QUESTION TIME: CHIARIMENTI IN MERITO ALLA CRISI DEL TEATRO ARENA DEL SOLE
L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi ha risposto oggi in sede di Question Time alle domande dei consiglieri comunali Pasquale Caviano (CentroDem) e Marco Piazza (M5S), in merito alla crisi del Teatro Arena del Sole
La domanda del consigliere Pa...
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L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi ha risposto oggi in sede di Question Time alle domande dei consiglieri comunali Pasquale Caviano (CentroDem) e Marco Piazza (M5S), in merito alla crisi del Teatro Arena del Sole
La domanda del consigliere Pasquale Caviano (CentroDem)
“ Abbiamo avuto modo di leggere sulla stampa locale della grave crisi del Teatro Arena del Sole;
Poiché il sistema dei teatri cittadini è una delle criticità della città e la situazione dell'Arena del Sole non è isolata, poiché ciclicamente affrontiamo le difficoltà di bilancio del Teatro comunale, ecc...; chiede al signor Sindaco di sapere:
"Premesso che da notizie apparse sulla stampa è emerso che il Teatro Arena del Sole è in grave difficoltà e viene riportata una nota dei lavoratori in cui si afferma : “Sotto i colpi della crisi e soprattutto della colpevole disattenzione che in questi decenni ha continuamente sottratto risorse alla produzione culturale aggravata dalle politiche di spending review, quello che è il teatro della città, rischia di crollare insieme ad altre importanti centri di produzione teatrale”;Chiede al sindaco e alla giunta:
"Ringrazio entrambi i consiglieri e ringrazio anche il Presidente della commissione che ha richiesto la seduta informativa straordinaria a cui rimanderò per entrare nei dettagli. Credo però che sia molto importante che il Consiglio comunale inizi a parlare dell'Arena del Sole. Io non inseguo le emergenze, è un anno e mezzo che parlo dell'Arena del Sole e ho lanciato l'allarme sui giornali ripetutamente. E' una situazione molto complicata che non riguarda il teatro di Bologna, ma riguarda l'insieme dei teatri nazionali, moltissimi sono già stati commissariati, sono in corso tantissime occupazioni da parte dei lavoratori, c'è una situazione di crisi profonda dovuta ad un fatto - Piazza l'ha ricordato - ma lo voglio affrontare, sono usciti i dati relativi alla spesa pubblica per la Cultura in Europa: siamo dietro Malta, siamo l'ultimo paese d'Europa, dietro alla Grecia e dietro Malta. C'è una situazione oggettivamente molto complessa che si aggrava con il fatto che gli enti locali in questa regione, ma non solo , anche in diverse parti d'Italia, avevano spesso sostituito lo Stato nel sostegno della Cultura e ora sono a loro volta sottoposti a continui tagli e a questo si aggiungono le normative, spesso contraddittorie,che rispetto agli stessi enti locali sono state portate avanti negli ultimi anni.
