl nella società mista Seribo srl. Non vi sono invece effetti se la modalità di gestione del sevizio è quella attualmente scelta dalla Giunta, che prevede una gara per l'appalto del servizio con cessione di ramo d'azienda e successiva liquidazione della società Seribo. Non so se questo è chiaro, ma son diverse le due cose, avessimo ceduto la quota del privato con gara allora sarebbe entrato nel valore, se invece si cede il ramo d'azienda e la società va in liquidazione no. Quindi non c'è questa preoccupazione, che il consigliere, aveva stante il modello scelto. Infatti in questo caso, quindi appalto del servizio con cessione del ramo d'azienda e successiva liquidazione della società Seribo, le riserve entreranno nel valore di liquidazione della società senza interferire con la valutazione del valore di cessione del ramo d'azienda, che è in corso di valutazione, ma le riserve non c'entrano con la cessione di ramo d'azienda, c'entrano con la liquidazione. In fase di liquidazione le riserve contribuiranno a determinare le spettanze del socio pubblico e di quello privato nella proporzione del 51% per il socio Comune e 49% per il socio privato.
Avendo deciso di accantonare tutti gli utili 2013, che sono pari e 1.524.176,94 euro, il socio privato ha di fatto rinunciato al suo diritto al 90% degli utili e poiché riceverà il 49% delle riserve in fase di liquidazione della società ha di fatto rinunciato alla differenza fra il 90% e il 49% degli utili stessi per un ammontare di circa 625.000 euro. Posso dire che la parte di attivo che sarà incassata dal Comune in base alla sua quota nella liquidazione della società sarà reinvestita nel servizio di refezione scolastica, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione dei nuovi Centri pasto. I Centri pasto sono del Comune e quindi ciò che il Comune riceverà dalla liquidazione di Seribo verrà reinvestito per i nuovi Centri pasto, che hanno già una loro calendarizzazione come tempi, sappiamo che il problema è un problema molto delicato che l'Amministrazione sta cercando e ha sempre cercato di affrontare con la massima urgenza.
Secondo me non è neanche corretto , esco qui un po' dalle domande fatte ma il consigliere ne ha parlato a voce, non è corretto quello che ha detto, se ho capito bene, con riferimento al fatto che se ci fosse stata la possibilità di fare gli investimenti non ci sarebbero stati tutti quegli utili, non bisogna confondere tra il costo di un investimento, per sostenere il quale Seribo non aveva problemi posto che liquidità ne aveva, e invece l'impatto che fare degli investimenti ha sul conto economico e quindi sulla riduzione di utili della società. La riduzione di utili della società se si fossero fatti gli investimenti non sarebbe evidentemente stato pari a per esempio 3 milioni di investimenti fatti ma soltanto alla quota d'ammortamento, certo, quindi se anche fosse stato fatto due o tre anni fa un nuovo Centro Pasti, se fosse stato possibile, cosa che anche noi avremmo molto auspicato e avremmo fatto se avessimo potuto, però se anche la società avesse speso 3 milioni tre anni fa questo avrebbe voluto dire meno utili sostanzialmente, poniamo un ammortamento in dieci anni per circa 300.000 euro all'anno che diviso per due, dato che la quota è 49 e 51, sono 150.000 euro all'anno, quindi meno di quanto il socio privato è stato disposto a rinunciare con l'accantonamento degli utili 2013.
Volevo infine dire al consigliere che l'Amministrazione comunale sta valutando l'opportunità di poter fare tutti gli investimenti nei nuovi centri pasti ai fini di poter ridurre la durata dell'appalto, è una valutazione che stiamo facendo appena avremmo informazioni poi ne parleremo però va proprio nella direzione di quanto diceva il consigliere, chiaramente i due aspetti vanno di pari passo, durata e investimenti sono due aspetti che vanno considerati congiuntamente e su questo stiamo facendo delle valutazioni".
La domanda del consigliere Piazza
"In merito alle dichiarazioni apparse sulla stampa sulla volontà del Comune di privatizzare le mense scolastiche, si pone la seguente domanda di attualità: per sapere la valutazione del Sindaco e della Giunta sul fatto che gli utili spropositati fatti da Seribo, sulle spalle dei genitori e del lavoro, faranno lievitare il valore della società a favore dei soci e che questo potrà generare una forte barriera alla partecipazione nel nuovo bando;
Se il Sindaco non ritiene che la predisposizione di un appalto con una lunga scadenza, fatto con l’obiettivo di consentire alla nuova società di pagare gli investimenti, sia in contraddizione con la realtà in quanto il piano d'ammortamento è virtualmente già in essere ed è evidenziato negli utili che Seribo ha fatto in questi anni".
