QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO ALLA MOBILITA' DI BICICLETTE E MOTOCICLI


L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha risposto oggi, in sede di Question Time alla domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord), in merito alla mobilità di biciclette e motocicli.

La domanda della consigliera comunale Luc...

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L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha risposto oggi, in sede di Question Time alla domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord), in merito alla mobilità di biciclette e motocicli.

La domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord)

Visto l'articolo di stampa- Dueruote Corriere della Sera 14. 07. '14 - relativo alla prossima approvazione della Legge delega al governo sul nuovo codice della strada e premesso che gli articoli approvati ieri sono rivolti alla mobilità sulle due ruote, in città e sulle strade extraurbane in particolare al fatto che biciclette e motocicli potranno muoversi sulle corsie preferenziali riservati ai mezzi pubblici
chiede al signor sindaco se ritiene che con l'approvazione di tale Legge delega, la mobilità delle due ruote in città subirà notevoli cambiamenti e conseguentemente si chiede di sapere se gli investimenti economici sinora profusi, potrebbero risultare superflui;
Tenuto conto che attualmente le biciclette possono transitare solamente sul alcune corsie preferenziali, mentre ai motocicli è vietato, se ritiene possibile sin da ora quindi anticipando la legge delega, estendere il transito a biciclette e ciclomotori a tutte le corsie preferenziali presenti in città;
quale sia il pensiero della Giunta in merito a tale modifiche normative in particolare al fatto che per la prima volta viene riconosciuto lo status di utenti vulnerali della strada a chi utilizza ciclomotori e motocicli quindi equiparando queste due categorie, categorie quella dei motociclisti che l'assessore Colombo ha sempre "snobbato" .

La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo

"Grazie Presidente. Capisco che sia una domanda d'attualità rispetto a alcune notizie che circolano, ma come lei stessa diceva, non è per niente un'attualità rispetto all'entrata in vigore di qualche novità legislativa. Io credo che questo in premessa vada detto. Siamo di fronte ad un emendamento approvato in Commissione trasporti alla Camera, su un testo che non è stato ancora approvato neanche dalla stessa Commissione trasporti della Camera che poi dovrà passare in aula per l'approvazione della Camera e ci potranno essere ulteriori emendamenti, poi dovrà andare al Senato e dovrà essere analizzata ed approvata con eventuali altri emendamenti in Commissione trasporti al Senato, poi passare in aula al Senato, dove ancora potrà subire degli emendamenti e sicuramente il testo non sarà uguale e così, quindi, ritornerà alla Camera, dove di nuovo si passerà alla Commissione trasporti con eventuali altri emendamenti e infine in aula per l'approvazione definitiva. Peccato che non sia finita, perché si tratta di una legge delega e quindi contiene solo dei principi generali e infatti prevede la delega al Governo a emanare i decreti delegati entro 12 mesi. Peccato che ancora non sia finita, perché quando il Governo prepara gli schemi dei decreti delegati li manda al Parlamento, alla Commissione trasporti della Camera, che dopo averli analizzati può formulare delle controproposte, poi la stessa cosa avviene anche col Senato. E infine viene approvato.

Ecco pensare che sia di attualità oggi questo tema, con questo percorso davanti, mi pare difficile. Non credo, considerati i tempi dell'iter legislativo e attuativo, che ne potremo riparlare qui nel corso di questo mandato. Quindi l'attualità credo sia davvero scarsa. Dopodiché se vuole un mio parere in termini generali le dico che che le corsie riservate vanno riservate appunto a una serie di tipologie di mobilità che si intende promuovere. Le chiamiamo infatti 'corsie preferenziali', per dare un vantaggio a determinati mezzi di trasporto rispetto ad altri. Le corsie preferenziali sono nate per dare velocità al trasporto pubblico e rendere i mezzi di trasporto pubblico più competitivi e più veloci rispetto ai mezzi privati, auto o moto che siano, successivamente al codice del '92, ma anche la rivoluzione culturale sulla mobilità sostenibile che è avvenuta successivamente nel corso degli anni, si è sentita legittima esigenza - e Bologna è all'avanguardia in questo - che il concetto di preferenzialità venisse allargato anche ad una delle altre categorie della mobilità sostenibile che è quella dei ciclisti. Questo perché ancora una volta si intende favorire l'uso della bicicletta, così come dei mezzi pubblici al posto delle auto o delle moto. Io credo che questo concetto meriti di essere conservato, perché lo spirito delle corsie preferenziali è incentivare determinate modalità di spostamento. Tradizionalmente il trasporto pubblico a cui, più di recente, si sono aggiunte le due ruote; infatti noi la maggior parte delle corsie preferenziali le abbiamo aperte al trasporto pubblico di linea e non - è giusto fare anche questa distinzione - quindi autobus, taxi ed ncc e alle biciclette. Dopodiché consigliera questi sono ragionamenti di carattere generale e preliminare. Vedremo quando sarà concluso l'iter che ricordavo, quali saranno gli esiti e l'Amministrazione comunale di Bologna, come tutte le Amministrazioni comunali d'Italia, si adeguerà di conseguenza.

Quello che le posso dire, perché nessuno ha intenzione di discriminare chi si muove in moto, è che c'è invece un altro concetto che sta passando a livello nazionale e che mi sembra interessante e che accomuna i ciclisti e i motocilisti e non si tratta certo del principio della mobilità sostenibile, perché quest'ultimo riguarda pedoni, ciclisti e trasporto pubblico, bensì il principio di vulnerabilità. Dal punto di vista della vulnerabilità infatti non c'è dubbio che pedoni, ciclisti e anche motociclisti siano tra gli utenti più vulnerabili della mobilità. Quindi io credo che non tanto sul fronte della circolazione intesa come corsie preferenziali, quanto piuttosto sul fronte della sicurezza stradale, siano necessarie assolutamente misure che vadano a migliorare gli standard di sicurezza di queste tre categorie -pedoni, ciclisti e anche se con numeri diversi, motociclisti - che, ci dicono i dati dell' incidentalità, sono i più colpiti. Quindi su questo assoluta disponibilità a considerare queste diverse tipologie di utenza alla pari, ma nel settore giusto, perché non sono accomunati dall'essere mezzi di trasporto sostenibile, ma sono invece accomunati dall'essere a rischio dal punto di vista dell'incidentalità. Quindi massima disponibilità - e lo stiamo dimostrando con tanti interventi - a lavorare sul miglioramento della sicurezza stradale per tutti e in particolare sui cosidetti utenti vulneralbili su cui da tempo anche noi, senza necessità di recepimenti a livello nazionale, lavoriamo. Grazie"

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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