Riguardo all'Arena del Sole, è tutto noto; comunque la vicenda è questa: intanto lo stabile non è di proprietà del Comune, noi abbiamo l'edificio di proprietà, ma la stabilità, cioè il Teatro Stabile è in seno alla cooperativa Nuova Scena, quindi non è il Comune che ha il riconoscimento della stabilità. C'è una situazione finanziaria complicata che non è stata prodotta ovviamente dalla Amministrazione comunale, a cui noi abbiamo risposto attraverso un progetto molto dettagliato - a cui ho lavorato per un anno e mezzo - che proponeva di trasformarla in una fondazione dove l'Amministrazione sarebbe entrata e avrebbe svolto anche una giusta, secondo me, opera di nuova governance ed è quello a cui lei faceva riferimento, consigliere, e cioè il fatto che se si vuole aprire una stagione di ragionamento sull'insieme dei teatri della città bisogna tirare un filo. E questo filo, dal punto di vista della normativa e anche dei contributi pubblici che sono in essere, è dato dal Teatro Stabile. Cioè non si parte da un teatro privato o da una piccola compagnia teatrale, si parte dallo Stabile che deve avere un ruolo all'interno della città. Noi abbiamo fatto questo iter ed è però successo che il Governo Monti ha detto che la Cultura non era una funzione fondamentale e quindi non aveva tutta una serie di vincoli rispetto alle funzioni fondamentali nella costruzione di sistemi di governance. Poi la spending review ha magicamente trasformato la Cultura in una funzione fondamentale. Quindi, da una parte la Cultura non è funzione fondamentale e quindi non ci sono gli investimenti, dall'altra, rispetto alle regole, diventa una funzione fondamentale e così le amministrazioni pubbliche non possono fare nulla. Di fronte a questa contraddizione i revisori dei conti del Comune di Bologna hanno chiesto che noi presentassimo una domanda alla Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna, cosa che abbiamo fatto. Il progetto c'è, però vi devo dire che trovo difficile che la Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna ci dica di andare avanti, nonostante noi abbiamo presentato una domanda molto particolareggiata e nonostante il progetto sia molto ricco e articolato, sia dal punto di vista giuridico che culturale. L'unica soluzione sarebbe chiarire finalmente se la Cultura sia o meno funzione fondamentale e se un'amministrazione pubblica, non per superare i patti di stabilità, ma per intervenire su un segmento fondamentale delle sue politiche culturali, possa proporre di costruire una fondazione. Quindi noi in questo momento stiamo lavorando per creare un'alternativa a questo primo step che avevamo scelto e che io credo sia lo step migliore, ma che potrebbe esserci detto tra non molto che non è possibile portare avanti;
e nasce da qui il ragionamento con la regione Emilia-Romagna e Ert, un ragionamento che comunque, anche nell'altra soluzione era presente, perché è evidente che il problema si affronta anche tenendo conto dell'insieme della situazione e allora uno stabile regionale che veda Bologna al suo interno rafforza la politica sul teatro, ma soprattutto in una situazione oggettiva di crisi immette quell'innovazione che è necessaria per poter affrontare questo momento. Quindi io colgo quest'occasione anche per dire che smentisco certe interpretazioni che ho letto. Io non sono per niente disperato e non sto inseguendo nulla, ma sto da molto tempo cercando di trovare una soluzione, avendo indicato una serie di problemi anche pubblicamente. Sto disperatamente cercando di trovare una soluzione perché ritengo che perdere pezzi del sistema produttivo e culturale sia un'un impoverimento per questa città. Detto questo, voglio anche aggiungere che ribadisco che bisogna che tutti cominciamo a ragionare in termini di priorità, tutta la città. Il documento del sindacato che ha citato Piazza e che io condivido pienamente, fa riferimento ovviamente anche alle forze economiche della città. Cioè il problema dell'Arena del Sole non è un problema di Alberto Ronchi, non è un problema della giunta, è un problema della città di Bologna.
E' prioritario capire che quando parliamo dell'Arena del Sole non parliamo di una struttura privata, parliamo di una struttura in cui il Comune in questi anni ha investito. Ovviamente , quando abbiamo visto che la situazione era tale da non permetterci di sbloccare la prima ipotesi, siamo immediatamente intervenuti, perché quando ci sono situazioni finanziarie difficili ci sono le banche che chiedono delle garanzie, così abbiamo immediatamente rinnovato la convenzione per tre anni, per dare fiato, e abbiamo anche subito erogato il contributo per il 2013. Evidentemente, perché se non facevamo questo, la partita era già chiusa. E' complessa questa materia, ma noi non stiamo affrontando un'emergenza, noi ci stiamo lavorando da un bel po'. Bisogna però che ci intendiamo e credo che dobbiamo tutti fare uno sforzo per capire che sulla partita culturale la questione delle priorità, la questione, così come la definiscono i lavoratori, delle professionalità, bisogna che cominciamo a fare una graduatoria, perché quando non ci sono più risorse bisogna scegliere. Scegliere significa che alcune cose si fanno e altre non si fanno. E allora io ribadisco il fatto che per quanto mi riguarda io scelgo di difendere le professionalità culturali e le strutture produttive di questa città, perché credo che queste siano il patrimonio sul quale dobbiamo lavorare.