La risposta della vicesindaco Giannini
"Inizio questa risposta partendo dagli utili di Seribo, vediamo di chiarire alcune questioni, gli utili di Seribo non hanno alcuna influenza sul patrimonio della società se vengono distribuiti, invece vengono accantonati, come deciso per quanto riguarda gli utili 2013 dall'assemblea di Seribo che si è tenuta il 28 gennaio, questa assemblea ha deciso l'accantonamento degli utili 2013 a seguito di un impegno, già assunto a novembre grazie alla disponibilità del socio privato a rinunciare alla distribuzione. Quindi vi era stato un comunicato stampa del 18 novembre in cui c'era stato un impegno in questa direzione, questo impegno come sapete comporta una rinuncia da parte del socio privato a un suo diritto ad avere i dividendi. Ora, posto che è stato dato seguito a quest'impegno e quindi gli utili 2013 sono stati messi a riserva, questo sicuramente aumenta il valore della società mentre il patrimonio della società aumenta appunto le riserve societarie.
Si domanda il consigliere Piazza '..ma questo rischia di aumentare il valore di accesso alla gara e quindi di renderla meno competitiva", questo sarebbe vero se si fosse proceduto nella direzione della società mista, ovvero ciò avrebbe aumentato la quota d'ingresso della nuova gara se questa fosse avvenuta tramite cessione al nuovo socio privato, da selezionare appunto tramite gara, della quota attualmente detenuta dal socio privato Campanella srl nella società mista Seribo srl. Non vi sono invece effetti se la modalità di gestione del sevizio è quella attualmente scelta dalla Giunta, che prevede una gara per l'appalto del servizio con cessione di ramo d'azienda e successiva liquidazione della società Seribo. Non so se questo è chiaro, ma son diverse le due cose, avessimo ceduto la quota del privato con gara allora sarebbe entrato nel valore, se invece si cede il ramo d'azienda e la società va in liquidazione no. Quindi non c'è questa preoccupazione, che il consigliere, aveva stante il modello scelto. Infatti in questo caso, quindi appalto del servizio con cessione del ramo d'azienda e successiva liquidazione della società Seribo, le riserve entreranno nel valore di liquidazione della società senza interferire con la valutazione del valore di cessione del ramo d'azienda, che è in corso di valutazione, ma le riserve non c'entrano con la cessione di ramo d'azienda, c'entrano con la liquidazione. In fase di liquidazione le riserve contribuiranno a determinare le spettanze del socio pubblico e di quello privato nella proporzione del 51% per il socio Comune e 49% per il socio privato.
Avendo deciso di accantonare tutti gli utili 2013, che sono pari e 1.524.176,94 euro, il socio privato ha di fatto rinunciato al suo diritto al 90% degli utili e poiché riceverà il 49% delle riserve in fase di liquidazione della società ha di fatto rinunciato alla differenza fra il 90% e il 49% degli utili stessi per un ammontare di circa 625.000 euro. Posso dire che la parte di attivo che sarà incassata dal Comune in base alla sua quota nella liquidazione della società sarà reinvestita nel servizio di refezione scolastica, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione dei nuovi Centri pasto. I Centri pasto sono del Comune e quindi ciò che il Comune riceverà dalla liquidazione di Seribo verrà reinvestito per i nuovi Centri pasto, che hanno già una loro calendarizzazione come tempi, sappiamo che il problema è un problema molto delicato che l'Amministrazione sta cercando e ha sempre cercato di affrontare con la massima urgenza.
Secondo me non è neanche corretto , esco qui un po' dalle domande fatte ma il consigliere ne ha parlato a voce, non è corretto quello che ha detto, se ho capito bene, con riferimento al fatto che se ci fosse stata la possibilità di fare gli investimenti non ci sarebbero stati tutti quegli utili, non bisogna confondere tra il costo di un investimento, per sostenere il quale Seribo non aveva problemi posto che liquidità ne aveva, e invece l'impatto che fare degli investimenti ha sul conto economico e quindi sulla riduzione di utili della società. La riduzione di utili della società se si fossero fatti gli investimenti non sarebbe evidentemente stato pari a per esempio 3 milioni di investimenti fatti ma soltanto alla quota d'ammortamento, certo, quindi se anche fosse stato fatto due o tre anni fa un nuovo Centro Pasti, se fosse stato possibile, cosa che anche noi avremmo molto auspicato e avremmo fatto se avessimo potuto, però se anche la società avesse speso 3 milioni tre anni fa questo avrebbe voluto dire meno utili sostanzialmente, poniamo un ammortamento in dieci anni per circa 300.000 euro all'anno che diviso per due, dato che la quota è 49 e 51, sono 150.000 euro all'anno, quindi meno di quanto il socio privato è stato disposto a rinunciare con l'accantonamento degli utili 2013.
Volevo infine dire al consigliere che l'Amministrazione comunale sta valutando l'opportunità di poter fare tutti gli investimenti nei nuovi centri pasti ai fini di poter ridurre la durata dell'appalto, è una valutazione che stiamo facendo appena avremmo informazioni poi ne parleremo però va proprio nella direzione di quanto diceva il consigliere, chiaramente i due aspetti vanno di pari passo, durata e investimenti sono due aspetti che vanno considerati congiuntamente e su questo stiamo facendo delle valutazioni".
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Piazza Maggiore, 6