L'Arena del Sole dal punto di vista degli occupati è la seconda industria culturale di questa città. Sono molto contento di aver fatto quell'incontro con i lavoratori perché ho spiegato com'era la questione. Condivido pienamente il documento che hanno concordato con il sindacato, ed è verissimo quello che hanno detto, ma non si riferivano alla politica della giunta, si riferivano a quello che vi ho detto e cioè che in questo Paese, oltre a non fare investimenti in Cultura, c'è anche un vuoto legislativo, non esiste una legge sullo Spettacolo, si va avanti a forza di decreti. Non esiste una legge sul Teatro, si va avanti a forza di decreti. Allora capite che è una situazione molto complicata. Però io ritengo che sia molto importante- e per questo ringrazio ancora i consiglieri-che il Consiglio faccia sentire la sua voce, perché ripeto, è un problema della città, il Consiglio deve essere coinvolto. Credo sarà molto importante anche questa occasione di ragionare e che tutto il Consiglio insieme potrà lavorare e darci una mano a trovare una soluzione che io credo troveremo. Quando faccio riferimento alla situazione generale è perché quando saltano pezzi come questo c'è un effetto a catena che non riguarda soltanto la città di Bologna, riguarda piuttosto il sistema regionale. Aggiungo l'ultima cosa che poi approfondiremo, la Regione è con noi in questa operazione, ma in questo momento non è la sola Regione che salva l'Arena del Sole, perché senza il Comune di Bologna, insieme alla Regione, non si chiude nulla in quest'operazione. Sono quindi gli enti territoriali -Regione e Comune-che insieme costruiscono un'ipotesi di gestione economica e finanziaria per risolvere il problema, così com'è sempre stato anche nell'ipotesi che avevamo portato avanti precedentemente. Ecco, è molto complessa la materia, ma penso di aver dato un quadro d'insieme e di aver risposto alle domande, naturalmente in sede di commissione potremo approfondire altri aspetti che sono abbastanza complessi dal punto di vista della normativa e della situazione d'insieme di questo comparto. Grazie."
La domanda del consigliere Pasquale Caviano (CentroDem)
“ Abbiamo avuto modo di leggere sulla stampa locale della grave crisi del Teatro Arena del Sole;
Poiché il sistema dei teatri cittadini è una delle criticità della città e la situazione dell'Arena del Sole non è isolata, poiché ciclicamente affrontiamo le difficoltà di bilancio del Teatro comunale, ecc...; chiede al signor Sindaco di sapere:
- Se non sia opportuno affrontare nel complesso ed in modo organico la tematica dei teatri cittadini, invece di rincorrere periodici allarmi e criticità;
- Quali siano i tempi e quali gli accordi per il passaggio dell'Arena del Sole in ERT
- Se sia stata valutata l'ipotesi di costituire una Istituzione comunale dedicata per i Teatri cittadini, ovvero una azienda pubblico privata per la gestione ed il rilancio di tutto il sistema teatrale cittadino
"Premesso che da notizie apparse sulla stampa è emerso che il Teatro Arena del Sole è in grave difficoltà e viene riportata una nota dei lavoratori in cui si afferma : “Sotto i colpi della crisi e soprattutto della colpevole disattenzione che in questi decenni ha continuamente sottratto risorse alla produzione culturale aggravata dalle politiche di spending review, quello che è il teatro della città, rischia di crollare insieme ad altre importanti centri di produzione teatrale”;Chiede al sindaco e alla giunta:
- Cosa ne pensa la giunta delle accuse lanciate dai lavoratori del teatro, ed in particolare sull’accusa di colpevole disattenzione della politica;
- Quali sono le azioni che la giunta intende adottare per salvaguardare questa importante realtà;
- Quali sono le altre realtà teatrali a rischio chiusura.
"Ringrazio entrambi i consiglieri e ringrazio anche il Presidente della commissione che ha richiesto la seduta informativa straordinaria a cui rimanderò per entrare nei dettagli. Credo però che sia molto importante che il Consiglio comunale inizi a parlare dell'Arena del Sole. Io non inseguo le emergenze, è un anno e mezzo che parlo dell'Arena del Sole e ho lanciato l'allarme sui giornali ripetutamente. E' una situazione molto complicata che non riguarda il teatro di Bologna, ma riguarda l'insieme dei teatri nazionali, moltissimi sono già stati commissariati, sono in corso tantissime occupazioni da parte dei lavoratori, c'è una situazione di crisi profonda dovuta ad un fatto - Piazza l'ha ricordato - ma lo voglio affrontare, sono usciti i dati relativi alla spesa pubblica per la Cultura in Europa: siamo dietro Malta, siamo l'ultimo paese d'Europa, dietro alla Grecia e dietro Malta. C'è una situazione oggettivamente molto complessa che si aggrava con il fatto che gli enti locali in questa regione, ma non solo , anche in diverse parti d'Italia, avevano spesso sostituito lo Stato nel sostegno della Cultura e ora sono a loro volta sottoposti a continui tagli e a questo si aggiungono le normative, spesso contraddittorie,che rispetto agli stessi enti locali sono state portate avanti negli ultimi anni.
Riguardo all'Arena del Sole, è tutto noto; comunque la vicenda è questa: intanto lo stabile non è di proprietà del Comune, noi abbiamo l'edificio di proprietà, ma la stabilità, cioè il Teatro Stabile è in seno alla cooperativa Nuova Scena, quindi non è il Comune che ha il riconoscimento della stabilità. C'è una situazione finanziaria complicata che non è stata prodotta ovviamente dalla Amministrazione comunale, a cui noi abbiamo risposto attraverso un progetto molto dettagliato - a cui ho lavorato per un anno e mezzo - che proponeva di trasformarla in una fondazione dove l'Amministrazione sarebbe entrata e avrebbe svolto anche una giusta, secondo me, opera di nuova governance ed è quello a cui lei faceva riferimento, consigliere, e cioè il fatto che se si vuole aprire una stagione di ragionamento sull'insieme dei teatri della città bisogna tirare un filo. E questo filo, dal punto di vista della normativa e anche dei contributi pubblici che sono in essere, è dato dal Teatro Stabile. Cioè non si parte da un teatro privato o da una piccola compagnia teatrale, si parte dallo Stabile che deve avere un ruolo all'interno della città. Noi abbiamo fatto questo iter ed è però successo che il Governo Monti ha detto che la Cultura non era una funzione fondamentale e quindi non aveva tutta una serie di vincoli rispetto alle funzioni fondamentali nella costruzione di sistemi di governance. Poi la spending review ha magicamente trasformato la Cultura in una funzione fondamentale. Quindi, da una parte la Cultura non è funzione fondamentale e quindi non ci sono gli investimenti, dall'altra, rispetto alle regole, diventa una funzione fondamentale e così le amministrazioni pubbliche non possono fare nulla. Di fronte a questa contraddizione i revisori dei conti del Comune di Bologna hanno chiesto che noi presentassimo una domanda alla Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna, cosa che abbiamo fatto. Il progetto c'è, però vi devo dire che trovo difficile che la Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna ci dica di andare avanti, nonostante noi abbiamo presentato una domanda molto particolareggiata e nonostante il progetto sia molto ricco e articolato, sia dal punto di vista giuridico che culturale. L'unica soluzione sarebbe chiarire finalmente se la Cultura sia o meno funzione fondamentale e se un'amministrazione pubblica, non per superare i patti di stabilità, ma per intervenire su un segmento fondamentale delle sue politiche culturali, possa proporre di costruire una fondazione. Quindi noi in questo momento stiamo lavorando per creare un'alternativa a questo primo step che avevamo scelto e che io credo sia lo step migliore, ma che potrebbe esserci detto tra non molto che non è possibile portare avanti;
e nasce da qui il ragionamento con la regione Emilia-Romagna e Ert, un ragionamento che comunque, anche nell'altra soluzione era presente, perché è evidente che il problema si affronta anche tenendo conto dell'insieme della situazione e allora uno stabile regionale che veda Bologna al suo interno rafforza la politica sul teatro, ma soprattutto in una situazione oggettiva di crisi immette quell'innovazione che è necessaria per poter affrontare questo momento. Quindi io colgo quest'occasione anche per dire che smentisco certe interpretazioni che ho letto. Io non sono per niente disperato e non sto inseguendo nulla, ma sto da molto tempo cercando di trovare una soluzione, avendo indicato una serie di problemi anche pubblicamente. Sto disperatamente cercando di trovare una soluzione perché ritengo che perdere pezzi del sistema produttivo e culturale sia un'un impoverimento per questa città. Detto questo, voglio anche aggiungere che ribadisco che bisogna che tutti cominciamo a ragionare in termini di priorità, tutta la città. Il documento del sindacato che ha citato Piazza e che io condivido pienamente, fa riferimento ovviamente anche alle forze economiche della città. Cioè il problema dell'Arena del Sole non è un problema di Alberto Ronchi, non è un problema della giunta, è un problema della città di Bologna.
E' prioritario capire che quando parliamo dell'Arena del Sole non parliamo di una struttura privata, parliamo di una struttura in cui il Comune in questi anni ha investito. Ovviamente , quando abbiamo visto che la situazione era tale da non permetterci di sbloccare la prima ipotesi, siamo immediatamente intervenuti, perché quando ci sono situazioni finanziarie difficili ci sono le banche che chiedono delle garanzie, così abbiamo immediatamente rinnovato la convenzione per tre anni, per dare fiato, e abbiamo anche subito erogato il contributo per il 2013. Evidentemente, perché se non facevamo questo, la partita era già chiusa. E' complessa questa materia, ma noi non stiamo affrontando un'emergenza, noi ci stiamo lavorando da un bel po'. Bisogna però che ci intendiamo e credo che dobbiamo tutti fare uno sforzo per capire che sulla partita culturale la questione delle priorità, la questione, così come la definiscono i lavoratori, delle professionalità, bisogna che cominciamo a fare una graduatoria, perché quando non ci sono più risorse bisogna scegliere. Scegliere significa che alcune cose si fanno e altre non si fanno. E allora io ribadisco il fatto che per quanto mi riguarda io scelgo di difendere le professionalità culturali e le strutture produttive di questa città, perché credo che queste siano il patrimonio sul quale dobbiamo lavorare.
L'Arena del Sole dal punto di vista degli occupati è la seconda industria culturale di questa città. Sono molto contento di aver fatto quell'incontro con i lavoratori perché ho spiegato com'era la questione. Condivido pienamente il documento che hanno concordato con il sindacato, ed è verissimo quello che hanno detto, ma non si riferivano alla politica della giunta, si riferivano a quello che vi ho detto e cioè che in questo Paese, oltre a non fare investimenti in Cultura, c'è anche un vuoto legislativo, non esiste una legge sullo Spettacolo, si va avanti a forza di decreti. Non esiste una legge sul Teatro, si va avanti a forza di decreti. Allora capite che è una situazione molto complicata. Però io ritengo che sia molto importante- e per questo ringrazio ancora i consiglieri-che il Consiglio faccia sentire la sua voce, perché ripeto, è un problema della città, il Consiglio deve essere coinvolto. Credo sarà molto importante anche questa occasione di ragionare e che tutto il Consiglio insieme potrà lavorare e darci una mano a trovare una soluzione che io credo troveremo. Quando faccio riferimento alla situazione generale è perché quando saltano pezzi come questo c'è un effetto a catena che non riguarda soltanto la città di Bologna, riguarda piuttosto il sistema regionale. Aggiungo l'ultima cosa che poi approfondiremo, la Regione è con noi in questa operazione, ma in questo momento non è la sola Regione che salva l'Arena del Sole, perché senza il Comune di Bologna, insieme alla Regione, non si chiude nulla in quest'operazione. Sono quindi gli enti territoriali -Regione e Comune-che insieme costruiscono un'ipotesi di gestione economica e finanziaria per risolvere il problema, così com'è sempre stato anche nell'ipotesi che avevamo portato avanti precedentemente. Ecco, è molto complessa la materia, ma penso di aver dato un quadro d'insieme e di aver risposto alle domande, naturalmente in sede di commissione potremo approfondire altri aspetti che sono abbastanza complessi dal punto di vista della normativa e della situazione d'insieme di questo comparto. Grazie."
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Piazza Maggiore, 6